Malawi

Fra crescita economica, povertà e brogli elettorali Il Malawi è uno Stato relativamente piccolo (con grandi problemi) dell’Africa sud-orientale che conta circa 18 milioni di abitanti. È un Paese con una natura rude e bellissima, come attesta il Parco Nazionale del Liwonde, dove migliaia di elefanti, ippopotami, coccodrilli e altri animali selvatici vagano liberi, nell’ambiente continua a leggere

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Fra crescita economica, povertà e brogli elettorali Il Malawi è uno Stato relativamente piccolo (con grandi problemi) dell’Africa sud-orientale che conta circa 18 milioni di abitanti. È un Paese con una natura rude e bellissima, come attesta il Parco Nazionale del Liwonde, dove migliaia di elefanti, ippopotami, coccodrilli e altri animali selvatici vagano liberi, nell’ambiente

La campagna d’estate

In questa estate del 2022, la campagna era arsa, non pioveva, i fiumi si asciugavano. Riemergevano relitti bellici, ponti medievali, palafitte preistoriche. I raccolti si seccavano. Il sole spolpava l’anima. Caldo torrido, inverosimile, senza fiato. In questa estate del 2022, Putin continuava la sua campagna militare, seminava bombe, mine, missili. Cresceva la distruzione, fioriva la

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In questa estate del 2022, la campagna era arsa, non pioveva, i fiumi si asciugavano. Riemergevano relitti bellici, ponti medievali, palafitte preistoriche. I raccolti si seccavano. Il sole spolpava l’anima. Caldo torrido, inverosimile, senza fiato. In questa estate del 2022, Putin continuava la sua campagna militare, seminava bombe, mine, missili. Cresceva la distruzione, fioriva la

Finalmente siamo tornati in classe

«Evviva, posso andare a scuola!». Non è frequente che sia un bambino a dirlo, o almeno non nella nostra fetta di mondo, dove vige l’obbligo scolastico. Eppure gli elaborati raccolti nelle sue diverse classi dalla maestra Renata Cavallari, insegnante di religione nella scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “C. Govoni” di Ferrara, sono pieni di esultanza. Lo

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«Evviva, posso andare a scuola!». Non è frequente che sia un bambino a dirlo, o almeno non nella nostra fetta di mondo, dove vige l’obbligo scolastico. Eppure gli elaborati raccolti nelle sue diverse classi dalla maestra Renata Cavallari, insegnante di religione nella scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “C. Govoni” di Ferrara, sono pieni di esultanza. Lo

Dal taccuino di un prof arrabbiato

Uno sfogo amaroDopo mesi di didattica a distanza (o integrata) cosa abbiamo appreso?• la cultura è una cosa seria;• la socialità conta più di profitti, debiti e crediti;• la motivazione cambia nei contesti diversi;• ciascuno vive le crisi in modo diverso;• internet è uno strumento utile, oggi indispensabile, ma non una religione e il “cosa

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Uno sfogo amaroDopo mesi di didattica a distanza (o integrata) cosa abbiamo appreso?• la cultura è una cosa seria;• la socialità conta più di profitti, debiti e crediti;• la motivazione cambia nei contesti diversi;• ciascuno vive le crisi in modo diverso;• internet è uno strumento utile, oggi indispensabile, ma non una religione e il “cosa

Vale la presenza. Verso un curricolo risonante

Da più di due anni il nostro modo di vivere le relazioni è stato condizionato dall’evento pandemico, inaspettato e per certi aspetti traumatico. Il distanziamento sociale ci ha però permesso di entrare in contatto con elementi fondativi del vivere sociale e in particolare della relazione educativa. Uno di questi è quello della presenza, più precisamente

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Da più di due anni il nostro modo di vivere le relazioni è stato condizionato dall’evento pandemico, inaspettato e per certi aspetti traumatico. Il distanziamento sociale ci ha però permesso di entrare in contatto con elementi fondativi del vivere sociale e in particolare della relazione educativa. Uno di questi è quello della presenza, più precisamente

Lezione dal mondo sospeso

Qualche mese fa, in una sala cinematografica padovana.Gli spettatori hanno appena finito di vedere il (bel) film di Alberto Valtellina e Paolo Vitali La scuola non è secondaria, girato durante il primo lockdown al liceo “Mascheroni” di Bergamo. Fra il pubblico padovano c’è una nutrita rappresentanza di studenti e studentesse di scuole secondarie. Un ragazzo

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Qualche mese fa, in una sala cinematografica padovana.Gli spettatori hanno appena finito di vedere il (bel) film di Alberto Valtellina e Paolo Vitali La scuola non è secondaria, girato durante il primo lockdown al liceo “Mascheroni” di Bergamo. Fra il pubblico padovano c’è una nutrita rappresentanza di studenti e studentesse di scuole secondarie. Un ragazzo

Lo strano caso del matematico e il ciclo-fattorino

Paradossi«Professore, cosa ci fa lei qui?». Mio figlio aveva appena aperto la porta di casa al ciclo-fattorino (oramai con l’inglesismo dilagante, rider) e riconosciuto, dietro la mascherina di ordinanza e il fare veloce imposto dalle mansioni che quel ruolo riveste, il suo professore di matematica, supplente per alcuni mesi al liceo.Al mio arrivo, lo sbigottimento

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Paradossi«Professore, cosa ci fa lei qui?». Mio figlio aveva appena aperto la porta di casa al ciclo-fattorino (oramai con l’inglesismo dilagante, rider) e riconosciuto, dietro la mascherina di ordinanza e il fare veloce imposto dalle mansioni che quel ruolo riveste, il suo professore di matematica, supplente per alcuni mesi al liceo.Al mio arrivo, lo sbigottimento

Fare o non fare. Non c’è provare

Il saggio Yoda ammonisce il giovane Skywalker ne L’impero colpisce ancora. Il tirocinante jedi si allena, ma il suo «ci proverò» suggerisce rassegnazione: sta sperimentando il proprio limite, tentenna. Il Maestro lo inchioda all’alternativa secca: si tratta di decidersi per agire oppure per non farlo, tertium non datur. La severità delle parole rimanda all’assenza di

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Il saggio Yoda ammonisce il giovane Skywalker ne L’impero colpisce ancora. Il tirocinante jedi si allena, ma il suo «ci proverò» suggerisce rassegnazione: sta sperimentando il proprio limite, tentenna. Il Maestro lo inchioda all’alternativa secca: si tratta di decidersi per agire oppure per non farlo, tertium non datur. La severità delle parole rimanda all’assenza di

Il lessico del contagio: parole in pandemia

È raro poter datare, con una certa precisione, e in un breve lasco di tempo, l’inizio di un proliferare linguistico di livello planetario che, a valanga, ha travolto la vita personale.affettiva, sanitaria, sociale, politica, lavorativa, scolastica, economica di ognuno di noi e delle nostre comunità di appartenenza. Solitamente le parole evolvono nel tempo, con cauta

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È raro poter datare, con una certa precisione, e in un breve lasco di tempo, l’inizio di un proliferare linguistico di livello planetario che, a valanga, ha travolto la vita personale.affettiva, sanitaria, sociale, politica, lavorativa, scolastica, economica di ognuno di noi e delle nostre comunità di appartenenza. Solitamente le parole evolvono nel tempo, con cauta

La voglia di letargo e il movimento giusto

È un autunno triste. La coincidenza di tanti elementi nefasti – la guerra in Ucraina (con il ritorno della minaccia nucleare), la pandemia, la siccità, la crisi energetica – sta diffondendo una paura crescente. Quindi non sorprende che la reazione del grande pubblico – la massa che sente di dover solo subire gli eventi –

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È un autunno triste. La coincidenza di tanti elementi nefasti – la guerra in Ucraina (con il ritorno della minaccia nucleare), la pandemia, la siccità, la crisi energetica – sta diffondendo una paura crescente. Quindi non sorprende che la reazione del grande pubblico – la massa che sente di dover solo subire gli eventi –