Macondo e dintorni

di Farinelli Gaetano

10 maggio 2024 – Viaggio a Nord-ovest, Piemonte. Con Stefano alla guida, siamo in viaggio per Settimo Torinese e Pralormo. Là dove ha origine l’Unità d’Italia, con l’ausilio del Regno del Piemonte.
Non so se sia stata un’unificazione dell’Italia o una colonizzazione da parte del regno di Vittorio Emanuele II di Savoia, là dove le ribellioni delle terre del sud contro l’inerzia del nuovo regno furono spente con la forza e con lo stato d’assedio. Noi siamo saliti dal nord-est per raggiungere Settimo Torinese e ivi incontrare nella sua magione la signora Cecilia Alfier. Con lei siamo andati al ristorante Blanco, per consumare al parco desco un piatto locale, senza vino rosso, come si userebbe in Piemonte. Cecilia Alfier è nostra preziosa collaboratrice nella redazione di madrugada, rivista che qualcuno di voi legge saltuariamente, e amica da lunga data. Assente il compagno Simone Macchioni, che deve rispondere alla convocazione sul luogo di lavoro; lo sentiamo al telefono, rammaricato per l’assenza. Nel pomeriggio partiamo per il villaggio di Pralormo, ai confini con la provincia di Cuneo, porta verso le Langhe e il Roero.
Nella chiesa dei Santi Giacomo e Donato, Luca Mazzocco, figlio di Elena e Dino, riceve dal vescovo di Asti, Marco Prastaro, la cresima assieme ad altri ragazzi e ragazze. Il vescovo ha ricordato ai ragazzi un atteggiamento tollerante nella diversità delle culture, un’attenzione solidale nei confronti del più debole, un rispetto dell’autorità quando indica la strada di una maturità responsabile. La serata si conclude in un ristorante con un parco enorme, dove consumiamo una portata dietro l’altra, fin oltre la mezzanotte.

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15 maggio 2024 – Parma, teatro Toscanini. Sul tema: Quale Europa per la pace? Il coraggio della pace: disarma. Su invito di Giuliana Barcellona, raggiungo il luogo dell’incontro, accompagnato dall’amico autista Paolo Giovanni Costa. Mi pare di tornare al tempo del ciclostile, quando gli organizzatori avevano il compito di tutto preparare per le conferenze. La sala del teatro è semplice, modesta. Il pubblico presente, motivato e di varia età. Dal palco pulito e disadorno si alternano le voci in difesa della Costituzione italiana, sui danni della guerra, della strage di civili palestinesi a Gaza, donne e bambini compresi, in risposta sproporzionata alla mattanza del 7 ottobre 2023 condotta da Hamas sui civili israeliani, del senso e dei valori che hanno fondato l’Unione Europea dopo la seconda guerra mondiale.
Il movimento per la pace che si è fatto partito, Pace-Terra-Dignità, tiene come presidente Raniero La Valle e segretario Michele Santoro. Siamo a due passi dalle elezioni europee. E il partito spera di superare la soglia di sbarramento, ma soprattutto di costruire una sensibilità attorno ai pericoli della guerra che incombe.

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18 maggio 2024 – Vicenza. Al telefono raccolgo la notizia che Marcello Dalla Gassa è stato ricoverato a Vicenza per un ictus. È una notizia inaspettata, conoscendo la vita di lui dedita alla famiglia, alle attività di volontariato sociale. Una vita regolare. Noi tutti di Macondo speriamo fervidamente che la cosa si risolva. Purtroppo a oggi, fine luglio 2024, Marcello sta ancora in ospedale a Bassano.

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20 maggio 2024 – Rio de Janeiro, Brasile.
La Milse (custode e animatrice della Casa Maria e Giuseppe) è stata la presentatrice del festival Caminhos da negritudine che celebra la diversità e la cultura brasiliana. Una settimana di spettacoli artistici, workshop, conferenze e una fiera creativa dell’imprenditoria nera. Sette giorni di festival con spettacoli, condivisione di conoscenze e partecipazione attiva delle comunità. Perché l’Africa è qui e adesso.

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24 maggio 2024 – Telve (Tn), chiesa arcipretale. Funerale di Eugenia Debortoli (Enia per i familiari). L’avevo sentita due volte ad aprile, due telefonate brevi. Poi ero rimasto in contatto con la famiglia. Le notizie erano preoccupate, ma non allarmate all’inizio. Ancora incerta e confusa la diagnosi dei medici, dopo giorni un breve intervento chirurgico, dopo qualche giorno il trapasso. È difficile dimenticare la sua presenza, la voce chiara e contenuta, le domande semplici, ma incalzanti, soprattutto nelle vicende riguardanti la giustizia e le scelte politiche dei governi e della Chiesa. Commovente il suo rapporto con le figlie e le loro famiglie. Simpatico il rapporto con il marito Vittorio, lui impulsivo e lei pacata, ma non arrendevole. Al funerale il sacerdote don Franco ha tracciato il profilo di Eugenia, sulla linea delle beatitudini e di una citazione di Paolo ai Romani: nessuno vive per sé stesso, nessuno muore per sé stesso. Nelle testimonianze delle figlie si sentiva quanto la vita di lei sia passata e rimanga nella mente e nel cuore dei familiari.

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25-26 maggio 2024 – Olmi di San Biagio di Callalta (Tv). Festa nazionale di Macondo. In questa lunga primavera piovosa, sabato e domenica sono state due giornate primaverili, calde, quasi estive. Sabato è stato il preludio, con la presentazione del libro di Miguel Benasayag, introdotto da Chiara Cucchini, che ha ben saputo tracciare un percorso su cui l’autore del libro L’epoca dell’intranquillità. Lettera alle nuove generazioni ha ripreso sotto vari aspetti la complessità della società moderna, il disorientamento delle nuove generazioni, per cui la macchina prima, oggi l’intelligenza artificiale può diventare un modello efficiente di vita e di lavoro, fino a sommergere quello spazio particolare del vivente; un essere organico, che sa adattarsi in funzione della vita, dell’efficacia e non dell’efficienza, che sa raccogliere dati, ma va oltre e trova sul tracciato della macchina, sempre, l’anello mancante, sul quale fare leva, per non essere schiacciato dalla prassi generale.
La domenica emerge il titolo del convegno: Imperfezione e generatività. C’è una crepa in ogni cosa. È da lì che entra la luce.
Dopo l’introduzione della presidente Monica Lazzaretto, aprono la scena il canto e la musica di Giovanna Lubjan, che racconta insieme l’esperienza sua personale, familiare e l’incontro con l’imperfezione della figlia che, dopo il primo momento di smarrimento, è diventato il punto di partenza di un nuovo inizio e di un rapporto nuovo con la vita e le sue sorprese.
Primo relatore, Paolo Bartolini sussurra: farcene qualcosa del dolore, dare spazio alla luce. Con queste parole apre la conversazione con il pubblico e mette in evidenza il controllo operato dalla società sulla persona, sui giovani in particolare, cui risponde la vita, flusso continuo verso la totalità. Nei contrasti che i giovani vivono la filosofia non offre risposte, che chiuderebbero la ricerca di senso, ma avanza domande sulla nostra imperfezione, incompiutezza, dando così nuova spinta alla nostra ricerca e alla nostra natura di viandanti, per i quali la meta è solo una sosta per riprendere il cammino.
Segue poi Selene Zorzi, teologa, che prende la parola in piedi a fianco dello schermo, sul quale scorre la sua relazione che recita: Donna e femminile nella storia umana. La lunga carrellata che lei ci ha proposto ha mostrato quanto la cultura dominante abbia cercato di trovare i motivi, le ragioni della sottomissione della donna al maschio, per poi rilevare che in quella relazione noi uomini scopriamo la nostra vulnerabilità. Al termine della sua lunga corsa, Selene ha evidenziato la sorpresa di un Dio che sceglie la debolezza come motore e luce della storia; per questo anche la nostra vulnerabilità può divenire leva di forza e mostrare che la solidarietà reciproca uomo-donna, che l’uomo aveva prima raccolto con sufficienza, può sortire un modo nuovo e paziente di affrontare le sfide che le relazioni ci indicano, imponenti ma superabili.
Conclude il professor Miguel Benasayag.
La mia ultima ricerca – racconta Miguel – riguarda il rapporto tra il mondo digitale e il mondo biologico. La grande crisi del mondo contemporaneo è la caduta della razionalità. Se un tempo si pensava di prevedere un futuro razionale, oggi questo è caduto: vedi la bomba su Nagasaki, vedi il gulag del comunismo. Così il grande sogno della razionalità passa nella scienza cibernetica, una razionalità senza corpo. Oggi c’è la delega di prestazione alla macchina digitale, per cui la zona del cervello nella delega massiva non ha più il riciclaggio della zona che ha passato la delega alla macchina, ma c’è un’atrofizzazione di quella parte del cervello. L’uso della macchina digitale modifica il nostro cervello, modifica la cultura. Di fronte alla macchina informativa, l’essere umano, che si chiede cosa gli rimanga da fare, ha rinunciato alla sua struttura biologica, finita, imperfetta e ha scelto definitivamente la macchina che gli dà tutte le informazioni, ma non gli offre lo spazio organico della conoscenza intuitiva, che può ancora smantellare la razionalità pervasiva dell’intelligenza artificiale.

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15 giugno 2024 – Rio de Janeiro, Brasile. Il mese di giugno in Brasile è il mese delle feste di tradizione nordestina legate ai santi Giovanni e Pietro. Tutte le organizzazioni civili e religiose organizzano la festa junina e i ragazzi e le ragazze vestono i tradizionali abiti delle terre contadine, danzano la quadriglia e mangiano i dolci tipici della campagna: canjica, pamonha, pé de moleque, cocada, paçoca. Si canta, si danza e si salta sul fuoco. Anche all’Associazione AMAR, in tutte le case, i ragazzi e le ragazze fanno festa.

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23 giugno 2024 – Brugine (Pd). Camminare fino in fondo, camminare fino alla chioma del noce. Là troverai una tavola ricoperta di tovaglie multicolorate come quelle che puoi comprare in sud America.
C’è un uomo seduto con la chitarra che accenna a un motivo e accanto una donna con un tamburello che segna il ritmo che pare una carezza. I bambini e le bambine fanno cerchio attorno alla mensa. Gli uomini e le donne sono posti di fronte al sacerdote Gaetano che ascolta le parole di Andrea che introduce l’accolita sotto il noce, per accompagnare e condividere la prima comunione di Adele Agostini.
E vibrano nell’aria parole accoglienti che danno respiro alle persone che scoprono di non essere sole e nella nostra imperfezione troviamo anche noi, ciascuno e tutti, la parola che corrisponde alle cose e ci sentiamo amati e perdonati, capaci di parole nuove, seguendo colui che ha dato voce ai poveri, ai perseguitati per la giustizia.
Le letture ci hanno aiutato a cercare parole al dolore e rompere le barriere che ci separano, per raggiungere l’altra sponda anche se il nostro animo fa resistenza. I canti nuovi che abbiamo cantato, le voci che abbiamo ascoltato hanno ricostruito un sentiero che avevamo dimenticato. E stava sotto i nostri piedi.

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25 giugno 2024 – Rio de Janeiro, Brasile.
Wuinie Adelaide Pereira do Nascimento, che fa parte del progetto MotivAzione e che è la coordinatrice del gruppo danza nella favela del Manguinhos, ha organizzato per i dieci partecipanti al suo corso la visita al grande Museo della Vita che si trova all’interno del Centro Scientifico della Fiocruz. Una buona occasione per ragazzi e ragazze di conoscere direttamente con i propri occhi il cammino della scienza che guarda e discopre i misteri della vita.

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28 giugno 2024 – Roma. Con Stefano Benacchio trascorriamo tre giornate nell’antica città dei Cesari e dei Papi. In visita a Mario Bertin, con il quale affrontiamo subito la proposta della nuova strenna di Natale 2024. Si tratta di un libretto di Leonardo Boff, teologo della liberazione, che ha dedicato in questi anni particolare attenzione alla cura della Terra che abitiamo. Inoltre, parlando del nostro tempo, Mario diceva che un tema importante da affrontare sarebbe: il passaggio dall’io al noi, dall’individuo alla comunità, che porta con sé nel suo etimo (munus) la parola dono e compito, che si realizza nell’incontro dell’io con il tu e nell’incontro della persona con il volto dell’altro, che è apertura dello spirito. Percorrendo poi il sentiero della memoria abbiamo incontrato Manlio Perugini e la moglie Maria Grazia, che ci hanno dato ospitalità nella loro casa di Coltodino di Fara in Sabina (Rieti). Accanto alla convivialità del cibo, abbiamo raccolto i racconti e le arguzie di Manlio, che ci ha fatto pure conoscere il parroco di Coltodino, don William Carrillo, prete che viene di lontano, dalla Colombia, che insieme respira la forza del romanzo di Gabriel Garcia Márquez e il dramma del commercio della droga.
Ritrovare gli amici nelle loro case, che pare piccola cosa, diventa un modo di conoscere il mondo nella spontanea sua complessità.

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30 giugno 2024 – Passiamo da Roma al Molise dove Gaetano trascorrerà il mese di luglio, ospite di don Adriano Cifelli e della sua comunità di San Giuliano del Sannio. In questo periodo don Adriano sta preparando l’incontro-scambio dei giovani di Macondo con le comunità e i giovani di Baranello e di San Giuliano del Sannio (Campobasso). Visita al sito romano dell’Altilia di Sepino e una camminata tra i monti dell’Appennino con l’accompagnamento di una guida professionale, cui farà seguito una conversazione sulla storia del Molise. Assieme a don Adriano abbiamo preparato l’incontro di formazione di settembre, Trovare parole al dolore, che si terrà a Padova.
I due viandanti, in sosta a Cercepiccola, si fermano a parlare, fuori della chiesa, con Teresa, una donna di 95 anni, originaria di Tivoli (Roma), sposata decenni addietro a un signore di quel paese e ora rimasta vedova. Che chiede loro, al termine della conversazione, di riaccompagnarla a casa.
Ma il paese è piccolo e delle donne zelanti intervengono sulla scena: i due vengono scambiati per dei malfattori che vogliono approfittarsi delle sostanze della povera anziana. Da don Nico De Candia, parroco di Cercepiccola, Gaetano Farinelli verrà poi a sapere che erano stati avvisati i Carabinieri, i quali si erano messi sulle tracce della Banda Bassotti. Le indagini continuano, le forze dell’ordine non abbassano la guardia e nemmeno le donne improvvisatesi poliziotte, decise ad assicurare alla giustizia i presunti manigoldi.

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2 luglio 2024 – Vicenza, ospedale san Bortolo. Ricevo da Vittorino Deganello la notizia che, dopo breve malattia, è morta Sandra Longhini, segretaria generale di categoria dei chimici nel sindacato CISL con un ruolo importante sulle scelte, non solo amministrative, della categoria. È stata socia di Macondo, ha raggiunto varie volte il Brasile, ha incontrato a Rio Branco (Acre) e accolto in affido per vari anni il ragazzo di una famiglia numerosa. Sandra, originaria di Vicenza, dopo il matrimonio con Stefano Sciambra, ha vissuto in Piemonte.
Nel mese di luglio è morta Donatella Giacomelli. I genitori, la madre Claudia in particolare, si sono sempre presi cura della figlia, disabile, con la sindrome di Down; Donatella ha frequentato la scuola elementare e il corso professionale, ricavandone buon frutto nelle varie discipline e con una socializzazione importante. È sempre rimasta in famiglia, tranne nell’ultimo anno, in cui si erano spente l’abilità motoria e la comunicazione. Lascia tra gli abitanti di Pove del Grappa un ricordo affettuoso, ribadito dalla voce di alcune maestre che hanno seguito e accompagnato il percorso educativo di Donatella. Sempre a luglio è venuto a mancare Ottavio Bianchin, dopo un breve ricovero in ospedale a Bassano. Conosco i figli che erano stati molto attivi in gioventù nella parrocchia e in politica. Anche il padre aveva militato nel partito della DC e aveva criticato la poca attenzione del partito verso le nuove generazioni.

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3 luglio 2024 – Rio de Janeiro, Brasile.
Momento di incontro e di formazione per le quattro giovani educatrici/moltiplicatrici (moltiplicatrici, perché hanno il compito di passare ad altri/altre l’abilità nel campo della danza, del teatro e della comunicazione) del progetto MotivAzione, che hanno parlato di impegno politico e comunicazione non violenta. Ha guidato l’incontro Giulia, una delle quattro educatrici, che partecipa al movimento per la democrazia. Purtroppo, anche il Brasile attraversa un momento di crisi sociale e politica.

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11 luglio 2024 – Srebrenica, Bosnia ed Erzegovina orientale. Anniversario della strage tra la popolazione di Srebrenica: l’esercito serbo prese di mira soprattutto i ragazzi e gli uomini; nel torno di pochi giorni nel luglio 1995 sono stati uccisi più di ottomila uomini e ragazzi, senza processo, con una modalità di pulizia etnica mirata sui bosniaci musulmani. Nella seconda decade del duemila noi di Macondo assieme al sindacato CISL abbiamo frequentato e organizzato incontri e progetti di aiuto alla popolazione. Molti sono i ricordi di Sarajevo e di Srebrenica, l’incontro con i sindacati, con il vescovo di Sarajevo, con i giovani. Le amicizie, l’attività di solidarietà con le famiglie, le donne, i bambini. E i tanti viaggi con Giuseppe, l’ultimo nel 2016 con Stefano Benacchio e don Adriano Cifelli.

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22 luglio 2024 – San Giuliano del Sannio (CB). Chiudo la mia breve permanenza in questo paese molisano con sentimenti di stima e di affetto. A fine agosto arriveranno i ragazzi e i giovani di Macondo. Evocativo di altri tempi il mio congedo dalla comunità di san Giuliano. Nel piazzale antistante la chiesa di San Nicola, oggi chiusa per restauri, un lungo caseggiato a sinistra traccia il confine della piazza ed è abitato da alcune famiglie. Con una di queste ci siamo incontrati per consumare assieme la cena del congedo; ciascuno ha collaborato portando pane, companatico, dolci e bevande. Una lunga tavolata in compagnia, parlando, ricordando, commentando il flusso della vita e i suoi attori. Brindando alla salute, nel desiderio di ritrovarci.

Gaetano Farinelli

Gaetano Farinelli

con la corrispondenza di Mauro Furlan e
Milse Ramalho da Rio de Janeiro