Per la democrazia europea e contro i totalitarismi del mondo

di Egidio Cardini

Nelle elezioni europee dell’8-9 Giugno 2024 il mio voto sarà per la lista del Partito Democratico.
Invito gli amici, i parenti, i conoscenti e i colleghi a fare altrettanto e, qualora non desiderassero votare il PD, suggerisco di votare un movimento politico che comunque si opponga alla destra italiana ed europea: nello specifico le liste degli Stati Uniti d’Europa, di Azione e dell’Alleanza Verdi-Sinistra.
Pur restando favorevole al cosiddetto “campo largo” per vincere ogni elezione nazionale e locale, ribadisco la mia forte perplessità sulle posizioni dell’inaffidabile Movimento Cinque Stelle, in modo particolare sulla guerra russo-ucraina e su alcune scelte economiche discutibili.
Agli elettori della circoscrizione Nord-Ovest che non votano il PD suggerisco la scelta dell’Alleanza Verdi-Sinistra con preferenza per Ilaria Salis.
Pur essendo lontanissimo dallo stile politico dei gruppi radicali dell’estrema sinistra, penso che questa giovane donna DEVE essere strappata dalle grinfie del regime fascista ungherese di Víktor Orbàn e DEVE essere eletta deputata europea.
L’Europa non può tollerare brutalità simili.
Quanto al resto, è di tutta evidenza che oggi il confronto determinante sia tra la democrazia reale e rappresentativa in un clima di libertà, di giustizia sociale e di pace e i totalitarismi di varia ispirazione, presenti nel mondo.
Paradossalmente questa contrapposizione ormai anticipa le antiche battaglie politiche tra progressisti e conservatori e tra sinistra e destra. Oggi è in gioco il futuro dell’Europa democratica e unita.

Resto persuaso che si debba avanzare con grande impegno verso la costituzione di uno Stato federale unitario indipendente e sovrano, appunto gli “Stati Uniti d’Europa”, che riunisca i ventisette Paesi dell’Unione Europea, il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, i tre principali Paesi dello Spazio Economico Europeo (Svizzera, Norvegia e Islanda) e i piccoli Paesi indipendenti e territori non indipendenti dell’Europa occidentale (Andorra, Monaco, San Marino, Liechtenstein, Gibilterra e Faer Oer).
Questa unità è innanzitutto una necessità per fronteggiare l’attacco dei totalitarismi di cui ho detto e che è rappresentato da più entità politiche (Russia, Cina, Iran, Corea del Nord, Governi nazionalisti e perfino dittature tribali).
L’ideale democratico deve urgentemente diventare un progetto politico definitivo in un ambito statale federale, garantendo meglio che altrove i diritti fondamentali della persona umana, così come essi sono stati sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU il 10 Dicembre 1948. In Europa, più che altrove, noi siamo stati capaci di garantire questi diritti e di costruire una società che, anche se distinta in entità statali differenti secondo storie e linguaggi differenti, oggi è pronta per dare vita a un esperimento nuovo di grande Stato internazionale, unito soprattutto da altri linguaggi, a partire da quelli della democrazia, dello sviluppo economico e della convivenza civile su basi di uguaglianza e di giustizia.
Oggi più che mai queste elezioni europee sono decisive.
La guerra ibrida condotta dai totalitarismi contro l’Europa democratica ha spaccato la nostra società civile e ha creato artificialmente intolleranza, paura, fragilità e soprattutto un concetto completamente falso di sovranità, poi straripato nel
“sovranismo”.
Noi abbiamo il dovere di opporci a testa alta a questa barbarie sottile, innanzitutto con lo strumento del voto, privilegiando le famiglie politiche europee democratiche (popolari, socialdemocratici, liberaldemocratici, verdi e sinistra), emarginando i conservatori, ormai portatori di istanze arcaiche e socialmente ingiuste, e soprattutto ripudiando tutti i nazionalisti eredi di un nazifascismo mai rinnegato.
Nonostante i venti di guerra che spirano dall’Est, l’unità politica europea è davvero a un passo. Tocca a noi decidere rapidamente per una maturazione collettiva e una crescita comunitaria nel segno dei diritti umani, a partire dal diritto alla vita e a una vita dignitosa.
È necessario crederci fino in fondo, andare a votare e soprattutto votare le forze democratiche. Tutto questo è per noi, ma è soprattutto per le generazioni giovani, che non meritano il mondo che ci siamo lasciati alle spalle con le due guerre
mondiali.
Dobbiamo dimostrare che il totalitarismo è definitivamente tramontato e che gli Stati Uniti d’Europa sono la via maestra per crescere tutti insieme nella dignità personale e nel progresso civile e politico.
È l’ora dell’Europa democratica e unita. Andiamo avanti con coraggio e senza indugio.

Egidio Cardini

insegnante