Capo Verde
L’attuale Repubblica di Capo Verde, costituita da un arcipelago di 10 isole, è situata nell’Oceano Atlantico, a 500 km a ovest dalla penisola senegalese di Cap Verd a cui deve il nome, nome che probabilmente è l’unico lembo che la tiene legata al resto del continente africano.
Il suo carattere insulare e la notevole distanza dal “continente antico” hanno fatto sì che Capo Verde abbia sempre avuto uno sviluppo indipendente rispetto a un’Africa di cui fa quasi solo nominalmente parte. L’arcipelago fu scoperto e subito colonizzato dagli esploratori portoghesi finanziati da re Alfonso V tra gli anni ’50 e ’60 del XV secolo, e rimase sotto il dominio lusitano per oltre 500 anni, sino all’ottenimento dell’indipendenza nel 1975. Durante le prime esplorazioni l’arcipelago era completamente disabitato, e ciò fu determinante per la prima e più evidente spaccatura tra Capo Verde e il resto del continente africano: i tratti somatici dei suoi nativi. Infatti, la sua popolazione, stimata intorno alle 540.000 unità, è composta per oltre il 70% dai “creoli”, frutto dell’unione tra popoli bianchi europei e neri d’Africa, storicamente molto presenti nell’arcipelago, tappa di centrale importanza durante la tratta degli schiavi.
Questa mescolanza tra popoli, ripetuta e rafforzata nel corso dei secoli, ha dato vita a un gruppo etnico assolutamente unico e impossibile da ascrivere unilateralmente a una delle due matrici. In linea generale, la pigmentazione della pelle dei capoverdiani è assai variabile, così come il colore degli occhi e dei capelli, e non è raro imbattersi in combinazioni assolutamente uniche al mondo come capelli biondi e occhi azzurri uniti a una pelle scurissima.
L’eredità dei cinque secoli di dominazione portoghese non si limita ovviamente ad aspetti esteriori, ed è anzi riscontrabile in modo ancor più evidente nel credo religioso della popolazione capoverdiana: oltre il 93% dei cittadini è fedele alla Chiesa cattolica. Le radici storiche del credo cattolico di Capo Verde vanno ricercate tra il XV e il XVI secolo, quando la corona portoghese e quella spagnola promisero e attuarono un massiccio programma di propaganda evangelizzatrice nelle colonie sotto la loro sfera di influenza, in cambio del riconoscimento di un sostanziale duopolio per le due potenze su tutti territori coloniali extraeuropei da parte della Chiesa romana, sancito definitivamente nel 1494 con il Trattato di Tordesillas.
Anche dal punto di vista economico-sociale Capo Verde costituisce un “unicum”, se rap- portato al resto dell’Africa. La povertà, purtroppo, è ancora molto diffusa, tanto che il 40% della popolazione vive con meno di due dollari americani al giorno, ma l’andamento di questo dato dall’indipendenza del 1975 a oggi genera molta speranza per il futuro. Capo Verde può contare su un impianto economico basato per una buona parte sul settore terziario, grazie al turismo in costante aumento e a un’organizzazione dei servizi sempre più moderna e intelligente, che ha portato negli ultimi anni a un balzo in avanti del PIL tale da farla annoverare, oggi, tra gli Stati a reddito medio. Inoltre, quella capoverdiana si può considerare una delle poche democrazie africane realmente in salute: è una repubblica parlamentare autentica- mente rappresentativa e, dall’indipendenza a oggi, le elezioni si sono sempre svolte senza particolari disordini. Ma il dato più emblematico del progressivo benessere dell’arcipelago è la scolarizzazione, con un tasso di iscrizione alla scuola primaria dell’84%, e con un’alfabetizzazione dell’85% nella popolazione sopra ai 15 anni. Per tutta questa serie di ragioni, facendo leva soprattutto su quella etnico-culturale, nel 2005 l’ex presidente del Portogallo Mario Soares ha fatto richiesta all’Unione Europea di avviare un negoziato perché Capo Verde aderisse all’Unione Europea, approfittando del fatto che nel 2004 era avvenuto il più grande allargamento della storia dell’Unione, che, tra le altre nazioni aveva ammesso anche Cipro, creando un precedente per l’ingresso di un territorio geograficamente extraeuropeo.
Malgrado il forte legame economico e commerciale e un accordo del 2008 tra le due parti sulla libertà di circolazione, il risultato non è stato raggiunto.
Lupo Guarnier
studente al 5° anno del Liceo Scientifico “Da Ponte”, Bassano del Grappa
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