L’aurora del bello
«… il linguaggio comune è appena bastante nella vita per esprimere e comprendere,
poiché con esso indichiamo soltanto rapporti superficiali.
Non appena si parla di nessi più profondi
ci si deve servire di un altro linguaggio: il linguaggio poetico…».
[Johann Wolfgang von Goethe]
«Solo attraverso
l’aurora del bello
tu pervieni al paese
della conoscenza».
[Friedrich von Schiller]
Non c’è bisogno di aver studiato per leggere poesie. Basta sentirle palpitare. Amarle. Farle scorrere dentro come aria pulita. Io le leggo e le scrivo perché mi aiutano a vivere. Perché parlano di me, di noi. Parlano come vorremmo che parlasse il mondo. La poesia è il mezzo attraverso il quale ogni nostra emozione trova il suo pensiero e, poi, lo stesso si trasforma in parole. Madrugada celebra la poesia. Con questo numero ha deciso di dare spazio all’anima. Ha deciso di dedicare l’opportunità che merita alla non semplice strada tracciata, con fatica, dai versi e da chi li elabora.
A quella cascata di parole e concetti capaci di farci percorrere rapide ascese e viaggi al limite del cosiddetto ‘conosciuto’. Navigazioni spesso senza alcuna bussola verso oscuri anfratti e porti illuminati. Navigazioni a vista tra soffici parole e dolorosi pensieri. Le intriganti atmosfere che, di fatto, riescono a essere trasposte dal sapiente utilizzo di concetti interiori, riempiono di colori forti anche pagine bianche, quasi sempre inviolate, disposte a divenire contenitori preziosi di sonorità celate. Pagine che la modernità ha trasformato in schermi ma che, alla luce del cuore, rispondono come antichi papiri sgualciti sotto il peso di fantasiosi inchiostri.
Madrugada ha tentato, in questa raccolta attenta, di raggruppare insieme vibrazioni e pensieri di quegli strani uomini che, con coraggio utopico, amano ancora definirsi irriducibili amanti dell’arte della poesia. Vi è, tra queste pagine, il desiderio palpabile di calibrare, con certosina armonia, le suggestioni estreme che solo tracce intime e sogni spesso inespressi possono originare. Ho sempre pensato che muoversi alla ricerca di ‘nuove possibilità’ sia un valido pretesto per riscoprire il gusto del supremo divino. Una pennellata decisa su una tela inviolata, la creazione di nuove e affascinanti sonorità, il susseguirsi di parole estreme… sono di fatto simili a sentieri arditi che guidano verso la meta che ogni essere cerca, irrazionalmente, di poter raggiungere! Non sempre questo accade ma, a volte, le coincidenze vengono a sommarsi e allora… allora si cerca di modellare i tanti piccoli grani di un opaco sale mettendoli insieme per rendere meno insipida l’immensità del mare. Si cerca un infinito senza più dimensioni. Un luogo del cuore, della vita, dell’essere. A volte si opera in modo disarticolato ma razionalmente atipico. Dare un assetto logico a cosa potrà servire? Non si può disegnare il tutto.
Si può raccoglierlo e ribaltarlo nella convinzione di poterne dire e sentirsene parte. Si può, ma non è detto che ciò sia sempre possibile. Non è detto che rappresenti la piena verità. La verità è chiarezza! Noi non sempre lo siamo. E dunque la poesia potrebbe? Per capirlo ho accettato di concedermi la possibilità di aprire questo preziosissimo scrigno fatto di perle lucide nate da singole riflessioni.
Mi è parso un privilegio assoluto! Scrivere queste poche righe, un vero e proprio dono offerto ai poeti e agli scrittori che, riunendosi per la magica occasione, hanno voluto saldarsi tra loro per condividere sia ricordi che semplici possibilità.
Mi è parsa una opportunità unica da dover cogliere al volo per evidenziare con convinzione che esistono, per fortuna, diverse sensibilità… e che le stesse vanno sempre raccolte, meditate e regalate al mondo.
Nazzareno Orlando
è nato e vive a Benevento, laureato in ingegneria,
lavora presso un’importante azienda aerospaziale.
Ha iniziato la sua carriera di ‘operatore culturale’
ideando e conducendo trasmissioni
in radio e tv libere.
Ha ricoperto il ruolo di assessore alla cultura,
turismo e comunicazione, per circa un decennio,
nella propria città.