Macondo e dintorni
8 febbraio 2015 – Santa Maria in Pietrafitta (Rn). Siamo giunti nel pomeriggio per una visita d’amicizia a don Piero e per coinvolgerlo nel nostro viaggio in Brasile. Non so in quanti partiremo, ma sarà una piccola carovana senza cammelli. La nostra proposta è una sorpresa per lui, per questo dobbiamo sciogliere alcuni nodi e la contrattazione sul viaggio ricorda le discussioni che fioriscono al mercato arabo. Diciamo parole che subito si cancellano. L’ultima parola è sempre dietro l’angolo, ma non si scioglie. Gli impegni di don Piero sommati agli anni sono un fardello e poi si parla dell’unità pastorale, i programmi, opportunità e ostacoli, marce e frizioni e via che si va. Verrà don Piero in Brasile? Noi ci speriamo, perché no? Al rientro ci troviamo con Francesco Monini a Ferrara, per dare fiato a un’avventura di cui scriverò più avanti. E parliamo di noi e della vita, e qui chiudo, perché non ho chiesto la liberatoria della privacy.
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9 febbraio 2015 – Valle San Floriano di Marostica (Vi). Si apre una porta, s’accendono le luci. A gruppetti entrano nella sala parrocchiale gli amici della marcia settembrina. Il presidente Fabio espone alcune considerazioni di ordine generale sull’organizzazione dell’ultima marcia, i percorsi, le premiazioni, lo stand gastronomico.
Sergio tiene il resoconto di cassa. Vengono illustrati i progetti da finanziare, la destinazione delle risorse. Anche quest’anno le presenze alla marcia sono state soddisfacenti, il ricavato generoso: sarà distribuito su progetti internazionali e locali. Un aiuto consistente è stato offerto dalle aziende del territorio. È presente Stefano per segnalare alcuni idee e progetti di Macondo. Sotto le stelle, in silenzio, i convocati abbandonano la sala, che spegne i suoi lumi.
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11 febbraio 2015 – Bassano del Grappa (Vi). Riccardo, presidente del gruppo Vulcano, convoca le associazioni in preparazione del Social Day, che ogni anno entra nelle scuole di Bassano e dei comuni limitrofi per raccontare la vita sociale del paese e di altri paesi lontani e sensibilizzare le ragazze e i ragazzi alla gratuità e alle situazioni del sociale in genere. Ci riuniamo in cerchio come i cavalieri della tavola rotonda. Viene fissata la data del Social Day. In quell’occasione i ragazzi Macondo e dintorni Cronaca dalla sede nazionale di tutte le scuole svolgeranno attività di servizio manuale che saranno retribuite in denaro per finanziare progetti internazionali, finalizzati all’istruzione e allo sviluppo di comunità in cerca di solidarietà.
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12 febbraio 2015 – Pove del Grappa (Vi). Comitato del Convegno nazionale di Macondo che si terrà a fine maggio. Apre la seduta il coordinatore del comitato, Gianni Castellan, che poi dà la parola al presidente di Macondo, che si getta sulle carte e sulle mappe e illustra le linee generali del convegno e della festa, espone il tema del sabato e le testimonianze della domenica, poi respira. Il gruppo Tonel sarà disponibile per il servizio bar. Per la musica del pomeriggio di domenica saranno contattati i gruppi di Cantieri Giovani, ci sarà poi uno spazio per bambine e bambini e sotto i gazebo le associazioni locali, coi banchetti, offriranno la loro merce.
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13 febbraio 2015 – Pove del Grappa (Vi). Visita di don Mario Vanin a casa Macondo. Ci ha raccontato dell’Associazione Culturale Respiro e di Casa Respiro di Morgano, parrocchia in diocesi di Treviso. Casa Respiro è una coabitazione, una piccola comunità sociale che accoglie persone in difficoltà psicologica o con disagio mentale, quattro ospiti che vivono assieme a don Mario Vanin. Non è un parcheggio, ma un luogo di passaggio, in cui gli ospiti possono alimentare e crescere la loro autonomia affettiva e sociale.
La piccola comunità e l’associazione sono in comunicazione e collaborazione con le USL dei paesi di Quinto Morgano, Zero Branco, Istrana, Preganziol, in un rapporto costante, professionale che è stato formalizzato, ma soprattutto vive in relazione costante con le tante famiglie che hanno preso a cuore la proposta, per rompere le barriere della normalità.
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19 febbraio 2015 – Pove del Grappa (Vi). È particolare l’incontro con Christian Tasso. Arriva dall’Umbria assieme alla sua amica Federica. Fotoreporter già affermato, ci ha conosciuto tramite amici comuni, vuol capire chi siamo e quali mondi frequentiamo, raccogliere indirizzi, notizie, informazioni, perché si è messo a capo di un’impresa grande nel tempo e nello spazio. Raccogliere, viaggiando intorno al pianeta, notizie e immagini sulle disabilità fisiche e psichiche, su quello che si fa, che si propone e si costruisce e andrà prossimamente in Ecuador per un primo contatto. Ha lo stesso entusiasmo di Cristoforo Colombo, ma non chiede a Dio di trovare l’oro.
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26 febbraio 2015 – Rossano Veneto (Vi), parrocchia della Natività di Maria. Giuseppe parla nel centro parrocchiale. Tema: cosa resta dei padri? Quale ruolo ricopre oggi il padre nel nuovo modello familiare? Precede la conferenza un filmato di Giovanni Panozzo su cosa significa «essere adulto». Se il padre è colui che conserva e protegge la memoria collettiva della società, l’adulto è colui che dà priorità alle cose. Il pubblico in sala ascolta, nella mente confronta e avvolge sulla spola il filo delle parole. È un pubblico eterogeneo, non sono molti gli uomini. Alla fine qualcuno avanza qualche domanda sul tema e sulla quaresima, che quest’anno annuncia: convertitevi e credete al vangelo.
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1 marzo 2015 – Valstagna (Vi), località Piangrande. Concerto di Monica Bassi soprano e di Cinzia alla fisarmonica. Viaggiamo su di una strada costruita nella prima guerra mondiale per raggiungere l’osteria dove Monica canta canzoni popolari di guerra, che raccontano la violenza, gli amori interrotti o mai iniziati, la nostalgia dei cari lontani, l’orrore della morte.
Monica introduce l’incontro musicale, inquadra storicamente le vicende e le canzoni e dispiega una voce squillante, limpida, che si fa dolce, malinconica, nostalgica, languida a seconda delle canzoni e dei ritmi che la melodia compone e racconta, accompagnata dalla fisarmonica, che ha una storia popolare, che i vecchi ricordano agli angoli delle strade e nelle festicciole di famiglia. Gli invitati seguono affascinati e intanto assaggiano le portate che Fabio ha preparato e che Luisa serve premurosa in tavola.
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5 marzo 2015 – Rossano Veneto (Vi).
Continua l’iniziativa quaresimale, voluta dal parroco e dalla comunità educante. Giuseppe enuncia il tema: «Educare con lentezza», che non è solo un processo psicologico o una tecnica pedagogica, ma una modalità dell’attesa, dello stare e dell’essere insieme, perché non si insegna ciò che si sa, ma si insegna ciò che si è. I contenuti dell’educazione non sono prestampati, ma seguono da vicino e con amore l’alunno, il discepolo, il figlio, con l’ausilio di una parola autorevole, cui non servono le minacce, ma lo sguardo benevolo e la stima dell’altro. È la pedagogia della lumaca, che nel ferrarese traducono con la battuta: e disse la lumaca: va’ piano, che ho fretta! * * *
6 marzo 2015 – Bassano del Grappa (Vi). Carlo Basso ci accompagna in visita a una famiglia, che tiene un figlio e una figlia, di trenta e quarant’anni, colpiti da una malattia degenerativa. I genitori conoscono da tempo Carlo e il gruppo dottor Clown, parlano con loro, si raccontano, scherzano. Cantano le canzoni di Claudio Baglioni che piacciono a Silvia; poi ci soffermiamo al letto di Andrea, che i genitori seguono e di cui si prendono cura giorno e notte. Si respira un’atmosfera trepida, raccolta tra le pareti di casa, dentro una storia d’amore e tenerezza, vivi.
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7 marzo 2015 – Bassano del Grappa (Vi). I panettoni venduti in piazza delle Erbe a Bassano, ve li ricordate ancora? Oggi si conclude quella storia.
Siamo nella sede di «Anni d’Argento».
Siamo alla consegna dell’assegno di éââìšì 4000 (quattromila) nelle mani dell’assessore ai «servizi alla persona» Erica, alla presenza del sindaco Riccardo. Il presidente del circolo è il professor Lo Castro, che introduce la cerimonia e ricorda le attività del circolo anziani, cui va devoluto il contributo raccolto dal signor Giampaolo Burbello tramite la vendita dei panettoni operata durante le feste di Natale da Paolo e Silvia, presenti all’incontro assieme al barista del bar Pio Decimo, dove si è svolta una delle serate musicali dedicate alla iniziativa del Bar Pasticceria Milano. Arriva poi il fotografo, il giornalista Lorenzo del Giornale di Vicenza che si era intrattenuto alla conferenza del signor Magdi Cristiano Allam. Scattano le foto di gruppo, si stringa che non entra, si abbassi per non coprire. Fatto.
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10 marzo 2015 – Pove del Grappa (Vi). A Gaetano viene affidato l’incontro del Social Day con la terza media, che si compone di tre sezioni. Sono ben sessanta le ragazze e i ragazzi, provenienti da Pove e alcuni altri paesi limitrofi. Ragazzi e ragazze attenti e vivaci. Un canto assieme li amalgama, la proiezione di un video (quando si inceppa interviene un ragazzo del gruppo a sistemare la cosa) che racconta il progetto di Chiara in Messico, «Casa Gandhi», li avvince, seguono le parole di Gaetano che entra in alcune parole chiave: sociale, solidale. Per Macondo, ricorda l’inizio del romanzo «Cent’anni di solitudine» e quando suona la campana della ricreazione i ragazzi corrono incontro al sole, che a marzo fa bene agli occhi.
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12 marzo 2015 – Rossano Veneto (Vi).
Terzo incontro nella sala grande della parrocchia. Nella locandina che il parroco don Paolo Carletto ha preparato leggo il titolo Dice il Signore: sto alla tua porta e busso… Precede l’incontro un filmato: Relazioni che salvano, con interviste al vescovo ausiliare di Sarajevo, Pero Sudar. Il relatore afferma che l’incontro con Dio è un rapporto responsabile. Sottolinea la differenza tra fede, che è incontro di fiducia con Dio, e religione, che è sottomissione alla legge.
Un lettore occasionale legge alcuni testi del libro «Camminando sul confine»; Giuseppe (relata refero) conclude la sua conversazione affermando che preghiera non è solo chiedere, ma relazione e fiducia in Dio. Il pubblico abbandona la sala a voce bassa, salutando il vicino e allungando il passo verso casa.
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13 marzo 2015 – Giuseppe parte per Campobasso, Boiano. Incontra le famiglie della parrocchia. Conversa con loro sulla crisi della famiglia, il ruolo del padre, custode della tradizione e dei valori della società. Si anima la discussione, il parroco fa da moderatore.
Il giorno seguente, nella parrocchia di Petrella Tifernina (Campobasso), all’interno del ciclo Dialogo tra fede e laicità, Giuseppe incontra un gruppo di fedeli sul tema Il dono della terra, per riflettere su cibo e alimentazione.
Le persone sono molto sensibili e preparate. Il cibo è cultura ed è vita. La difesa dell’alimentazione riguarda la qualità e la quantità ma è anche rapporto con il territorio e tra le persone.
Conclude l’incontro una merenda, per la gioia di grandi e piccini.
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18 marzo 2015 – Pove del Grappa (Vi). Comitato della festa. Vengono assegnati i compiti e i ruoli e ci si aggiorna per l’incontro con le associazioni del territorio. Assaggiamo i dolcetti che Antonella ci ha offerto, mentre lei sta viaggiando per la Sicilia, per assistere la madre degente in ospedale.
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21 marzo 2015 – Ferrara. Alla redazione di Madrugada discutiamo sul numero cento della rivista, dedicato alla Speranza. Le foto avranno come soggetto la speranza e saranno prodotte e offerte dalla scuola di fotografia AdF di Pove del Grappa. Passiamo poi all’esposizione del monografico su Multiculturalismo e interculturalismo, che viene illustrato da Alessandro e Elisabetta. Infine Sara apre sul tema a lei affidato, «dilettanti allo sbaraglio», che rammenta la facilità e la superficialità di quanti accedono con disinvoltura a nuovi compiti e mansioni, in campo sociale, politico e culturale, spinti dai mezzi di comunicazioni o sospinti dalla stima di sé, non sempre all’altezza del ruolo.
Nello stesso giorno Giuseppe, su invito di Sandro Antoniazzi, viaggia per San Giuliano Milanese, per l’abbazia di Viboldone; gli hanno dato come tema Dal pensiero di Papa Francesco l’indicazione profetica per un’azione incisiva nel quotidiano. E così il relatore affronta la scelta di una Chiesa dei poveri, che parte dal vangelo e non dalla teologia; una Chiesa aperta al mondo, che entra nel mondo con una scelta di povertà e di misericordia, che è accoglienza di fronte a un mondo che si misura con le armi. L’attacco di Francesco a un’economia di sfruttamento, l’attuale, suscita le reazioni agguerrite del potere (la stampa economica), che lo taccia di comunista, dimenticando che il vangelo dedica una beatitudine ai poveri di spirito.
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29 marzo 2015 – Comacchio (Fe).
Riprende vita l’intervista programmata da Francesco e Tommaso con Giuseppe. Iniziata a Pove, raccolta a Ferrara, adesso riprende in uno dei luoghi che hanno segnato la vita di Giuseppe: parroco a Comacchio nei suoi primi trent’anni, assieme al suo cappellano, detto amichevolmente Farinelli. Siamo seduti a un tavolo di ristorante all’aperto. Una giornata di sole e si sta bene fuori in strada a sorseggiare un buon vino e mangiare una frittura di pesce. Francesco interpella Giuseppe, su Comacchio, la sua attività in parrocchia, i rapporti con la Chiesa, i parrocchiani; i suoi rapporti con il Partito. Tommaso scatta fotografie, riprende sequenze. E intanto passa la gente lungo il canale, si siede ai tavoli dei ristoranti sull’acqua; l’acciottolato risuona sotto i calzari del turista vagabondo e brulica di mille colori. Dopo la conversazione passiamo a casa di Giovanna Farinelli, che ci ha preparato un pranzo di pesce che alimenta il buon umore.
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5 aprile 2015 – Bassano del Grappa (Vi). Santa Messa di Pasqua nell’Auditorium del Graziani. Il celebrante invita tutti i bambini e le bambine a salire all’altare per la mensa eucaristica. Poi, dopo una breve presentazione delle letture, conversa con i fedeli della Pasqua, della necessità di dare senso alla vita, di difendere la memoria viva di Gesù e di quanti ci hanno preceduto e hanno vissuto in accoglienza e misericordia, gratuità e responsabilità. Non siamo chiamati al sacrificio ma alla misericordia che è accoglienza e gioia e a sconfiggere l’indifferenza che tarpa le ali ai ragazzi che tentano i primi voli.
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10 aprile 2015 – Bassano del Grappa (Vi). Presentazione del libro di Giuseppe: «Vedo un ramo di mandorlo». Nella sala auditorium del Graziani ci sono quasi duecento persone. C’è un clima di festa e di un buon ritrovarsi. Sono arrivate anche le sorelle di Giuseppe, la nipote senatrice Rosanna da Roma, i nipoti da Valle San Floriano. Dalla Toscana e dalle Marche sono arrivati i relatori Margherita Pascucci e Roberto Mancini che presentano i contenuti e le proposte del libro degli incontri e della profezia, che non è tanto la previsione dei tempi, ma il quotidiano accompagnare le persone in questo nostro tempo di crisi e di caduta, per testimoniare che la frana non è la realtà, e ricordarci la nostra umanità, che è fragilità, ma anche costanza, accoglienza, gratuità, che non si lascia intorpidire dalle voci del secolo, che ci copre con le sue paure e i falsi miti del denaro e della competizione. Margherita ci accompagna nel bosco della vita e ci offre dei punti di riferimento per non perderci, non demoralizzarci, ma per continuare a camminare e mantenere viva l’immagine del mandorlo che annuncia la primavera della vita e tenere fermi i punti cardinali, la rosa dei venti: Dio o della natura, l’io, la politica o della collettività e la povertà. Chiude l’incontro Giuseppe che sente sua la corrispondenza con Geremia, che suo malgrado segue la voce e il comando di Dio, non solo, ma come Geremia avverte che la sua vocazione nasce già nel ventre della madre, donde nascono le rivoluzioni e in sintonia con la madre germogliano le grandi imprese umane. L’incontro è animato dalla lettura di alcuni brani del libro, letti da Meggiorin Gianluigi, detto Igi e dalle musiche di Matteo Giorgioni che ci trasporta in una seconda dimensione.
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18 aprile 2015 – Pove del Grappa (Vi). Social day. Giornata della solidarietà. Le ragazze e i ragazzi di terza media sono arrivati puntualissimi, accompagnati dai loro insegnati. Il presidente li accoglie nella sala delle riunioni, ricorda lo scopo della loro visita e il senso materiale e morale della loro odierna attività nella sede di Macondo. Vittorino spiega loro il compito da svolgere e l’ordine operativo da osservare. E i ragazzi si portano accanto alla tavola, in piedi, a imbustare le lettere circolari dell’associazione Macondo. Il ritmo delle ragazze e dei ragazzi diventa sempre più celere, ridono e scherzano tra di loro, contenti di stare assieme. Gianni rifornisce il materiale, Bertilla accudisce ai gruppi che lavorano in archivio. Segue una breve leggera merenda all’aperto, la visita ai conigli, per poi chiudere con il servizio. Il presidente consegna ai ragazzi e ragazze della terza media tramite la loro professoressa il modesto contributo, che poi sarà affidato ai promotori del Social Day per i tre progetti, che quest’anno riguardano l’Africa e l’America Latina.
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20 aprile 2015 – Catania. Camplus D’Aragona già Conservatorio san Vincenzo de’ Paoli, al quartiere san Berillo.
Siamo al quarto corso di Alta Formazione iniziato da Pietro Barcellona negli anni precedenti, con un tema caro a Pietro: Ragione e affezione e un’impostazione del corso su temi e discipline diverse, dove si incrociano le materie umanistiche e le materie scientifiche.
Massimo Cacciari, dopo aver ricordato Pietro come promotore dei corsi precedenti, affronta il tema del linguaggio che è comunicazione e non semplice informazione, che racconta l’io, ma rispecchia il noi. Andrea Moro svolge una lezione che mette in relazione il linguaggio e la massa grigia del cervello. Gli altri nel pomeriggio metteranno a confronto il linguaggio poetico e la ricerca scientifica. Alle prolusioni è presente la famiglia Barcellona e una rappresentanza di Macondo. Proprio in questi giorni sbarcavano a Catania i naufraghi del battello che ha trascinato sul fondo del mare centinaia di donne, uomini e bambini, vittime innocenti di una guerra infame e bersaglio indegno di interessi di parte.
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