La tela delle nostre relazioni

di Comitato di Redazione

Pippo Morelli, un Maestro di vita, ha sciolto l’ancora ed è partito. Ora la barca è in alto mare e nessuno più la trattiene. Uomo e sindacalista Cisl, anche lui con noi ha attraversato questo petulante stordito ventennio senza fine. Noi ascoltiamo in silenzio la sua voce che parla e non dice le nostre parole. Giuseppe Stoppiglia nel controcorrente riconduce alla nostra distratta memoria la figura di Pippo Morelli.
Sfilo la busta gialla del ministero agli studi, che ci propone alcune linee di sviluppo per il monografico sul linguaggio. Introduce Alberto Gaiani che, in Parlo perché tu ci sei, fa da contrappunto a una sua lettura che recitava: «Parlo dunque sono». Segue Luiz Alberto Gómez de Souza che affronta il linguaggio vivo e contraddittorio della folla in La parola alle piazze. Continua il monografico la giovane Amelia De Sisti Monini che in Si può parlare di linguaggio giovanile?, a proposito del linguaggio degli adolescenti, scrive che la musica è forse la prova più eclatante dello scarto tra il linguaggio dei giovani e quello degli adulti; non tanto la musica in sé, quanto piuttosto i gusti musicali delle due età. Si propone poi Heymat con il titolo: Le cristallizzazioni del linguaggio giornalistico che analizza della carta stampata il modulo breve, ripetitivo dei titoli. Conclude il monografico la nostra cara redattrice Chiara Zannini, fisioterapista di Ferrara, con il suo pezzo Il linguaggio del corpo. Ma che lingua parla il corpo? Il corpo non parla – argomenta Chiara – il corpo è linguaggio.
Nella rubrica politica il professor Augusto Cavadi affronAngelo Gatti, Parrucchiere ambulante ta il tema del ruolo degli intellettuali in politica e avanza una sua proposta «democratica».
Entriamo in punta di piedi nell’angolo dei libri, prendiamo con precauzione le stampe e respiriamo l’odore acre della carta pressata di recente.
Sul tavolo del mio studio in montagna sfoglio il diario minimo di Francesco Monini e leggo del femminicidio, di Francesco vescovo di Roma e dell’esecuzione capitale di Kimberly nel Texas.
Fulvio Cortese mi invia Riformare lo Stato e si chiede se i malanni della nostra nazione siano imputabili ai fondamenti del nostro sistema e non invece a chi è incaricato di interpretare quelle leggi.
Sulla mappa d’Africa incontro Maria Antonietta Saracino che illustra il Sudafrica, che oggi spera e piange sul letto del vecchio Nelson Mandela.
Nella rubrica di economia | politica Fabrizio Panebianco entra nel dibattito in corso sui Beni pubblici e ne chiarisce il significato linguistico in economia.
Egidio Cardini nella rubrica il piccolo principe, in memoria di un uomo di Dio, consegna alla redazione A vent’anni dalla morte di don Tonino Bello.
Socchiude il numero novantuno la cronaca di Macondo e dintorni che raccoglie notizie, dimentica, scrive e racconta.
Chiude il servizio fotografico Questione di cuore, raccolta di foto in concorso, gentilmente offerta da Adriano Boscato che ha preparato la mostra a Pove del Grappa.