La cioccolata nasconde le lacrime

di Comitato di Redazione

Inverno mite: nevica in tutta Italia. Un treno è fermo tra Forlì e Cesena. Attende la primavera. I passeggeri sono duecento, no, sono quattrocento, no è un paese. Se tutto ghiaccia, come salmoni andiamo in controcorrente per cercare bacini profondi e chiediamo a Giuseppe Stoppiglia la direzione: Attenti alle utopie, perché esse avvengono, ci risponde; un avvertimento, una minaccia? È come parlare di solidarietà alle Borse in tempo di crisi; se ne fanno carico gli amici nel monografico: Franco Riva, in Solidarietà bugiarde, passa in rassegna le varie solidarietà che a parole si prendono cura dell’altro, ma garantiscono solo il narcisismo. La signora Diana Gianola in Solidarietà e ingiustizia dà un volto alla solidarietà, che è tale se unita alla responsabilità verso la società. Enzo Scandurra in La città che accoglie propone un modello di città che apra le porte e le piazze a tutti.
Giovanni Gaiera in Una rivoluzione copernicana propone un modo di vivere-convivere, che nasce dall’esperienza del limite.
C’è una sorpresa nel freddo inverno: «Scritture a confronto» lascia il posto alla nuova rubrica di politica, aperta da Augusto Cavadi che scrive come non bastino nuove regole: per il ricambio serve una nuova etica del bene comune.
Chiudo i vetri sulla neve, abbasso lo sguardo sui libri e le labbra sillabano i titoli delle opere.
Pur barricato in casa, mi giunge il grido Indignatevi! di Heymat. Due le categorie degli indignati: la prima che paga le tasse è la più numerosa, la seconda non le vuole pagare; chissà… forse vincerà la prima.
Per carte d’Africa, Antonella Santacà scrive una pagina sul Mali e Marcello Selmo ce ne offre un servizio fotografico.
Crisi, non so se ne usciremo, ci proviamo.
Fulvio Cortese in Diritto e diritti in tempi di crisi scrive che tra declino dell’Occidente e alternativa conflittuale tra economia e società, già affrontato a suo tempo nella Costituzione italiana, c’è ancora spazio per una cittadinanza attiva.
Fabrizio Panebianco per economia, citando la canzone «Il vecchio e il bambino», affronta il rapporto tra la spesa per le pensioni dei vecchi e lo stato sociale dei giovani.
Giovanni Realdi si ferma come sempre a pianoterra e scrive La vita in versi, traccia madreperlacea di lumaca verso la vita vera: «Varcarne la soglia è accettare la notte e alzare lo sguardo verso il giorno».
Conclude senza botto la cronaca di Macondo e dintorni, scritta in collaborazione con Farinelli.