Macondo e dintorni
15 novembre 2009 – Eremo di Ronzano (Bo). Dietro invito di padre Benito Fusco, Giuseppe ha partecipato alla Santa Messa nell’anniversario di padre Bruno Quercetti, morto in servizio a Ronzano. Padre Benito Fusco, che ha svolto per anni attività pastorale nell’eremo, e ha accompagnato nella malattia che li condotti alla morte padre Ivo e padre Bruno Quercetti, ne ha commemorato la figura umana e mistica, fragile e profonda, che ha saputo cogliere il mistero della vita attraverso la composizione delle icone e la relazione con gli ospiti dell’eremo .
Molti erano gli amici che hanno conosciuto padre Bruno. Padre Benito oggi prende servizio nella parrocchia di Budrio .
18 novembre 2009 – Pove del Grappa (Vi). Giuliana Trevisan, ostetrica, volontaria negli Stati del Darfur e Ciad, e ultimamente a Goma (Congo) con l’associazione francese Medici senza Frontiere, ha passato una giornata con noi, conversando a lungo della sua ultima attività a Goma, per introdurre alla vita e consegnare al mondo i bimbi che nascono in quella martoriata zona di guerra, tra le donne che hanno subito violenza, alleviando la loro solitudine, aiutandole nel travaglio a volte lieve, a volte difficile. Oggi la sua intenzione è di continuare con Medici senza frontiere in un’altra terra d’Africa .
22 novembre 2009 – Verona. Incontriamo Filomeno Lopes, nel seminario del CUAM, che prepara religiosi e laici in partenza per le terre di missione; conversiamo a lungo della situazione sociale della Guinea Bissau, suo paese d’origine, e del suo ultimo libro, che espone e racconta le forze vive d’Africa, che vogliono dare una nuova impronta e ricostruire con le loro forze la loro terra. Continuiamo la conversazione a tavola sulla letteratura africana e della sua collaborazione con Macondo .
1 dicembre 2009 – Bologna. Giuseppe e lo scrivano hanno incontrato, dopo una visita a don Piero Battistini in quel di san Giovanni in Marignano, il vecchio rettore monsignor Nevio Ancarani, che vive ancora presso le suore della carità in Bologna. Don Nevio è stato rettore del seminario pontificio Benedetto XV, dove hanno studiato il cronista smemorato e Giuseppe. Prima e durante il concilio vaticano secondo. Giuseppe deve a lui se è diventato prete. Il cronista ha le idee più confuse, ma bene ricorda le omelie della domenica, che uscivano dal solco della devozione e parlavano della lealtà. La devozione, dice ora, unisce perché protegge, ma non libera. Ambedue ricordano la visione di film poderosi, di grandi registi, ma anche di nuovi che si affacciavano allora alla ribalta, comici e tragici, drammatici e melo drammatici, sacri e profani .
E poi le grandi assemblee (e non era ancora il sessantotto), dove con dolcezza e ironia il rettore sapeva colpire i comportamenti di noi seminaristi, che, in nome della libertà, cadevamo sui modelli (libertà non è succhiare un gelato in piazza alla faccia della divisa) e che apriva nuovi spiragli sulla vita, sul senso della vita, senza ricorrere alla dogmatica. E poi la sua volontà ferma che i seminaristi non divenissero i chierici del cardinale, del rito, della sacrestia, ma uomini consacrati, liberi. Che cosa ha dato impronta alla sua vita? L’esperienza della guerra, l’amore per la gratuità (che cosa sia la gratuità: una mano ignota che lancia caramelle dal treno in corsa e manco vede chi le raccolga). Ci siamo salutati e si è chiusa la grande porta su via Montebello e sul freddo incipiente dell’inverno .
7 dicembre 2009 – Milano. Consegna dell’Ambrogino d’oro a Peter Bayuku da parte del sindaco Moratti .
È una manifestazione importante a Milano, è il riconoscimento ufficiale della città verso i suoi cittadini meritevoli. Allo scopo si era costituito un comitato per Peter Bayuku. La grande sala del teatro Dal Verme alle dieci è già affollata, al tavolo della presidenza hanno già preso posto. Si incomincia dai riconoscimenti, poi si passa alle medaglie. Quando arriva il turno di Peter si alza un gran battimani. In costume locale, con una tunica arancione, Peter incede verso sinistra là dove il sindaco, la signora Moratti, consegna l’Ambrogino d’oro per l’attività sociale, educativa, promozionale svolta da Peter Bayuku in Sierra Leone, sua terra d’origine, nel villaggio di Yagala, nella regione di Koinadugu, che ha per capitale Kabala. Dopo la cerimonia le foto e dopo le foto Peter ha dovuto riprendere i vestiti d’occidente, perché la tunica arancione non era adatta al clima rigido sotto il cielo grigio di Milano. All’uscita dal teatro un gruppo di vocianti contestava la premiazione assegnata ad alcuni gruppi. La polizia li teneva distanti, con brevi spostamenti di contenimento, pazienti e frementi .
9 dicembre 2009 – Limena (Pd) .
Direttivo Fim, la «assuotempo» gloriosa categoria del metalmeccanici; avrebbe dovuto ospitare anche il segretario nazionale Bonanni, ma vari contrattempi e sovrapposizioni hanno cancellato la sua presenza. Al direttivo è stato invitato da parte del segretario regionale Castellan Gianni. Giuseppe, ha affrontato il tema L’uomo è buono se rende migliori gli altri. L’oratore ha parlato della crisi del sindacato, che ha perso di mira l’obiettivo suo primo, che non sono i vari servizi che propone, ma l’attacco all’economia di mercato, là dove il lavoratore (operaio e impiegato) non conta nulla, ma solo conta l’affare, o come si dice, con parola cinica e bara, il business .
Alla sera, dopo cena, Gaetano Farinelli incontra gli operatori e gli ospiti dell’associazione Sichem, nella sede dell’Angarano, dietro invito di Alì .
Conversa coi ragazzi ivi convenuti sui minori al lavoro e sui ragazzi di strada. Dalla favela alla strada: storie di adolescenti a Rio de Janeiro. Fuori, in strada, fa molto freddo. La sala dell’incontro è occupata dalle suppellettili dell’associazione Quarto Ponte. Con l’aiuto della carta di Peter i convenuti cercano i luoghi che vogliamo esplorare. Farinelli parla loro dei ragazzi di strada e dei pregiudizi sui ragazzi di strada. Al termine dell’incontro Alì offre al relatore un vaso di Stelle di Natale rosse come il sangue nelle vene, come l’amore, come il sole al tramonto, come la rabbia in corpo e la vergogna sul volto, come le mani bruciate dal gelo, come i pettirossi sui uomini con il mondo femminile .
rami di pesco (fantasia fuori stagione). I ragazzi di Sichem gli offrono un piccola merenda, un dolce secco e bevande colorate .
11 dicembre 2009 – Clusone (Bg) .
Giuseppe guida la giornata di formazione per gli operatori della FIM sul tema Se tutti vogliono il potere, chi renderà tacito servizio?; la rete di giustizia e solidarietà si costruisce a partire dalle piccole cose, che impediscono ai potenti di cavalcare indifferenti i loro tornei di vana gloria e che tracciano sentieri di resistenza al riparo delle slavine .
Borgo Valsugana (Tn). Nella stessa giornata, presso l’Auditorium del comprensorio, il Coordinamento Trentino contro il turismo sessuale minorile ha invitato il giornalista RAI Silvestro Montanaro, che ha fatto diversi reportage sulla prostituzione minorile, ad affrontare l’argomento .
Anima della iniziativa è la professoressa Neva Fabris. Moderatrice dell’incontro, che ha visto una folta e sentita partecipazione alla serata, anche di molti giovani, la signora Issa Cubello .
Ogni anno in alcune aree del mondo centinaia di migliaia di bambini sono coinvolti in giri di prostituzione, abuso, pedofilia, pornografia e sono migliaia i turisti che quotidianamente calpestano i diritti dei bambini. Silvestro Montanaro, commentando il suo reportage sulla Cambogia, Il Paese dell’Orco Cattivo (proiettato durante la serata), ha raccontato le esperienze fatte anche in altri paesi con molta chiarezza e disponibilità al confronto con il pubblico. Il turismo sessuale, ha affermato il relatore, ha conseguenze deleterie anche nei nostri paesi e alimenta il degrado delle relazioni degli 13 dicembre 2009 Scaldaferro (Vi). Santa messa con la famiglia Biasia. La convocazione viene fatta da Gabriella. Ci sono tutti (o quasi) i membri delle tante famiglie Biasia, fino alla terza generazione; ci sono i bimbi e gli anziani, per mantenere i rapporti, per ritrovarsi assieme, per raccontarsi le piccole storie della vita, per aggiornarsi sulle nascite, sulle malattie e sui decessi, per cantare e per pregare, per dare senso e ritrovare senso alla vita, che corre e che canta, che piange e si illumina. Gaetano e Giuseppe celebrano la santa messa nel raccolto santuario della Madonna, e ricordano che la nostra fede cresce nella condivisione di quel che la vita ci ha donato, ha per base la giustizia, e si rallegra nella responsabilità verso Dio e verso gli uomini .
15 dicembre 2009 – Morbegno (So). Nell’ambito di un percorso formativo organizzato dall’Università dell’anziano, dalla CISL e dalle ACLI provinciali, Giuseppe Stoppiglia guida la riflessione nell’Aula Magna della Scuola Media E. Vanoni sul tema Il valore della differenza, l’importanza di vivere l’incontro con l’altro come evento straordinario. La storia si costruisce piano piano, mettendo insieme il mosaico e non si possono scartare i pezzi, perché non rispondono al nostro occhio miope. Uomo e donna, bianco e nero, nord e sud: il potere traccia i confini e gli steccati del consenso e lascia in penombra chi è già ai margini. I bambini, i vecchi, gli emigranti, gli stranieri sono ai margini, e noi stiamo bene senza di loro, non li riconosciamo come soggetti, al massimo destinatari di pacchi dono .
Poi Giuseppe passa in Val Chiavenna, a Gordona, per una serata sulla necessità di impegnarsi per il bene comune, che non è il bene degli altri, il bene del municipio e della nazione: ma il bene che nella relazione noi costruiamo con gli altri. Sala gremita, presenza del sindaco e della giunta, giovani e donne. Domani si entra nella novena di Natale .
18 dicembre 2009 – Schio (Vi). Il «Movimento per Schio» invita Giuseppe a parlare alla cittadinanza sul tema Da Loro a Noi: mettiamoci in gioco. Sii tu il cambiamento che vuoi dal mondo. Come esercitare la propria azione senza fare e senza cadere in una politica faziosa, di angusto partitismo, laddove Loro sono i partiti e Noi siamo i cittadini, la società. La distanza tra politica e società è grande. Si tratta, dunque, di riprendere l’elenco dei diritti e dei doveri, dei valori condivisi e di quelli scomparsi, di dare voce al sommerso che chiama e nessuno risponde, perché oggi le risposte sono di immagine, di consenso .
Si tratta di partire dalla memoria del territorio, con proposte che nascono nel silenzio e nell’ascolto e costruiscono quella rete invisibile di relazioni che sono il selciato del nostro camminare .
Più di cento persone sono presenti, intervengono, applaudono, chiedono, prolungano la conversazione, e si avvicina la madrugada .
Pove del Grappa (Vi), Stesso giorno, al mattino, Carlo Balduzzo e Debora, ora sposi a Salvador di Bahia, di passaggio in Italia per le feste natalizie, restano con noi alcune ore a conversare, a raccontare i loro progetti, i sogni e le speranze, le scommesse .
Debora, brasiliana, infreddolita, è felice di poter vedere, toccare la neve, che forse cadrà… (vedere le puntate successive) .
19 dicembre 2009 – Padova. È caduta la neve e la strada è ingombra, le macchine sono ricoperte di neve, i pedoni scivolano sui marciapiedi, a volte passano accanto alle macchine, ricompaiono dalla parte posteriore e gridano all’autista siberiano rosso e congestionato. Nella parrocchia della Santa Croce una folla sparuta e infreddolita si accalca sui primi banchi per il battesimo di Matteo Gaiani. Ci sono i genitori, i nonni, le nonne di primo e di secondo grado (in levare), le zie, gli zii di primo grado, gli amici .
Il sacerdote che compie il rito enumera i simboli, li dispiega, li accosta al quotidiano. Matteo cammina per la chiesa, corre, poi si immerge nell’acqua che il sacerdote in abbondanza versa sul capo. Gesù nel vangelo di Marco, che un sacerdote proclama, dice: «Passiamo all’altra riva!» e arrivò una grande tempesta; come la neve che paralizza la città, ma non ferma la vita, così parte la barchetta di Matteo, il battello, «faselus ille» direbbe il poeta, ed è già al largo, mentre i pesci saltano sulle onde e i gabbiani volano precipiti sulla cresta della duna .
20 dicembre 2009 – Sandrigo (Vi) .
Giuseppe e Gaetano, su invito di Carlo Basso, incontrano un gruppo di dottor Clowns (giovani donne) nella tavernetta di casa. La conversazione verte sui grandi temi del viaggio, che diventa incontro con nuovi mondi e nuovi volti, che si nutrono di interiorità, che alimenta la relativa identità di ciascuno, che cresce nella relazione; le idee fluttuano, navigano, si fermano a mezz’aria, fanno cerchio attorno alla candela che brucia; fuori sulla strada il fiato gela e precipita a meno dieci la notte. La via è scivolosa, le case sono raccolte dentro la caligine dei camini, ma i pastori ancora non sanno che presto è Natale .
25 dicembre 2009 – Bassano del Grappa (Vi). Casa Betania. Santa Messa nella cappella delle suore. La chiesa è affollata. Già da un mese la pubblicità annuncia e raccomanda il Natale, natale di bontà, natale di amore, natale di spese inutili e giocose. Chiara e Baldassare leggono le letture che annunciano il mistero, poi un sacerdote legge il vangelo, la buona novella ai poveri, ai diseredati, il secondo sacerdote invita a ripensare al natale come nuovo evento, come riproposizione di un dio umano, che riaccende la fiamma della giustizia e non si ferma alla solidarietà di facciata .
Mario, Stefano, Mirco e Alberto intonano i canti di natale con ritmo e fantasia, mentre Chiara enumera i canti ed espone i titoli con le coordinate aritmetiche. Nei primi banchi i bambini e le bimbe si scambiano impressioni, fanno improvvise incursioni sull’altare, si appisolano sul pavimento. In alto sul loggione posto nella parte posteriore della cappella compaiono a turno piccole suore anziane che si inginocchiano, pregano, si siedono e si congedano in silenzio .
29 dicembre 2009 – Pove del Grappa (Vi). Visita di Antonio Bolzon, reduce dall’attività di infermiere in Africa, a Juba, con un’associazione di volontariato internazionale, legata a Nostra Famiglia; svolgendo attività di infermiere ma soprattutto organizzando la scuola per l’insegnamento delle tecniche elementari di cura, accompagnando anche il lavoro pratico delle ostetriche, proponendo loro un minimo di struttura anagrafica. Ha lavorato nel Sud Sudan, ancora legato al Sudan del Nord, ma in fase di autonomia e di indipendenza .
Nel pomeriggio arriva Chiara Beltramello, che ci porta la lieta notizia di una donna che verrà alla festa di Macondo dal Chiapas; si chiama Odilia Lopez Alvaro, di etnia C’hol, residente a San Cristobal, Chiapas, Messico. Con lei il figlio Gandi e il nonno Roberto. Aperto è lo sguardo di Gandi che corre per la cucina e ripara tra le braccia di mamma; tra le mani il piccolo tiene le caramelle offerte da un nonno di legno .
6 gennaio 2010 – Pagnano (Tv) .
A conclusione delle feste natalizie la comunità di Pagnano invita Giuseppe a celebrare la messa dell’epifania. Lo sostituisce (Giuseppe influenzato) il cronista nullafacente che porta con sé una vecchia musica, un brano dei Re Magi della Messa Criolla di Ramirez .
I ragazzi della Comunità si aggregano al corteo di cammelli e di dromedari dei Re Magi, mescolati al seguito di stallieri e cuochi e guardarobieri e offrono al bambino del presepio i loro canti accompagnati da tre chitarre. Gaetano poi riprende gli incontri con la comunità di Pagnano e conversa con gli ospiti sul senso della preghiera e del pregare da posizioni sociali e religiose diverse; poi passa al recupero della storia, quella piccola del paese natale e quella più grande del nostro paese .
16 gennaio 2010 – Piovene Rocchette (Vi). Il gruppo Piovene-Togo organizza un incontro in casa Grotto. Tema dell’incontro: Il Natale umano. Domande senza risposte e risposte senza domande. Apre l’incontro Daniela, che tiene il resoconto delle attività di volontariato del gruppo, che ogni mercoledì si incontra nel laboratorio familiare di Elio e Pina, per dipingere, ricamare, tagliare, scegliere, aggiungere, confezionare, intagliare, decidere sui prezzi, indicare, destinare, allestire, programmare, imbandire, esporre, vendere, comprare, trovarsi, parlare, conversare. Il Natale è umano perché Dio si è fatto uomo. Che non diventi il segno di una religione civile, il vano trovarsi per consumare, sia invece il segno del limite che ci unisce per la solidarietà e la giustizia .
Si srotola un elenco di domande e di vane risposte. Alla fine si attinge sulla tavola imbandita, mescolando parole e pane .
17 gennaio 2010 – Pove del Grappa (Vi). Attorno al tavolo grande, sotto il quadro policromo di un’ultima cena, si incontrano alcuni formatori di Macondo per progettare un programma di attenzione agli adolescenti. Si rammenta come si sono svolti i campi precedenti, cosa li abbia cancellati dai programmi dell’associazione, quali altre vie hanno preso le altre esperienze formative e se vale la pena, e come, riprendere fiato su questo programma rivolto agli adolescenti. Si individua un obiettivo: educare alla relazione; si segnala una condizione: dare continuità, che può essere esteriore o interiore; si insiste su di una modalità: attraversare il consumismo e il benessere per scoprire i vantaggi della povertà; si chiude il cerchio sui destinatari: adolescenti coi quali già ci sia un rapporto educativo in formazione .
La parola passa di bocca in bocca, di sedia in sedia, gira attorno e attraversa il tavolo grande, si impenna, a volte rallenta, scende sul quaderno di appunti, si perde sotto la sedia, poi riprende quota e si consuma in un pranzo multietnico: pizza al ristorante cinese con grappa dai petali di rose .
La seduta si aggiorna .
23 gennaio 2010 – Cavaso del Tomba (Tv). L’Assessorato ai servizi sociali di Cavaso del Tomba ha organizzato un convegno, aperto ai comuni limitrofi. L’assessore è Sonia Mondin, già figura eminente dello scautismo e ora ai primi passi nella gestione politica delle attività sociali e di cittadinanza partecipe. All’iniziativa hanno partecipato la dottoressa Monica Lazzaretto e il nostro presidente Giuseppe Stoppiglia. Titolo del convegno Intrecciando reti sociali…; vedo in queste parole la figura di mio padre che intesse le reti della pesca, seduto per terra, il piede destro che tiene distesa la rete e la mano con l’ago di legno che costruisce maglia su maglia. Apre il convegno il sindaco: il convegno è un momento importante per il territorio; parte da Cavaso, con l’intento di coinvolgere tutti i comuni limitrofi sull’ampia rete delle attività sociali, che non possono ridursi alla semplice assistenza, ma divenire un percorso educativo e formativo alla solidarietà, alla giustizia e al bene comune, che non è un luogo e neppure un patrimonio fisso, ma sono le nuove relazioni non competitive e non consumistiche che possono accendersi con una nuova diposizione d’animo a relazioni di giustizia (respiro!) .
25 gennaio 2010 Valle San Floriano di Marostica (Vi). Verifica della marcia 2010; rinnovo delle cariche del gruppo. Assegnazione contributi ai progetti di solidarietà. Il presidente uscente, Fabio Lunardon, rassegna le dimissioni. C’è qualche tentativo da parte del gruppo di convincere il presidente a restare. Inutilmente. Viene proposta la nomina del nuovo presidente; viene proposto anche un nome: Sergio. Il segretario tiene la relazione di bilancio della marcia. Vengono assegnati e destinati contributi per alcuni progetti internazionali. Una parte del ricavato della marcia andrà anche ad attività e interventi locali. La marcia di Valle San Floriano è un momento importante per il paese. Il messaggio che si lancia nella marcia è aperto al mondo e si apre al territorio alla valle e alle montagne del paese. L’idea nuova quest’anno sarà di coinvolgere le scuole elementari nella preparazione della marcia, con la scrittura e con il disegno .
28 gennaio 2010 – Pontedera (Pi) .
La Fim Cisl provinciale organizza un seminario nella saletta Carpi per un tema bifronte, tra passato e futuro come ben coglie il titolo: Osare Futuro .
Storia e memoria della FIM-CISL; dalla rivoluzione degli anni sessanta a una nuova frontiera dei diritti .
All’incontro, che raccoglie nomi di prestigio come Franco Bentivogli, viene invitato anche Giuseppe Stoppiglia, che da una parte denuncia i pericoli del mercato, della globalizzazione, della corporazione da cui anche il sindacato viene circuito e dall’altra invita la Fim, un tempo in prima linea, a riprendere contatto anche con i soggetti emarginati, con le nuove dinamiche sociali: i giovani e le donne; non si sfugge facilmente al consumismo, che il mercato impone .
Ma è possibile riprendere un’educazione che non guarda solo all’individuo per ricostruire la persona nel rapporto con l’altra, nel contesto della comunità viva.