Macondo e dintorni
1 maggio 2009 – Paganine (Mo).
Una borgata antica, dove le famiglie tutte si conoscono, amanti della compagnia e del buon cibo. Ciro ha invitato Giuseppe, in occasione della festa del primo maggio, per parlare del lavoro e del sindacato e l’oratore approfitta per indagare sul senso del lavoro a partire dal territorio, dalla sua storia, e racconta le vicende dei cadetti di famiglia d’Asburgo inviati a Modena a governare, da cui l’ordine, il senso organizzativo dei suoi abitanti. Però il lavoro non è un valore in sé, assoluto, ma lo diviene nella misura che è espressione di creatività e partecipazione a un processo collettivo di sviluppo e di progresso.
Poi ci si siede a tavola e si attinge ai tegami l’abbondanza dei sapori e dei profumi che il vino e la delizia dei dolci accompagnano. Dopo pranzo gli adulti siedono al tavolo a giocare a carte.
8/9/10 maggio 2009 – Bologna.
Convegno di «Interculture». È una rivista che ha pochi anni di vita in Italia. Nasce in Canada dove ci sono una scuola e un’esperienza di rapporti di culture diverse. Ci sono nomi illustri tra i relatori, che parlano nelle loro lingue di origine: inglese, francese e italiano. Dopo la relazione si formano tre gruppi di lavoro e di ascolto. Ogni relatore affronta il senso dell’interculturalità in un determinato ambito. Sono organizzati in batterie di tre per volta. Inizia Kalpana Das (India Canapa) in Le sfide della diversità, segue Pietro Barcellona con Le prospettive dell’interculturalità e conclude Achille Rossi con L’altro fa parte di noi.
Nel pomeriggio del sabato parla Lomomba Emongo (Congo) in C’era una volta… l’interculturalismo. Riflessioni di un Muntu, segue Giuseppe Stoppiglia con Educazione interculturale. Pratica impossibile o necessaria?, conclude Brunetto Salvarani in Educare al dialogo interreligioso. Un caso serio. Il ruolo delle chiese.
La domenica mattina Frederique Apfel-Marglin in L’interculturalità e l’onto-epistemologia moderna. Il caso degli spiriti delle piante amazzoniche, conclude Adel Jabbar con Il rischio comunitarista e gli stereotipi etnici. Il bacino d’utenza della rivista è ristretto e trecento partecipanti al convegno sono tanti, da qui la meraviglia e la soddisfazione degli organizzatori.
Sono state giornate intense di ascolto e di studio. La scoperta della complessità e la ricchezza dei rapporti culturali. La difficoltà dell’ascolto, dell’incontro e insieme la necessità e il desiderio di restare di fronte, senza mai omologare, appianare le differenze, perché la diversità è insieme gioia e dolore, ricchezza e confine.
16 maggio 2009 – Pove del Grappa (Vi). Incontro con Fulvio Gervasoni e amici per aggiornare i progetti che Macondo e il Sindacato Filca Cisl hanno con la Bosnia, in particolare con la scuola edile di Tusla e la Leptir di Srebrenica.
17 maggio 2009 – Isola Vicentina (Vi). Giornata della solidarietà. Giornate calde, che preludono burrasca.
Si tiene nell’area verde di Torreselle una tavola rotonda su Sottotracce emergenti. Il senso del volontariato nella società attuale. Parlano il dottor Nicola Doppio, il prof. Stefano Ferro e don Giuseppe Stoppiglia; la tavola rotonda è organizzata da gruppi, associazioni e volontari di Isola, Castelnuovo, Ignago e Torreselle. La domanda emergente è: «In tempo di crisi, quale è il ruolo del volontariato?». E non è solo la crisi economica che accelera la caduta, ma sono i valori sempre meno condivisi, la perdita di senso del bene comune, il rafforzamento dell’individualismo, che si innalza come rocca irraggiungidi bile e la corruzione che sfocia in una ricerca di un bene effimero.
19 maggio 2009 – Venezia. Siamo ormai in vicinanza della festa convegno di Macondo. Padre Edilberto Sena, su invito della provincia di Trento, arriva in Italia. Sarà ospite presso una famiglia del Trentino (Alessia e Michele Kettmaier), che ha patrocinato il progetto della radio Rurale di Santarem (Brasile), che svolge un’attività di comunicazione libera dall’interferenza dei politici (Tg1 in Italia insegna) e di educazione popolare; sarà pure nostro ospite al convegno di Macondo a Bassano del Grappa.
20 maggio 2009 – Biancade (Tv).
Incontro con don Piero Battistini e padre Arnaldo de Vidi, nostro corrispondente da Manaus, scrittore e poeta, in Italia per una breve sosta di riposo e incontro con gli amici; sarà nostro ospite alla festa di Macondo.
22 maggio 2009 – Roma. Giuseppe celebra la santa messa al Congresso nazionale della CISL. Sono molti gli amici presenti al rito e pure il segretario generale. Un motivo per richiamare un tema importante: il ruolo sociale del sindacato. Se noi, dice il celebrante nell’omelia, ci sentiamo, viviamo all’interno della misericordia di Dio, non possiamo tollerare il male e il grido delle vittime della violenza.
30/31 maggio 2009 – Bassano del Grappa (Vi). Festa nazionale di Macondo all’Istituto Graziani. Per quelli che non c’erano, e sono pochi, la festa convegno si è sviluppata quasi solo all’interno dell’istituto, a causa della pioggia insistente. Grande afflusso la sera del sabato. Sul tema della speranza, ogni relatore ha tracciato un suo percorso e così padre José Comblin, dopo un excursus storico sulla Chiesa, ha indicato i poveri come leva di speranza della Chiesa, o per meglio dire, del Regno di Dio e del mondo.
Pietro Barcellona, ricordando i pericoli di una scienza che tutto vuole spiegare e tutto ridurre alla fisicità, pone la speranza nel recupero della tradizione, della società intesa come matrice della persona e dunque dello spirito che ci anima. Il giornalista Raffaele Luise, vaticanista, che segue le attività della Chiesa di Roma e del Papa, racconta dei legami della Chiesa con i potenti e insieme il disagio di molti prelati a fronte della corruzione di cui si sentono corresponsabili muti.
Sara Ongaro, in una dimensione autobiografica, racconta di una speranza che nasce nelle sconfitte della vita e nelle difficoltà della malattia. Gli ostacoli, infatti, sono la porta stretta che ci obbligano a uno sforzo diverso, a un’intelligenza duttile e a un cuore indomito. Hanno concluso la serata Massimo Cirri con un episodio della seconda guerra mondiale, la storia di un soldato che muore per una guerra inutile, tenendo sul cuore la foto di una donna che nessuno conosce e che diviene insieme simbolo di una speranza che è dura a morire. Infine Natalino Balasso racconta la storia di Pietro e Gesù in visita nel Nord Est, tra accoglienza e rifiuto, raccontati con un gergo e un’ironia che tutti coinvolge.
La domenica si è svegliata ingobbita, scura di nuvole, che avrebbero coperto il cielo fino a sera, senza desistere. La sala del convegno, nonostante il tempo, era già affollata. E per tutto il giorno le presenze sono state numerose e costanti. Il convegno si è aperto con Ernestina Lopez che ha raccontato la condizione degli indigeni. Seguiva José Comblin che ha reso testimonianze di vita; Bernard Njonga ha raccontato i disastri causati nel suo paese dalla sfrenata liberalizzazione del mercato mondiale. Padre Arnaldo de Vidi ha raccontato la sua esperienza in Cina, il significato dell’incontro e del confronto alla pari tra le culture, quando non cercano l’omologazione. Deema Fayad ha raccontato la sua esperienza di monaca in Siria, il significato del suo lavoro e della preghiera nel monastero. Il professor Gabriel Risica ha raccontato il travagliato ed entusiasmante tragitto di Emergency nei paesi segnati dalla guerra, dalle malattie e dalla povertà.
Nel pomeriggio, santa messa presieduta da padre Edilberto Sena. La sala è gremita. La cerimonia inizia con un rito introdotto da Ernestina Lopez dal Guatemala, prosegue accompagnata dai canti del coro Note in Blu, dagli interventi dei concelebranti, dalle preghiere dei fedeli, dalla danza che porta il libro all’altare.
La giornata piovosa e fredda ha condotto tutti all’interno dell’Istituto. Solo il banco di Tonel è rimasto fuori, a servire panini e bibite. Tormentati dal freddo, a turno queLLi di Tonel facevano brevi incursioni in sala per scaldarsi e poi fuggire. La sera si è chiusa nella palestra dell’Istituto Graziani con la rappresentazione della compagnia teatrale Calatatela che ha intrattenuto bambini, bambine e genitori con l’opera Sul tetto dei nidi di rondine, storia del pulcino Pigolo rimasto solo in cerca di affetto.
31 maggio 2009 – Venezia. Mentre imperversa la pioggia sull’Istituto Graziani, alcuni pellegrini partono in aereo, guidati da Federico Bollettin, alla scoperta del Camerun, per visitare città, progetti e villaggi. Il momento decisivo della diversità sarà quello di abitare le stesse case, mangiare alla stessa mensa, affidarsi alla memoria di una lingua straniera. Il gruppo è composto da quattro donne e tre uomini. Tra loro c’è anche Mirca della segreteria di Macondo, che ha scoperto il vento e il profumo della lontananza.
1 giugno 2009 – Val Campelle di Spera (Tn), Rifugio Crucolo. Finita la festa, concluso il convegno, la presidenza di Macondo ha voluto offrire agli ospiti rimasti una giornata in montagna. Della cosa ha approfittato il gruppo di Bologna che fa capo ad Alessandro Medici, per ascoltare padre José Comblin sulla teologia della liberazione e padre Edilberto che si è soffermato ulteriormente a parlare della sua attività di comunicazione e formazione a Santarem con la Radio Rural.
9 giugno 2009 – Rosate (Mi), Cascina Contina. Visita a Giovanni Gaiera. Nella periferia di Milano ci sono molte cascine, un territorio agricolo molto vasto, a uso produttivo e turistico, culinario. La cascina, acquistata da una comunità di recupero e inserimento, ristrutturata e ricostruita, ha un’ampia corte e vari caseggiati in cui vivono e operano gli ospiti in attività varie: officina macchine e moto, orto, allevamento animali, addestramento cani. Giuseppe è stato invitato per parlare alla comunità di Come uscire dalla crisi? che è crisi di valori, crisi economica, crisi del sistema. Le proposte nascono e crescono dalle persone e dai rapporti. Il cambiamento nasce nella relazione. E i valori sono tali, vivi, nella misura che sono condivisi. Aspettarsi dal politico la grande soluzione è vano. Pensare a grandi cambiamenti è pura illusione. L’uscita dalla crisi contiene ed è preceduta da un cambiamento del pensare e del sentire.
14 giugno 2009 – Piovene Rocchette (Vi), Monte Summano. Concerto del gruppo Valincantà. L’iniziativa è nata da un’idea di Giuseppe Boiero, sviluppata assieme al gruppo di Piovene che ha preparato un mercatino artigianale locale per il Progetto Kpalimé – piccoli schiavi del Togo – in collegamento con la signora Kekeli che ne aveva illustrato le modalità.
L’iniziativa è stata un successo. Ben trecento persone hanno partecipato al concerto. Tutto ha concorso al buon esito: il posto in Località Mardifaia, le famiglie arrivate a piedi coi bimbi piccoli da Piovene e dintorni, la giornata splendida di sole con un caldo secco, non opprimente, l’accoglienza della famiglia proprietaria della casa e del bosco, le musiche, le voci e i canti del complesso dei Valincantà.
20 giugno 2009 – Valle San Floriano, Marostica (Vi). Dopo un salutare e fertile periodo di convivenza, Daniele Lunardon e Lisa Zonta convolano a nozze nella chiesa di Valle, attorniati da parenti e amici. Ci sono ben quattro testimoni, un coro che suona e canta, i genitori commossi, gli amici che battono le mani a ogni sussulto della sposa. Il celebrante invita gli sposi a parlare, i testimoni a giurare sui libri sacri. Marco, il piccolo, che ha annunciato le nozze dei genitori, viene immerso nel fonte battesimale tra sorrisi e grida (del catecumeno naturalmente). Il rito si conclude con la benedizione dei padri e delle madri, che invocano sui figli la benedizione di Dio. Sulla porta della chiesa, sotto il sole bianco, il pubblico attende gli sposi, lancia riso e scatta foto. La festa continua sotto le ali del Pavone. Ma li lasciamo mangiare in pace.
26 giugno 2009 – Pove del Grappa (Vi). Segreteria di Macondo. Manca Federico Bollettin, assente per malattia. All’ordine del giorno: verifica della festa. Campo scuola nella Locride. Convegno di Asiago. Situazione della casa di Rio de Janeiro. Viaggio di Gaetano in Ecuador e Colombia.
Incontro a fine settembre coi vari responsabili di Macondo. Proposta di collaborazione con Diabasis. Molto si è parlato sulla crisi della formazione dovuta all’individualismo e alla mancata crescita affettiva, dei sentimenti, affidata agli strumenti tecnici della comunicazione.
1 luglio 2009 – Tessera (Ve), aeroporto Marco Polo. Gaetano Farinelli e don Piero Battistini partono per l’Ecuador e la Colombia. Il viaggio nasce dal desiderio e bisogno di rincontrare alcune famiglie ecuadoregne e colombiane immigrate in Italia vent’anni or sono e ospiti a suo tempo presso la parrocchia di don Piero a Santa Maria in Pietrafitta; sarà pure un’occasione per incontrare nuove realtà e persone per nuovi rapporti.
2 luglio 2009 – Belluno. L’istituto CEIS (Centro di Solidarietà di Belluno) organizza un corso di quattro mesi per operatori per lo sviluppo dell’Impresa sociale, cui partecipa anche Giuseppe in qualità di docente; gli viene affidato l’argomento interculturale. E sviluppa il tema Il valore della diversità, quando tutto vuole essere omologato, e tutto diviene positivo se si adegua all’andazzo generale.
13 luglio 2009 – San Biagio di Callalta (Tv), studi televisivi di Antenna Tre. La direzione dei programmi sociali invita Giuseppe Stoppiglia e Giovanna Binotto a presentare l’attività di Macondo e in particolare l’attività svolta coi ragazzi di strada e con le ragazze madri.
15 luglio 2009 – San Giovanni in Marignano (Rn). Funerale di Paola, mamma di don Piero, che è rientrato dal viaggio con qualche giorno di anticipo, quando ha saputo del peggioramento della madre. Assieme al marito, Secondo, Paola ha vissuto con il figlio nella parrocchia di Santa Maria in Pietrafitta per più di trent’anni. Numerosa la presenza della comunità al rito di congedo. Don Piero ha raccontato alcuni episodi della vita semplice di sua madre, legata alla terra e agli affetti della vita.
16 luglio 2009 – Milano. Fulvio Gervasoni, assieme a due colleghi del sindacato, parte per la Bosnia, per incontrare i responsabili della scuola professionale per confermare la fiducia che ci sarà uno scambio tra la scuola edile di Bergamo e la scuola di Tusla. Saranno poi ospiti a Srebrenica, nella scuola che il sindacato ha restaurato, poi nel dopo scuola, che due brave maestre sostengono con assiduità e costanza e infine presso l’associazione Leptir (farfalla), che si prende cura di ragazzi e ragazze diversamente abili.
21 luglio 2009 – Abano Terme (Pd).
Giuseppe parla al festival dell’Unità sull’impegno politico. Si tratta di ricostruire il senso della cittadinanza, avere come obiettivo il bene comune, cercare assieme ai giovani il linguaggio che oggi comunica e costruisce la realtà.
Il rinnovamento del gruppo dirigente nasce non dalla moda del giovanilismo, ma dalla volontà di dare alle cose il linguaggio del presente e del futuro.
I giovani sono il futuro, e non il nostro futuro. È grande lo stacco tra le generazioni. Lo sviluppo delle tecnologie ha sviluppato nei giovani l’intelligenza, ma ha rallentato il processo emotivo.
Da qui il calo di sensibilità rispetto ai problemi sociali e politici.
26 luglio 2009 – Locride. Si chiude il campo organizzato dalla Filca Cisl e da Macondo, finalizzato al rapporto con il sud e la relazione diretta con il territorio, le istituzioni e la gente del posto. La partecipazione dei giovani è stata modesta. È sempre più difficile il coinvolgimento dei giovani in attività di formazione sociale e politica.
All’agilità tecnica di comunicazione dei giovani non sempre corrispondono la sensibilità e l’attenzione all’altro.
È questo un percorso che bisogna riprendere e tocca agli adulti mettere in moto tale processo.
30 luglio 2009 – Su Il Corriere della Sera di oggi è comparso un articolo che illustra l’attività di Peter Bayuku in Sierra Leone, attualmente in visita in Italia. Alcuni amici hanno proposto al sindaco di Milano di assegnare a Peter, cittadino italiano e di Sierra Leone, l’Ambrogino d’oro. In questi anni Peter ha costruito per il suo paese, Yagala, la scuola, la casa per i maestri, l’ambulatorio medico, lo spazio del mercato, l’officina di falegnameria, e pure il cimitero e ora la sua gente lo ha eletto governatore della provincia.
In questi giorni una équipe di medici della Toscana è partita per Yagala, per avviare corsi di formazione medica e attrezzare l’ospedale di strumenti tecnici di analisi.