Macondo e dintorni
6 novembre 2006 – San Pellegrino (Bg). Incontro del sindacato Filca Cisl Lombardia e dell’Associazione Macondo con la delegazione di Srebrenica, formata dal direttore didattico della scuola di Tusla, Elmir, la coordinatrice di Emmaus di Tuzla, Genana, un imprenditore edile e Alem, giovane bosniaco, studente in Italia, che fa da interprete. Vengono scambiate informazioni di ordine professionale sulla scuola edile di Brescia e di Bergamo.
Negli incontri ufficiali e attorno alle mense si prendono accordi di massima per la costruzione di una scuola a Srebrenica. Si propone da parte del Sindacato Filca e Macondo un campo di lavoro e formazione a Srebrenica per il 2007, formato da italiani e da bosniaci. Il campo sarà un momento di incontro, di relazione e di azione attiva tra la gente. L’aria è fresca, andiamo verso un inverno mite. Poveri lupi! 7 novembre 2006 – Acireale (Ct).
Incontro internazionale del MASCI.
Su invito di Sonia e Mimmo, che fanno parte della segreteria, Giuseppe interviene a uno degli incontri assembleari come relatore sul tema Per una convivenza delle differenze. Il centro dei convegni è splendido, l’aria è mite.
I congressisti vengono da varie parti della Terra, uomini distinti, donne eleganti, professionisti, molti già in pensione che cercano in questa nuova proposta un modo di scoprire nuovi percorsi educativi, o forse la nostalgia dei tempi di giovinezza, o forse una collocazione, un ruolo nella società.
Giuseppe li introduce in un tema che li sposta dalle nostalgie e li introduce in medias res, direbbe Cicerone, e li scomoda dai pensieri facili e narcisi dei ruoli e dei riconoscimenti. Numerosi e attenti, per una conversazione agile e incisiva.
11 novembre 2006 – Zone (Bs).
Fuochi d’artificio sul Lago d’Iseo.
Scuola di formazione di Macondo.
Sono convocati quelli dell’ultimo incontro di Crespano del Grappa, si aggiungono alcuni giovani di Como.
È presente la segreteria al completo.
Fulvio dirige le operazioni. Il bastone lo tiene Roberta, che introduce strumenti di memoria e di evocazione, per raccontare ciascuno pensieri e storie che nascono da dentro; il lavoro procede per due giorni. Sul limitare del mezzogiorno, quando ormai il pranzo è servito, si accende una discussione animata che azzera i risultati e aggiorna a data indefinita la ripresa dei lavori, se pure ci sarà. La formazione non è un incontro e neppure un fatto, ma è un processo, che cammina lento, sulle nostre gambe, avanza e arretra.
L’ascolto non è attesa del previsto, ma sorpresa di un agguato; l’ascolto e il dialogo sono parole finte se non si fondano sulla relazione. C’è un sole trasparente, la ragazza del ristorante è affabile, scherzosa, non timida, simpatica; risponde alle battute, non si lascia scappare il motto, scavalca sempre l’umore dell’altro, non le piacciono i piagnistei e la sofistica del cibo. Per ognuno c’è una memoria e una parola che tiene sospesi.
13 novembre 2006 – San Zenone degli Ezzelini (Tv). Funerale di Diego Zardo, amico da quindici anni di Macondo, morto all’età di trentasette anni. Si era trasferito ad Arezzo per cercare uno spazio di autonomia e di responsabilità fuori dai richiami incerti e distorti del vivere; morto all’improvviso, ha lasciato ai suoi, a quanti lo hanno conosciuto e amato, l’amarezza di non vedere realizzati gli sforzi per raggiungere l’obiettivo che dava senso al suo andare di viandante sul confine, che non è terra franca, ma terra di contesa. Ora trova riposo e pace nella sua terra.
14 novembre 2006 – Bassano del Grappa (Vi). Rubem Alves in Italia: un grande pedagogo, che pone il bambino al centro nel processo educativo; non cavia, non pasta da plasmare ma sorgente di vita, di saggezza e di fantasia. Arriviamo puntuali, ma la sala del Graziani è gremita come in occasione della prima a Milano, della piazza di Salvador al primo di carnevale, quando la folla spinge e ti trascina in alto mare, come nelle grandi manifestazioni sindacali quando si gridava pane e lavoro, che qualcuno sbertucciava con pane e salame, che non è poi così male, e per par condicio come nella grande sfilata di Roma con il Polo delle Libertà, che sono tutte sue, IVA compresa. Rubem ha appena visto le dolomiti di Belluno; è stanco, la prima immagine è dedicata all’autunno: la vecchiaia è bella, perché è come l’autunno. Poi afferma che il suo filosofo preferito è Friedrich Nietzsche, che diceva di poter credere solo in un Dio che danzasse, il dio della leggerezza. Adesso entra nel tema: i genitori dovrebbero stare coi loro figli per imparare la saggezza e racconta della figlia che lo consola, della figlia della domestica che gli rivolge tante domande e poi va nella grande biblioteca, incantata, per poi tornare con un libro in mano… e l’ironia sulle ore di scuola scandite dalla campanella, che a ogni suono cambia registro e cambia insegnante. Infine arrivano le domande, ma Rubem Alves e padre Arnaldo interprete sono stanchi: hanno fatto due incontri con le scuole di Belluno il mattino, hanno inseguito le montagne fin nel loro posto remoto e ora hanno solo voglia di riposare come i bambini che si addormentano mentre papà continua a raccontare la storia che ogni sera vogliono sentirsi ripetere… e papà crede che loro credano alle storie di E.T… ma papà, E.T. non esiste, ma io piango proprio perché E.T. non esiste. Qualcuno si ferma a conversare con lui, a intervistarlo; si spengono le luci e nel buio sento sussurrar: andiamo, che albeggia! 18 novembre 2006 – Pove del Grappa (Vi). Comitato della festa nazionale. Primo incontro del comitato della festa nazionale, per prendere atto delle cose da fare, delle iniziative da prendere, del luogo e del titolo del convegno. Quest’anno, infatti, il convegno si farà a Cartigliano (Vi), nella villa Cappello Morosini. Titolo: A piedi nudi sulla terra rossa.
19 novembre 2006 – Reggio Emilia. Chiara Morelli invita Giuseppe a parlare alle comunità capi scouts di tutta la provincia sulla gestione del gruppo. È interessante osservare come gli scouts siano l’associazione che ha mantenuto saldo il timone in questi anni e non ha perso in numero i partecipanti alle proprie attività. Il legame con la natura e il servizio sono i valori forti del gruppo associativo; ma è necessario continuare a curare la formazione, per tenere aperta la sensibilità al cambiamento.
26 novembre 2006 – Caldogno (Vi).
Il consiglio direttivo di Rete famiglie aperte anticipa l’argomento dell’incontro di aprile 2007 sul tema Globalizzazione, crisi economica, stile di vita: verso un’educazione interculturale?.
Per la complessità il tema spaventa, forse anche disorienta, catapultati nel traffico mondiali, richiamati dal listino della borsa che stabilisce il bene e il male, riportati poi al consuntivo di fine mese, poi a tenere gli occhi sulle opzioni di vita, questo sì e questo no, televisione no, teatro sì; per poi cadere a quattro mani sull’argomento del giorno: di che colore sei? Bene, non sei proprio bianco bianco però qualche tratto, anzi, qualcosa di più, hai che mi assomiglia: i problemi con gli immigrati, con i diversi, uomo donna, ecc. Silvana Mangano del direttivo, non la diva, ha invitato Giuseppe ad affrontare l’argomento, una sfida come le fatiche di Ercole, che erano sette, ma qui andiamo oltre. Rete famiglie aperte è un’esperienza viva, che ha percepito le difficoltà della famiglia, cui sono affidate le responsabilità della crescita dei figli, della loro educazione e della loro libera e responsabile scelta di vita, e dunque fa esperienza di famiglia aperta, mette insieme le esperienze e le risorse di ciascuno e di tutti per affrontare il dolce fardello dell’educazione dei figli e del rapporto di coppia. Giornata intensa, con interesse caloroso e costante.
27 novembre 2006 – Romano d’Ezzelino (Vi), Rohm and Haas. Gli operai dell’azienda, coordinati da Francesco e Laura sul progetto delle adozioni a distanza, invitano Gaetano, accompagnato da Battista che ben conosce l’azienda, già Pulverlac, per rinnovare il loro impegno con i progetti di solidarietà di Macondo. Si apre una conversazione amichevole, interrotta e rallegrata dagli amici che vengono a salutare il Battista e decidono di collaborare in Angola al progetto PISI per la scuola elementare e materna, località Ganda, diretto da padre Adriano.
28 novembre 2006 – Rubano (Pd).
Alla TV locale Gianfranco Trabuio registra uno spazio di pubblicità per il libro I dolci del cuore, il cui ricavato andrà a favore dell’infanzia abbandonata. Il libro, nella sua semplicità e leggerezza, ha ottenuto la simpatia e l’attenzione di molti lettori interessati all’oggetto e alla sua finalità: è già esaurita la prima dizione di duemila e cinquecento copie.
2 dicembre 2006 – Mirano (Ve). Su invito della scuola superiore 8 Marzo, del corpo insegnanti e, nello specifico, della signora Mara Mariga, autrice del libro I dolci del cuore, che ivi insegna da anni, Giuseppe il presidente parla agli alunni delle quarte e quinte dei meninos de rua in Brasile e della condizione dell’infanzia nel mondo.
Castano Primo (Mi). Muore Paolino Cardini, padre di Egidio, dopo breve e dolorosa malattia, dentro e fuori dell’ospedale che, a volte, non sempre, si trasforma in grande parcheggio con soste poco riservate. Nella grande chiesa parrocchiale che si colloca all’inizio del paese, alla confluenza di due strade che la abbracciano e circumnavigano, a capo di una strada che attraversa il paese fino alla ferrovia, si raccolgono gli amici di un uomo mite e affabile, attorno alla famiglia, a fronte della bara che i sacerdoti aspergono e incensano a turno, mormorando una preghiera solenne e fredda. Al funerale partecipano alcuni amici di Macondo, colleghi di Egidio nella redazione di Madrugada.
11 dicembre 2006 – Verona. Incontro di segreteria. Unico assente Vittorino Deganello. Per un contrattempo, un disguido, la riunione non si fa nella parrocchia di Maria Immacolata.
Manca il parroco, il sacrestano non si fida di dare a estranei la chiave di accesso alla sala per la riunione, ci sovvengono la nonna e la zia di Luca che ci danno ospitalità nella loro casa, calda e familiare. I temi affrontati: la formazione, il viaggio di Fulvio Gervasoni in America Latina, l’acquisto di una casa a Rio de Janeiro per un’attività socio culturale che fa capo a Mauro Furlan. Gran parte della discussione si è soffermata sulla formazione e ha posto in evidenza diversi interrogativi: Macondo movimento e organizzazione, rapporto con il sindacato della CISL, la contestazione della direzione e del metodo, l’obiettivo del campo in Bosnia e il senso della due giorni a Zone (Brescia). I campi estivi restano un luogo, uno spazio aperto, che avrà un seguito anche negli anni a venire.
25 dicembre 2006 – Bassano del Grappa (Vi), Casa Betania. Alcuni amici di Macondo celebrano assieme il Natale nella chiesa delle suore della Divina Provvidenza, che gentilmente ci ospitano. Gaetano introduce alle letture e Giuseppe commenta nell’omelia: povertà, infanzia, responsabilità, adesione al quotidiano sono i temi che con calore e forza espone agli amici che ascoltano e seguono con i canti la celebrazione eucaristica. Piccolo gregge che si ritrova in queste occasioni solenni.
7 gennaio 2007 – Pagnano d’Asolo (Tv). Nella comunità terapeutica e di ascolto che conosciamo e frequentiamo fin dalla sua fondazione, Giuseppe Stoppiglia ha celebrato la messa del battesimo (seconda Epifania, manifestazione) con gli ospiti della comunità, ricordando il significato della festa odierna, che è la manifestazione di Gesù, venuto tra noi non tra fulmini, lampi e saette, ma nelle sembianze e nella carne di un uomo e prima ancora di un bambino indifeso, che dovrà subito fuggire dal suo paese, ricercato dal potere e dai suoi scherani per essere eliminato. Dio ci offre uno spazio di vita non in base a quel che possediamo, ma per un dono d’amore cui corrisponda un desiderio appassionato di vivere.
9 gennaio 2007 – Rovigo. Il nostro rapporto con l’Argentina è iniziato alla fine degli anni novanta quando la sorella suor Tarcisia passò a Buenos Aires come vicaria delle suore argentine. Da allora sono nate alcune collaborazioni con le suore di Cordoba e Avellaneda in merito all’educazione dell’infanzia, che ha comportato anche lo scambio di visite tra Italia e Argentina. Per questo Anna, Alberto e Gaetano si sono incontrati con suor Mirta, argentina, che ha raccontato loro l’attività che svolge all’interno di una scuola che forma degli e delle assistenti sociali e del rapporto con le famiglie e l’infanzia ad Avellaneda, dove svolge la sua attività con la comunità delle religiose.
13 gennaio 2007 – Montegrotto Terme (Pd). Di rientro da Comacchio, in visita nostalgica e gastronomica, Giuseppe e Gaetano, assieme agli amici Stefano e Dino, che intanto è ripartito per Torino, si fermano in paese con un gruppo del MOVI (Movimento Volontari Italiani). Stanno facendo due giornate di formazione. Per noi sarà solo per un saluto, afferma la persona stimabile che molti lettori conoscono, un quarto d’ora: ricorderete tutti i cinque minuti del barbiere. Il saluto si trasforma in conversazione, che si anima attorno ai temi del senso del volontariato, temi semplici e generosi.
E intanto la barca del tempo va…
18/19 gennaio 2007 – Pisa e Pontedera. Saranno molti gli incontri, anche perché diverse sono le associazioni e gli enti che hanno invitato Giuseppe a parlare: il sindacato CISL, la parrocchia del Sacro Cuore, le scuole superiori, gli scouts e naturalmente su temi diversi, come diversi sono gli ambiti e i destinatari, con interesse prevalente per il sociale, ai fenomeni della globalizzazione, che tendono a omologare, schiacciare quelle che sono le prerogative dello spirito: la creatività, la libertà, la responsabilità, con alcuni filmati che riguardano i ragazzi di strada del Brasile. Sono stati due giorni intensi, con una forte tensione ideale, un incontro con volti nuovi e voci nuove, interrogativi, riflessioni e proposte, con qualche inconveniente tecnico nella messa in opera di un video che non voleva mostrare il suo volto, che erano le immagini dei ragazzi di Rio de Janeiro.
23 gennaio 2007 – Pove del Grappa (Vi). Visita di Matteo Giorgioni, assieme ai genitori Giuseppe ed Elisabetta, che collaborano con il figlio alla nuova avventura in periferia di Fortaleza, nel Cearà del Brasile, per crescere e far crescere la comunità di Vila Velha attorno alle piccole cose che alimentano e fortificano la vita, la speranza e la solidarietà, in un circolo virtuoso dove ogni cosa prende senso dal rispetto delle persone che vivono in quel territorio, terra abbandonata dagli uomini, di cui la comunità si sta appropriando giorno dopo giorno, con fatica, costanza e gioia.
27 gennaio 2007 – Piovene Rocchette (Vi). Si riunisce nella casa di Daniela e Remigio un gruppetto di famiglie di Piovene Rocchette (Vicenza), coordinato da Bertilla, Daniela e Vittorino; introduce Daniela, Remigio le fa da spalla, sul tema Fede, religione e tolleranza. Prende la parola Giuseppe, seguito da Gaetano e nasce una conversazione generale che tocca avvenimenti vicini, come il funerale di Welby, l’educazione religiosa dei figli, il rapporto personale con la chiesa, con la religione e con Dio. La serata si conclude in un clima di festa, rallegrato dai dolci e dal vino che ogni famiglia ha portato.
Nella stessa giornata Suona la speranza per Fortaleza, questo il titolo del concerto che Matteo Giorgioni tiene nella sala polivalente del quartiere di Borgo Panigale, dove verrà allestita pure la mostra fotografica Con gli occhi di chi sogna, curata da Alessio Lanzoni.
Matteo è un giovane compositore che da un anno frequenta e vive a periodi alterni a Fortaleza (Brasile), con gli abitanti della favela Vila Velha. Il grande cambiamento comincia con le piccole cose, dice Matteo, che collabora con l’avvocato Airton che da anni vive a contatto con la popolazione della favela, per trovare e costruire insieme il riscatto sociale e umano. Hanno costruito assieme un acquedotto, l’ufficio per la difesa dei diritti umani e un ambulatorio medico, gestito dagli abitanti di Vila Velha.
31 gennaio 2007 – Pove del Grappa (Vi). Incontro delle associazioni di Bassano del Grappa e dintorni in preparazione della festa nazionale di Macondo. Sono presenti venti associazioni di Bassano e Vicenza, ciascuna associazione presenta la propria attività e le sue attese dalla festa. Gaetano illustra l’attività di Macondo e gli obiettivi, Giuseppe presenta il tema della festa e del convegno che si svolgerà a Cartigliano (Vicenza), nella Villa Cappello. Anche tu che stai distratto prendi nota, ché non dobbiamo venire a prenderti là dove per anni ci siamo incontrati a festeggiare. Luigi Zuccheri (dulcis in fundo, battuta sprecata, lo so) apre e chiude la riunione invitando le associazioni a collaborare e a presentare proposte, aggiornando l’incontro per la fine di aprile, in prossimità della festa che si terrà sabato 26 e domenica 27 maggio.