Macondo e dintorni

di Farinelli Gaetano

Cronaca dalla sede nazionale

1° novembre 1999 – Milano. Giuseppe incontra il poeta Vittorio Stringi e gli amici. «Immobili / restano i cavalli e / l’alto silenzio / si dipana: / un incontro / che si compie e / che mi sfoglia». (da L’alto silenzio pag. 17 di Arché di Stringi).

6 novembre 1999 – Incontro con Adriano Sella in Italia. La nebbia aveva procrastinato l’incontro, ma la tenacia dei buoni sentimenti ha confermato. La famiglia Leboviz e Giuseppe Stoppiglia si sono così incontrati con padre Adriano, che lavora in Belem e segue le lotte dei Sem Terra con passione; ha pubblicato anche sulla nostra rivista e è in contatto con molti amici di Macondo via Internet e tramite i viaggi in Brasile.

8 novembre 1999 – Vigodarzere (PD). Funerale di Alberto, nipote di Santina Tonellotto, che da molti anni combatteva contro una malattia che non gli dava tregua. Nella chiesa e lungo il corteo grande era la presenza dei giovani; sentivano tale scomparsa come una perdita che riguardava ciascuno di loro.

10 novembre 1999 – Bardolino (VR). Giuseppe Stoppiglia parla alla Filca Cisl su La Parola. Il rischio della parola, quando si dà voce a chi non l’ha. La parola pur fragile, che diviene testimonianza e denuncia; la parola, un soffio che trasforma le relazioni quando riesce a prendere posto là dove parlano solo alcuni che promettono illusioni o catastrofi. La parola che è vita dolore pensiero di chi mai si ascolta, perché non sa parlare la lingua dei dotti.

11 novembre 1999 – Sulzano. Tra sogno e realtà. La fatica di vivere. Presso il caffé Delizia. Parlano i filosofi Gaetano Farinelli e Giuseppe Stoppiglia. Che un caffè bar organizzi questi incontri è un segno di vivacità, anche perché pone il discorso a diretto contatto con un ambiente vivo, se vogliamo anche di passaggio, come una strada. Non c’è solo una dicotomia tra noi e la realtà esterna; la separazione e la diffidenza tra sogno e realtà è anche dentro di noi; in noi convive la gallina e l’aquila; il recinto e lo spazio sconfinato; l’ideale ed il reale. Tale ambiguità passa all’interno della comunità; anch’essa senza l’orizzonte della speranza non può vivere.

13 novembre 1999 – Como. Gianni Bordin e Giuseppe Stoppiglia presentano i loro due libri: Indio e Diario di un viandante. Ci sono stati due incontri: uno al pomeriggio rivolto ai giovani. Alla sera invece il pubblico era formato in prevalenza di adulti riuniti nella sala parrocchiale.

18 novembre 1999 – Bassano del Grappa (VI). Servizio su BassanoTV a proposito del libro scritto dal nostro presidente intervistato dal capo redazione dottor Tich.

19 novembre 1999 – Reggio Emilia. Giuseppe incontra Pippo Morelli. Nel pomeriggio parla al Direttivo FIBA sulla necessità e le motivazioni etiche dell’impegno politico.

20 novembre 1999 – Verona. Assemblea Generale di Macondo per il rinnovo delle cariche e le indicazioni di programma triennale. Il presidente dell’assemblea Gianni Pedrazzini dà la parola al presidente uscente, Giuseppe Stoppiglia, che illustra il percorso di Macondo negli ultimi tre anni e indica il bisogno di costruire luoghi di incontro dove si alimenti il confronto; luoghi di incontro non tanto per rafforzare l’identità associativa, ma per superare l’atteggiamento supino e fatalistico con cui si assorbe il presente ed il reale.

Fa poi accenno alla chiusura anticipata della casa in Brasile a seguito della grave malattia di Maria Stoppiglia.

Alla relazione seguono numerosissimi interventi che insistono sul bisogno di formazione e di educazione alla libertà ed alla responsabilità; l’utilità di aprire un osservatorio sulla Globalizzazione approfittando anche delle esperienze in atto e di collegamenti sia di informazione che di sensibilizzazione. Qualcuno propone la costituzione di luoghi concreti di incontro per giovani; a questi si aggiungono alcuni a chiedere l’attenzione agli adolescenti di quindici sedici anni.

Diversi parlano della necessità di alimentare l’utopia; altri di costruire una nuova mentalità nel rapporto nord e sud del mondo; da qui la necessità di un’educazione alla mondialità.

Se è vero che ora la casa di Rio de Janeiro chiude, è però utile e necessario mantenere i rapporti che nel tempo si sono costruiti. Qualcuno accenna all’attualità del giubileo che va condotto sulla linea dell’affermazione dei diritti; altri parla dell’immigrazione e della impreparazione dello Stato, della Chiesa, ma anche dei cittadini a fronte di questa emergenza, con la quale dovremo comunque convivere. Altri parla di formazione che abbia una continuità ed obbiettivi fermi, altri di educazione alla politica, in un processo pedagogico che evidenzi l’etica del bene comune; ed educhi al rispetto dell’autorità come servizio. Qualcuno accenna all’uso dei media e di internet in particolare per fare circolare le informazioni. Qualcuno ha già pronto materiale da passare in rete.

Nel pomeriggio alla fine del dibattito viene eletto all’unanimità il presidente nella persona di Giuseppe Stoppiglia; si rinnova la segreteria nelle persone di Egidio Grande, Nadia Francia, Camata Alberto e Gianni Pedrazzini, nome noto alle cronache.

24 novembre 1999 – Bassano del Grappa (VI). Presentazione del Diario di un viandante presso la sala di Palazzo Roberti. C’erano ospiti di rilievo: il professor Spano dell’Università di Padova; ed il dottor Bertin, che è pure editore del libro. Coordinava l’incontro Farinelli, concluso poi da Giuseppe Stoppiglia. La sala era animata oltre che da un pubblico attento, anche dagli affreschi neoclassici, con scene di guerra e di caccia; galanti ed impetuosi. Il diario – dice Bertin – è finzione ma ricostruisce il percorso della vita, e cerca un interlocutore; con il quale – afferma Spano – tento di ricucire a fatica il rapporto tra pratica e teoria; nella difficoltà di comunicare l’essere ed il rischio di perdersi nella logorrea del fare; la verità, conclude Stoppiglia, non è patrimonio di nessuno; ma insieme camminiamo per costruirla o raggiungerla.

26 novembre 1999 – Comacchio (FE). Presentazione del Diario di un viandante. Con meraviglia degli organizzatori e degli ospiti, la sala era piena. Farinelli ha fatto una lunga introduzione a partire dal senso della parola, che può costruire nuovi tracciati nella misura che sa costruire nel rapporto le basi del futuro. Giuseppe partendo da un’analisi di Comacchio e dei comacchiesi, ha intravisto uno spazio di speranza, che non può flettere a fronte delle difficoltà.

27 novembre 1999 – San Giovanni in Marignano (RN). Corso animatori. Giuseppe si ferma nella comunità di don Piero per due giorni. L’obiettivo del corso è quello di affidare ai partecipanti delle chiavi di lettura nella difficoltà ad educare al messaggio del Vangelo; inoltre per capire l’importanza del gruppo come luogo educativo.

28 novembre 1999 – Fiorano (MO). Gruppo di Nadia. Incontro con Carmine di Sante sul giubileo, che i modenesi hanno conosciuto nell’incontro di Sulzano. Carmine si intrattiene con il gruppo sui temi della responsabilità a partire dall’attualità del giubileo.

29 novembre 1999 – Siena. Presentazione del Diario di un viandante presso la Sala della Lupa nel Palazzo Municipale. Ivo Grande presenta lo scrittore, che poi percorre alcune tracce dal Diario a fronte di un uditorio attento di quaranta persone.

4 dicembre 1999 – Padova. Luca Iazzolino sposa Lucia nella piccola chiesetta di San Nicolò di Padova. Ottanta i presenti, ma intensa la cerimonia del matrimonio. Passi cadenzati nella immaginifica voce di un tenore aereo. Volo di colombe al disopra dei sentimenti terreni. Pensieri bianchi. Sospiri. Una lacrima. Viva, che viva la sposa. Pino legge una preghiera. Il padre si commuove nel sermone del celebrante. Battono le mani che riflettono sulle pareti. Si scostano gli angeli del tabernacolo e sorridono. Scivola sul bianco un filo nero che unisce due vite. Viva che viva gli sposi.

5 dicembre 1999 – Venezia, Marco Polo. Giuseppe, Adriano e Stefano partono per il Brasile. Vanno a chiudere la casa. Compito triste, umile. A consegnare le chiavi alle suore che l’hanno concessa in affitto per dieci anni. Ma non possiamo chiudere i rapporti con quanti abbiamo incontrato nei viaggi e che abbiamo conosciuto anche nella nostra terra. All’aeroporto c’è anche Maria che già con lo spirito vorrebbe partire, per raccogliere in Brasile le ombre calde della sera.

13 dicembre 1999 – Venezia. Arrivano dal Brasile i nostri tre amici, portando ricordi e nostalgie; abbracci intensi e sguardi furtivi. Hanno chiuso la casa, senza sigillare i nostri desideri. La fantasia può ricostruire nuovi spazi che intanto la malinconia tenta di fiaccare sommessa.

15 dicembre 1999 – Vicenza. Viene presentato il Diario ai direttivi del Sindacato pensionati e ai lavoratori metalmeccanici della FIM. Tema: Globalizzazione: verso un’umanità disumana. Parlano Benito Boschetto, Mario Bertin, Giuseppe Stoppiglia. All’incontro partecipano più di duecento persone.

18 dicembre 1999 – Montebelluna (TV). Antica Trattoria. Compleanno di Maria. Servizio napoletano e gestione calabrese. Pesce in diverse forme e salse; vini per palati consueti; pane e polenta; un discorso strampalato e la gioia di stare assieme.

19 dicembre 1999 – Perugia. Nella chiesa che avrà visto piccolo infante il Perugino; per cui questi compose quel dipinto in cui Maria presenta il bimbo suo al vecchio Simeone (che si chiamasse così, non lo ricordo e sarà bene guardare per non fallire); in una di quelle chiese dunque entrava Ulderico e la sposa sua per consacrare a Dio il suo pargoletto; ma che sia Stoppiglia a battezzarlo, scusate don. E Giuseppe parte con il vento e senza neve e incontra sulla porta Ulderico e la sposa infreddoliti; e il bimbo che ne è partito a giocare coi suoi coetanei dell’anno zero. Che Iddio ci benedica e non se la prenda se tutti nasciamo male, con ‘sto peccato originale.

20 dicembre 1999 – Pordenone. Il Direttivo del Sindacato FIBA e dei Pensionati invita Giuseppe a parlare sul tema Vivere la giustizia e la solidarietà. Il tema, che pare così mansueto, riserva sempre degli imprevisti; anche perché Giuseppe dalla barba fluente non parla in generale e quando punta l’occhio su qualcuno non serve correre ai ripari. La solidarietà è in calo; della giustizia parlava anche il Battista, quando parlava di appianare le montagne; pare che neppure gli uragani siano serviti a livellare il mondo; è la molla del commercio e del liberismo che ci sia chi piange per dare modo a chi ride di asciugarsi gli occhi coi fazzoletti di carta. Grande partecipazione con un dibattito serrato.

23 dicembre 1999 – Tangenziale di Bassano. Un gruppo di famiglie di Piovene Rocchette aveva invitato Giuseppe, il presidente, ad una conversazione di preparazione al Natale. Non era ancora piovuta la pioggia di Natale che avrebbe ghiacciato la strada per qualche giorno e sulla quale sarebbe scivolato con la ragazza il buon Diego; ma un Ducato Fiat nel buio della sera invertiva la marcia e si poneva di traverso sulla strada impedendo alla Opel guidata da Giuseppe il passaggio; frenata e sparo contro la fiancata; sfondamento del motore che rientrava di mezzo metro; mentre le cinghie sparavano le sicure che uscivano dall’incastro come denti di serpente. L’ambulanza, il ricovero, le analisi i controlli; il ritmo frenetico, la rincorsa per vedere per sapere; mentre già suonavano le zampogne e le pecore premevano sulla porta dell’ovile. E Giuseppe veniva dimesso, per buona sorte senza danni gravi, il giorno successivo.

30 dicembre 1999 – Fiorano (MO). Segreteria di Macondo. Si riunisce la prima volta la nuova segreteria di Macondo, i cui nomi ritrovi in cronaca.

Se può essere vero che c’è poco spazio per il fare, bisogna intanto esserci; anche se Macondo non ha una identità forte può comunque essere punto di riferimento con il processo educativo, servendosi appunto della Formazione all’ascolto ed all’attenzione dell’altro.

Allo scopo viene fissato l’appuntamento per l’incontro dei formatori a gennaio, per approntare i campi ed i temi. Il tema della formazione tira in ballo la proposta e la necessità di una continuità, perché quanti partecipano non si trovino poi senza nessun aggancio o punto di forza per tracciare il solco.

Camata propone l’attivazione del sito Internet di Macondo, che dorme inoperoso; un modo per attivare i contatti e offrire materiale; e tenere in memoria gli appuntamenti. Si distribuiscono poi alcuni incarichi e viene confermata l’amministrazione per Benacchio e Madrugada per Farinelli e Benacchio. Maria, quando si riprenderà dalla malattia, seguirà il settore dei viaggi, che intanto langue nelle gore dell’oblio, ma non solo perché la casa si chiude. Egidio propone iniziative culturali ed un intervento operativo sul territorio.

Viene lanciato il tema della festa del duemila: a partire dal libro Clochard che racconta le storie degli ultimi, di quelli che noi chiamiamo barboni; Quando l’escluso diventa l’eletto sarà lo slogan della festa.

La festa si farà a Spin e quindi si ritorna ad una spazio più accogliente dove si possa conversare ed i bimbi giocare.

8 gennaio 2000 – Pove e dintorni. La casa e la sede di Macondo oggi sono prese d’assalto; arrivano amici e conoscenti; segretari e sposi novelli; arriva anche BassanoTV ad intervistare Baldassare sul Corso di socio politica che avrà inizio a breve. Politica come attenzione ed ascolto; politica come solidarietà nell’affrontare insieme le difficoltà; politica che diventa azione civile; politica come riscoperta del bene comune, frantumato dalle spartizioni. Politica che scopre il significato della rappresentanza; e dunque il ruolo attivo del cittadino che si sente voce e non lamento. Spero che abbiate visto ed ascoltato nel notiziario della sera la voce ed il volto di Baldassare. Camata intanto preparava le condizioni per arricchire il sito Macondo.

9 gennaio 2000 – Castellarano (Reggio Emilia). Pifferi Giorgio e Manuela hanno invitato Giuseppe a battezzare il loro secondo figlio, Cristiano. Ad ogni segno, ad ogni simbolo, ad ogni oggetto, ad ogni creatura, per ogni parola, per ogni sussurro, per ogni lettera c’è un senso; nel silenzio interiore si depongono i sentimenti e le idee con il rumore dell’erba sul campo. Grande festa; poi incontro di Giuseppe con giovani coppie e famiglie su la proposta di Macondo in un mondo dominato dagli idoli.

14 gennaio 2000 – S. Zeno (VI). Nella sala grande della Scuola Etica Economia invitato dal Gruppo Culturale di Solagna e da Macondo Tracce Giovanni Bianchi già presidente delle ACLI parla sul tema: Le prospettive della politica oggi e il ruolo dei cattolici. Viene presentato dal presidente dell’Associazione Giuseppe Stoppiglia. Ritrovare il senso della politica a cominciare dal quotidiano; e a partire dalla base, sapendo che non ci sono più scuole di politica; c’è deserto intorno, ma si può costruire dando senso politico ad ogni gesto. Le parole sono rivolte ad un pubblico di sessanta persone. Non ci sono pause per gli spot, che sono questi a far la politica dei test.

15 gennaio 2000 – Padova. A feste finite, la Commissione Formazione di Macondo si riunisce a casa Luchetta-Stradi. Si parla di appuntamenti estivi e di testimoni, ma anche di possibili tematiche e di nuove esperienze da rischiare. Campi stanziali o itineranti, per giovani o adulti, ma dove sosti in questo Giubileo, o pellegrino che vaghi? C’è forse bisogno di formatori? Beppe cita l’articolo di Egidio e, come per magia, si diffonde in rete,

Si apre nella sede nazionale il corso di socio-politica organizzato da Baldassare Zanchetta. Apre il corso Giuseppe Stoppiglia, che ricorda la necessità di costruire punti di aggregazione, non tanto per rafforzare Macondo, ma per cercare insieme la strada e gli strumenti dell’impegno sociale e politico. Sono presenti ben trenta giovani e ragazze.

20 gennaio 2000 – Padova. Giuseppe Stoppiglia dietro invito della Comunità di Pagnano e di Mira, padre Olindo e Monica Lazzaretto già della segreteria Macondo inizia una serie di incontri in carcere, per aprire la fase di avvicinamento alla vita sociale con alcuni carcerati. Nel carcere si perde la propria identità e si diviene oggetto. Gli incontri continueranno il giorno 21 e 26 di gennaio.

22 gennaio 2000 – Pove del Grappa. Prima lezione del corso. Il professor Andolfato che ha già preso parte attiva al corso dello scorso anno e tiene una lezione di storia che arriva fino alla Prima Guerra Mondiale; per conoscere il percorso della nostra terra, e poterne trarre giovamento nella lettura degli avvenimenti attuali. Viene presentato da Baldassare. Sono presenti almeno trenta discepoli. Tutto il giorno con l’intervallo per il pane, l’acqua, il caffè.

San Giovanni in Marignano. Nello stesso giorno Giuseppe Stoppiglia continua il corso per animatori nella parrocchia il cui parroco è don Piero Battistini. Riscoprire le proprie risorse e le risorse del vangelo; scoprire anche le proprie barriere che ci impediscono di comunicare il Vangelo e che ci spingono a cercare nella norma la strada del bene. Continua in tono vivace il rapporto di Giuseppe con gli animatori.- Romagna solatia, dolce paese.

28 gennaio 2000 – Valstagna (VI). Gianni Moro ha organizzato a Valstagna un corso sul Volontariato, ed ha invitato Giuseppe Stoppiglia a tenere una lezione su Il volontariato: risorsa della comunità. Erano presenti più si sessanta persone, autorità civili e religiose. Un album di antiche foto ripassa la memoria delle cose e dei volti.

29 gennaio 2000 – San Zeno (VI). Tullio Chiminazzo e Giuseppe Stoppiglia partono per un lungo viaggio attraverso il Brasile; incontreranno molte persone e gruppi. Il dottor Tullio vorrebbe estendere anche al Brasile l’attività che la scuola di Etica ed Economia già svolge con diversi gruppi provenienti da terre lontane e situazioni diverse. Viaggeranno da San Paolo a Santarem; che non è san Remo. Rientreranno il nove di febbraio. Si Deus quizer.