Macondo e dintorni
Cronaca dalla sede nazionale
31 maggio 1999 – Bassano del Grappa (Vi). Il sindaco Lucio Gambaretto riceve nella sede del Municipio alcuni degli ospiti della festa nazionale di Macondo: Hebe Pastor de Bonafini ed il teologo del Burundi padre Emanuel Ntkarutimana. È un segnale importante da parte delle istituzioni nei confronti della lotta per la libertà che tali persone conducono nella loro vita e nella loro attività. Gli ospiti sono accompagnati dal presidente dell’associazione Giuseppe Stoppiglia.
2 giugno 1999 – Mestre (Ve). La FIBA CISL (sindacato bancari) del Veneto invita l’economista Bruno Amoroso a trattare dei movimenti finanziari nel regime Globale. È appena uscito il suo ultimo libro, L’apartheid globale. Sicuramente le sue affermazioni sono provocatorie; e molti desiderano avere un approccio più dolce coi processi economici; dimenticando forse che la globalizzazione ha provocato l’emarginazione di ben tre quarti della popolazione mondiale; non è cosa da poco; e dunque come fare a trattare la cosa in termini edulcorati; e il professor Amoroso propone di costruire una rete di solidarietà che affronti questo muro alto di difesa del proprio particulare di pochi e di esclusione dei più.
Nello stesso giorno parte Maria per il Brasile; prende l’Alitalia, fa scalo a Roma e scivola via per Rio per undici ore senza tenere conto dello strascico. Si è aperta la stagione delle ferie; e bisogna essere sul posto ad aspettare gli stormi migratori.
5 giugno 1999 – Pove del Grappa (Vi). Si riunisce lo staff per definire temi e tempi dei campi di Sulzano, che avrà la forma del convegno per adulti e copie; e quello di Vicovaro vicino Roma, per giovani.
6 giugno 1999 – Malcontenta (Ve) Si riunisce lo staff del campo di Cirigliano, per preparare temi e tempi del campo dei più giovani. Dario, Alberto e Giuseppe riprendono il filo del tracciato per stabilire i relatori e le attività.
12 giugno 1999 – Rovigo. Dopo lunga malattia viene a mancare Camillo Rebuschi, segretario dei pensionati della regione Veneto. Molti sono i sindacalisti al funerale. Giuseppe Stoppiglia dà l’ultimo saluto all’amico che nascondeva dietro la durezza della decisione politica la sensibilità dell’uomo che ha presente il fine nell’arte della decisione. Ha collaborato con Macondo e ne ha riconosciuto assieme ai pensionati la funzione solidale.
Stesso giorno, a Massignani Alti, Costantino e Cristina Vaidanis battezzano la loro bambina, che la comunità cristiana accoglie, piccolo fiore, che può crescere se noi prepariamo il terreno adatto alla sua cultura. Il cronista ha raggiunto il luogo con piccolo ritardo; ma poi istruito sul percorso ha raggiunto casa con due ore di ritardo sulla tabella di marcia; se la storia è minacciata, la sua geografia va alla deriva, come i continenti.
15 giugno 1999 – Lonigo (Vi). Giuseppe s’incontra con Gianni Pedrazzini per completare la definizione dei campi scuola. A metà strada, si ritrovano come Garibaldi a Teano.
17 giugno 1999 – Resana (Tv). Il gruppo La Locomotiva organizza per la seconda volta un ciclo di serate divagando seriosamente sotto il patrocinio del Comune di Resana e della Pro-Loco attorno al tema “Utopie in viaggio”, dipanando il filo con il Teatro, con il cabaret, poi il concerto ed infine con la tavola rotonda. Le serate sono state frequentate in modo soddisfacente; c’è stato un piccolo intoppo durante la tavola rotonda (le assenze illustri di mentana e del ministro Rosi Bindi), cui si è cercato di far fronte con la diretta telefonica di Mentana e con una azzardata sostituzione nella persona di Giuseppe (eroica controfigura, luogo leggendario di una fava e due piccioni), che ha continuato sul tema aperto da Vinicio Albanesi presidente della comunità di Capodarco: Per chi da solo non ce la può fare. Il banchetto di Macondo era governato da Patrizia e Diego.
19 giugno 1999 – Bassano del Grappa (Vi). Nella chiesa della Santissima Trinità Stefano e Chiara convolano a nozze. Sereno lo sposo, emozionata la sposa. Il sacerdote celebrante, nella persona dello zio Giuseppe, accompagna il rito che si protrae per un tempo indefinito, nella gioia dell’eterno amore che fuoco non può spegnere e mare non può dissetare. Nella intimità del tinello gli sposi offrono ai convitati la prima cena di nozze, che si protrae fino all’ora degli incantesimi. E battono i rintocchi della mezzanotte.
20 giugno 1999 – Crespano del Grappa (Tv). Il tempo inclemente che ha portato pioggia fino a domenica ed ha reso inaccessibile il campo dell’incontro per il fondo ormai impraticabile, anche se la giornata è stata soleggiata, non ha impedito poi il pranzo e l’incontro tra gli amici bianchi e neri de “I colori della terra”. Anche Macondo era invitato alla festa ed ha partecipato ai sapori della mensa ed ai suoni del concerto ed al racconto pieno di humor scandito e ritmato da nigeriani sul rullo dei tamburi. In serata come già accennato si è conclusa la festa della Locomotiva a Resana.
23 giugno 1999 – Pove del Grappa (Vi). Alberto Bordignon tiene nella sede di Macondo la verifica della Festa Nazionale di Macondo. Il grande afflusso di uomini e donne da diverse parti d’Italia impone sempre più un luogo di incontro più accogliente in cui collocare la festa; è adatto il teatro per il dibattito del mattino; sacrificato lo spazio del pomeriggio. Il comitato pensa di definire anche nuove modalità alla festa, perché non si trasformi in sagra.
26 giugno 1999 – Pove del Grappa (Vi). Nella sede di Macondo il gruppo di Baldassare, Enrico, Andrea, Giorgio fa la verifica del corso di socio politica assieme a Giuseppe. Nella conversazione si ripropone lo stesso modulo anche per il prossimo anno, pur con contenuti diversi e meno generali; l’obiettivo è quello di una preparazione alla politica che tenga alto il valore del bene comune.
27 giugno 1999 – Thiene (Vi). I padri Comboniani organizzano la Festa dei popoli, sul tema Da noi nascerà un popolo nuovo; la convergenza di diversità vuole essere risorsa che incrementa una nuova vita, che non s’asconde nelle crepe dell’argilla ma spunta rigogliosa dai segmenti della terra. E sarà un popolo nuovo che non è amalgama; ma percorre la strada della selva e del cemento, del deserto e delle praterie, dei mari e degli uragani; ma non si lascia irretire e soffocare dentro i sacchetti di plastica. Sono presenti giovani ed organizzazioni.
28 giugno 1999 – Salzano (Ve). Inizia la quattro giorni del Circolo 1554 su: I colori del Mondo, tra dibattiti, musica, esposizioni, e piatti raffinati. È stato pure invitato alla festa il filosofo, scrittore, presidente dell’Associazione Macondo (così recitava la locandina gialla) Giuseppe Stoppiglia sul tema: La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi. E l’economia? E la Finanza? Se la globalizzazione, diceva l’oratore, è il fardello proposto ed imposto per alleggerire le ali di pochi e sciogliere le penne primaticce di Icaro, allora almeno in parte si possono capire gli influssi di questa sulle guerre inutili e sanguinose che bagnano gli uomini e le cose.
30 giugno 1999 – Roma. Presentazione del Diario di un viandante, nella sede del Monte dei Paschi di Siena, gentilmente concessa dal direttore. Organizzata da Mario Bertin, editore, con la partecipazione dell’autore. Introduce Mario sul senso della scrittura che manifesta e travisa; segue il dottor Raffaele Bonanni sul bisogno di trovare un compagno sul cammino del viandante; il prof. Carmine di Sante, teologo squaderna i posti più reconditi del volumetto che racconta la vita e gli umori del mondo; e Luigi Viviani che parla del rapporto tra politica e profezia a partire dal suo rapporto con l’autore. Numerosi i presenti (circa ottanta). Abbiamo concluso la serata a casa di Mario e Benita che ci ha apprestato la cena. S’è visto camminare per le strade di Roma nei giorni seguenti il cronista accaldato e distratto preceduto dal maestro Virgilio, ragione e sentimento dell’occhio delle linee e del tempo, dei colori e dei volumi di Roma.
1 luglio 1999 – San Giovanni in Marignano (Rimini). Giuseppe invitato da don Piero si ferma con un gruppo di adulti a conversare sul senso della comunità e del suo rapporto con il vangelo; o con le abitudini della morale. Si ferma poi con don Piero in previsione del prossimo anno di attività parrocchiale sul versante della formazione; non poteva poi mancare un incontro amicale con Piero Temellini, amico di vecchia data e sempre attento ai programmi di Macondo e paziente nei riguardi di Giuseppe.
3 luglio 1999 – Pove del Grappa (Vi). Mentre in superficie Battista celebra con amici e parenti il suo 49° genetliaco e gorgoglia nella garganta il vinello frizzantino sulle leccornie prelibate preparate imbandite oblate da Giacomina; giù in fondo nei recessi della storia, nella sede di Macondo lo staff formativo appronta gli ultimi accorgimenti del campo convegno di Sulzano; sono presenti tutti, anche perché fa caldo e i pesci venivano a galla; nel chiarore del neon, nel freddo ventre di madre terra ormai tutto è pronto; poi salgono dal seminterrato, vociando passano accanto alla comitiva benedicente a Battista; e si appropinquano al ristoro del “Monsignore” dove li aspetta il dovuto compenso ai loro sforzi; materiato in pane vino e simboli vari di desiderio gastronomico.
18 luglio 1999 – San Floriano, Marostica (Vi). In quei di Stellini i ragazzi delle dolci colline si ritrovano nel lungo pomeriggio che si protrae fino alla notte per stare assieme, cantare e darsi l’appuntamento ai campi scuola dell’estate. Fabio, Daniele, Paolo se la prendono con il maiale, che riversano sui tavoli dei convitati disinvolti.
19 luglio 1999 – Venezia, Aeroporto Marco Polo. Gaetano parte per il Brasile, e rientra il primo di settembre, quasi per scarabocchiare la cronaca.
23 luglio 1999 – Rio de Janeiro. Anniversario della strage della Candelaria, dove furono uccisi nove ragazzi di strada da parte della polizia di Rio mentre dormivano sulla piazza della chiesa. Oggi, nel tempio gremito dai ragazzi e dalle ragazze della San Martino ed altre associazioni di ragazzi di strada, il parroco ha celebrato la messa; ed i ragazzi hanno occupato l’altare con cartelli che non vogliono dimenticare quella morte violenta. I bimbi piccoli ruzzolavano sui gradini del presbiterio.
25 luglio 1999 – Camposcuola di Vicovaro (Roma). Ventidue i partecipanti, oltre lo staff Gianni, Luigia, Paola, Roberto; i testimoni: Augusto, Mario, Gianni Capaccioni, fra Virgilio, Giuseppe (data la mia momentanea assenza dalla patria terra, ricostruisco la cronaca da carte da gioco di mani solerti). Scendemmo da un treno, tipo TIM, mancava solo la mucca, sulla linea Rimini-Roviano, che viaggiava per inclinazioni. Prima serata: chiacchiere tra vecchi amici; esisto? Risponde il filosofo Augusto Cavadi: ritornare bambini per ritornare a stupirci delle cose. Martedì: i buchi neri sono stelle che collassano su se stesse; a Vicovaro atterrò una stella (o un buco nero). Mario Bertin: L’uomo moderno è un essere frantumato, perché il valore di mercato non crea identità. Mercoledì: visita ai luoghi di Francesco. Capaccioni il giovedì su: Il diritto di indignarsi. (le carte da gioco riportano frasi): l’uomo è un mistero: solo chi ha costruito il tamburo sa cosa ci ha messo dentro; (e poi): Dio ti ha creato il meno possibile, il resto lo devi fare tu; (un’altra): Se non ti fanno domande, non rispondere. Fra Virgilio raccontandoci la sua esperienza nel deserto, ci porta verso il tramonto. Giuseppe riesce a vendere il suo libro alla signora del bar e venerdì conclude su sindacato, chiesa, giovani; poi discesa agli inferi: visita agli acquedotti romani
2 agosto 1999 – Campo di Cirigliano (Matera). Vola solo chi osa farlo; la scoperta dell’altro (riporto la pagina di un diario collettivo, in fondo alla quale compare il nome di certo Fabio dei Boschi, da non confondere con il Tiraboschi storico del settecento). Scrivendo del campo scuola cui hanno partecipato ben trentasei ragazzi e ragazze dal nord al sud, da Bonamigo a Clemenza che chiude l’elenco, il diario rammenta, l’obiettivo della nostra avventura era la ricerca dell’altro e di noi stessi attraverso lo stare assieme. Abbiamo incontrato sul nostro cammino persone aperte e disponibili: Angelica, Monica, Dario, Gilberto. Condividendo il territorio di battaglia con altri gruppi più o meno simpatici (questo che scrive è un gruppo del nord est; ma i riferimenti geografici sono solo casuali) si sono alternati nelle tiepide giornate estive gli illustri ospiti: Giuseppe Stoppiglia ci ha parlato dei rischi cui ci si deve sottoporre per scoprire la propria identità. Il concetto più forte della sua enfatica testimonianza è che l’altro ci è indispensabile per orientare le nostre decisioni e plasmare il nostro carattere. Mario Bertin: La globalizzazione si può sconfiggere. Utopia (obiettivo impossibile)? Secondo Mario no. Luigi di Santo sembrava chiedere a ciascuno di noi un impegno per sconfiggere la mafia. Il suo intervento ha spaziato dal campo oscuro e astratto del diritto e dell’economia a quello decisamente più concreto e umano dell’esperienza di chi combatte ogni giorno contro la criminalità organizzata. Infine padre Felice Scalia, un piccolo grande uomo, che ha scelto di stare con chi si sente nessuno. Il concetto che ci è rimasto più impresso è quello del “fra noi umano” cioè l’elemento comune di ogni rapporto tra persone.
9 agosto 1999 – Rio de Janeiro. I pensionati di Vicenza continuano sul progetto di educazione intrapreso vari anni or sono a San João de Meritì, dello stato di Rio. A capo della delegazione Giuseppe Meridio, della segreteria regionale.
14 agosto 1999 – Alcobaìça (Bahia). Gaetano in visita da Salvino per preparare il viaggio di Tullio Chiminazzo e Giuseppe in Brasile, per uno scambio solidale nella formazione e sul lavoro. Il viaggio avrà inizio il 20 settembre, passando per Rio, San Paolo, Alcobaìça, Salvador, Belem, Santarem presso Luca, Leonidas, Dilvo, Salvino, Pinto, p. Edilberto, comuni amici brasiliani, presso i quali ci siamo soffermati nei nostri viaggi per terra per aria e per mare. L’itinerario si inserisce nell’attività della Fondazione “Etica ed Economia”, che ha sede in san Zeno di Cassola, e nell’attività di supporto per l’avvio di piccole imprese in territori poveri di risorse.
20 agosto 1999 – Pove del Grappa (Vi). In un clima di amichevole serenità Giuseppe ha celebrato il compleanno. Sui muri di casa gli amici hanno lasciato i loro nomi, come nella favola di Medoro; spiccava in testa il nome di Sonia.
22 agosto 1999 – Castano Primo (Mi). Egidio rientra in Italia dopo due mesi di permanenza alla San Martino per un’attività pedagogica e didattica tra i ragazzi; sviluppando in contemporanea due corsi di lingua italiana per due gruppi distinti.
26 agosto 1999 – Monastier (Tv). Sarà ospite presso Giorgio Daniel che si sposa ai primi di settembre, Joaquim, che molti hanno conosciuto a Cuiabà, magari di passaggio per il Pantanal. Tra zanzare ed insetti ed il paradiso terrestre. Joaquim sarà ospite tra gli amici di Macondo e non sulla dorsale della penisola tra cielo e mare.
27 agosto 1999 – Recife, Brasile. Muore a novant’anni Helder Camara, il vescovo dei poveri, quello che ha inaugurato l’impegno sociale e solidale con gli ultimi. Una frase può far comprendere la novità del suo messaggio. “Se dò da mangiare ai poveri, essi (e si riferiva ai militari che avevano preso il potere con un colpo di stato) mi chiamano santo; se chiedo perché i poveri non hanno da mangiare, allora mi chiamano comunista”. Le sue azioni mettevano sotto accusa il sistema, perché fosse dato ai poveri il diritto alla vita.
27 agosto 1999 – Convegno di Sulzano (Bs). Giornate di riflessione per adulti e coppie. La felicità, la responsabilità: il rischio del presente. Sul Lago d’Iseo guarda la casa. Vi si ritrovano ben settanta persone, in maggioranza coppie; più i relatori, i testimoni, lo staff organizzativo; i cuochi, gli inservienti, i domestici, i maggiordomi, i saltimbanchi, i passatempi, i passpartout, la stampa, la TV, i convenevoli, i convocati, gli arrivati, i refusi e l’isola dei gelati. Il convegno parte da alta quota con Carmine di Sante in Il gratuito senza gratitudine; segue Elena Bartolini in L’accoglienza interiore delle diversità; si resta in quota filosofico, esistenziale, psicologica con Ivo Lizzola in L’uomo è un nodo di relazioni e don Gigetto de Bortoli affronta: Sotto il profilo affettivo/effettivo della relazione, la scoperta del dono della relazione; Augusto Cavadi apre la relazione: “È nostro compito interpretare il cambiamento del mondo, affinché il mondo non continui a cambiare senza di noi”, dicendo che a quel punto l’aereo planava dalla teoria sul quotidiano; la pista è stretta; il lago è lì; forse servono i gommoni. Segue Benito Boschetto: Non ci può essere pace senza giustizia; conclude il convegno Giuseppe Stoppiglia di Pove, che propone Invito ad abitare la vita. In chiusura del convegno viene inviata una lettera aperta a monsignor Luigi Giussani sul ruolo della politica e la funzione educativa dell’apologia di un personaggio come Andreotti per i giovani di Comunione e Liberazione, celebrato durante il meeting di Rimini.
31 agosto 1999 – Rio de Janeiro. Sono passate nella casa di accoglienza nei mesi di giugno, luglio, agosto ben settanta persone; senza contare cinquanta persone che si sono fermate solo una giornata per partire verso Teofilo Otoni; inoltre altre sessanta avviate all’hotel per mancanza di posto in casa, cui però è stato offerto un supporto per l’incontro con la città. Sono dieci anni che Maria Stoppiglia svolge l’attività di accoglienza, che richiede non solo lo sforzo fisico di tenere in ordine la casa e di offrire un servizio informativo; ma richiede anche attenzione e ascolto paziente di chi entra coi suoi pensieri, i suoi desideri, le sue speranza e le sue prevenzioni, perché la casa non si riduca ad una semplice pensione.