Macondo e dintorni
20 giugno 1997 – A Modena, Alessia predispone un incontro con alcuni medici per un progetto di cooperazione con il CCAP di cui qualcuno forse ricorda ancora Adelaide. Si tratterebbe di un percorso di prevenzione per i ragazzi della favela Manguinos di Rio de Janeiro. Si farà portatore del messaggio al gruppo di Manguinos Gaetano che presto parte per il Brasile. Porgiamo a lui ed a quanti partono per il Brasile auguri sinceri.
21 giugno 1997 – Una festa da ricordare: Un Po di Macondo, a Pomponesco di Mantova assieme a Gianni, Luigia e gli amici si svolge una giornata da fissare nella memoria; forse senza programmi definiti, lungo il fiume (si vedeva nel mezzo allontanarsi don Camillo a larghe bracciate), guardando in alto, in basso, in lungo sotto un cielo coperto guidati da un ragazzo esperto del luogo, che ama l’acqua, le anatre selvatiche, le sponde del fiume e le sue piante; camminando lungo la linea del fiume, che non demarca territori, ma bagna le campagne del nostro grano; che si gonfia per correggere i piani, e per segnalare le piante benefiche e scoprire l’inganno delle false verdeggianti. E benedicendo gli antichi pioppi, e non quelli che succhiano terra e piante. Nel pomeriggio ci siamo ritrovati a riflettere e conversare attorno ad un uomo dai lunghi capelli e dal barba fluente che parlava di percorsi segnati dalla fatica, di contadini saggi, di montanari silenziosi, di madri e di padri apprensivi, di giovani trasparenti e paurosi. Completava la scena il vino buono, il vitello per tutti, il pane soffice, il dolce manufatto. E voci e richiami e rumore alto; ma dentro la voce del fiume.
A Cismon del Grappa, rovistando nell’anagrafe e spulciando sulle curve demografiche abbiamo scoperto che Valeria ed Egidio hanno avuto un altro bambino, grazioso quanto il primo. Ci uniamo alla giunta di Cismon per beneaugurare al figlio del sindaco. A proposito di curve, attenti ai percorsi estivi; pare stia avanzando la linea curva rispetto alla retta e chi campa a lungo si incurva (vedi alla voce Il gobbo di Notre Dame).
24 giugno 1997 – Andrea Gandini alla Fim di Vicenza presenta il tema Sviluppo umano e crescita economica. I grandi cambiamenti ci interrogano, come gruppo e come persona. L’appiattimento a fronte dell’economico dipende anche dal nostro adeguamento interiore. Non se ne abbiamo i sistemisti! Alcuni dei temi trattati sono presenti al numero 26 di Madrugada. Siamo in anticipo sui tempi del calendario, su quelli storici aspettiamo informazioni. L’incontro di luglio sarà condotto da Susan George sul debito estero. Non sono riuscito ad avere informazioni precise al proposito. Voi direte che è pigrizia o spirito di parte. Ma sono io il primo a dispiacermi; mi mancano i gregari e l’unico attendente che tengo era prigioniero nel fuerte (mi correggo “forte”) assediato da venturieri aitanti.
25 giugno 1997 – Venticinquesimo anniversario di matrimonio di Loredana e Salvatore Mazzocca a Mestre. Cosa sia l’amore che si rinnova nel tempo e si celebra ogni giorno l’han cantato poeti e lirici. Noi diremo che all’occasione dell’evento il traffico è stato deviato per Venezia, che ha avuto un incremento di visitatori. Durante la notte alcuni hanno spento la luce, altri hanno continuato a brindare, altri a cantare; altri sono rientrati a casa a fari accesi. Auguri di cuore!
27 giugno 1997 – A Vicenza ovest, provenienti da punti disparati si sono incontrati quei della segreteria di Macondo. Viene fatto il resoconto delle attività svolte: il programma radio sviluppato da Alberto Camata di Eraclea. La festa di Taranto organizzata da Angelica e dal suo gruppo: due giorni che richiedono un alto dispendio di energie e di capacità organizzativa. La pubblicazione di libri ha avuto un’incidenza importante nella vita organizzativa; ma bisogna sempre investire risorse umane per la presentazione dei libri e dell’ultimo libro intervista di Samuel Ruiz in particolare.
La conversazione si ferma poi sui campiscuola che richiedono un grande investimento di risorse umane e economiche in tre momenti dell’estate calda. Amelia, Giuliano e Lorenzago di Cadore saranno i luoghi di incontro. Gianni e Luigia, Paola e Marco, Giorgio e Sonia, Chiara e Baldassare, Gianni Azzali, Enrico onnipresente, Giuseppe saranno i responsabili, animatori, direttori, tutori dei campi scuola in forma distinta ed articolare.
Nello stesso giorno, a Cessalto, festa sudamericana. Macondo (sotto le vesti del gruppo di Camata) presenta il gruppo Jam Session, che suona musica argentina, boliviana, brasiliana, ed altre contaminazioni nel locale del “Petin e Petee”. È un momento di incontro su ritmi e ricordi e suggestioni lontane, che vibrano sulla pelle e muovono calcagni e fianchi e sospiri gutturali. Tamburi, chitarre e chitarrine trillano e rullano. Forse qualcuno ascolta, fissa e compone sul suo segreto strumento per una nuova orchestra.
28 giugno 1997 – Il dottor Giuseppe Casale l’avevamo incontrato alla festa di Spin. Direttore dell’Istituto penale per Minorenni di Treviso ci aveva invitato a partecipare alla festa che oggi si celebra. Si aprono le porte del carcere perché si veda chi sta oltre il muro; perché ciascuno ha il suo muro che serve per evitare odori e rumori e per esorcizzare rabbie e paure. Oggi la festa si chiama “Oltre il muro” ed è una giornata preparata dai ragazzi per quanti hanno trovato una fessura sulla loro parete per allungare una mano, sussurrare parole ed ascoltare.
29 giugno 1997 – Parte Gaetano, senza bastone, con i sandali in bisaccia ed un chiodino sul fondo di sinistra. Viaggia per Rio de Janeiro. Lo aspetta la baia di Guanabara, gli urubù nel cielo umido di pioggia, un’alba ancora assonnata; Maria ha preparato il caffè e Vera sta per uscire al lavoro. Ha una meta, non ha un programma, e aspetta. Gli basta un saluto con la mano.
3 luglio 1997 – Roma è in festa. E quando non è in festa Roma capoccia? forse nel 2004 quando le Olimpiadi le faranno ad Atene: d’altra parte: “ubi maior, minor cessat” recita l’adagio latino. L’amico brasiliano Lucio Flavio Pinto riceve il premio prestigioso del giornalismo “Colombe della Pace”, istituito dalla fondazione Archivio Disarmo, dalle mani del senatore della repubblica Luigi Anderlini. La motivazione del premio: “perseguitato dalle polizie dell’Amazzonia, sottoposto a pressioni e ricatti, Lucio non ha mai rinunciato a combattere le battaglie contro i potenti devastatori della sua terra”. Assieme a lui una giornalista Laura Becherelli, un albanese Fatos Lubonja che ha subito 17 anni di prigione sotto la dittatura comunista e il cattolico irlandese John Hume; tutti impegnati in attività di difesa della giustizia e della pace. Alla cerimonia di assegnazione erano presenti tutti gli ambasciatori dei candidati: mancava solo quello del Brasile, forse impegnato in un dibattito su “paparazzi, gargarozzi e scolopendre”. Dopo l’assegnazione del premio i candidati saranno ricevuti dal presidente Scalfaro che si soffermerà a conversare amabilmente con loro. In serata un concerto di musica irlandese.
5 luglio 1997 – Si riunisce lo staff dei formatori per la progettazione dei campiscuola. Non è un momento di svago o divagazioni sul tema argini e pistolotti; la struttura della giornata, e gli interventi razionali, appassionati, analitici dei relatori si fondono con il lavoro personale dei partecipanti, i quali anticipano nei lavori di gruppo il tema che il relatore poi affronta personalmente e con loro. E l’individuo si confronta e cresce nel gruppo, senza rinunciare alla sua identità; su tematiche aperte al sociale ed al politico, senza chiudere su fronti definiti, ma puntando sempre alla crescita della persona, e non all’egocentrismo individualista (ho consumato i fuochi pirotecnici riservati al finale; me ne scuso con gli organizzatori della bagarre). Sono sconsigliate le effusioni fluviali, anche perché il vicino preme e pressa. Giuseppe, Gianni e Luigia Pedrazzini, Enrico Pattaro, Sonia e Giorgio Geronazzo, Paola e Marco Marotta, Baldassare Zanchetta e Chiara Cucchini, Gianni Azzali, Paola Stradi sono gli animatori quotati. La lira è in progressiva caduta sul dollaro e sul marco.
6 luglio 1997 – Don Agostino Baron celebra il 50° Anniversario di sacerdozio nella parrocchia di Enego, dove esercita il ministero pastorale in qualità di parroco. Nella messa l’oratore ha ricordato la difficoltà del sacerdote oggi, che soltanto l’attenzione alla realtà e lo spirito di fede, e la lealtà di fondo possono mantenere fedele alla sua vocazione. Alla festa partecipavano anche vecchi parrocchiani di Pove del Grappa, che si è prolungata fino al pomeriggio. Le montagne come greggi, e le valli come mandrie, e le strade come cavalli, ed i sentieri come capre si inarcavano sull’orizzonte e si distendevano sotto i piedi.
9 luglio 1997 – Obiettivi a breve: staff per il campo scuola di Amelia. I partecipanti al corso sono nuovi, non ci sono gruppi forti di provenienza. Si prospetta un lavoro di aggregazione interessante e creativo, in cui le dinamiche di gruppo si snodano libere da preconcetti, e in cui i contenuti sono una conquista ingenua.
12 luglio 1997 – Carlo e Bruna Sanson contraggono matrimonio a Malo. Lo sposo in camicia corta e gilé. La sposa in abito lungo, tenendosi per la mano penzolante in verticale, in ritmo pendolare si avvicinano all’altare, con la serietà dei bambini che giocano in squadra; conducono l’assemblea con l’affabilità dei vecchi patriarchi; e prima del grande sì e dopo si mescolano agli amici ed amiche a cantare i canti con l’espansività dei compagni di ventura e la tenacia dei canti di resistenza. La giornata continua nella emozione e nella festa. Ci sono due modi di far festa: uno punta sulla formalità; l’altro punta alla comunicazione attiva. Sono belli tutti e due; però…
13 luglio 1997 – Suor Tarcisia, al secolo Giuseppina Stoppiglia, è stata eletta Vicaria della congregazione delle Serve di Maria Riparatrici in Argentina. Sarà un buon riferimento per l’associazione Macondo. Per lei un incontro felice con le consorelle, ma anche la fatica di iniziare un lavoro fuori della propria terra, con una lingua da imparare ed un modo di vivere.
14 luglio 1997 – All’Università prestigiosa di Padova, Chiara Cucchini espone la tesi di laurea e conclude la sua nobile fatica col punteggio di 109/110, con un punto di risparmio sulle spese, o forse sugli spilli dei re di picche. Una tesi sugli emigranti veneti in Brasile del secolo scorso. Al suo fianco Baldassare, dietro i parenti, e poi amici in frotta a preparare le forche caudine; ancora pittori che hanno dipinto decine di quadri naìïf con petti esuberanti. e forme conturbanti, scrittori fantasiosi, censori, avvocati difensori, battimani, fischi e canti. Grida e silenzi; ed il popolo italiano che recita il decreto: Dottore in belle lettere! Ad indirizzo storico; il nuovo indirizzo sarà comunicato a breve dal rione degli Zanchetta che gareggia con la piazza dei Cucchini. Il vento soffia dal monte, ma ancora non soffiano le trombe ed i tamburi.
15 luglio 1997 – A São Luis nel Maranhao si è tenuto il convegno di una settimana delle Comunità Ecclesiali di Base. Al momento della prima accoglienza e presentazione sul grande palco c’era il Vescovo di Sao Luis, il Pajé, che è l’autorità religiosa degli indios, la Madre del santo, autorità religiosa afro-brasiliana, il Pastore Luterano, il bambino, il senza-terra, il senza impiego, il favelado, la donna, il giovane, lo straniero… e la grande marea dei rappresentanti delle Comunità. Padre Adriano Sella ci ha inviato una relazione dell’incontro, che pubblicheremo prossimamente. Alla festa era presente anche il dottor Dilvo Peruzzo, di Vitoria, che molti di noi hanno conosciuto in Italia e Brasile.
16 luglio 1997 – Alcuni amici di padre Edilberto si incontrano per ragionare dell’attività di Curuai e vederne i significati assieme a Pino e Roberta di Abano, che sono appena rientrati dal loro viaggio intercontinentale. Non raccontano le storie di Colombo e di Pizzarro, ma l’attenzione attorno ai loro racconti estivi, che il corriere si ostina a non pubblicare, si evinceva dalle domande e dalle esclamazioni e dalle risate.
18 luglio 1997 – A Rio de Janeiro Salvino Medeiros e Maurizio Ortu si incontrano per preparare il Coordinamento degli amici di Macondo in Brasile, previsto per il mese di Dicembre. Parlo di amici per non enumerare i ruoli diversi che essi hanno ricoperto nei lunghi viaggi degli itineranti, e negli incontri. Cosa significhi per essi il messaggio, o lo spirito di Macondo e quindi quali attributi o quali attività possono scrivere nei loro percorsi nella terra rossa del Brasile sarà sicuramente un tema del dibattito.
20 luglio 1997 – Giuseppe a Dueville celebra una messa; si incontra con il gruppo brasiliano che fa riferimento a Tessari. Durante la celebrazione alcuni artisti brasiliani danno vita a momenti di vibrante emotività, come solo essi sanno comunicare.
22 luglio 1997 – Intervista alla Radio Vaticana sull’attività di Macondo in Italia e Brasile di Beppe Stoppiglia.
23 luglio 1997 – Rio de Janeiro: nella grande chiesa della Candelaria si celebra l’anniversario della strage di sette ragazzi uccisi, secondo l’accusa, dalla polizia di Rio, uscita ad oggi assolta. Il vescovo celebrante non ha fatto nessun accenno alla morte dei ragazzi, e alla violenza del Potere. È proprio un simpaticone, che non ha il senso del grottesco, e gli piace l’assoluto. Il transeunte è solo un pretesto per vivere sull’abisso.
24 luglio 1997 – Preparazione (tocchi e ritocchi senza rintocchi) del Campo di Santa Maria di Leuca (Giuliano) a Cavaso del Tomba: saranno presenti al campo anche due famiglie con bambini e puerpere e gestanti. Bisogna organizzare uno spazio articolato; prevedere le dinamiche di gruppo e personali di un collettivo che ha poca esperienza di vita in comune, e preparare piste di confronto e assimilazione sui contenuti delle relazioni.
25 luglio 1997 – Barbara di Roma è ospite per una settimana nella casa di Adelaide, nella favela di Manguinos a Rio de Janeiro. E’ un momento di vita quotidiana fuori delle abitudini della nostra casa, a contato con una realtà dura, ma avvincente. Successivamente sarà ospite sempre a Rio nella casa per bambini e bambini del progetto Treviso, grazie all’interessamento di Gianni. In questo periodo Barbara prende occasione anche per conoscere la realtà sociale di Mato Alto dove si realizza il progetto.
Loris e Marzia di Marostica sono ospiti e collaboratori nella casa delle ragazze della San Martino a Rio de Janeiro, per un periodo di quindici giorni, per vivere assieme un’esperienza di vita fuori dei ritmi del nostro quotidiano, a contatto con vicende umane difficili, ma cariche di speranza. Nel mese di agosto saranno ospiti ad Anchieta presso Vitoria nello stato dello Spirito santo presso la scuola famiglia che accoglie i ragazzi del territorio per una formazione agricola e sociale, in un contatto costante con il territorio e la famiglia. È stata un’esperienza che ha fatto loro conoscere il lavoro educativo che promuove lo sviluppo umano.
27 luglio 1997
Campiscuola di Amelia, Santa Maria di Leuca e Lorenzago di Cadore
Mi accingo a compiere uno sforzo di intelligenza e di sensibilità che non ha pari (mi restano solo i dispari che, a parte lo zero, sono altrettanti), sovrumano. Scrivere del campo scuola di Amelia; e di Santa Maria di Leuca in Puglia e di Lorenzago di Cadore, con un totale di settanta corsisti, dieci animatori, due direttori, un sovrintendente, prestigioso come un capocomico del settecento, dodici relatori, millecinquecento metri cubi di spazio coperto, tre ettari di piano all’aperto. Più le punte delle Alpi, degli Appennini e la terra del Salento. I mari a fette e a spruzzi. Diecimila bottiglie d’acqua; centocinquantuno di vino rosso e quarantatré di bianco. Tre quintali di carta grossa e fine, tremila chilometri di nastro magnetico. Tavole, tovaglie, tavolacci, tavoletti; e sedie, e sdrai e poltroncine; letti, lettucci e brande. Due aerostati per la lievitazione; centocinquanta pentole di pasta, ventitré maiali, quattro buoi, poi derrate di insalata, pomodori, basilico e pimenta o peperoncino uahu! Uditori non parlanti, o parlanti di straforo. Spot di fine campo: evviva la libertà prigioniera delle convenzioni, e degli ideologi convinti.
Inoltre visita ai luoghi di Francesco d’Assisi tra estasi e cartoline illustrate, camminata tra le dolomiti con scottature e impeti sovrumani, gita in barca con mal di mare Ionio e tuffi in profondità. Titoli in prima pagina dei corsi: In cerca di ali e Sono tornate le rondini, che d’altra parte volano sempre con le ali, sia raso terra, che nell’alto dei cieli, come recita un canto liturgico.
Il primo campo ha inizio di domenica, giorno del Signore, a fine luglio come sta scritto in calce. Un gruppo di circa venti tra ragazzi e ragazze si accinge al lavoro di scambio, comunicazione ed incontro. I temi: Senso e spiritualità; Scuola e cultura; Società e politica; Solidarietà e mondialità. I temi si ripeteranno anche nel secondo campo, dedicato ai ragazzi in primo accostamento con la formazione, che si terrà a Santa Maria di Leuca (Brindisi) ultima fetta di terra stretta ai lati dal mare Ionio e amata con passione. A Santa Maria di Leuca (Giuliano per la precisione) affettuosa accoglienza, disponibilità di locali e personale caratterizzerà il campo da parte della popolazione locale: sindaco, assessore alla cultura, parroco, ed alcune donne del paese accolgono il gruppo in festa. Dopo i primi momenti di incontro e di assestamento dei gruppi (uno e due) l’attività procede fruttuosa, con momenti di distensione. Non mancano gli episodi di difficoltà nell’inserimento da parte dei partecipanti, anche perché i ragazzi ancora non si conoscono. La loro provenienza è multi-regionale; con prevalenza del nord est, per rompere il preconcetto che la lega sia razzista (sbandamenti onirici disinteressati!).
Per non confondere la cronaca dirò che Amelia offre una struttura adeguata per il campo; Santa Maria di Leuca ha offerto tutta la sua disponibilità umana; l’importante che cresca la speranza, che si nutre di libertà: non battete le mani che non è finita. I ragazzi hanno potuto ricevere quintali di informazioni; scambiato tra loro centinaia di riflessioni e proposte. Consumato decine di penne per appunti, versato pacchi di colori. Inoltre nuvole di sorrisi, pioggia di lacrime, sospiri e sogni. Per un totale di ventuno ore di sonno in sette giorni, non molte per una vita normale, considerando che le giornate durano comunque ventiquattro ore. Voi mi chiederete i risultati: sono state bandite le schedine, e le scommesse. Ma le corse di inseguimento dei concetti e dei sentimenti; il confronto puntiglioso quasi agonico hanno reso il clima tensivo (vale a dire teso, coeso, suasivo, affettuoso). Padre Stefano Bianchi, dott. Mario Bertin, padre Mosé Mora, l’onorevole Carlo Stelluti; prof. Carmine di Sante, prof. Prontera Franco, on. Sergio Tanzarella, Pedro Miguel erano i relatori dei campi di Santa Maria di Leuca e di Amelia.
Intanto che ci sono anticipo anche i nomi del Campo di Lorenzago di Cadore che inizia al 31 agosto fino al 6 settembre 1997: dott. Benito Boschetto; dott. Enrico Peyretti, maestro Ugo Attardi, padre Arnaldo de Vidi, su Economia, violenza, creatività, differenze, con le articolazioni di etica, non violenza, omologazione e festa. Il tempo sereno, le montagne negli occhi, e via nel vento a rintracciare i nidi di rondine, che poi sulle montagne ci sono le aquile i falchi ed i corvi. Il gruppo consiste di ventotto tra ragazzi e ragazze al di sopra dei vent’anni, che hanno lavorato a gran carica per sette giorni e parte della notte; nel fascino del maestro Attardi, dentro la sorpresa del dott. Boschetto; dietro l’analisi puntigliosa del dott. Peyretti; e padre De Vidi che ti fa scoprire la gioia di culture lontane e ne gusti il sapore; e su tutti aleggiava lo spirito S. (le sigle sono sempre un rompicapo; qualcuno ha voluto leggere una cosa, altri un’altra, il cronista non esperto in epigrafi cede la rivelazione ad altri).
Alla conclusione del campo numero tre, i partecipanti, gli uditori, alcuni mercenari hanno tracciato sul campo coi loro corpi la parola libertà, “che è sì cara”, come dice il poeta. Che tutti negli altri campi hanno cercato anche nella passione del dott. Miguel, nella saggia esperienza del dott. Franco Prontera, nella lucidità appassionata del dott. Tanzarella, nella trasparenza di padre Stefano lontano negli anni e vicino nello spirito; ancora con Mario dottor Bertin che ci apre agli echi e suggerimenti della cultura, nella commozione dell’onorevole Carlo Stelluti che ci introduce tra le nebbie della politica e le luci, nella passione di padre Mosé Mora nel quale ancora non si spengono i fuochi del Peù, e con Carmine di Sante nella fatica di nuove categorie filosofiche che ci aiutino nella ricerca di senso.
Che vi posso dire ancora che vi abbia finora nascosto? Vi parlerò dei posti di guardia, dei punti di controllo, dei lupi maremmani pronti a colpire e difendere ragazzi ingenui e ragazze inesperte, delle scolte e delle vigilie, di mani paterne e passi fraterni e invocazioni femminili e rimproveri. Sulle foglie della memoria stanno scritti i nomi di animatori e direttori e controllori di volo e uditori e curiosi che ora mi manca il cuore di ricordare; e ancora le cuoche, le cuoche i cui nomi sono scritti nel punto agonico dell’estrema attesa, perché la Libertà non è pane.
28 luglio 1997 – Stefano e Chiara di Padova si incontrano a Rio de Janeiro con alcuni medici ed operatori della sanità all’interno di un ospedale pubblico per conoscere il settore della sanità e gli interventi sulla popolazione. Anche a Cuiabà, grazie all’appoggio di un gruppo di amici che curano in particolare la tutela dei diritti umani, che fanno riferimento a Joaquim hanno potuto avere incontri di informazione e di scambio sempre sul settore sanitario.
Nello stesso periodo la Wilma di Firenze ha avuto modo di conoscere alcune esperienze di assistenza ed educazione dei ragazzi di strada in Rio, contattando in particolare la San Martino e la signora Macà della pastorale dei minori.
31 luglio 1997 – A Comacchio si svolge il funerale di Delfina Cavalieri, che conclude un doloroso cammino, stroncata da un male aggressivo che non perdona; e ci abbandona per sempre. Gli amici si stringono attorno a Luciano, che resta solo a riprendere il sentiero della vita.
9 agosto 1997 – Nella notte muore Herbert de Suoza detto Betinho; con la sua scomparsa il Brasile perde un uomo che si è battuto contro la fame, senza farne un obiettivo caritatevole, ma combattendo per il diritto di cittadinanza e dunque di partecipazione sociale e politica di ciascun brasiliano nella sua terra. Scompare con lui un grande sociologo che ha fondato e curato l’istituto di ricerca ed animazione che si chiama IBASE. Con lui ci hanno lasciato in questo anno Paolo Freire il padre della Pedagogia degli Oppressi; e un grande antropologo che ci ha lasciato una vasta letteratura sul popolo brasiliano a partire dalle sue origini: Darcy Ribeiro.
14 agosto 1997 – Al teatro Teotonio Vilela, al centro di Rio, si tiene un incontro sulla violenza urbana in Rio de Janeiro. C’è il capo della polizia civile di Rio de Janeiro e alcuni intellettuali che su versanti diversi e con analisi puntigliose propongono o attaccano metodi di tutela dell’ordine pubblico e delle possibilità di soluzione. Naturalmente il grosso delle domande ed obiezioni è rivolto al capo della polizia, persona intelligente, che ha avuto in passato simpatie per la sinistra.
15 agosto 1997 – Muore la mamma di suor Adima, che viene sepolta nel cimitero di Cajù. Grande l’emozione dei presenti e delle figlie. Fa molto caldo, e si rimane sotto il sole ad aspettare la tumulazione. Molti sono i presenti. Adima ti siamo vicini.
20 agosto 1997 – Non tramonta il leone di Venezia; si fissa nei cieli delle costellazioni, e manda i suoi ruggiti nelle foreste dell’Africa e sui monti del massiccio. Giuseppe celebra l’anniversario con gli amici a Enego; dopo il pranzo a base di pesce, si alzano numerosi brindisi di augurio: ma non si spegne nel vino lo spirito di avventura e di libertà.
26 agosto 1997 – A Tricase Giuseppe si incontra con il Gruppo Pietre (si trovava al campo scuola di Giuliano, dono dell’ubiquità semplice) che è pure un giornale dei Comuni del Salento. Come l’abbiano contattato non so, forse sapevano della sua presenza a Giuliano al campo scuola. Una conversazione amichevole per riscoprire i sapori della vita e della speranza, e respirarne gli aromi.
10 settembre 1997 – Muore Pietro Pegoraro, dopo un lungo periodo di ricovero all’ospedale di Bassano dove ha saputo sopportare con pazienza la malattia e le cure mediche. Al suo funerale celebrato a Pove del Grappa molte le persone convenute a porgergli l’estremo saluto. La messa è stata celebrata dal figlio padre Tiziano che i lettori di Madrugada già conoscono per gli articoli sul Ruanda.
13 settembre 1997 – A Voltago Agordino la parrocchia di San Martino dei Lupari organizza due giornate di riflessione e studio sulla funzione dell’educatore. Conduce la prima giornata Stoppiglia che affronta il tema della formazione come servizio, che richiede quindi una risposta a dei bisogni oggettivi; ed insieme insiste sul concetto di cultura che insieme condiziona i comportamenti, ed è frutto di un lungo lavoro di condivisione di valori; chi opera fuori di questi parametri rischia di lavorare in termini individuali e volontaristici. Il tempo sta cambiando, il bosco si è rinfrescato; ma la montagna è sempre bella. A chi tocca portare lo zaino? prendi che si vola su per l’erta!
23 settembre 1997 – Nella giornata di domenica, a Caldogno, in provincia di Vicenza, Maria e Loris Campana, assieme agli amici, hanno voluto organizzare una festa per la loro partenza. Erano ben duecento i convenuti, tutti giovani provenienti dalle associazioni Macondo e Gocce di Giustizia, che hanno alimentato la sensibilità di Loris e Maria per la solidarietà internazionale. Cosa possa aver spinto tanti giovani a quella festa è prima di tutto un motivo di gioia; ma serve anche a rompere l’immagine di chi vuole il giovane seduto, ad aspettare. Ancora, che una coppia giovane parta, per un periodo di due anni, costruendo attorno tante amicizie, è segno di una volontà di azione che non si ferma all’individuo, ma assieme desidera rompere il cerchio per andare oltre i limiti del proprio mare.
Oggi partono per il Brasile. Si fermeranno a Belem, dalla Nara, e poi procederanno per lo Stato dello Espirito Santo, per svolgere la loro attività a Cachoeiro (si pronuncia Cashoeiro, come shalom) de Itapemirim, assieme alle suore Orsoline, in un progetto di difesa del minore e delle ragazze madri. A noi rimangono l’eco e le voci, le emozioni di quella sera. La loro leggerezza.