Sogni, desideri e scelte

Dal profondo della notte che mi avvolge,
Nera come un pozzo da un estremo all’altro,
Ringrazio qualunque dio ci sia
Per la mia anima invincibile.

Nella stretta morsa delle avversità
Non mi sono tirato indietro né ho gridato.
Sotto i colpi avversi della sorte
Il mio capo sanguina, ma non si china.

Oltre questo luogo di rabbia e lacrime
Incombe solo l’orrore della fine.
Eppure la minaccia degli anni
Mi trova, e mi troverà, impavido.

Non importa quanto stretta sia la porta,
Quanto impietoso sia lo scorrere della vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.
(Invictus di William Ernest Henley)

Sogni, desideri e scelte, questo il tema dell’avvio del campo giovanissimi che si è svolto a Lignano dal 3 al 5 gennaio. Sette ragazzine hanno sciolto i dubbi, non si son lasciate frenare dalle paure e hanno buttato il cuore verso l’ignoto. E già hanno vissuto una grande emozione: misurarsi in una sfida, proprio come gli eroi dei loro cartoni animati, dei loro videogiochi, delle loro canzoni. Nessun alibi, nessuna scusa, si fa.

Dalla visione del film Invictus di Cleant Eastwood, che racconta la storia di Nelson Mandela, hanno cominciato i loro passi. La poesia, che a Mandela ha dato forza nei ventotto anni di carcere, è stata una cartina di tornasole per valutare la loro forza d’animo e come si sarebbe rafforzata nei giorni condivisi.
Le ragazze sono state accompagnate a riflettere in primis su ciò che per loro è fonte di ispirazione nella vita e quindi a individuare quali frasi, canzoni, persone sono per loro di stimolo per la crescita e per la realizzazione dei propri sogni e desideri, e di sprone nei momenti di difficoltà.
Dopo aver riflettuto sulle ispirazioni, ci siamo soffermate su ciò che, invece, può essere di ostacolo alla realizzazione dei propri sogni, quali paure e quali atteggiamenti possono bloccare la spinta verso i desideri. Infine, una volta “liberati” degli ostacoli, siamo arrivati alla concretizzazione di un sogno/desiderio attraverso la realizzazione di una piccola scultura da portare a casa a ricordo dell’esperienza vissuta e di quanto “messo a fuoco” in questo specifico momento della vita. Un oggetto che dica a ognuna di loro:
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.