Divisioni
Tutto si trasforma. Anche la bellezza. Rimangono tutti i connotati di storie e sguardi ma da ora in poi si camminerà cercando il senso col microscopio, fermandosi su ciò che resta, nella consapevolezza che ogni passo apre nuovi scenari.
Si passa da strategie a briciole, le seconde non potevano esistere senza le prime, tutto dev’essere pensato, solo dopo raccolto e asciugato. Basteranno poche parole, cento o poco più, centotrenta o poco meno. Comincia così la nuova versione di questa rubrica. Ci sarà un solo pseudonimo; mi manchi, ma so che ci sei.
È scritto che «ogni regno diviso in sé stesso va in rovina e una casa cade sull’altra» (vangelo di Luca, 11, 17).
Questa immagine mi scorre davanti come un domino: possiamo visualizzarlo, dal grande al piccolo, dalla condizione del mondo al nostro esistere individuale.
Siamo tutti divisi, frammentati, spesi su più fronti a cui dobbiamo rispondere in modo prestazionale, efficiente, diligente.
Disperdiamo le nostre forze nel creare confini dentro e fuori di noi; abbiamo reso il multitasking una virtù, goffa disarmonia e cifra del nostro vivere quotidiano. Siamo lo specchio di un mondo frazionato, che costruisce muri, respinge, si barrica in confini posti dagli avi in nome della purezza del sangue.
Dovremmo imparare a seminare e a raccogliere insieme, a distribuire a ognuno secondo quello che necessita e annullare, in modo giubilare, ogni debito, giogo e peso per tutte le creature che abitano questa nostra Terra.
Aloa (P)