Tra umanità e mondo
Villa Angaran Morosini Favero detta “San Giuseppe” è un complesso monumentale originario del XVI secolo, commissionato da quel Giacomo Angaran del Sole destinatario dei primi due volumi dei famosissimi Quattro libri dell’architettura di Andrea Palladio. Dopo una “prima vita” da residenza nobiliare nella (allora) campagna veneta, la villa fu acquisita dai Gesuiti nel 1921, diventando una fiorente casa per esercizi spirituali dal 1924.
Occupare spazi o sviluppare processi?
All’inizio degli anni Duemila, la villa ha subito quella perdita di identità che molti beni monumentali si trovano ciclicamente ad affrontare: la sua seconda vita dedicata alla formazione religiosa, con oltre duecentomila persone transitate nei novant’anni di attività spirituale, era giunta al termine e i Gesuiti si trovavano di fronte all’enorme opportunità di un bene di grande pregio a due passi dal centro storico di Bassano del Grappa e al gravoso impegno economico della sua gestione e conservazione.
Spinti dall’invito di papa Francesco di «non occupare spazi ma sviluppare processi» e quindi di destinare i beni della Chiesa ai poveri anche attraverso il coinvolgimento dei laici, nel 2015 la villa è stata affidata in comodato gratuito a un consorzio di imprese sociali, Rete Pictor, per farne un luogo di inclusione sociale e sviluppo di cittadinanza, a partire dalle persone in condizione di maggior vulnerabilità.
In questi otto anni, la villa si è animata di sana inquietudine e spontanea bellezza, accogliendo storie di fragilità ed esperienze di riscatto, ma soprattutto aprendo le sue porte alla città, evolvendo da “oasi di inclusione” a “porto di diversità”, diventando sempre più un’intrapresa comunitaria e un bene comune riconosciuto da tutti.
La cura del luogo è strettamente legata alla cura delle persone che poi quel luogo visiteranno o abiteranno. Nei lunghi anni di cantiere (finora otto, ma ancora in corso) si è andati a coltivare un approccio alla riqualificazione, affrontando la progettazione nell’ampiezza del suo campo d’indagine: come un dialogo tangibile tra l’umanità e il mondo.
Quando una struttura si fa ecosistema
Uno dei valori trasversali che ha permeato il progetto di riqualificazione di Villa Angaran San Giuseppe è stato l’impatto ambientale e il valore ecosistemico che il funzionamento di una struttura così complessa avrebbe avuto sull’ambiente circostante. Fin dal primo anno si è studiato un progetto di efficientamento energetico che portasse a ridurre gli sprechi e a termoregolare (sia d’estate che di inverno) ogni singola stanza della struttura, tenendo conto delle differenti esigenze di abitanti, ospiti, clienti.
A oggi le strutture sociosanitarie all’interno di Villa Angaran San Giuseppe sono tre e trovano casa negli spazi di maggior pregio dell’edificio: il centro diurno per persone con disabilità “Le Carubine”, la comunità diurna per minorenni “Ramaloch” e l’appartamento per esperienze abitative per persone con disabilità “Dalle Radici Alle Ali”. Le tre strutture, molto differenti per utenza, necessità, numero di ospiti, hanno sviluppato i propri ambienti secondo le logiche della bellezza complessa (se percepisco bellezza, creo bellezza) e della contaminazione degli spazi (nessuno spazio è esclusivo e ogni spazio si confronta con gli ambienti circostanti).
Inoltre, tantissimi ragazzi e ragazze vivono la villa partecipando ai “microlab” tematici settimanali (laboratori per pre-adolescenti e adolescenti nell’ambito artistico, digitale, musicale, sportivo, dei giochi in scatola, dell’accompagnamento lavorativo, della cucina) o alle variegate esperienze e progettualità attivate con scuola e territorio (peer education, esperienze di cittadinanza, social day), contribuendo a rendere la villa un punto di riferimento per le scuole del territorio, le amministrazioni e i servizi socio-sanitari.
Imprenditività e beni comuni
Le aree imprenditive si muovono attorno e assieme alle strutture sociosanitarie. Per imprenditività si intende il lavorare con spirito e competenze imprenditoriali anche in imprese non proprie, quindi senza la finalità di arricchimento personale, ma con lo scopo di sviluppare lavoro, produzione, benessere e bellezza.
Villa Angaran San Giuseppe è gestita come impresa sociale: si è aperta al pubblico con continuità, nel suo parco e nei suoi servizi commerciali, dove trovano inoltre impiego lavorativo decine di persone in situazione di difficoltà: donne vittime di violenze, persone straniere in richiesta di asilo, adolescenti cosiddetti “neet”, adulti in difficoltà per disoccupazione, uomini e donne segnalate dalla psichiatria o dai servizi contro le dipendenze, provenienti da percorsi di giustizia riparativa legati all’ambito penitenziario (messa alla prova, lavori di pubblica utilità…).
La ristorazione prevede due funzionamenti differenti: d’estate nel grande giardino storico, d’inverno all’interno dell’ampia “barchessa” ottocentesca. Si tratta di un servizio che prevede caffetteria, ristorazione, pizzeria e bar per aperitivi e feste, impegnandosi a utilizzare materie locali e di autoproduzione, per valorizzare il territorio e sostenere filiere etiche.
La ricezione turistica prevede l’accoglienza di 40 ospiti in 27 camere da letto singole o doppie. Il piano primo ha inoltre previsto la trasformazione di tre luoghi per la preghiera e la meditazione in altrettante aule, sale riunioni e conferenze, destinate a imprese o enti esterni che volessero un ambiente per convegni, workshop o eventi artistici e culturali.
Il terzo ambito dell’imprenditoria sociale è quello dell’agricoltura e della cura e manutenzione del parco esterno, che si estende per oltre quattro ettari e costituisce la seconda area verde più grande nel contesto del centro storico di Bassano. Anche il parco ha subìto un’importante riqualificazione: dal punto di vista agricolo, si è realizzata una nuova fascia orti di circa 1500 metri quadri, si è sostituito l’intero vigneto e si è ripristinato l’oliveto. Dal punto di vista paesaggistico sono stati restaurati il giardino storico, l’area verde di fronte all’Orangerie (con un settore destinato in particolare all’infanzia), un sentiero lungofiume che si snoda per tutta la proprietà e infine, nell’ettaro del parco a nord, si è avviato un grande progetto in fase di completamento denominato Urban Jungle Angaragan.
L’attenzione artistica-culturale ha permesso di sviluppare molteplici esperienze che arricchiscono con continuità questo luogo, tra cui: l’Atelier F, un ambito dedicato all’arte con corsi, laboratori e rassegne artistiche; la scuola di scrittura ri-creativa Alba Pratalia, con corsi di scrittura e incontri letterari; Las Flaviadas, rassegna di ascolti di dischi; Oltrevia, una scuola di formazione politica, ambientale e socio-culturale per giovani dai 16 ai 29 anni; Walkabout, spettacoli immersivi di reading tra letteratura e musica; People First Park, un grande festival variegato durante l’estate costruito “con” e “per” la città.
Complessità, sinergia, lentezza, benessere
La varietà complessa delle attività di Villa si sviluppa in maniera sinergica e lenta all’interno del progetto: non tutti “sanno” tutto, ma tutti ne sono parte, in un funzionamento “a bosco” in cui la funzione è più importante del ruolo, e in cui il lento e simultaneo crescere e germogliare avviene grazie a una governance diffusa e a una condivisione dei processi.
La riqualificazione di Villa Angaran San Giuseppe ha permesso di creare forti collaborazioni tra differenti compagni di viaggio che, accomunati da una visione etica profonda e da un impegno lungimirante, hanno accompagnato attivamente questa realizzazione: il quartiere, gli abitanti bassanesi che hanno supportato finanziariamente ed emotivamente questo importante processo e che accompagnano – anche grazie a un “Consiglio di consulenza e indirizzo” – tutte le trasformazioni del progetto, le amministrazioni comunali, le scuole e le università, le venti ditte coinvolte nel cantiere, i Gesuiti e le cooperative del consorzio Rete Pictor, realtà attivatrici e tessitrici di inclusione sociale colta, non banale né rigida ma che possa portare davvero un benessere diffuso a tutto il territorio.
Per saperne di più: www.villangaransangiuseppe.it
NIÑE
NIÑE è l’ufficio coordinamento di Villa Angaran San Giuseppe e si occupa della trasversalità della vita in Villa. È caratterizzato dallo sguardo ampio e diffuso in cui le formazioni e le occupazioni dei partecipanti sono molto differenti: Lele ha una laurea in scienze naturali e si occupa di imprenditività; Marzia è pedagogista e gestisce il centro diurno e il progetto DRAA per persone con disabilità; Paolo è laureato in scienze forestali e si occupa di turismo sociale; Silvia è pedagogista e coordina l’uso promiscuo delle attività in Villa; Tania, di formazione assistente sociale, si occupa di educative domiciliari e politiche giovanili; Tommaso è ingegnere e conservatore dei beni architettonici. L’ufficio è accompagnato dalla supervisione di Riccardo, laureato in statistica e presidente del consorzio Rete Pictor.