Priorità contortepolitica
Ne ho lette diverse di frasi allarmistiche sulla prova di ieri (22 settembre) di IT-alert1, con l’invito a spegnere il telefonino, perché chissà che cosa poteva accadere (la puara maggiore era il controllo remoto… mi vien da ridere, basta leggere i social e trovano tutte le informazioni che vogliono, non hanno bisogno di sistemi paralleli offriamo il culo spontaneamente). Non una voce mi è giunta da questa marea allarmista antisistema sul Decreto Legge del Ministro dell’Interno in tema di CPR (Centri di Permanenza per i Rimpatri). Mi pare che sia un’applicazione del controllo sui singoli con tinte disumane.
Non ho simpatia per il nostro sistema oligarchico (la democrazia non sappiamo che cosa sia, è una parola scritta nella Costituzione ma non è sostanza). Da un’oligarchia non mi aspetto niente se non che persegua, come fa, gli interessi di pochi; il Berlusconismo è stata un’ottima scuola per questo Paese.
Il non attaccamento a questo sistema è stato ulteriormente fortificato in me con le ultime elezioni. Il Paese che si consegna all’estrema Destra, con quei proclami all’insegna di Dio, Patria e famiglia, uno slogan che mi ha sempre messo i brividi, secondo me è un Paese che ha perso il sole, è diventato freddo, cupo, glaciale.
Il silenzio -spezzato appena dalle flebili indignazioni di veterocomunisti in via di estinzione al Decreto Legge sui CPR- mi disorienta.
La cosa non ci riguarda noi direttamente, quindi perché parlarne?
Eppure oltre all’orrore dell’istituzione di campi detentivi per miserabili la cui colpa è proprio quella di essere dei miserabili, questo governo di ultra Destra è riuscito a esprimere il meglio di sé inserendo una clausola che prevede come alternativa ai 18 mesi di detenzione una “garanzia finanziaria” -prestata in unica soluzione mediante fideiussione bancaria o polizza fideiussoria assicurativa- per garantire i 28 giorni massimi di alloggio e sussistenza, nonché i costi del rimpatrio. Insomma all’immigrato si offre l’alternativa alla detenzione se paga 4983€ (la cifra la deve versare lui, non terze persone, come i parenti) e si accelerano le procedure di rimpatrio, altrimenti se ne sta in un CPR.
Francamente vi ho letto la stessa spregiudicatezza e bestialità del pizzo chiesto dagli scafisti per la traversata. Solo che a chiederlo è lo Stato, lo fa pure a nome mio. D’altra parte vi ho trovato un nesso; ‘scafisti’ è un anagramma di ‘fascisti’.
A me la cosa ripugna, ma credo che alla maggioranza ingrigita e impaurita del Paese il decreto non dispiaccia. Sono in netta minoranza, sono disorientato, sono stanco. Ma non demordo, dico la mia finché me lo permettono, una parola insulsa che si diluisce e sparisce nel mare telematico del nulla.
Io credo che questo sia uno dei temi da divulgare in questo Paese oligarchico, assieme alla distruzione del lavoro, che ricordo è il fondamento di questa Repubblica. Che cosa ci deve accadere per indignarci, per reagire, per dimostrare di essere vivi? Una seconda prova di it-alert?
Ministero dell’Interno Decreto Legge 14 settembre 2023
1 IT-alert è un servizio pubblico che, inviando messaggi sui dispositivi mobili presenti nell’area interessata da una grave emergenza o da un evento catastrofico imminente o in corso, favorisce l’informazione tempestiva alle persone potenzialmente coinvolte, con l’obiettivo di minimizzare l’esposizione individuale e collettiva al pericolo.