Gennaio – Settembre 2019

6/1/2019
SALVINI CATTOLICO?!

Ama il prossimo tuo come te stesso. Ama l’altra religione come la tua religione. L’altra cultura come la tua cultura. Chi si dà importanza dimostra di non averla. Il cielo con qualche nuvola chiara è più bello del cielo assolutamente azzurro. Peccatori siamo noi, perché trasgressori, ma perché ancora lontani da dio, mossi da uno spirito diverso dal suo. Il partito, da strumento dei cittadini per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale, è diventato personale e televisivo, è sottratto ai cittadini, ridotti a spettatori seduti. Non c’è più politica. La politica ricomincia quando e dove i cittadini si aggregano per parlare ed agire.
Giuseppe – prete e viandante


8/1/2019
IL FIAMMIFERO ACCESO

“La vita è un fiammifero, che viene sfregato
ma la cui fiamma va usata al più presto
per accendere qualcos’altro, perché se aspetti,
si spegne ed è troppo tardi.”
(Stephan Enter)

“Restare col cerino acceso in mano”, una locuzione, comune nel nostro linguaggio, una rappresentazione di un esito incauto, per scaricare su altri una questione scottante. La metafora, credo, però, proponga, invece, un’efficace meditazione sul senso della vita. La quale non è un mero possesso personale, ma un seme che apre un circolo vitale più ampio, un lievito che può fecondare. Ancora una volta possiamo godere dell’amore autentico, che donandosi, non si perde , ma vive e accresce e si diffonde illuminando e riscaldando il mondo.
Giuseppe – prete


10/1/2019
PASSAGGIO…

«Ogni parola, prima di essere pronunciata
dovrebbe passare per tre porte.
Sulla Prima c’è scritto: è vera?
Sulla seconda: è necessaria?
Sulla terza: è buona?»
(Proverbio arabo)

Sarebbe necessario un filtro che regolasse l’effluvio del nostro linguaggio. Anche il salmista biblico che, travolto dal male del vivere e dallo scandalo dell’ingiustizia trionfante, non esitava a confessare: “Vigilerò sulla mia condotta per non peccare con la mia lingua, metterò il morso alla mia bocca”. Ciò non toglie, però, che esistano parole vere necessarie e buone e ometterle è un peccato. Quante volte una frase profonda e amorevole, detta con sincerità, può trasformarsi in una mano che solleva l’altro da un abisso di desolazione. Poeta è colui che ascolta i silenzi. Quando sono i più alti silenzi, egli diventa profeta.
Giuseppe prete e viandante


13/1/2019
IL VUOTO…

”Ed ecco mi ritrovo ancora a tu per tu con la mia anima,fiacca e leggera.
Signore! Come è possibile continuare a seguirti così,
alla cieca, senza alcun conforto?
Andare senza sapere dove e perché?”
(Tommaso Landolfi)

È una preghiera amara, ma che incarna il respiro dell’anima di molti. Quanti, infatti, procedono ”alla cieca”, senza meta, senza senso, senza speranza. Nasce, forse da questa situazione la caduta nell’abisso del vuoto, della droga, dell’indifferenza. Purtroppo non c’è più chi sa illuminare, confortare, guidare. Come diceva il profeta Isaia la grande maledizione è che non ci sarà più nessuno capace da consigliare, nessuno da interrogare per avere una risposta. Ebbene all’inizio di un nuovo anno ognuno di noi cerchi di diradare la stanchezza della abitudine rassegnata e trovare uno sguardo di luce, cioè un senso, un valore, un desiderio più alto verso cui orientare le opere e i giorni. Camminiamo come nel bosco, cose vicine oscurano il sole, ma ci sono radure. L’offesa che mi fai, fratello, offende la tua bocca che mi insulta. Offende gli occhi tuoi, così induriti. Non tocca me che attendo dagli amici correzione fraterna e buon consiglio.
Giuseppe – prete e viandante


18/1/2019
LA CALUNNIA

“La calunnia sdegna i mediocri e si afferra ai grandi.”
(Francesco Crispi)

Questa battuta esprime il suo desiderio di auto/giustificazione e di riscatto, ma si adatta molto bene a legge naturale di vicende umane. La calunnia il più delle volte nasce dall’invidia e dalla gelosia e mira a demolire la persona che s’impone con quelle doti che il calunniatore non possiede. Anche se inverosimile, essa va ronzando nelle orecchie della gente e alla fine si trasforma da sospetto in verità. Ne abbiamo oggi,una prova quotidiana nelle fake news, quando più la falsità si diffonde, tanto più si alza nella mente dei fruitori il tasso di verità creduta.
Giuseppe – prete e viandante


2/2/2019
UMANITÀ…

“Amare l’umanità non è una gran fatica:
è amare l’uomo della porta accanto.”
(Quino)

Questa è una acuta critica sull’amore al prossimo sbandierato da molti, purchè non sia il tuo concretissimo collega d’ufficio, il vicino di casa o la straniera con cui hai a che fare. C’è comunque una variante di questa autocritica a cui tutti dovremmo umilmente sottoporci, magari bloccando certe ipocrite dichiarazioni di generosità filantropica. La legge per l’uomo o l’uomo per la legge? La questione posta da Gesù, è ricomparsa a Riace. Non è semplice, ma è il cuore della polis umana . E ’un altro famoso autore di fumetti, tipo Linus e Snoopy, Charles Schulz, che mette in bocca al suo personaggio questa confessione: ”Io amo l’umanità. È la gente che non sopporto.“
Giuseppe – prete e viandante


5 febbraio 2019
LA MONTAGNA

La cima della MONTAGNA esiste sempre, sia che la conosci, sia che la ignori. Se sei stanco,la vetta ti sembra lontana, se invece sei allenato e conosci la strada, il pensiero ti accompagna alla vetta.
Anche la felicità esiste, che tu ci creda o meno, se tu ci credi la raggiungerai rapidamente.
(da una riflessione di Confucio)
Giuseppe, prete


10/2/2019
SUPERBIA

“C’è al mondo una cosa peggiore del far parlare di sé:
il non parlare di sé”
(Oscar Wilde)

Mordace il noto scrittore Oscar Wilde, quando vuol colpire un inconfessato desiderio, malcelato nel cuore, quello di essere riconosciuti, evocati, citati . Magari ripetendo la battuta dello scrittore inglese:”E’ davvero mostruoso che la gente vada in giro dicendo alle nostre spalle cose assolutamente vere”. Aveva ragione la grande e antica tradizione morale che metteva a capo dei vizi capitali la superbia..Mi raccontava un edicolante di un paesino che un uomo veniva tutti i giorni a vedere se il suo nome appariva in qualche giornale locale. L’unica volta che il suo nome campeggiava in un riquadro, non si era presentato. Era l’annuncio funebre della sua morte.
Giuseppe – prete e viandante


16/2/2019
BELLEZZA

La vera bellezza ha bisogno di silenzio. Una sola parola la può distruggere. La grande bellezza può essere dolorosa. Ci sono momenti in cui si vuole solo piangere. Infatti il rumore di una voce umana, di una macchina, di una radio, perfino il gracchiare di un corvo possono essere tanto distruttivi quanto un sasso scagliato in uno stagno pieno di ninfee rosse e bianche.
(Konradin)

È un brano della lettera, scritta dall’attentatore di Hitler, pittore e scrittore tedesco, poche ore prima dell’impiccagione. Tanti sono gli spunti, come quello dei due volti della bellezza: gioia e dolore, splendore e terrore, vita e morte possono annodarsi. Oppure il tema del silenzio, che è talora, necessario per piangere. Non per nulla spesso si nascondono le lacrime. Certo ci sono momenti in cui ogni rumore è come una lacerazione ,un’unghiata sul vetro, un sasso che sconvolge la quieta bellezza dello stagno, dove fioriscono le ninfee della riflessione e del dialogo con la propria coscienza.
Giuseppe – prete e viandante


25/2/2019
IL CANTO

“Accompagnato dalla chitarra comincio a cantare l’uomo che,
colpito da una pena straordinaria, come un uccello solitario,
si consola col canto.“
(Josè Hernandez)

In questi versi si intrecciano due temi:da un lato, c’è la pena di un uomo solitario,che ha come compagna solo una chitarra. D’altro lato, c’è invece il canto che sboccia dalle labbra, ma che in realtà nasce dal suo cuore, mentre le dita pizzicano le corde dello strumento. E’ questa la potenza della musica e del canto ,capaci di diventare una vera e propria terapia dello spirito, trasformando in armonia l’eccesso di dolore e di felicità. Perciò impressiona me e credo tanti adulti ed anziani, quando vediamo un ragazzo, solo, su un muretto che, curvo sulla sua chitarra , forse sta dialogando, attraverso le sue dita con la sua anima. Attendere felicità è pregustare felicità. Pretendere felicità è masticare amarezza.
Giuseppe – prete e viandante


2/3/2019
LA FELICITÀ – STORIA

La felicità non è avere ciò che si desidera,ma desiderare ciò che si ha
(Oscar Wilde)

Se ho condiviso la citazione significa che ci credo!
La storia e l’esperienza insegnano che uomini e governi mai hanno imparato e agito in base a principi da essa edotti.


2/3/2019
ACQUA

L’acqua riesce a vincere sempre sulla roccia sulla quale scorre. Grazie alla sua perseveranza,non alla sua forza.


5/3/2019
LA SPERANZA NON CONFONDE

La fede nella mia vita non ha facilitato la strada, ma gli ha dato un senso. La fede è un rischio, perché significa stare sempre dietro a un Dio diverso, nuovo, sempre più in là. La fede qualche volta brilla, a volte no, ma quando una persona pensa di averne trovata una facile e comoda significa che l’ha persa. A me basta di sapere, anche se la fede è piccola, che “lascia un segno nelle cose che faccio, nelle persone che incontro, condividendo il dolore per gli schemi che mi imprigionano la mente, per amicizie demolite dalla competizione, per verità cercate lontano, senza vedere le cose semplici, che stanno sotto i miei occhi. Mi chiedo come ho mantenuto la speranza dopo tanto cammino. Ho scelto la strada della scomodità, di aver avuto il coraggio di ripartire sempre per ricostruire. “ La speranza non confonde, perché l’amore è stato riversato nel mio cuore.” Questo l’ha scritto San Paolo.
Giuseppe – prete e viandante


7/3/2019
NON SI È MAI CONTENTI…

«Cospargetelo di tutti i beni del mondo, profondatelo nella felicità finché non gli arrivi fin sopra la testa. Dategli una tale tranquillità economica che non gli rimanga nient’altro da fare se non dormire, mangiare pasticcini e adoperarsi perchè la storia universale non finisca. Bene,anche così, l’uomo, da quel bel tipo che è,unicamente per ingratitudine, vi combinerà una qualche porcheria.»
(Fedor Dostoevskij)

Domani è la festa della donna. Come memoria ho proposto questo brano dello scrittore russo, Dostoevskij, certamente uno dei più grandi del mondo. In questa epoca buia e massacrata dal narcisismo e dall’insaziabile auto centralità maschile, solo la donna può salvarci dall’abisso di ipocrisia e di violenza contro la vita stessa.
Giuseppe – prete e viandante


11/3/2019
LA DISCRIMINANTE

La discriminante essenziale, che divide gli uomini, è quella che fra chi, nostante tutto, crede alla loro dignità, si impegna per gli oppressi, lotta per dar voce e spazio alle speranze più profonde e vere di ogni uomo e chi, invece non crede sia più possibile questa trasformazione e si consegna, arrendendosi, a quelle forze che tendono, per il loro dominio, a ignorare le diverse situazioni ed esigenze degli uomini. Inutile nascondersi che per il primo caso siamo di fronte ad una “fede” che accomuna credenti e non credenti in dio.
Giuseppe – prete e viandante


12 marzo 2019
NON DISTRARTI DAL VERO BENE!

Non attaccarti a nulla. La perdita di ciò a cui sei attaccato è sofferenza.
Chi non nutre attaccamento né avversione è libero.
Ogni desiderio è fonte di dolore e di paura.
Liberati dal desiderio e non conoscerai né dolore,né paura.
CONFUCIO


18/3/2019
LA SAPIENZA

La filosofia sembra che si occupi solo della verità,
ma forse dice solo fantasie.
La letteratura sembra che si occupi solo di fantasie,
ma forse dice solo verità.
(Antonio Tabucchi)

Esiste il rischio, infatti, che il pensare evapori in arabeschi di fumo, mentre la fantasia letteraria può sbocciare dalla realtà e diventare uno strumento efficace di verità. Nel suo romanzo di Tabucchi Sostiene Pereira, si respira alla fine un’atmosfera di pessimismo: spesso anche l’arte e la letteratura si sbriciolano davanti all’incombere del potere, del luogo comune, della moda dominante. È necessario allora, avere anche in letteratura il coraggio della sapienza,che va contro corrente.

Personalmente chiamo Dio, ciò che è nel profondo di me stesso e al tempo stesso il più lontano possibile dalle nostre debolezze e dai nostri errori.
Giuseppe – prete e viandante


19/3(2019
IL MONDO E IL MALE

Non credo ad un mondo senza il male, qualora fosse possibile, sarebbe preferibile al nostro. Altrimenti vivremo in quello. Si deve quindi , credere per forza che la presenza del male produca il bene più grande, altrimenti il male non sarebbe stato permesso.
(Leibniz)
Se pretendi tutto da un altro e rifiuti ogni dovere, non troverai mai la felicità.
(Dostoevskij)

I tuoi dolori sono tuoi, non sono di altri, non li puoi cedere. A te il loro peso, a te il loro frutto. È questa la mia maniera, più sobria per ringraziarvi e restare unito a voi tutti e tutte.
Giuseppe – prete e viandante


22/3/2019
LA SANTITÀ

“L’orrore del nostro mondo è radicato nella sua resistenza
della santità nella vita vissuta“
(Martin Buber)

Lo scrittore francese Albert Camus, confessava: “Come essere santi senza Dio, è questo uno dei problemi maggiori che io conosca; ponendo una questione radicale per credenti e non credenti. Se,infatti, non c’è un’oggettività, del bene e del male, del vero e del falso, del giusto e dell’ingiusto, ma ognuno costruisce come gli pare un sistema di valori, come si potrà avere una morale valida per tutti?”

È dunque, necessario, un essere superiore a tutti noi e ai nostri interessi, perché si possa parlare di onestà, di etica e, quindi, di santità. E’ la santità dell’amore che sradica l’orrore del nostro mondo.
Giuseppe – prete e viandante


27/3/2019
VIAGGIO E IL TEMPO

IL VIAGGIO
«Un uomo percorse deserti, montagne e mari per raggiungere un saggio che si diceva conoscesse la via della felicità. Quando finalmente giunse di fronte al maestro, l’uomo non fece nessuna domanda. Al termine del suo pellegrinaggio aveva compreso da solo che il vero viaggio è verso ciò che abita dentro di noi.»
(Storia taoista)

IL TEMPO
«Dato che il tempo non è una persona che possiamo di nuovo raggiungere sulla strada dopo che si è allontanata, onoriamolo con felicità e allegria quando ci passa accanto.»
(W. Goethe)


1/4/2019
IRONIA

“Il senso dell’ironia è una forte garanzia di libertà.”
(Maurice Barrès)

Effettivamente si deve riconoscere che i dittatori detestano ogni forma d’ironia, convinti che uno sberleffo può seppellirli nel ridicolo. Ci sono tuttavia alcuni confini da rispettare. Uno di questi è la caduta nel sarcasmo aggressivo e volgare, nell’aumentare fino all’eccesso l’umorismo acido e corrosivo, così da scadere nell’insulto e nella calunnia. Un altro canone di verifica è la capacità del’autocritica , un esercizio benefico per chi vuole fare il critico di altri. Infine, l’ironia intelligente fa sorridere, al massimo ridere, non sghignazzare.
Giuseppe – prete e viandante


4/4/2019
MISERICORDIA

Rembrandt, pittore olandese, che riprende e sviluppa con passione la lezione del nostro Caravaggio: la pittura creata dalla luce e dai colori e interprete della cruda realtà, del dinamismo dell’uomo e della storia, nei suoi drammi e nelle sue bellezze.. Una delle opere più affascinanti del pittore è il Padre misericordioso, dipinto in un momento molto duro della sua vita. Ritengo sia la più bella e significativa rappresentazione della famosa parabola del Vangelo di Luca, detta del figliol prodigo.

L’occasione ce l’ha offerta Stefano Tasca, un uomo di quaranta due anni, di Valroina, studioso d’arte, ora dedito totalmente all’educazione sociale, che ha colto il desiderio di Gaetano, di aver scoperto nei dettagli, una mano femminile sulle spalle del figlio, da parte del padre, figura centrale e vincente di tutte le nevrosi del figlio maggiore e del figlio recuperato, nella sua straordinaria e generosa misericordia. La fascinazione per Rembrandt e la scoperta del suo quadro il Padre misericordioso,forniscono e ci propongono la figura di una personalità appassionata e inquieta alla ricerca continua di un dialogo con Dio e con l’uomo immerso nella complessa realtà del suo tempo.
Giuseppe – prete e viandante


8/4/2019
PERDONO!

“Non si può perdonare l’omicidio o il furto,
si può perdonare l’omicida e il ladro.
Rivolgendosi a qualcuno e non a qualcosa,
il perdono si svela come un atto d’amore.”
(Julia Kristeva)

Sono parole capaci di far riflettere in modo veramente cristiano (Julia non è credente ) sul tema sempre delicato del perdono. L’intreccio è quello tra giustizia e amore. La prima punta a ‘qualcosa’, cioè alla ricomposizione di una realtà violata o infranta. Il secondo, invece, è un ‘dono’ destinato a “qualcuno” a una persona. Domandare perdono per il male commesso accordare il perdono per il male subito, sono due condizioni necessarie perché l’avvenire cessi di ripetere il passato e rinasca la speranza.
Giuseppe – prete e viandante


10/4/2019
PILLOLE PER PASQUA

L’UOMO NUOVO
La vita è dolore, la vita è paura e l’uomo è infelice. Ora tutto è dolore e paura. Vi sarà l’uomo nuovo, felice, superbo. Colui al quale sarà indifferente vivere o non vivere, quello sarà l’uomo nuovo. Colui che vincerà il dolore la paura , sarà lui Dio. E quell’altro Dio non ci sarà più. (Fedor Dostoevskij)

La tua vera natura. Il discepolo andò dal maestro e disse: “ Maestro ‘ ho dei scoppi di ira violenti ed improvvisi”. “Fammi vedere la tua ira, allora”, disse il maestro. “Non posso”, disse il discepolo,“arriva all’improvviso”.“Quindi non è davvero la tua natura, altrimenti potresti farmi vedere la tua ira in qualsiasi momento. Non sei nato così, lo sei diventato. Rifletti su questo e sarai felice. (Pensiero Taoista)


14/4/2019
PENSARE

Pensare significa pesare ciò che succede, sospendere il proprio giudizio, controllarsi e non compiacersi. Pensare significa passare da un’idea a tutto ciò che si oppone, in modo di accordare tutti i pensieri a quello che si possiede. Pensare significa giudicare che non tutto va bene così come si presenta. È perciò, un lungo lavoro..

Pensare è, per questo, soppesare, ponderare, valutare. È usare la ragione come bilancia, che vaglia la consistenza delle idee e degli eventi. È verificare la tesi opposta alla mia perché può contenere un’insospettata verità. Pensare è anche sospendere il giudizio personale impedendo che diventi dogmatico, esercitandolo invece in un dialogo con la molteplicità e complessità della vita. È vero, pensare è un ‘lungo lavoro,’ un esercizio faticoso, ma esaltante.
Giuseppe – prete e viandante


18/4/2019
NON REPRIMERE

Una volta due monaci, Tomaso ed Egidio, stavano attravesando un torrente quando scorsero una bella ragazza in kimono e sciarpa di seta che cercava, senza riuscirci, di fare altrettanto. Tomaso, senza pensarci, la prese in braccio e la portò dall’altra parte. Egidio Non disse nulla finché quella sera non ebbero raggiunto un tempio, dove passare la notte. Allora non poté più trattenersi. «Noi monaci non avviciniamo le donne», disse a Tomaso, «e meno che meno quelle giovani carine… è pericoloso. Perché l’hai fatto?»

«Io quella ragazza l’ho lasciata laggiù sulla riva», disse Tomaso, «Tu invece la stai ancora portando con te. Impara ad affrontare le tentazioni e i desideri. Non reprimerli e vai incontro ad essi con apertura e spirito compassionevole solo così potrai affrontarli.» (Storia taoista).
Giuseppe – prete e viandante


21 aprile 2019
QUESTA MATTINA DI PASQUA

Questa mattina di Pasqua sento di condividere con voi:
«La lotta per il mio pane è materialismo,
la lotta per il pane degli altri è spiritualità»
(Abbé Pierre)

Il BENE.
Se non lo fanno gli altri il bene che aspetto, tocca a me farlo. Non è sacrifico, è beneficio. Non posso dire che non c’è bene, se non lo faccio io.
A tutti quelli che hanno voluto mandarmi gli auguri.
Giuseppe – prete


27/4/2019
IGNORANZA

“Qual è il grande pericolo della situazione attuale?
L’ignoranza, più ancora della miseria.
E, allora, davanti a tale pericolo perché mutilare
e spogliare le istituzioni che hanno lo scopo
preciso di combattere e distruggere l’ignoranza?”
(Victor Hugo)

Qualcuno può sospettare che le righe sopra riportate siano una protesta esplicita contro i politici, i quali al primo segno di debolezza economica, le voci che vengono tagliate, sono quelle dell’istruzione e della ricerca scientifica. Lo scrittore francese denunciava, invece all’assemblea Costituente del 1848, per i tagli alla cultura. Protestava affermando che non bastava provvedere all’illuminazione notturna della città, perché la notte può scendere anche nel mondo morale e nelle menti delle persone, infettandole con l’ignoranza.
Giuseppe – prete e viandante


3 maggio 2019
GIOIA

Nei vangeli c’è un sovrano sforzo verso la gioia. La prima parola che ci è riferita di Cristo è: Beati! Il primo miracolo è la metamorfosi dell’acqua in vino. Il vero cristiano è colui al quale basta inebriarsi di acqua pura, dentro di lui si ripeterà il miracolo di Cana. È sempre suggestivo questo filo costante d’amore che genera felicità perenne. In questo periodo pasquale sta animando la mia gioia nientemeno che i ”Nutrimenti terrestri” di André Gide, che miscelano gioia dei sensi e fervore spirituale. Abbiamo, comunque, bisogno tutti che l’acqua tiepida e fredda delle nostre anime, sia trasformata nel vino generoso e caloroso della gioia, della speranza, dell’amore. È necessario, forse, il tocco di una mano divina per ottenere questo miracolo.
Giuseppe – prete e viandante


6/5/2019
MI È CARO…

…la donna che prova lo stesso sentimento per i nemici come per gli amici; che non è spinto ad agire né dal successo né dall’insuccesso. Che è oltre il caldo e il freddo o il piacere e il dolore. L’uomo che è libero dalle catene dell’attaccamento, che è equilibrato nel biasimo e nella lode, che è fondamentalmente silenzioso, che si accontenta di ciò che possiede, la cui casa non è in questo mondo e che è capace di amore, costui o costei mi è caro.
Giuseppe Stoppiglia – prete e viandante


10/5/19
AMARE!

Amare significa: voglio che tu sia, che tu viva. Ti difendo dal non essere, e così io sono, ho l’essere. Amare persone e valori umani ci fa vivere. Nessuno vive da solo, nessuno è nato da sé. “Noi siamo ciò che facciamo – scriveva Sartre – di ciò che gli altri hanno fatto di noi”. Forse queste parole hanno un senso più profondo di quello che lui intendeva. Se qualcuno ci ha amato, ci ha fatto essere, ci ha tenuti nell’essere, nel bene, ci ha creato. Chi ci ama ci crea continuamente, ci fa sentire ed essere vivi. Avere una fede è sentire che un amore indefettibile sostiene ogni cosa. Amare fino ai nemici, ci fa creatori, figli di Dio.
Giuseppe – prete e viandante


13 maggio 2019
NON PUOI SFUGGIRE A TE STESSO

Una civetta incontrò una quaglia. La quaglia le chiese:”Dove stai andando?”, “Vado in Oriente” , fu la risposta della civetta. “Posso chiederti perché?” chiese allora la quaglia. “La gente del Villaggio odia il mio stridulo verso”, rispose la civetta, “E per ciò, vado in Oriente.” Allora la quaglia disse: ”Quello che dovresti fare è cambiare il tuo stridulo verso. Se non lo sai fare, sarai odiata anche in Oriente”. (Scuola Taoista).
Giuseppe – prete e viandante


17 maggio 2019
BONTÀ

Aspettare, stando fuori due o tre ore dalla sala operatoria , si sente dentro una cosa che si chiama voler bene, amore. Non c’è altra gerarchia, in cielo e in terra che la bontà. Né cultura, né religione, né intelligenza, né abilità, né civiltà, né potere fanno un persona superiore ad un’altra. Solo l’esser buono, cioè soccorrere un bisogno altrui, dare un assaggio di felicità, soffrire qualcosa perché non soffra l’altro, fanno migliore una persona. Quando cadranno tutti i veli e ognuno apparirà quello che è, crolleranno tutte le classifiche e le scale gerarchiche, in uno sfracello allegro e ridicolo, si vede chi ha fatto del bene.
Giuseppe – prete e viandante


17/5/2019
NON RICHIEDERE NULLA

“Tre viandanti si trovavano accanto ad una sorgente, che scaturiva dalla roccia, sulla quale c’era la scritta: “La sorgente sia il tuo modello”.
Il primo disse: “La sorgente, lungo il suo percorso, raccoglie altre acque e diventa un grosso fiume. Anche l’uomo deve ingrossare durante la sua vita il suo capitale, per diventare più ricco”. Il secondo disse: “Per me la scritta vuol dire che l’uomo, nel suo modo di parlare, deve essere limpido, com’è l’acqua di questa fonte”.
Il terzo, che era un uomo saggio, disse: “La sorgente deve essere modello all’uomo. Essa dà da bere a tutti, senza richiedere niente, fa del bene a tutti, senza aspettare alcuna ricompensa”. (Leone Tolstoj)

In queste poche righe si intrecciano fra loro due realtà che, nella nostra società, sono temute, ignorate e perfino sbeffeggiate: la povertà e la semplicità.
Nella comunicazione di massa il consumo, il benessere, il godimento frenetico sono il vessillo impiantato nelle coscienze. Non si apprezza il valore del distacco, non si assapora la spontaneità delle piccole cose, non c’è spazio per riflettere, tacere, pregare. Reclamiamo dagli altri ciò che riteniamo nostri diritti esclusivi, diventando così aggressivi e irascibili . Dobbiamo ritrovare la capacità di gustare ciò che ci è donato: sarebbe il segnale di una vera grandezza d’animo.


21 maggio 2019

Il sorriso aumenta il nutrimento dell’anima.
(Confucio)

Affinché la tua giornata non sia segnata solo da pensieri negativi, il sorriso è una medicina per la mente! È proprio nella mente che ha origine ed il termine della sofferenza.


23/5/2019
GALILEI

“Questi empi Galilei aiutavano i poveri, non solo, ma aiutavano pure gli altri, mentre i miei sudditi sono accecati dall’egoismo”.
(Giuliano, detto l’apostata, perché aveva rinnegato la sua fede nativa e aveva reintrodotto il paganesimo politeista)

Un po’ sconsolato, doveva riconoscere che quegli ‘empi’ Galilei, da lui perseguitati, avevano molto da insegnare a tutti, con la loro carità, che non conosceva frontiere. Una qualità che attingeva direttamente dal costante insegnamento del loro Maestro sull’amore senza confini di fede, di etnia e di cultura. Una virtù praticata ancora oggi da molti cristiani, in modo esemplare, ma non da altri che si proclamano seguaci integerrimi di Cristo.
Giuseppe – prete e viandante


27/5/19
I GRADINI CHE PORTANO ALLA VORAGINE

“Gli uomini prima sentono il necessario;
poi badano all’utile;
poi avvertono il comodo,
più avanti si dilettano nel piacere;
quindi si dissolvono nel lusso
e finalmente impazzano in strapazzar sostanze”
(Gian Battista Vico)

Fa una rivelazione della prassi dominante della civiltà dei consumi e del benessere. Secondo Lui sono sei i gradini che portano ad una voragine. Il necessario è indiscutibile, come puo’ essere l’utile. Quando si accende al ‘comodo’ si inizia ad accelerare la discesa nel ‘piacere’, una scelta successiva difficile da controllare. Progressivamente ci si vota al ‘lusso’, ma in agguato c’è lo sperpero senza pudore. A quei livelli la concezione del paradiso ,- diceva Erich Fromm – è molto simile ai più ricchi grandi magazzini.
Giuseppe prete e viandante


4/6/2019
CONFINI

Grande tema quello dei confini: terrestri e culturali, più stimolanti che limitati, più apertura che chiusura, più vita che morte. Si può sperare se riusciremo ad evitare la catastrofe ambientale e a spegnere gli spiriti di odio, che l’umanità proceda all’unità nella diversità, alla pluralità delle vie verso il compimento umano.

Nell’immediato occorre denunciare le politiche crudeli, liberare i poveri dall’inganno del pifferaio che li scatena contro altri poveri, per usarli come servi de suo potere. Il tema politico è: quale umanità? Forse se ci aiutiamo tutti, ci riusciremo. La politica è coscienza prima che azione.
Giuseppe – prete e viandante


10/6/2019
VERGOGNA

“Coloro che vincono, in qualunque modo vincano, mai ne riportano vergogna”
(Nicolò Machiavelli)

Il freddo realismo di Machiavelli, che non cade mai nella connivenza, formula una legge che ha non poche conferme anche nei nostri giorni. Infatti prevalere sugli altri attraverso vie e atti illeciti non getta nessun velo sul volto del vincitore, né da parte della pubblica deprecazione, anzi avanza sfrontato e insolente tra gli applausi . Possiamo con Amleto amaramente, domandarci : O vergogna , dov’è il tuo rossore? Il rifiuto del pudore , oggi, nella nostra società assume connotati più profondi, che hanno come esito l’espropriazione del mistero della persona. Nell’attuale congiuntura sociale la caratterizzazione più evidente è l’incomunicabilità.
Giuseppe – prete e viandante


14/6/2019
RIDERE

“Meglio scrivere di risa che di pianti,
perché il ridere è sopratutto una cosa umana”
(François Rabekais)

È importante il riso, talora sguaiato, ma sempre attento a svelar vizi e virtù , a manifestarsi come atto genuino, forse più espressivo del pianto. Forse lo dobbiamo a Rabelais la nascita di una vera e propria filosofia e persino teologia sull’ironia e la comicità E’ un invito a scopre anche nelle miserie umane il bagliore della grandezza o il coraggio della critica nei confronti del re nudo.

Il filosofo Henri Bergson scriveva: ”Il ridere castiga certi difetti, come la malattia punisce certi eccessi”. Potrei anche aggiungere una nota :chi ride di cuore non può essere del tutto cattivo.
Giuseppe – prete e viandante


15/6/2019
LA BONTÀ CONTRO SALVINI

Un rabbino attraversava con un discepolo la distesa di macerie che era diventata Gerusalemme, dopo la distruzione dell’imperatore romano Tito. Il discepolo si lamentava. “Non essere triste” gli diceva il rabbino. “Abbiamo un altro modo di servire Dio come lui desidera.” “Quale?” “ Gli atti di bontà”.
Avete capito tutti come si sconfigge Salvini, il cattivo?
Giuseppe – prete e viandante


21 giugno 2019
ATTENTI AI GIUDIZI!

Non sono i fatti in sé che turbano gli uomini, ma i giudizi che gli uomini formulano sui fatti. Esempio, la morte non è nulla di terribile: ma il giudizio che la vuole terribile, ecco questo è terribile. Di conseguenza, quando subiamo un impedimento, siamo afflitti e turbati, non possiamo accusare nessun altro, tranne noi stessi, ossia i nostri giudizi.
(Epitteto)


25/6/2019
LE PENE DEGLI ALTRI

Tutti i figli di Adamo formano un solo corpo, sono delle stessa essenza. Quando il tempo affligge con il dolore una parte del corpo, le altre parti soffrono. Se tu non senti le pene degli altri, non meriti di essere chiamato uomo.
Giuseppe – prete e viandante


29/6/2019
SAGGEZZA

“Ci sono corsi di filosofia, ma non corsi di saggezza.
La saggezza, infatti, si raggiunge solo,
mediante l’esperienza spirituale!”
(Jacques Maritain)

L’equivoco ci sta tutto nel confondere intelligenza con sapienza. Certo è importante avere una dotazione intellettuale, ma essa da sola può generare dei mostri, basterebbe pensare a certe deviazioni generate dalla mente umana. E’ indubbio che quando si riesce a pensare, si riesce a vivere da persone umane , ma è altrettanto vero che quando riusciamo ad amare, si capisce perché si vive. La saggezza dona gusto e senso pieno dell’esistenza.

È proprio per questo che Maritain rimanda all’esperienza spirituale, che è un esercizio interiore dell’anima che coinvolge sensi e ragione, ma che innalza fino all’intuizione della contemplazione, all’abbandono amoroso.
Giuseppe – prete e viandante


5 luglio 2019

Tra 20 anni non sarai deluso di ciò che hai fatto, ma di ciò che non hai fatto. Abbandona i porti sicuri, cattura il vento nelle tue vele. Esplora. Sogna. Scopri!


7/7/2019
RESILIENZA

È una parola che significa rimbalzare, saltare indietro. In biologia e in ecologia esprime la capacità di un sistema di ritornare ad uno stato di equilibrio in seguito ad un turbamento avvenuto. Nel linguaggio comune ha assunto un significato più ampio, che si identifica con la capacità di affrontare e superare le tensioni avverse ma anche di riuscire ad organizzare positivamente la propria vita nonostante situazioni difficili che fanno pensare a un esito negativo. La resilienza implica, nella persona, una dinamica positiva, la capacità di andare avanti in un percorso di vita nonostante gli eventi traumatici e le crisi.
Giuseppe – prete e viandante

MARE NOSTRO
Mare nostro, che non sei nei cieli, e abbracci i confini dell’isola e del mondo col tuo sale, sia benedetto il tuo fondale, accogli le gremite imbarcazioni senza una strada sopra le tue onde.I pescatori usciti nella notte , le loro reti tra le tue creature, che tornano al mattino con la pesca dei naufraghi salvati. Mare nostro che non sei nei cieli, all’alba sei colore del frumento, al tramonto dell’uva e della vendemmia, Ti abbiamo seminato di annegati, più di qualunque età delle tempeste. Mare nostro che non sei nei cieli, tu sei più giusto della terraferma, pure quando sollevi onde a muraglia, poi le abbassi a tappeto. Custodisci le vite, le visite cadute, come foglie sul viale, fai da autunno per loro da carezza, abbraccio, bacio in fronte, madre, padre prima dì partire.
Erri De Luca


15/7/2019
OFFESA

Le persone migliori che ho conosciuto nella vita, hanno i loro difetti. Non si stima o si ama una persona perché è perfetta, ma perché la si stima e la si ama. Se lasci cadere l’offesa ricevuta, si rompe a terra in mille pezzi e non ti fa (quasi) nessun male. Non è l’orgoglio del perdono, ma la libertà dell’intelligenza. Il rancore dell’offeso fa male alla salute, come il rimorso del colpevole. Più grande è il cuore, meno l’offesa lo ferisce. Più ti fai umile, meno bersagli offri all’offensore.
Giuseppe – prete e viandante


16 luglio 2019

La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza.
Chi è in grado di mantenere tale capacità, non diventerà mai vecchio
(Franz Kafka)

I giovani non sono sospettosi perché non hanno visto molto male. Hanno fiducia, perché non hanno ancora avuto il tempo di essere ingannati.


20/6/2019
GRANELLO DI SABBIA

Visse come un granello di sabbia incolore sulla riva del mare, confuso tra mille suoi simili. E quando il vento sollevò il granello di sabbia e lo trasporto all’altra riva del mare nessuno se ne accorse. (Bonce, il silenzioso, coperto di umiliazioni fin da bambino, emarginato e vittima di ogni sorta di ingiustizia, non aveva mai emesso un lamento o una protesta).

In questa immagine c’è la storia di tanti uomini e donne che vivono la loro vita. Passano accanto a noi e sono ignorati, non osano stendere la mano, non implorano un conforto. Non lasciamo, però, che sia solo Dio ad accorgersi di loro.
Giuseppe – prete e viandante


23/7/2019
UTOPIA E APRIRE GLI OCCHI

Una Mappa del mondo che non contempla il Paese di Utopia non è degno nemmeno di uno sguardo, perchè non contempla l’unico Paese sul quale il genere umano approda continuamente . E quando getta l’ancora, la vedetta scopre un Paese migliore e l’Umanità di nuovo fa vela. Il progresso non è atro che il farsi storia delle utopie. Il mondo è lo stesso per noi tutti: bene e male, peccato e innocenza lo attraversano, mano nella mano. Chiudere gli occhi di fronte a metà della vita per vivere in tranquillità, è come chiudere gli occhi per poter camminare con maggiore sicurezza in una terra disseminata di burroni e precipizi
(Oscar Wilde)


27/7/2019
RELAZIONE UMANA

Cosa serve parlare col vicino che incontri, del buongiorno? Serve a comunicare, a stare in relazione. Vale, non serve a qualcosa. Parlare è riconoscere, è quasi far esistere. La persona a cui nessuno parla, non esiste per nessuno. C’è un silenzio saggio, pensoso, e anche un silenzio cattivo, violento, negatore. Una parola semplice come il buongiorno, come chiacchierare del sole, della pioggia, è creativa, fa essere, Qualche volta, osservando bene che non sia sgradito o malinteso, mi piace attaccare discorso alla fermata del tram. La società si forma qui, nel grado elementare di relazione umana.
Giuseppe – prete e viandante


29/7/2019
IL SAGGIO

Il saggio conosce e comprende l’anima. Indifferente al piacere e alla sofferenza, egli è al di sopra delle sensazioni. Indifferente al passato e all’avvenire, egli è al di sopra del tempo. Indifferente al pericolo, egli è al di sopra della paura. Il saggio sa che quello che è qui è anche là; che quello che è stato, anche sarà. Egli vede l’unità, non la divisione.
Giuseppe – prete e viandante


31/7/2019
CHIESA

La chiesa deve dare certezze oppure grandi desideri di bene, di fede, di speranza, di amore? E’ più forte la certezza o il desiderio? Chi poco desidera, poco crede, poco spera. Si ferma alle certezze. Dunque poco ama e poco tende al bene, al Bene che è oltre tutto. Ci sono tutte e due le chiese. Scegliamo.
Giuseppe – prete e viandante


3/8/2019
PUBBLICITÀ

La più volgare e offensiva delle pubblicità è quella delle auto potenti: non ti tratta da essere umano con sentimenti, timori, amori, impegni, sogni: ti tratta come un pistone metallico, tutto appagato e felice di funzionare veloce, senza sapere né pensare dove vai. Ti dice: tu paghi molto ma non vali niente. Perché sopportiamo la pubblicità offensiva ? Se non ti accorgi che la pubblicità ti tratta da stupido, lo sei.
Giuseppe – prete e viandante


6 agosto 2019
MITO

Il mito è quel fatto che non è mai accaduto, ma accade ogni giorno. Nessun lupo e agnello hanno mai fatto quella conversazione sulla riva del ruscello. Quella storia non è vera, ma è vera. Il fatto dell’antica favola accade ogni giorno. I bambini lo sanno. Si parla di mito come esagerazione, montatura, falsità, ma questo è un altro discorso.
Alla lettera,mito vuol dire racconto. Non un resoconto, non una cronaca , ma l’estrazione di significati dai fatti. Gesù che era un grande poeta, raccontava parabole dai significati immensi. I grandi narratori non hanno l’ossessione della precisione scientifica. Raccontano ciò che leggono come andamento della storia umana. Un pittore non dipinge le cose come sono, ma come le vede, perchè nelle cose dipinte c’è lui. Cerchiamo i fatti precisi, ma non perdiamo i significati che fioriscono nei miti.
Giuseppe – prete e viandante


9 agosto 2019
Il SENSO DELLA VITA

Ciascuno dovrebbe guardare dentro di sé per capire il significato della vita. Non è qualcosa che si scopre: è qualcosa che si deve modellare.
Avvertire la presenza di un angelo è come sentire il vento tutto intorno a te. Non riesci effettivamente a vedere il vento, ma lo senti, e sai che è lì Un’anima non è mai senza la scorta degli angeli, questi spiriti illuminati, sanno benissimo che la nostra anima ha più valore che non tutto il mondo.
Giuseppe – prete e viandante


10 agosto 2019
LE CAUSE DELL’INFELICITÀ

La felicità più grande è quella di eliminare le cause dell’infelicità.
(Fedor Dostoevskij)

CARPE DIEM
Non domandarti – non è lecito saperlo – a me e a te qual sorte abbia dato Dio e non chiederlo agli astri, al meglio sopporta quello che sarà. Se molti inverni Dio ancora ti conceda o questo sia l’ultimo che contro gli scogli fiacca il mare Tirreno. Sii saggio, mesci il vino – breve è la vita – rinuncia a speranze lontane . Mentre parliamo fugge il tempo geloso. Cogli l’attimo non pensare a domani.
(Orazio)


12 agosto 2019

Non ho mai conosciuto qualcuno che,vedendo i propri errori, sapesse dar la colpa a se stesso.


14/8/2019
LA FEDE

Non è vero che Dio ha bisogno degli uomini. Sono gli uomini che hanno bisogno di Dio. La luce esiste anche e in un mondo di ciechi. È stato detto ”hanno gli occhi e non vedono”. La luce non si spegne se gli occhi non la vedono.

La mia fede non o più quella di ieri e forse non sarà la stessa di domani. L’avevamo legata a sicurezze, dogmi, puntelli, quadri, concetti, abitudini, che non reggono. Forse spogliata sarà più vera. “Volete andarvene anche voi?” “Tu hai parole di vita.”
Giuseppe – prete e viandante!


17/8/2019
DISEGUAGLIANZA

“O si domina o si è dominati” era il titolo di un manuale per il successo nella vita. Questa è la legge del diavolo, lo squartatore dell’umanità, che mette gli uni contro gli altri, invece che a fianco, insieme, per mano. C’è però una gestione buona della diseguaglianza forte – debole. Leggiamo infatti ; “ Non c’è in un’intera vita cosa più importante da fare che chinarsi perché un altro, cingendoti al collo possa rialzarsi”. (Luigi Pintor).
Giuseppe – prete e viandante!


26/8/2019
AUGURI

Per un compleanno si fanno gli auguri, non complimenti. Questi si possono fare a cento anni. “Bravo ci sei arrivato!” Si tratta di un capodanno, più che un compleanno. Con gli auguri per il futuro si festeggia l’inizio di un anno nuovo, più che il completamento di un anno finito.

Se guardiamo il fluire del tempo,e se si fa festa perché il tempo continua e si arricchisce , ci accorgiamo che il tempo non solo passa, ma viene. Forse viene più che passare. Infatti, abbiamo progetti, attese, ricerche, desideri, speranze perche non ci accontentiamo del passato. Del passato , riconosciamo le eredità, esperienze, valori ricevuti di cui viviamo e pure le cose negative, che vogliamo riparare e superare.

Per questo lavoriamo sul presente e sul futuro e non sul passato. E’ bene restare un po’ bambini che contano l’anno che viene. A me piace essere un vecchio che arrotonda gli anni e dice avere gli anni che compirà , perché il bambino è un modello per il vecchio . Il bambino è più grande del suo passato. Gli anni non passano, restano dentro di noi più che le ossa. Gli anni vengono sempre, fino al giorno che non sono soltanto anni.
Giuseppe – prete e viandante


03/09/2019
AVVERSARIO!

“Un avversario intelligente giova più di mille seguaci incapaci”
(Oscar Pfister)

È, questa, una verità scomoda, non molto amata in politica, nella cultura e neppure nella chiesa. Anche nella vita privata quotidiana la critica sincera e motivata non è mai accolta con attenzione. Anzi, spesso ci spinge a mutare giudizio e relazione con la persona che forse ci ha proprio colpito nel punto debole. Lascio il commento finale a Baldesar Castiglione (1528), il quale afferma . “Per natura tutti siamo avidi di lode. Le nostre orecchie amano di più la melodia delle parole che ci lodano piuttosto che qualunque altro soavissimo canto e suono“
Giuseppe – prete e viandante


4 settembre 2019
LA DIVINITÀ NELL’UOMO!

Una vecchia leggenda indù racconta che vi fu un tempo in cui tutti gli uomini erano Dei. Essi abusarono della loro divinità. Il Signore degli dei decise, allora, di privarli del loro potere divino e di nasconderlo in un posto dove fosse impossibile trovarlo.
La divinità dell’uomo la nascose nel suo più profondo e segreto, perché è il posto in cui non gli verrà mai in mente di cercarlo . La leggenda conclude che l’uomo ha compiuto il periplo della terra, ha esplorato e scalato montagne, scavato la terra e si è immerso nei mari alla ricerca di qualcosa che si trova dentro di lui.
Giuseppe – prete e viandante


15/9/2019
LA STUPIDITÀ

La stupidità è versatile e può indossare tutti i vestiti della verità.
La verità, invece ha un abito solo e una sola strada.
È per questo che è sempre in svantaggio.
(Robert Musil)

Non esiste una sola idea importante di cui la stupidità non abbia saputo servirsi. Effettivamente la verità è unica, mentre la stoltezza non ha logica, coerenza e decenza. Ma anche noi non siamo sempre impeccabili! Bastano queste poche parole dello scrittore francese Andrè Gide: “ Incredibile è il numero di stupidaggini che una persona intelligente può dire in un sol giorno. Succederebbe anche a me, se non tacessi così spesso”.
Giuseppe prete e viandante


21/9/2019
MALE

Assumere il proprio male come si assume una malattia o un difetto, per limitarlo con l’autocontrollo e opporgli antidoti di bene. Il male è centripeto, introverso: orgoglio, volontà di potenza, dominio. Considera gli altri come estranei oppure degli ostacoli. Il bene procede diversamente: si rivolge agli altri con attenzione, li valorizza, li rispetta, li aiuta, è dono, servizio, cura. Lavora a rovescio, infatti, è colui che lavora per il bene comune, più che il proprio. È differente all’estroverso, il quale di solito non si guarda dentro, non si esamina, non conosce se stesso.
Giuseppe – prete e viandante