Caro papa Francesco, qual è il tuo dinosauro preferito?
Se potessi intervistare papa Francesco, che domande gli faresti? Sollecitati dalla nostra redazione, i bambini e le bambine delle classi IV e V A – IV e V B dell’Istituto Comprensivo “C. Govoni” di Ferrara sono diventati giornalisti per un giorno e hanno espresso le loro curiosità. Le abbiamo ricevute grazie alla preziosa collaborazione della loro insegnante di religione Renata Cavallari.
Alcuni alunni, prima di passare alle domande, hanno immaginato la situazione: «Buonasera a tutti, io sono la nuova giornalista. Sto andando a Roma per fare un’intervista a papa Francesco: Eccolo! Mi scusi signor papa Francesco, avrei alcune domande da rivolgerle…».
Un bambino ha un approccio tutto suo. «Mi scusi: quanti seguaci ha? Io mi chiamo L., ho 10 anni e vado alla Govoni. Come sta? Quante ore dorme?». E una bimba: «Buongiorno a tutti! Oggi intervistiamo papa Francesco. Quando sei nato? A che età hai iniziato la tua carriera da papa? Com’è essere un papa? Ti hanno mai intervistato altre volte?».
Si può supporre che sì, di interviste ce ne siano state altre, ma nessuna uguale a questa. Le domande dei bambini e delle bambine, espresse dando quasi sempre del tu e rese omogenee qui per semplicità di lettura, spaziano in diversi ambiti. Il primo, il più frequentato, riguarda la sfera personale. Le domande ricorrenti sono quelle che si spendono per conoscere un nuovo amico: «Dove sei nato? Sei nato a Roma? Hai origini italiane? Sennò che origini hai? Quand’è il tuo compleanno? Quanto sei alto? Hai i capelli? Hai fratelli o sorelle, dei parenti? Come si chiamano i tuoi genitori? Perché sei andato a stare nel paese più piccolo del mondo? Sei l’unico papa in famiglia? Quanti nomi hai?».
Molti vorrebbero conoscere i gusti personali di papa Francesco riguardo a cose su cui loro hanno già maturato un’opinione. Traspare la confidenza tenerissima di chi davvero sente il papa come un amico con cui potersi confrontare. «Qual è il tuo colore preferito? Ti piace il bianco? Ti piacciono gli animali? Qual è il tuo animale preferito? Il tuo film preferito? E il tuo libro preferito? Ti piace lo sport? Che cibo ti piace e che bere ti piace? Ti piace il giorno o la notte? Ti piace più il caldo o il freddo? E la tua canzone preferita? Ti piace mangiare al McDonald’s? E il calcio? Ti piacciono i dinosauri? Qual è il tuo dinosauro preferito? Ti piace Parigi? Qual è la tua materia preferita?», e un bambino, ricordando con chi sta parlando: «Qual è il tuo santo preferito?».
I bambini sono curiosi delle abitudini del Pontefice nella quotidianità: «Dove abiti? Hai mai traslocato? Dove hai vissuto? Hai una bella casa, molto grande? Ti piace vivere lì? Ci sono dei vicini simpatici? Hai un cameriere che ti porta da mangiare? Preghi prima di cominciare? Com’è la vita da papa, cioè cosa fai di solito nelle tue giornate? E nel weekend? Hai un cane? Hai del tempo libero o sei sempre occupato? Hai una macchina? Alcune volte esci dal palazzo? Ti sposti o rimani sempre in chiesa? In quali paesi hai viaggiato e quanti giorni ci sei stato? Vai a nuotare, fai boxe?».
C’è chi vuole entrare più in profondità, nei sentimenti del Pontefice: «Come stai, tutto bene? Ti diverte il tuo lavoro? Sei molto serio? Giochi spesso? Riesci sempre a non perdere il controllo? La tua vita è felice? Ti piace essere famoso? Ti sei mai sentito sotto pressione per l’incarico? Sei felice di essere papa? Come ci si sente a essere di fronte a tutta quella gente? E cosa si prova a dare la benedizione? Vorresti cambiare qualcosa?». In questa sfera si colloca anche una domanda un po’ insolita: «Qualcuno ti ha mai tradito?».
Poche domande proposte da tantissimi bambini riguardano gli affetti. «Ce l’hai una fidanzata? E una moglie ce l’hai? Una figlia o un figlio? Hai degli amici, un migliore amico?».
Qualcuno è in pensiero: «Ma tu vivi sempre con le guardie? Non ti senti un po’ solo?».
Molti interrogativi riguardano il rapporto con il ruolo che svolge. «Ti piace essere papa? Come ci si sente? Cosa fai quando sei il papa? Dove vai a lavorare? È bello incontrare così tante persone ogni giorno? Hai un assistente? Com’è essere il capo di una Chiesa? Non sei stanco di volare in giro per il mondo? Porti la pace?».
I bambini hanno ben presente che Bergoglio non è sempre stato papa, perciò chiedono «Che lavoro volevi fare da piccolo?», o più precisamente: «Da bambino volevi fare il papa?». E ancora: «Che cosa facevi prima? Come ti sei sentito quando sei diventato papa? Quanti anni avevi?», con la variante «Quando hai iniziato la tua carriera?».
Tanti sono interessati al momento della scelta. «Da quanto tempo fai il papa, e perché lo sei voluto diventare? L’hai scelto tu? Come hai fatto a diventarlo? Per quale motivo hai cambiato il tuo nome in Francesco? Come ti chiamavi prima?». Un bambino entra nel tecnico: «Quanta percentuale avevi quando sei stato eletto?», e un altro, forse confondendosi con altri ruoli, chiede: «Quante votazioni ci sono volute per eleggerti negli ultimi due anni?». Alcuni forse vorrebbero succedergli e si mettono avanti. «Per diventare papa bisogna conoscere tutte le religioni del mondo? Tu sai tutta la Bibbia a memoria? Quanto tempo bisogna stare in chiesa se si vuole diventare papa?».
Poi ci sono le curiosità su questo lavoro così particolare. «Quanti cristiani ci sono? Qual è il tuo predecessore? È bello il tuo lavoro, o è difficile, complicato? Com’è essere il successore di Gesù? Perché, quando parli, parli da quella finestra? Tu ogni domenica fai sempre lo stesso discorso? Ti piace andare a messa, cioè il tuo lavoro? Quali sono i tuoi compiti? Sei bravo nel tuo lavoro? Fai i miracoli? Tutti i giorni le persone possono venire a vederti? Leggi tutti i giorni il vangelo o la bibbia? Quante volte preghi al giorno, e quale preghiera fai di solito? Come mai ti vesti sempre di bianco? Metti sempre la stessa tunica? Cosa rappresenta il bianco che indossi? Hai caldo con la tuta bianca?».
Ci sono anche domande impegnative sul piano religioso: «Perché sei simbolo di Gesù? Ma tu rappresenti Gesù o Dio? Cosa ti piace di Gesù? Che cos’è per te? Lo hai mai visto? Come mai hai cambiato alcune parole del Padre Nostro? Le parole che dici ai cristiani te le ha dettate Gesù? La tua famiglia è la comunità cristiana?».
Non manca l’attenzione all’attualità: «Perché perdoni tutti anche se sono degli assassini, drogatori, malfattori? Se vedi una persona piangere la consoleresti? Che ne pensi delle persone che fanno l’elemosina?». E proprio restando sull’attualità, i bambini e le bambine partecipano alla preoccupazione generale per la guerra in Ucraina, chiedono l’opinione del papa e si fidano di lui. «Papa Francesco, secondo te è brutta questa guerra? Come si può esprimere in poche parole quello che sta succedendo? Come vorresti finisse? Per far finire la guerra cosa faresti, cosa vorresti dire a tutto il mondo? Io spero che finisca presto. Come sarà il futuro? Riesci a fermare la guerra?».
Di nuovo in confidenza, una bambina azzarda quasi un invito: «Avresti piacere a incontrare i bambini delle scuole?», e un altro, pur dando del lei (e questa volta lo manteniamo), rivela a papa Francesco una ragione speciale per sentirlo vicino. «Sa, noi ci siamo già visti. Però ero molto piccolo, avevo tre anni. È un piacere rivederla dal vivo! Sa, mio papà si chiama come lei. La ringrazio di avermi ascoltato e spero di rivederla altre volte. Buona giornata!».
Elena Buccoliero
sociologa, componente la redazione di madrugada
(con la collaborazione dell’insegnante Renata Cavallari e degli alunni della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “C. Govoni” di Ferrara)