Mangiare sano, consumare meno, vivere di più
Le giornate si allungano, nel letto i corpi si stirano, l’albicocco butta le gemme, non so se per sfida o per imprudenza, siamo ancora in inverno; glielo dico passando, ma lui non sente parole, ascolta solo il caldo, il freddo e il vento da dove viene.
Giuseppe Stoppiglia sta preparando il suo controcorrente, cambia titolo, scrive e cancella; è importante trovare la prima parola, che apre la strada giusta. Ecco il titolo: Se ne va il più debole, e chi resta è la menzogna.
Fuori in strada vedo un cartello: Ritorno alla terra; sì, ritorno alla terra, anche se tu, io guardiamo il cellulare e scriviamo sul computer. Ritorno alla terra, alla Pachamama; e sotto il cartello (monografico del 93) Giovanni Realdi scrive: «Siamo a un crocevia», che prolunga la riflessione con un’intervista a Ottavio Rube, che racconta la storia di due uomini che, nel secondo dopoguerra, tornarono alla campagna, quando tutti scappavano in città.
Sull’argomento torna Andrea Gandini con l’avventura dell’Associazione Terraviva che ha trasformato quattro ettari di terra agricola all’interno della città di Ferrara in un parco-campagna, in cui ricostruire il ciclo della fattoria, dove i bambini imparino a conoscere e amare le piante, gli animali ed entrare nel flusso circolare della vita.
Conclude la rassegna Bruno Amoroso che in La terra sotto ricatto evidenzia i processi di urbanizzazione incombente, di desertificazione del pianeta e di esproprio della campagna da parte della finanza.
E apriamo le rubriche: Augusto Cavadi in Politica ripulisce dalle scorie e dalle ambiguità la parola Regime, richiamando ciascuno di noi alla responsabilità delle voci usate con voluta ambiguità.
Qui puoi fermarti davanti alla vetrina che espone Informa di libri, molto ricca oggi di nomi e di suggerimenti.
E passo a Fulvio Cortese che scrive Sui beni comuni, per analizzare ulteriormente il significato, la destinazione e la gestione stessa nel rapporto dinamico tra ente pubblico e cittadinanza in materia di beni comuni.
Segue la pagina di Alessandro Bruni: Il dolore dell’inadeguatezza, che riprende la rubrica crescere figli altrui e tratta del sentimento di chi vive il fallimento o la difficoltà di un affido e ha di fronte a sé due strade: chiudere e scaricare l’affidato/a oppure continuare e farsi carico della condizione del ragazzo/a.
Vedo in programma una breve lezione di geografia, l’asticella punta sull’Africa sud orientale, il colore evidenzia il Mozambico, paese vessato dalla guerra e dalla povertà; chi scrive la scheda è il vescovo di Beira, dom Claudio Dalla Zuanna, originario di San Nazario.
Da Parigi ci scrive e non ci abbandona Fabrizio Panebianco per economia|politica: Europa Europa; al di là delle soluzioni a favore o contro, oggi occorre saper affrontare con coraggio la complessità del nostro tempo.
E adesso caro/a lettore/lettrice, se stai passeggiando ti lascio con un accompagnatore d’eccezione, Manuel; te lo assicura Egidio Cardini da Lisbona: Alla tua salute, Manuel.
Socchiude con una pletora di informazioni Gaetano Farinelli.
Chiudono le foto e il commento di Guido Turus, curatore, con Giovanni Realdi, del monografico di questo numero e qui ti lascio, in contemplazione.