Macondo e dintorni
1 febbraio 2020 – Vicenza, Teatro Astra.
Ci ha condotto a destinazione una donna che stava alla guida, un bambino che faceva da navigatore nella notte buia, e un passeggero che pensava che non sarebbero arrivati a tempo: di nome fanno Chiara, il piccolo Carlo e Gaetano. Riusciranno poi a prendere qualcosa da mettere sotto i denti, prima di entrare in sala per assistere a uno spettacolo nuovo, ‘La scimmia’, liberamente ispirato a un racconto di Kafka, l’animale che per sopravvivere si adatta alle regole del padrone, ma poi tenta di rovesciare il rapporto. La scimmia è una metafora dell’uomo che nella vita, come sulla scena del teatro, tenta di raggiungere la sua liberazione, nel confronto costante tra quel che lui sente nel profondo e l’ordine, la razionalità rigida della società in cui vive, dove noi viviamo. Una libertà che si nutre del sentimento profondo della persona. Un patteggiamento continuo tra il corpo ‘animale’ e la società per raggiungere la felicità; compito che sulla scena viene affidato al clown, al buffone del teatro popolare, che nella sua matrice (il teatro popolare) è sovversivo.
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4 febbraio 2020 – Rio de Janeiro, Brasile.
Dopo la pausa estiva il Coletivo de Arteterapeutas, Artistas, Sonhadores e Amigos (Espaìço CAASA), diretto dalla signora Milse Ramalho Furlan, riprende le attività di arteterapia nella Casa di Maria. È stata organizzata una giornata chiamata ‘Casa Porte Aperte’. «Abbiamo allestito ââì« scrive Milse ââì« incontri per anziani proponendo giochi per risvegliare e rafforzare la memoria; per i giovani un programma per l’apprendimento della lingua italiana, con lezioni frontali, circolari, canzoni italiane e video».
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15 febbraio 2020 – Bassano del Grappa (Vi). Alcuni ragazzi, che nuotano nelle acque periferiche di Macondo, guidati da Laura Mondin, hanno incontrato alcuni esponenti del gruppo Extintion Rebellion, un movimento internazionale fondato in Inghilterra in risposta alla devastazione e al degrado terrestre causati dalle attività umane. Il movimento promuove un’informazione di base che attinge a criteri scientifici e chiama alla disobbedienza civile nonviolenta per chiedere ai governi di invertire la rotta che ci sta portando sul baratro del non ritorno rispetto agli equilibri originari.
Per l’incontro ci è stata offerta accoglienza, racconta Laura, a Privà, nella casa di Chiara Pozzi Perteghella, sensibile all’educazione dei ragazzi e dei giovani. Al termine della presentazione ci siamo Macondo e dintorni Cronaca dalla sede nazionale raccolti a tavola per una cena conviviale che abbiamo preparato e allestito assieme, riprendendo il filo dei temi del giorno, ma anche le sollecitazioni provenienti dalle canzoni, dai film, dai viaggi, dalle amicizie che nutrono la nostra vita, in una conversazione che raccoglieva le voci da un capo all’altro della tavola imbandita e che costringeva qualcuno di noi a lasciare la propria sedia per avvicinare l’interlocutore, sommerso dalle voci di mezzo. L’incontro si sarebbe poi legato ai temi della festa di Macondo, ai punti organizzativi della festa-convegno di maggio, che poi il morbo letale avrebbe bloccato.
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15 febbraio 2020 – Rio de Janeiro, Brasile.
Arrivano nella nostra casa di Grajaìú Alberto Caregnato e Alessandro Fuga, che stanno completando gli studi di medicina a Verona, per un’esperienza di lavoro di 20 giorni in un ospedale a Rio de Janeiro.
Oltre alla routine e agli interventi compiuti in ospedale, hanno potuto conoscere la città di Rio, il suo carnevale e l’Associazione Amar partecipando alle canzoni, ai balli e agli scherzi preparati all’interno della scuola materna dall’associazione stessa, che poi ha invitato i due laureandi a cantare canzoni italiane e a ritmare con loro qualche passo di danza.
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22 febbraio 2020 – Pove del Grappa (Vi).
Incontro di Francesco Monini, direttore responsabile di madrugada ââì« giunto assieme a Paola Felletti Spadazzi e al di lei marito, Massimo, che si recano al mercato di Bassano, sempre ricco di novità e di volti lontani ââì« con Gaetano Farinelli e Stefano Benacchio nella sede di Macondo, per fare il punto sulle prospettive della rivista e sull’importanza dei nuovi volti che già arricchiscono la redazione.
Ignari di quello che ci avrebbe portato il futuro prossimo, che era già dentro le notizie varie che la comunicazione dettava in ipotesi incerte, per cui la redazione di marzo sarebbe saltata. Abbiamo poi raggiunto la coppia a Sandrigo, al ristorante ‘Due Spade’, dove, in attesa del servizio, il cameriere ci ha illustrato, in breve, perché altrimenti avremmo mangiato l’indomani, la storia-leggenda della denominazione.
Non ricordo bene se le due spade si riferiscono a un duello d’onore o all’uso delle spade per sezionare il pesce; comunque sia, siamo stati serviti con eleganza e sussiego.
Le portate in assaggio, su misura, con un tocco di grazia, confermano l’eleganza del merluzzo, trasformato in stoccafisso e riportato in tavola da ‘baccalà’ sotto le varie sembianze che la teoria dei piatti richiede.
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23 febbraio 2020 – Italia. Pare sia questo l’inizio ufficiale in Italia della pandemia da coronavirus. Solo di sfuggita segnalo la data. Siamo ancora alle prime avvisaglie.
Le notizie sono generiche. Già qualcuno chiude, ma non si capisce ancora perché.
Pare per molti una esagerazione.
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23 febbraio 2020 – Pove del Grappa (Vi).
Andrea Gandini e Monica Lazzaretto Miola si ritrovano nella sede di Macondo assieme a Sara Grandesso per preparare i campi estivi dei ragazzi e dei giovani. Per i ragazzi si pensa a un intervento in zona Bassano; Andrea ha già preso contatto con Villa San Giuseppe. Per i giovani meglio sarebbe proporre un’iniziativa di scambio in provincia di Salerno, assieme ad Angelo Coscia che opera a Montecorvino Pugliano e conduce un doposcuola e una biblioteca popolare. Gli argomenti dovrebbero rispecchiare i temi del rapporto con la Terra, con la natura e con i viventi. Tutto poi dipenderà dagli effetti della pandemia.
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28 febbraio 2020 – Rossano Veneto (Vi).
Gaetano Farinelli e Stefano Benacchio sono in partenza per Roma; in programma una tappa in Romagna, a Santa Maria in Pietrafitta. Ci sta una chiesetta antica, restaurata con grande decoro; qui incontriamo don Piero Battistini, grande amico di don Giuseppe e con lui troviamo Leonardo Pinna, che è sceso apposta da Foligno per incontrarci. Angela ci prepara un pranzo domenicale. Parliamo dei progetti di Macondo; dei nuovi sviluppi dell’associazione. Ricordiamo anche Giuseppe, in tono scherzoso e amabile e l’eredità sua che ci consegna, un impegno di vita.
Poi si parte per Roma; avremmo dovuto fermarci a Civitanova Marche (Mc), per incontrare il prof. Roberto Mancini, ma le prima avvisaglie del virus hanno bloccato gli alberghi in città e puntiamo direttamente su Roma, che raggiungiamo quando è già buio. La guida del satellitare ci porta a destino e al mattino del sabato siamo da Mario Bertin; con lui parliamo della redazione di madrugada; della prossima strenna di Natale e l’ipotesi dell’edizione degli ultimi articoli di Giuseppe, da raccogliere in un quinto volume. Con Mario viaggiamo per il centro di Roma.
La città è tranquilla. Non ci sono ancora disposizioni di chiusura o di allerta. Mario ci conduce a visitare alcune chiese, a partire da Santa Maria in Trastevere, che raccontano la storia e l’arte di secoli. Andiamo alla riscoperta di pittori e scultori famosi, dentro chiese e basiliche che raccolgono l’austerità del sacro e la magnificenza dei cardinali e dei papi che hanno regnato in Roma. Domenica incontriamo un amico comune, Carlo Nicolais, interessato a Macondo e alla rivista madrugada; in mattinata, con lui e Mario, assistiamo nella chiesa del Gesù a una messa gremita di fedeli che ascolta le parole di padre Ottavio De Bertolis, gesuita, che racconta le tentazioni di Gesù e si sofferma sulla parola vera e la parola che inganna. Prima dei riti di Comunione, il sacerdote invoca su ciascuno la pace, ma non esorta lo scambio tra i fedeli; un segnale di prudenza che forse già corre nella capitale.
Ne abbiamo la conferma alla porta della chiesa di san Luigi dei Francesi, che resta chiusa; ci mancherà la visione di San Matteo del Caravaggio. Il pericolo di contagio ha sbarrato le porte.
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21 marzo 2020 – Rossano Veneto (Vi).
Stefano Benacchio dalla sua postazione dirige la videoconferenza della redazione di madrugada. Tutti pronti, i primi sono lì che aspettano da ore, gli ultimi stanno arrivando, ma faticano a trovare lo schermo e la voce si incrina: mi sentite? Il direttore Francesco Monini indica le linee di comportamento; Gaetano fa il riassunto della redazione di settembre. Elenca i due monografici in cantiere: ‘Fine vita’ e ‘Il consumo di suolo’. Andrea Gandini espone il monografico sulla poesia, che sarà ospitato nel numero 118 di madrugada.
Dalle rispettive postazioni, riprendendo il tema di ‘poesia/attualità’ Andrea Pase e Paola Stradi promettono di intervenire sulla pandemia nella loro rubrica. Dalla consolle, Stefano raggiunge Bruno Turra sul tema del ‘consumo di suolo’ e ricorda che la Cina sta facendo incetta di grandi estensioni di suolo in Africa e non è sola e aggiunge due parole sul ‘pensiero unico’.
Stefano dà la parola ad alcuni volti nuovi della redazione: si presenta Lorenzo Parolin, giornalista de Il Giornale di Vicenza.
Segue Michele Kettmajer da Trento: coordina all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano un centro di ricerca sui social network. È la volta di Mauro Presini, maestro elementare, attivo in carcere come curatore di ‘astrolabio ââì« il giornale del carcere di Ferrara’ e della ‘Gazzetta del Cocomero’ con i suoi ragazzi di scuola di Cocomaro di Cona, dove il tema ‘relazioni’ è primario; rammenta che ora, a causa del morbo, la scuola chiude le porte e apre alla didattica a distanza; da una parte si offre una nuova opportunità, ma si può incappare nel rischio di discriminare tra chi può seguire le lezioni e chi non può.
In chiusura Cardini Egidio riprende il tema che era stato accennato dal direttore di madrugada: ‘Le relazioni’. Su questo interviene Franco Riva, perché l’uso ha reso generica la parola ‘relazioni’ e chiede di rafforzarla con i termini: responsabilità e solidarietà.
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23 marzo 2020 – Destinazione Libano.
C’era grande attesa attorno al viaggio progettato dal gruppo di Macondo ‘viaggi e progetti’ assieme a padre Abdo Raad, libanese, che è stato nostro ospite alla festa nazionale a maggio 2019. I partecipanti avrebbero dovuto essere una decina e ciascuno cercava un’agenzia viaggi che offrisse buone possibilità di servizio e prezzi accessibili. Nello stesso tempo c’era una gara grande per conoscere il paese, la sua storia passata e attuale, con scambio di bibliografie e notizie specifiche di attualità. Si erano presi accordi con le guide disponibili ad accompagnarli in loco. Poi le cose si sono appannate; il paese già in crisi politica è entrato in grave crisi economica e non riesce più a rimborsare i creditori.
A tutto questo si aggiungeva, in Italia e nel mondo, il flagello del coronavirus che chiude le ultime speranze di viaggio. E bisogna aspettare tempi migliori, oggi senza date certe.
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3 aprile 2020 – (da) San Cristóbal de las Casas, Messico. Ci scrive la nostra corrispondente Chiara Beltramello, originaria di Rossano Veneto: «Abbiamo un posto speciale nel cuore, ma anche sul nostro altare, per Giuseppe Stoppiglia. Chissà se hai visto le foto che postiamo in facebook, anche se mi sto allontanando sempre più dalla tecnologia, ritrovando ne stessa nel bosco della riserva e incontrandomi negli altri, negli sguardi, nelle parole, nei racconti della vita quotidiana di questo piccolo paesino in questa grande e sacra montagna Huitepec. Con le persone del posto, los tatas y las nanas, che sono le guide spirituali maya, ci siamo riuniti in varie occasioni per realizzare grandi ceremonias ancestrales, per chiedere alla Madre Terra di accompagnare l’umanità a ritrovare il senso profondo della vita che in molti abbiamo perso, per superare i momenti bui, per guardare la nostra ombra, le nostre paure, imparare da queste e ritornare a brillare! Qui è da appena due settimane che si è cominciato a parlare del virus; si registrano i primi casi in Messico, ma la gente non è terrorizzata perché il popolo messicano da secoli ha dovuto affrontare situazioni difficili dovute alla povertà economica, alla sanità praticamente inesistente e ha creato una speranza che fa leva su sé stessi come popolo unito… oggi abbiamo inaugurato un mercato locale, sognato da anni, qui in montagna, dove le donne vendono i loro prodotti senza doversi recare in città, dove il contagio potrebbe essere maggiore. L’allegria e l’unione sono i sentimenti che descrivono la forza che viviamo in questi giorni, nonostante il virus. Da tre settimane le scuole sono chiuse e i bambini non stanno partecipando alle attività di Casa Gandhi, e giusto oggi la mamma che coordina il gruppo ci chiedeva se potevano riprendere laboratori: ma anche noi dobbiamo attenerci alle disposizioni per ridurre il contagio, questo è difficile spiegarlo, qui la vita va avanti come se non stesse succedendo niente… si vive giorno per giorno, guadagni un po’ oggi e non sai domani cosa ti succederà… Qui la quarantena non può esistere, la gente dice se non lavoro o vendo qualcosa oggi, allora muoio di fame prima che il coronavirus mi uccida. Io sono serena, approfitto di questi momenti per intensificare il mio legame con mio figlio Gandhi: facciamo assieme lunghe camminate nel bosco, riceviamo visite dalle persone, dalle famiglie vicine.
I volontari sono partiti tutti tra febbraio e marzo per tornare alle loro famiglie nei differenti posti del mondo… avevamo previsioni di nuovi arrivi per la prima settimana di aprile ma tutto è cancellato.
Stiamo preparando un piccolo video che lanceremo in differenti continenti con una raccolta fondi per vedere se riusciamo a comprare un altro appezzamento di terra: vogliamo che questo progetto continui a crescere! Un desiderio è quello di ampliare la cucina comunitaria, o anche la terrazza e la scuoletta dove riceviamo i bambini, fare una cisterna dell’acqua nuova per poter coltivare gli orti durante tutto l’anno e non solo nel periodo delle piogge».
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7 aprile 2020 – Bevadoro di Campodoro (Pd). In questo tempo di isolamento e ritrovato silenzio, all’alba del martedì santo, Angelo Lago ââì« padre di Davide, componente la redazione di madrugada ââì« è partito per il lungo viaggio. Novantenne, è morto nella sua casa, come ha sempre voluto. Al suo capezzale sono rimasti fino alla fine Davide e la madre, tenendolo per mano. A causa del coronavirus, gli altri due figli, Lorenzo e Silviana, erano presenti a distanza. Non essendo possibile il funerale, la mattina del giovedì santo il figlio Davide e sua madre lo hanno accompagnato al cimitero al suono delle campane. In questo modo, molti hanno potuto unirsi da casa con una preghiera.
Chi abita lungo il percorso è uscito sull’uscio, per salutare il suo passaggio. È stato un momento di solidarietà comunitaria importante, soprattutto per la madre di Davide.
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16 aprile 2020 – Cavaso del Tomba (Tv).
Il giovane David Geronazzo, figlio dei nostri cari amici di lunghissima data e soci della prima ora, Giorgio e Sonia Mondin, è nato al tempo della rivoluzione zapatista di Marcos, e ha preso il nome di un membro della Dirigentia del Movimento zapatista, con la quale si incontrò al tempo (metà anni novanta) un gruppo di Macondo, tra cui il nostro carissimo don Giuseppe. Oggi David ha conseguito la laurea triennale in matematica. Ha discusso la tesi in videoconferenza in diretta comunicazione con la commissione esaminatrice e in contemporanea con altri colleghi che, pure loro, discutevano la loro tesi. Il giorno successivo, venerdì, la commissione, di nuovo riunita a distanza, ha proclamato il nostro David Geronazzo dottore in matematica. I festeggiamenti, celebrati nell’intimo della famiglia, saranno poi riaccesi in tempi migliori di libero scambio.
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20 aprile 2020 – (da) Vittorio Veneto (Tv).
Oggi mi ha telefonato la moglie di Renzo Busatto, morto ad agosto del 2019 e nostro abbonato a madrugada. Nei giorni scorsi ci aveva scritto Giovanni Cunico, nipote del nostro socio Leonida Gaetano Sguario, per comunicare il decesso del nonno che risiedeva a Bassano del Grappa. Lo scorso gennaio era deceduto anche Guerrino Tosatto da Rosà (Vi).
Attraverso di loro, mi sovviene delle tante persone che ci hanno preceduto in questi ultimi mesi. Uno dei desideri degli uomini è di restare nella memoria dei posteri.
E questo piccolo segno di scrittura è un modo di mantenerli tra di noi, invisibili, ma presenti, che ancora come noi sperano che la vita nostra sia felice.
Gaetano Farinelli ha collaborato Laura Mondin, con la corrispondenza di Mauro e Milse Furlan (da Rio de Janeiro)