Macondo e dintorni
31 luglio 2015 – Morgano (Tv). Giuseppe e il cronista sono stati invitati a cena nella Casa Respiro, per una conversazione. Dopo aver consumato la lauta cena e assaggiato il nettare degli dei, nella piazzetta antistante la casa, Annarita ha introdotto la serata, don Mario ha motivato l’incontro serale, e ha tratteggiato il progetto della Casa, un disegno a rovescio.
Casa Respiro, infatti è una coabitazione sociale, una piccola comunità flessibile che accoglie persone in difficoltà psicologica, che hanno bisogno di staccarsi per un breve periodo dalla famiglia e ripensare il proprio percorso di vita. Attualmente nella casa, oltre a don Mario, risiedono a tempo pieno quattro persone dai 18 ai 45 anni, e alternativamente una decina di persone in modalità diurna. Alla domanda di don Mario, che chiede il significato del titolo del libro Vedo un ramo di mandorlo…, Giuseppe racconta il parallelo tra la sua vita e quella di Geremia e la scelta dei poveri, che è una scelta a rovescio. Maria Grazia legge un testo di Zoia, sulla violenza che la globalizzazione veicola, Gaetano dichiara che oggi non si può parlare di crisi, ma di fallimento del sistema. Luigi Calmasini accompagna con il basso gli interventi dei relatori e degli interlocutori. È una serata calda, la gente siede nell’ampia piazzetta di Casa Respiro illuminata dalla luna, che dall’alto ascolta le note del basso, e guarda benevola gli ospiti della casa.
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5 agosto 2015 – Bassano del Grappa (Vi), teatro Tito Gobbi. Lo spettacolo è Wonder Woman, una donna fuori serie. Sul palco conversano tre donne, Giuliana, Antonella e Marta e raccontano storie di donne, elencano statistiche, lanciano sul pubblico frecciate ironiche, traducono un testo creato a partire dall’inchiesta di Silvia Sacchi e Luisa Pronzato sul frastagliato percorso dell’indipendenza economica femminile.
La sala è gremita, prevalgono le donne. Il pubblico sottolinea con battimani e risate calorose.
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9 agosto 2015 – Castello Tesino (Tn). Una Opel seguita da una Fiat raggiungono passo Brocon, accolte da voci di meraviglia.
Quando i passeggeri escono dall’abitacolo un gruppo di amici ci ha riconosciuto e ci chiama per nome. La mensa del rifugio è al completo. Facciamo due passi verso il bosco e ci fermiamo lungo la strada per celebrare assieme l’eucarestia. Gli amici vengono da Bologna e sono in gita con le famiglie. Dopo la preghiera risaliamo al Passo Brocon e attendiamo che un tavolo si liberi, per consumare un pasto antico come i pascoli di montagna, di polenta e funghi, pane, formaggio e fasoi in salsa.
Camminare sparsi.
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12 agosto 2015 – Venezia, aeroporto Marco Polo. Partiamo per il Brasile. Un gruppo di amici ci ha preceduto per Salvador di Bahia. È la prima volta che scoprono il Brasile e quindi fanno scalo a nord del Brasile, poi andranno a Santarém, sulle acque del fiume Tapajós, ospiti di padre Edilberto. A Salvador sono ospiti all’ostello di Carlo Balduzzo. Ci raggiungeranno a Rio de Janeiro, dove arrivano, di primo mattino, Stefano, don Piero Battistini, Giuseppe e il cronista per la storia.
L’aria è tiepida. L’indomani incontreremo l’équipe che si prende cura dei ragazzi di strada di Rio e delle famiglie carenti; poi sabato incontro con i ragazzi di strada e le famiglie di favela. Domenica alle 10 festa grande nella parrocchia Sangue de Cristo, santa messa cantata assieme a padre Pedro, per festeggiare il giubileo di don Giuseppe, poi pranzo e torta augurale, offerti da padre Pedro, nella luce calda di Rio. Segue a Petrópolis l’incontro con il teologo Leonardo Boff e i ragazzi della casa, che è la sede del Centro per la difesa dei diritti umani. Un coro con voci splendide ci accoglie e sul patio un gruppo di percussori continua la musica, cui rispondiamo con un canto festoso, un poco sgangherato; e infine facciamo una puntata a Campinas, in visita alla Fondazione Rubem Alves, dove parliamo con la figlia Raquel. Ci sarà pure un incontro festoso con una famiglia di migranti italiani, Stopiglia e Feltrin, poi ospiti a pranzo in casa di Dilvo Peruzzo, a São Paulo con tutta la famiglia che conosciamo da tanti anni. E rientriamo in Italia ai 23 di agosto, con la nostalgia nel cuore, perché il viaggio è finito.
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23-30 agosto 2015 – Lizzano in Belvedere (Bo). Il campo per adolescenti ha coinvolto una ventina di ragazzi provenienti dal nord Italia che hanno condiviso laboratori, parole, silenzi e canti nella cornice dell’Appennino bolognese. Grazie al contributo di Francesco Panico e Laura Mondin sono stati attivati un laboratorio di scrittura ispirato a Erri de Luca e una sessione di teatro-danza che hanno coinvolto corpo e anima dei partecipanti, in una coreografia che ha reso il campo Macondo ancor più magico. Per due giorni infrasettimanali abbiamo lasciato la grande casa albergo Corona che ci ospitava per tracciare un viaggio a stretto contatto con la natura, montare le tende in riva al lago di Suviana e godere l’atmosfera selvaggia e tutta l’energia benefica della montagna.
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29 agosto 2015 – Crespano del Grappa (Tv). Seminario per adulti e famiglie. Tema del convegno: L’ombra di Caino: e tu uomo, chi sei? Introduce Giuseppe. Coordina Gaetano. Ha preso la parola, primo relatore, Giuseppe Savagnone, che sottolineava la differenza tra società mercato e società comunità. Noi facciamo parte di una comunità, in un rapporto di responsabilità; nessuno di noi è causa e origine di sé stesso. Dopo un caloroso dibattito prendeva la parola Elisabetta Russo, che ha avuto la pazienza e la forza di introdurci dentro i processi cognitivi e affettivi e attraverso esempi semplici, per farci comprendere quali siano i nostri bisogni di relazione, che non riguardano solo noi, ma ciascun essere vivente, uomo o donna che sia. Ha concluso Antonia Tronti, affermando che rileggere le Scritture e insieme ascoltare parole che vengono da altre terre è importante non solo per una conferma, ma perché ci aiuta a entrare in nuovi orizzonti. E ci aiuta a riscoprire e ascendere all’origine nostra, la paternità di Dio, che è compassione e misericordia, nuova giustizia che sa accogliere anche chi si allontana dalla propria ascendenza. Numerosi i partecipanti e numerose le domande e le riflessioni. L’ambiente è accogliente e rigeneratore: fuori del rumore meccanico e nella quiete dei boschi si respira.
La sera abbiamo avuto la lieta sorpresa del gruppo Valincantà, che ci ha intrattenuto con i canti del suo ultimo spettacolo Dala finestra dela cusina, un viaggio che attraverso nuove canzoni, i video clip, le voci fuori campo e le narrazioni, ci ha portato a guardare il mondo da prospettive diverse, a imboccare nuove strade…
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29 agosto 2015 – Chiampo (Vi). Matrimonio di Dino Mazzocco ed Elena Lazzarino. Testimone per lo sposo è Stefano Benacchio. Apre il corteo un bimbo, porta tra le mani un piatto d’argento, sormontato da un cuscino e sul cuscino gli anelli degli sposi. Suonano l’organo e il violino.
Ai piedi dell’altare il sacerdote Giuseppe attende gli sposi Dino ed Elena. Parla lo sposo e chiama gli ospiti, la sposa intimidita con voce tenue pronuncia i nomi dei suoi invitati. Poi il sacerdote conversa con gli ospiti tutti e ricorda le meraviglie del matrimonio. Gli sposi si promettono fedeltà e amore. E il piccolo Luca (il figlio) batte le mani, cui fa seguito uno scroscio di applausi. Chiude la musica, che accompagna il corteo alla porta, che la luce illumina sul sorriso dei presenti, evviva! * * *
6 settembre 2015 – Bologna. L’associazione M.S.d.S. (Macondo suoni di sogni) in collaborazione con il comune di Bologna e l’associazione sportiva Pontelungo, ha organizzato una giornata sul benessere che ha coinvolto esperti del settore tra cui una collaboratrice shatzu e alcuni terapeuti di discipline olistiche (osteopata, alimentazione ayurvedica, meditazione, yoga, ecc.), il tutto condito da musica, danza e spunti di riflessione.
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13 settembre 2015 – Piangrande, Valstagna (Vi). Concerto di Matteo e Lisa. Interventi di Gaetano e Giuseppe. Si chiude l’estate e si sentono già gli odori dell’autunno. Il concerto celebra questo passaggio con toni e timbri diversi, le musiche di Matteo, la voce squillante di Lisa, le letture dal libro di Giuseppe e le sue parole. A metà concerto il tempo ci costringe a rientrare, continua la musica, poi si accende un breve dibattito sui giovani e il loro sguardo sul futuro e sulle cose. Il pranzo con i suoi odori e sapori ha custodito un clima familiare.
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19 settembre 2015 – Ferrara. Redazione di Madrugada nella sede del Centro per famiglie. All’incontro mancano alcuni amici per impegni familiari. All’ordine del giorno Madrugada, numero cento, sulla speranza; si fa l’elenco dei contributi arrivati e quelli ancora attesi, le foto e la scelta grafica. Secondo tema: produzione libro on line, si accende un lungo dibattito, in cui sono coinvolte scelte editoriali, problemi tecnici e l’impegno personale.
Alessandro ha già prodotto un testo, che può fare da apripista. Non si raggiunge una decisione, i giochi restano aperti. Si passa alla proposta di due monografici, uno sul cardinale Martini e l’altro sui confini (della scienza, dei popoli, della cultura, della religione, ecc.). Su quest’ultimo, animatissimo il dibattito e la ricerca di un filo di lana, che poi si lega attorno a un’immagine, il muro di Melilla, che il gruppo acconsente, pacificato.
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20 settembre 2015 – Mussolente (Vi). Il cinquantesimo anniversario di Adriano ed Elena Guglielmini viene festeggiato nella chiesa parrocchiale durante la celebrazione comunitaria eucaristica; ci sono i figli e le figlie con le loro famiglie, i nipoti e i nipotini, si aggiungono i parenti e gli amici.
All’altare tre sacerdoti, Gaetano, Giuseppe e il parroco a presiedere la santa messa. A leggere memorie e preghiere intervengono durante la messa nipoti e figli. Parlano anche gli sposi, i sacerdoti commentano le letture e rammentano episodi e visioni.
La cerimonia viene rallegrata dalla musica e dai canti del coro in assemblea. Poi un salto al bar parrocchiale per un buffet amicale e la corsa al pranzo di nozze.
Stesso giorno Luigi Viviani e signora Gianna a Verona festeggiano il loro cinquantesimo anniversario di matrimonio.
Non avevamo un corrispondente in loco e quindi scarse le notizie. Sappiamo che c’erano le figlie con le loro famiglie, i nipoti, gli amici. Il sacerdote si è rallegrato con gli sposi, gli amici hanno ricordato l’attività sindacale e politica di Luigi. Le figlie hanno rammentato l’affetto e la cura della mamma per la famiglia e i nipoti. I cantori hanno cantato e le chitarre suonato assieme all’organo, che faceva la voce grossa.
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26 settembre 2015 – Pove del Grappa (Vi). Picnic all’aperto, picchinichi alla Conca d’Oro. Un gruppo di famiglie approfitta dell’adozione di Arthur, brasiliano, per ritrovarsi, stare assieme, assaggiare il pane dell’abbondanza e il vino dell’allegria. Andrea mi invita alla loro mensa. Mi presento, saluto, stringo le mani, parlo del Brasile, donde sono appena rientrato, di Arthur, delle famiglie che ci hanno fatto festa nella sede di Amar, associazione che si prende cura dei ragazzi di strada di Rio de Janeiro, e segue da vicino le famiglie carenti. Mentre parlo i bimbi si rincorrono. Arriva un corteo di sposi, che entrano nelle sale della Conca. In coda compare anche Giulio con la figlia, ultimo del drappello.
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27 settembre 2015 – Valle San Floriano di Marostica (Vi), quindicesima marcia per i meninos e meninas de rua. È piovuto la notte precedente. Non si può parcheggiare nel campo, rischio pantano.
La giornata è nuvolosa, ma non piove.
Sono più di tremila i presenti, a squadre, a gruppetti, per famiglie e singoli marciatori. Verso mezzogiorno il presidente di Macondo consegna i premi ai gruppi in marcia. Gianni fin dall’alba fa da speaker, descrive l’organizzazione, ricorda la destinazione della raccolta fondi, invita ad acquistare la maglietta, suggerisce il pranzo comunitario sotto il tendone. Il flusso dei partecipanti è rallentato dal tempo incerto, ma gli organizzatori sono contenti. Il presidente della marcia è presente ovunque, l’economo ringrazia i presenti e la loro allegria. Un bimbo perde il palloncino aereo, lo rincorre, il pallone fugge, e lui piange tra le braccia di mamma che lo consola.
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10 ottobre 2015 – Eraclea (Ve). Alberto ci ha invitati nella palestra di Torre di Mosto, a tenere una conversazione su Oltre lo smarrimento dei tempi: il bisogno di sentirsi accolti. La palestra è gestita dalla coppia Barbara e Gianluca, che ha tre figlie. Introduce Alberto dicendo che noi cerchiamo l’indipendenza e non la libertà e cerchiamo le cose non per il loro valore, ma per il fascino che irradiano sugli altri; segue Gaetano che insiste sulla relazione e sul fatto che tu diventi persona se sei riconosciuto e così l’altro diventa fratello se tu lo accogli; conclude Giuseppe ricordando che ancora germoglia la speranza, se in una palestra si parla di spiritualità e non solo di benessere.
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11 ottobre 2015 – Milano. In questa giornata abbiamo voluto seguire il teologo della liberazione, Leonardo Boff, all’interno del padiglione brasiliano, dove l’impresa binational Itaipu, che ha costruito la grande diga idroelettrica a Foz de Iguaìçu, ha allestito il convegno su «Agua Boa». Introduce il dottor Nelton Miguel Friedrich, mentre sullo schermo appare una serie di attività a difesa del territorio, delle comunità e insieme la distribuzione di acqua e produzione di energia elettrica; poi interviene Leonardo che parla della terra come organismo vivo, madre nostra e di ogni specie vivente, alla quale dobbiamo rispetto, cura e amore. Dopo la conferenza in Expo, passiamo negli studi Rai di via Mecenate, dove Leonardo sarà intervistato da Fabio Fazio, che elenca i libri di Leonardo, rammenta la condanna al silenzio ossequioso da parte di Ratzinger e la nuova era aperta da papa Francesco, che dice cose a fronte delle quali «il mio libro – afferma Leonardo – è un testo di pie devozioni». Si passa poi all’accusa di marxismo lanciata sulla Teologia della Liberazione, che invece nasce dal grido dei poveri e dei sottomessi. Gli avversari l’hanno costruita, per bloccare un processo in atto, che non poteva fermarsi, tante sono, e troppo evidenti, le ingiustizie per tacere.
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17 ottobre 2015 – Valdobbiadene (Tv).
Matrimonio di Raffaella Ravarra e Cristiano. Il custode ha già predisposto il banchetto e i fiori, illuminato la chiesa a festa, acceso le candele. Avanzano gli sposi al centro, salutano gli ospiti, invitano i testimoni a salire sul presbiterio, per celebrare assieme il rito. Il sacerdote, assieme agli sposi e agli ospiti, commenta le letture e racconta il lungo viaggio che ha portato gli sposi all’altare. All’organo c’è il figlio di Paola che accompagna i canti e suona le musiche che tanto piacciono ai parenti. Un bimbo porta gli anelli, lo segue una bimba, curiosa di vedere a chi consegnerà il tesoro dei gioielli: agli sposi che si promettono fedeltà e amore per sempre.
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18 ottobre 2015 – Codigoro (Fe). Cresima di Marco Zanni. Una giornata piovosa.
Marco mi attende davanti alla chiesa di San Martino, altri bambini fanno capannello attorno a lui. Appuriamo con il parroco don Pietro la mia idoneità a fare da padrino. Arrivano i genitori e i parenti per la cerimonia. Il parroco raccoglie le ultime dichiarazioni dei padrini, inizia il rito con l’abate Christofer che, dopo una omelia semplice e diretta al cuore e alla mente dei bimbi e dei fedeli, conferma con l’unzione Marco e tutti i ragazzi e le ragazze in festa, mentre il coro invoca i doni dello Spirito Santo.
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22 ottobre 2015 – Pontedera (Pi). Accompagnati da Antonio usciamo da Firenze e raggiungiamo Pontedera, dove ci preleva Pier Luigi; con lui attraversiamo la piazza in festa dove vendono i brigidini all’anice e raggiungiamo a sera gli amici di Pisa e Pontedera che ci attendono in festa all’ingresso del ristorante. Durante la cena presentiamo il libro di Giuseppe e affrontiamo i temi e gli sguardi del nostro tempo, le potenzialità e le lacune del sindacato.
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23 ottobre 2015 – Firenze. Antonio Cerqua, responsabile dell’ISCOS, ha organizzato nella saletta del Sindacato Regionale CISL un incontro sul tema La libertà è l’uomo e questo uomo è mio fratello, che prende spunto dall’uscita del libro di Giuseppe. Sono presenti quattro relatori, un coordinatore e l’autore del libro. L’assemblea è attenta. Apre il giornalista Andrea Fagioli che elenca i temi sociali e religiosi del testo e passa la parola all’interprete ufficiale del libro, che delinea il disorientamento sociale e le proposte dell’autore; adesso è Benito che si addentra in una relazione articolata su tre passaggi: povertà, giustizia e politica, per i quali offre come chiavi di lettura: la scelta del povero, i percorsi della vita, un linguaggio poetico. Ora prende la parola il vescovo emerito di Prato, monsignor Gastone Simoni, che riconosce i limiti della Chiesa, ricorda il feudalesimo finanziario del nostro tempo e il mistero di iniquità che opprime l’uomo e il povero in particolare, ma anche lo spirito messianico e le grandi idealità politiche che hanno illustrato il cammino della Chiesa. Il segretario generale Riccardo Cerza sottolinea la dipendenza generale dal neoliberismo, l’arretramento della politica, l’emergere del più forte che cancella i volti delle persone. Chiude la mattinata veramente ricca di riflessioni e richiami, l’autore del libro che illustra il suo pensiero ripercorrendo alcuni momenti della sua vita, che diventano testimonianza di resistenza al male con il bene. La giornata è splendida, c’è la voglia di dare seguito alle parole e confortarle con la volontà di ribadire i valori del sindacato, che sono intelligenza dei tempi e solidarietà.
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24 ottobre 2015 – Rossano Veneto (Vi).
La quindicesima marcia di Valle San Floriano è stata festeggiata a Rossano Veneto.
Forse perché a Rossano passa il treno, o forse per mettere insieme le forze di due comunità. La cena è abbondante, ben preparata e gradita. Sala spaziosa e accogliente, gli ospiti premurosi. Gli invitati superano il centinaio. In coda alla cena, dopo le parole del presidente Fabio e dell’amministratore Sergio, che annunciavano l’assemblea per il rinnovo delle cariche, è stato proiettato un filmato che racconta l’attività dell’associazione brasiliana Amar, che si prende cura dei ragazzi di strada di Rio de Janeiro e che il Gruppo Marcia Valle San Floriano finanzia con l’impegno attuale di due adozioni a distanza.
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27 ottobre 2015 – Budrio (Bo). Continua la maratona; padre Benito ci invita nella sala del convento a presentare il libro Vedo un ramo di mandorlo… Coordina l’incontro e ne stimola le dinamiche il poeta Gabriele Via, che ricorda il primo incontro con Giuseppe sulle nuvole di internet, la sintonia dei venti e le coordinate della rosa; una donna dal pubblico interviene per chiedere all’autore una nota sulle donne e il loro ruolo nella Chiesa; Giuseppe della donna ricorda il mistero della vita e la disponibilità alla misericordia. Vengono poi letti alcuni brani dal libro. La serata si chiude con gli autografi dello scrittore.
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30 ottobre 2015 – Paestum (Sa). Convegno dell’Anteas, organizzato dal professor Antonio Savarese, preside e dirigente scolastico, presidente di Anteas Regionale, che tiene la relazione sulle attività, delle urgenze e delle prospettive dell’associazione, che ha come missione il servizio alla persona. Giuseppe ha il compito di parlare del sindacato, la sua missione e in particolare esporre il profilo del volontariato sociale. Sono presenti pure i dirigenti campani del sindacato pensionati che intervengono assieme ad alcuni dirigenti locali, che insistono sulla necessità della presenza dei giovani e sull’adesione attiva di nuovi volontari, per rispondere e coprire le carenze dello Stato sociale, perché i tempi sono difficili.
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31 ottobre 2015 – Piove di Sacco (Pd).
Battesimo di Adele Agostini nella cappella del santuario della Madonna della Grazie. Parenti e amici riempiono le sedie centrali e gli scranni laterali. L’ambiente è accolto, familiare. Il coro canta canzoni melodiose e allegre. I lettori introducono e leggono i testi. Il sacerdote ricorda la ricca simbologia del rito: l’olio, l’acqua, il cero acceso, la veste bianca, che introducono Adele al battesimo per diventare con Gesù sacerdote, re e profeta. Al rito sono presenti famiglie albanesi e nigeriane. E tutti battono le mani per Adele che si affida alle braccia di papà Andrea, che la porge al sacerdote che inonda nel battesimo la fronte di lei con acqua abbondante, mentre mamma Betta, solerte, l’accoglie tra le braccia e asciuga con il bianco telo il capo di Adele, che contempla volti amici con i suoi occhioni grandi e sorride a sua sorella Agnese, che la guarda con tenera invidia.
Farinelli Gaetano in collaborazione con Lisa Frassi