Macondo e dintorni
4 febbraio 2011 – Padova. Il consiglio di quartiere «Quattro Sud Est», con l’associazione del MASCI Adulti Scout e l’Associazione NOI, ha organizzato un incontro nella sala del quartiere sul tema L’emergenza educativa nei rapporti intergenerazionali: cause ed effetti.
Ha parlato il professor Giuseppe Stoppiglia: «Oggi prevale un’educazione individuale, mancano i luoghi educativi, perché è assente una comunità educante»; da qui il disorientamento dei giovani e la caduta dell’autorità dei padri, scoperti sui valori condivisi da passare ai figli. Per questo la politica si corrompe e dalla società è assente la giustizia. Numeroso il pubblico che ha seguito la conversazione.
Elisabetta e Giuseppe Giorgioni (Macondo suoni di sogni) sono tornati a febbraio a Fortaleza per seguire da vicino i progetti realizzati, portando beni di prima necessità, qualche soldino, materiale per la scuola di Vila Velha e i disegni dei bambini di Pianoro (Bo); hanno realizzato nuovi filmati, che faranno da ponte tra la scuola di Vila Velha e quella elementare di Pianoro.
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5 febbraio 2011 – Piovene Rocchette (Vi). Incontro annuale del gruppo di Vittorino; tema: La felicità. Dai diversi interventi ho raccolto: non possiamo parlare di felicità in astratto. La felicità nasce e si sviluppa nell’equilibrio tra le persone e con l’ambiente. C’è una felicità del possesso, ma quella esige sempre nuove sollecitazioni; e c’è la felicità della relazione. La felicità è come la speranza: o è di tutti o è una felicità fatua. Non si può essere felici se fame, carestia e guerra colpiscono popoli vicini e lontani. Erano presenti volti nuovi e facce antiche, sotto la benedizione del sacro monte Summano.
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11 febbraio 2011 – Santa Maria di Sala (Ve). Parrocchia della Natività. Il gruppo missionario organizza una serie di incontri (venerdì alternativi per nuovi stili di vita), presso il patronato.
Oggi il tema era Giustizia e mercato, con Giuseppe Stoppiglia, che apre il suo discorso con una frase lapidaria: «Nessuno vuole migliorare il mondo, tutti vogliono arricchirlo». Non è sufficiente dare l’elemosina al povero, ma fare in modo che quel povero abbia di che vivere in autonomia e che la società riconosca il suo diritto alla vita. Se i valori non sono accettati dalla comunità (diritto al lavoro, diritto alla scuola, alla casa, a una vita decorosa), restano privilegi di qualcuno più forte o più fortunato e gli altri sono costretti a ringraziare la «benevolenza» del benestante: «Grassie, Sior; dio o bendica, Sior!!».
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12 febbraio 2011 – Crespano del Grappa (Tv). Funerale di don Agostino Baron nella chiesa parrocchiale, dove ha svolto il suo ultimo servizio pastorale, nell’assistenza dei malati e nella confessione dei fedeli. Trenta preti all’altare maggiore per la ufficiatura. Celebrante è il vescovo Magarotto, che ricorda don Agostino, uomo fedele all’impegno pastorale, che trascorreva il tempo nella meditazione e nella preghiera costante. Adunati in preghiera i fedeli delle tre parrocchie in cui don Agostino aveva prestato servizio: Pove del Grappa, Anguillara Veneta, Enego e alcuni fedeli di Crespano. Alma, la sua fedele domestica, non ha potuto assistere alle esequie di don Agostino che il Signore ha preso con sé quasi d’improvviso.
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15 febbraio 2011 – Monte di Malo (Vi). La signora Maria Luisa Lagni ha inoltrato l’invito a Giuseppe Stoppiglia di parlare a un gruppo di giovani nella sala polifunzionale delle scuole elementari sul tema I giovani e le sfide di un mondo globalizzato. Quale salto rivoluzionario ci propone il buon samaritano.
Presenti trenta persone, tra cui venti giovani sui vent’anni. Giuseppe ha parlato del disorientamento, dell’incomprensione del linguaggio tra generazioni, della carenza di luoghi di incontro: «Le discoteche sono assembramenti nel rumore, i supermercati sono lo spaccio della felicità a pacchetti confezionati in liquidazione». Monte di Malo è un paese di montagna, accessibile per strade e stradelle; al rientro pioveva e il buio era fitto, non c’erano manco i lampi a illuminare la strada, solo il desiderio di scoprire il tracciato di una linea di mezzo.
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19 febbraio 2011 – Cavaso del Tomba (Tv). Daniela del Masci, con il patrocinio della biblioteca comunale, organizza assieme a Giorgio, nella sala riunioni del municipio di Cavaso, la presentazione del libro di Giuseppe Stoppiglia Piantare alberi e costruire altalene. Introduce l’assessore alla cultura, poi Giorgio illustra la vita dello scrittore e Gaetano dipana la matassa del libro. Quaranta persone sono presenti. Dieci giovani. C’è anche Stefano, con Romeo e Marina, una coppia di amici. Giuseppe racconta la storia che ha dato origine al libro: la bimba in altalena e il padre che con la destra legge il giornale e con la sinistra spinge l’altalena; poi parla del deserto culturale, il bisogno di ritrovarsi, che non può fermarsi sospeso sui desideri, ma deve diventare programma politico, per ricostruire la comunità, perché non si disperda tra le nebbie dell’oblio. Nel congedo, battimani e fervide promesse.
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24 febbraio 2011 – Rovigo, museo dei Grandi Fiumi. La sala convegni Flumina è ampia, illuminata da una luce soffusa, divisa sulla sinistra da un’arcata, che crea di fianco un corridoio illuminato a giorno; la sala è illustrata a sinistra dell’entrata da un grande dipinto. Un gruppo di donne del sindacato CISL ha invitato Giuseppe Stoppiglia sul tema Io cittadino/a, genitore e lavoratore. Come si possono mettere insieme queste condizioni, che sempre sconfinano sul particolare proprio di ciascuno, che è la difesa del proprio lavoro, i tempi da dedicare alla famiglia, gli sviluppi della carriera politica? Si può cominciando ad abbattere i muri che ci dividono, riportare alla luce i valori del vivere assieme, perché diventino lo spazio condiviso, dove crescano le generazioni future, in dialogo attivo con la cultura e il passato. Corre il fiume verso il mare, nella bruma scivola lenta un’ombra sull’asfalto.
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26 febbraio 2011 – Pove del Grappa (Vi), sede nazionale. Coordinamento Macondo. Sono arrivati puntuali all’incontro quasi tutti. Le cose da raccontarci sono tante. Giuseppe apre con la parola d’ordine dell’invito: «Ciò che tarda, avverrà». Mario, che lavora nel campo della malattia mentale, propone l’incontro tra persone di Macondo che operano nel settore del disagio, per affrontare la emarginazione in termini non più di esclusione-inclusione, ma come una situazione determinata da altri disagi.
Umberto Malavolti racconta assieme a Lidia l’esperienza fatta nella Casa di Maria in Brasile, i rapporti intrecciati con l’associazione Amar e le prospettive della casa di accoglienza. Donatella parla della rivista Interculture e delle sue prospettive e difficoltà. Matteo rilancia il campo scuola dei ragazzi adolescenti, che anche quest’anno si terrà nell’Appennino tosco-emiliano.
Si prendono i primi accordi per la festa nazionale di Macondo a giugno; Gianni sarà il coordinatore. Narrazioni e racconti ricordano e tessono fili nuovi e antichi. A tavola continua la nostra conversazione sul presente e sul futuro.
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3 marzo 2011 – Castelfranco Veneto (Tv). La dottoressa Chiara Ghetti accoglie l’invito di Raffaella Bertolo (Istituto statale di istruzione superiore «F.
Nightingale») e illustra a una platea di quaranta studenti delle classi quinte per operatori dei servizi sociali il suo lavoro con le donne detenute presso il carcere della Giudecca di Venezia.
I ragazzi ascoltano con interesse la spiegazione del progetto «nido», che permette alle mamme detenute di vivere con il proprio bambino fino all’età di tre anni, all’interno del carcere; chiedono quali siano i reati più frequenti che le donne scontano in carcere; desiderano conoscerne l’età, la provenienza geografica e se esistono progetti di inserimento lavorativo post-pena. La dottoressa Chiara trasmette con le sue parole la passione e soprattutto l’umanità che mette nello svolgere il suo lavoro di responsabile del servizio sociale alternativo nel comune di Venezia e gli studenti imparano che anche nelle prigioni c’è spazio per un angolo di affettività e di speranza.
Con l’augurio che anche in tempi di ristrettezze economiche, lo Stato continui a finanziarie progetti umanitari; l’incontro si conclude tra applausi, ringraziamenti e… un vassoio di frittelle crema e zabaione.
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5 marzo 2011 – Orzano di Remanzacco (Ud). Ospite delle suore presso la Casa p. Luigi, don Giuseppe Stoppiglia, su invito degli amici e soci del gruppo Solidarmondo e di suor Irma Rosa, affronta il tema La felicità fiorisce dalla giustizia e dalla misericordia. La sala è gremita, alcuni si sono seduti nel corridoio, aspettando un gruppo di giovani che non arriva. La felicità è di tutti o non è felicità, afferma l’oratore. Come non si dà una speranza individuale, perché senza speranza non c’è vita per nessuno. E la felicità nasce dall’accoglienza dell’altro da noi, che è insieme sorpresa, responsabilità e festa. Giuseppe si rivolge direttamente ai presenti tra il pubblico, li richiama, li sprona, scherza con loro, costruisce su di loro esempi di vita, accoglie le loro domande. Sbocconcellando il pane del pellegrino, un piede a terra e un piede sul predellino per i saluti, poi si riparte per casa.
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11 marzo 2011 – Stroppari di Tezze sul Brenta (Vi). Carlo Valle, direttore della Prestige, sta sul cancello della fabbrica con il papillon in bella vista, il figlio Andrea con il cugino sostiene il nastro dell’inaugurazione. Di lato gli operai del legno formano un coro di applausi al ministro del lavoro, l’onorevole Sacconi, che arriva, conversa e applaude al lavoro della piccola azienda internazionale Prestige del mobile. Il sacerdote Giuseppe con il sacrista benedice il fabbricato e gli operai, cristiani e musulmani insieme. Poi tutti scendono nella sala di esposizione del mobile, arredata con gusto e magnificenza, dopo di che ci attendono i tavoli imbanditi nel bianco chiarore dei gazebo.
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15 marzo 2011 – Biancade (Tv). Padre Arnaldo de Vidi è arrivato da poco da Maunaus, Amazzonia del Brasile, ospite del fratello; tre vecchi sacerdoti per strade diverse, come tre re magi, senza stella, raggiungono la casa dell’amico e con lui, che racconta la sua lunga avventura pastorale partendo dalla lontana Cina fino al Brasile di São Paulo e Manaus e che a breve riprenderà a Belem nel Parà do Brasil, consumano in lieta compagnia il pranzo tra i camionisti del trevigiano, mentre fuori piove.
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16 marzo 2011 – Mussolente (Vi).
Le Acli di Casoni, l’associazione Vita Nova assieme ai giovani di Azione cattolica di Casoni, Mussolente, San Zenone e Ca’ Rainati, invitano don Giuseppe Stoppiglia e Alberto Bordignon a parlare ai giovani del vicariato su Bene comune, legalità e immigrazione. Alberto, ricco della lunga esperienza con gli immigrati, offre dati, elenca situazioni e illustra proposte nuove per affrontare il tema sociale e umano degli immigrati; Giuseppe apre la conversazione sul bene comune, che non è un bene immobiliare, ma la condizione che la comunità costruisce giorno dopo giorno, perché tutti e ciascuno siano riconosciuti nel diritto e dovere di cittadini responsabili nella/della comunità ospitante e non solo assistiti, bene o male sopportati in dipendenza dal reddito o dalla provenienza.
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19 marzo 2011 – Bologna. L’associazione Macondo Suoni di Sogni ha inaugurato lo spazio di via del Giorgione n. 10, luogo concesso in condivisione ad alcune associazioni di Bologna tramite bando pubblico. Nelle giornate di martedì e di venerdì il locale sarà di uso esclusivo dell’associazione Macondo Suoni di Sogni, per lo svolgimento di attività (sensibilizzazione pubblica a tematiche socio-umanitarie, realizzazione di concerti ed eventi, organizzazione di corsi musicali per ragazzi e sostegno psicologico verso categorie deboli, adolescenti, genitori in difficoltà).memoria di Antonio Ramigni. Dopo la messa si susseguono gli interventi di sindacalisti e storici a ricordare la figura dell’uomo, del sindacalista e del cristiano. Forte è la carica emotiva sui presenti al racconto delle lotte di Antonio, che sapeva mettere insieme misericordia e giustizia, conflitto e non violenza, tenacia e gioia di vivere. Durante il pranzo hanno preso la parola gli amici di viaggio, con memorie, poesie, filastrocche. Grande!! Antonio. Una parola che passa nella mente quando si ricorda lo scomparso. A causa di una frana, due pellegrini hanno fatto tutta l’attraversata dei colli euganei prima di giungere a villa Immacolata, con la tenacia di un cartografo spaesato.
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1 aprile 2011 – Bologna. Presso la sede del quartiere Reno di Bologna, si è concluso il progetto Diversità in armonia, svolto da Matteo e Lisa Giorgioni con giovani dai 16 ai 22 anni: sono stati realizzati dieci incontri formativi e molte videointerviste di ragazzi che svelano sogni, paure e aspettative in quest’Italia così matrigna, amara e amata al tempo stesso. Come interpretano il concetto di libertà i ragazzi? quando si sentono liberi? quali sono i valori a cui s’ispirano? Queste sono solo alcune delle tematiche affrontate durante gli incontri, promossi e finanziati dal comune di Bologna.
Nonostante i programmi televisivi diseducativi, nonostante l’aggressività, la precarietà, l’intolleranza, nonostante l’assenza di meritocrazia, i giovani sognano una vita semplice ma non scontata, fatta di famiglia, di amore, di un lavoro che appassioni, sognano di viaggiare lontano e al tempo stesso di trovare un posto nel mondo, liberandosi però dal giudizio altrui che, come una spada di Damocle, incombe su tutti.
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2 aprile 2011 – Ferrara. Si sono uniti in matrimonio Daniela e Paolo, presso il municipio di Ferrara, dopo avere ricevuto la benedizione dei genitori e di un sacerdote tra i familiari oranti.
Apriva il corteo nuziale lo sposo con la madre e la sposa con il padre, che usciva solo allora dall’ospedale dov’era ricoverato per un controllo. Bianca la sposa, in grigio lo sposo, hanno fatto irruzione festosa nella grande sala del municipio, dove il sindaco e la segretaria hanno celebrato il matrimonio.
Felici, i presenti battevano le mani.
Commosso, il figlio Giacomo ha portato gli anelli degli sposi; Sebastiano, figlio di Paolo, batteva le mani assieme agli amici e ai parenti. Alcuni angeli di terza classe hanno accompagnato in forma privata gli angeli custodi alla festa, che ha chiuso con buffet e musica in allegria nella sala di un antico palazzo estense.
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4 aprile 2011 – Pove del Grappa (Vi), sede nazionale. Comitato festa 2011, prima riunione. Quando leggerai la nota, l’incanto della festa già si è sciolto. Sappi comunque che il comitato era al completo, se si esclude qualche assenza motivata, dei quali la privacy consiglia di non esplicitare il nome.
Con te che mi leggi, ci saremo visti a giugno, forse. Evviva!! * * *
7 aprile 2011 – Bologna. Presso l’Istituto storico Parri dell’Emilia Romagna, è stato presentato l’ultimo libro Un bene fragile. Riflessioni sull’etica della teologa Antonietta Potente. Assieme all’autrice, giunta dalla Bolivia, c’era Giancarla Codrignani. L’incontro è stato coordinato da Donatella Ianelli. Antonietta è una teologa che attualmente insegna teologia morale presso l’università di Cochabamba, in Bolivia, collabora con l’Istituto ecumenico di teologia andina a La Paz e con altri centri studi e università dell’America Latina e dell’Europa. Partecipa costantemente a convegni internazionali per i diritti umani e civili. Ha partecipato alla stesura della nuova Costituzione boliviana. Antonietta ha rivisitato gli spazi nei Hanno partecipato una cinquantina di persone tra ragazzi dei campi formativi, genitori, collaboratori di Macondo Suoni di Sogni.
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20 marzo 2011 – Dosolo (Mn). Il consiglio pastorale di Dosolo invita Giuseppe a parlare nella sala grande sul tema: Crisi, disastri. Dio dove sei? tema complesso, dove si mescola il sacro e il profano, la fisica e la metafisica, che l’oratore deve riportare sulla strada di un tracciato comprensibile, come fa il cacciatore coi cani che sono partiti in disordine dietro il fantasma della preda. Una frase è illuminante: l’uomo si sente forte quando sa di essere amato; per questo la fede non è fede nel miracolo ma fiducia in dio che è misericordia e giustizia. Il ragazzo/ragazza che nasce alla vita può comprendere questo solo se trova un padre che gli dia fiducia e sia insieme voce che trasmette valori condivisi e persona socialmente riconosciuta giorno dopo giorno.
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26 marzo 2011 – Ferrara. La redazione di Madrugada si riunisce presso il Centro per le famiglie «Isola del Tesoro», già acquedotto. Alcuni sono assenti, c’è un nuovo ospite, Alessandro Bruni, dell’associazione ferrarese «Dammi la mano» per l’affido dei minori. Apre la conversazione Stefano, con l’ordine del giorno. Prosegue Giovanni che presenta il monografico su Il corpo, già in lavorazione; prosegue Mario che prospetta un monografico su Raimon Panikkar, recentemente scomparso, filosofo e teologo introdotto in Italia da Achille Rossi, teorico e banditore del dialogo interculturale e interreligioso. Mario suggerisce un riflessione sulla politica, sulla nuova democrazia che giunge a noi dal sud del mondo. Si passa poi alla scuola, che occuperà un successivo monografico, per il quale si sono tracciati alcuni punti cardine, sui quali cigola la porta se non è bene oliata.
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27 marzo 2011 – Torreglia (Pd). A cento giorni dalla scomparsa dell’amico sindacalista, la Coldiretti organizza a Villa Immacolata, immersa in una macchia di pini, una giornata in memoria di Antonio Ramigni. Dopo la messa si susseguono gli interventi di sindacalisti e storici a ricordare la figura dell’uomo, del sindacalista e del cristiano. Forte è la carica emotiva sui presenti al racconto delle lotte di Antonio, che sapeva mettere insieme misericordia e giustizia, conflitto e non violenza, tenacia e gioia di vivere. Durante il pranzo hanno preso la parola gli amici di viaggio, con memorie, poesie, filastrocche. Grande!! Antonio. Una parola che passa nella mente quando si ricorda lo scomparso. A causa di una frana, due pellegrini hanno fatto tutta l’attraversata dei colli euganei prima di giungere a villa Immacolata, con la tenacia di un cartografo spaesato.
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1 aprile 2011 – Bologna. Presso la sede del quartiere Reno di Bologna, si è concluso il progetto Diversità in armonia, svolto da Matteo e Lisa Giorgioni con giovani dai 16 ai 22 anni: sono stati realizzati dieci incontri formativi e molte videointerviste di ragazzi che svelano sogni, paure e aspettative in quest’Italia così matrigna, amara e amata al tempo stesso. Come interpretano il concetto di libertà i ragazzi? quando si sentono liberi? quali sono i valori a cui s’ispirano? Queste sono solo alcune delle tematiche affrontate durante gli incontri, promossi e finanziati dal comune di Bologna.
Nonostante i programmi televisivi diseducativi, nonostante l’aggressività, la precarietà, l’intolleranza, nonostante l’assenza di meritocrazia, i giovani sognano una vita semplice ma non scontata, fatta di famiglia, di amore, di un lavoro che appassioni, sognano di viaggiare lontano e al tempo stesso di trovare un posto nel mondo, liberandosi però dal giudizio altrui che, come una spada di Damocle, incombe su tutti.
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2 aprile 2011 – Ferrara. Si sono uniti in matrimonio Daniela e Paolo, presso il municipio di Ferrara, dopo avere ricevuto la benedizione dei genitori e di un sacerdote tra i familiari oranti.
Apriva il corteo nuziale lo sposo con la madre e la sposa con il padre, che usciva solo allora dall’ospedale dov’era ricoverato per un controllo. Bianca la sposa, in grigio lo sposo, hanno fatto irruzione festosa nella grande sala del municipio, dove il sindaco e la segretaria hanno celebrato il matrimonio.
Felici, i presenti battevano le mani.
Commosso, il figlio Giacomo ha portato gli anelli degli sposi; Sebastiano, figlio di Paolo, batteva le mani assieme agli amici e ai parenti. Alcuni angeli di terza classe hanno accompagnato in forma privata gli angeli custodi alla festa, che ha chiuso con buffet e musica in allegria nella sala di un antico palazzo estense.
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4 aprile 2011 – Pove del Grappa (Vi), sede nazionale. Comitato festa 2011, prima riunione. Quando leggerai la nota, l’incanto della festa già si è sciolto. Sappi comunque che il comitato era al completo, se si esclude qualche assenza motivata, dei quali la privacy consiglia di non esplicitare il nome.
Con te che mi leggi, ci saremo visti a giugno, forse. Evviva!! * * *
7 aprile 2011 – Bologna. Presso l’Istituto storico Parri dell’Emilia Romagna, è stato presentato l’ultimo libro Un bene fragile. Riflessioni sull’etica della teologa Antonietta Potente. Assieme all’autrice, giunta dalla Bolivia, c’era Giancarla Codrignani. L’incontro è stato coordinato da Donatella Ianelli. Antonietta è una teologa che attualmente insegna teologia morale presso l’università di Cochabamba, in Bolivia, collabora con l’Istituto ecumenico di teologia andina a La Paz e con altri centri studi e università dell’America Latina e dell’Europa. Partecipa costantemente a convegni internazionali per i diritti umani e civili. Ha partecipato alla stesura della nuova Costituzione boliviana. Antonietta ha rivisitato gli spazi nei quali vive, in Bolivia, a Cochabamba, insieme a una famiglia indios Aymara.
Oltre sessanta persone hanno ascoltato e posto domande all’autrice e alla presentatrice Giancarla Codrignani. La riflessione e la curiosità, nei confronti del libro e di chi l’ha scritto, hanno fatto volare il tempo. E quando il tempo vola, chi lo piglia? * * *
9 aprile 2011 – Bassano del Grappa (Vi). La Cooperativa Adelante e il gruppo Vulcano anche quest’anno hanno organizzato il Social Day, giornata dedicata alla solidarietà. Tutte le scuole del bassanese partecipano all’evento. Molti ragazzi e ragazze, di ogni ordine e grado scolastico, hanno svolto attività manuali retribuite, devolvendo il ricavato su quattro iniziative: Tierra prometida, Bolivia; Libera, Palermo; Una strada per Idete, Tanzania; Reclutamento forzato: Ya basta!!, Colombia. La giornata di sole ha permesso lo svolgimento sereno e allegro delle attività dei vari gruppi scolastici, impegnati in lavori, interventi e attività variegate, variamente retribuite. Per un giorno anche i bambini e bambine delle elementari hanno conosciuto il lavoro (minorile) e la fatica che tanti loro coetanei di Bolivia e Colombia affrontano ogni giorno per la loro famiglia indigente: solidarietà è anche attraversare la sorte degli altri.
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10 aprile 2011 – Bologna. Si è svolto nei locali del Sacro Cuore, presso le suore salesiane, l’incontro delle famiglie che seguono il movimento Bilanci di Giustizia; tali famiglie mantengono un controllo sulla spesa e sul tipo di prodotti acquistati, che rispettino la salute, l’ambiente e il lavoro dipendente. Il risparmio sulle spese viene poi investito in progetti di solidarietà.
Il movimento fu lanciato dai Costruttori di pace, ha una funzione morale e politica e ha lo scopo di socializzare le famiglie tra di loro. Una delle finalità dei Bilanci di giustizia è quello di affrontare il tema della sobrietà insieme e non singolarmente, come voce nel deserto. All’incontro è stato invitato Giuseppe, che ha parlato della funzione sociale e morale del movimento: camminando (assieme) s’apre il cammino.
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11 aprile 2011 – Castelnovo di Sotto (Re). Alessandro Scansani è morto.
Leggo le sue memorie sui giornali e lo rivedo nello sguardo lucido che osserva, ascolta e vede già oltre. Molti di noi lo hanno conosciuto nell’ultimo tempo del suo cammino, eppure i suoi tratti sono di un uomo che pensa al futuro. Attento alle piccole cose e alla passione degli uomini, alla sua terra e agli umori che pullulano nella società.
La sua figura è legata alla casa editrice Diabasis, che a sua volta è lo specchio del suo modo di sentire e di pensare, curioso di conoscere e di comunicare, in cerca di collaborazione e di collaborazioni, aperto alle novità senza perdere il controllo del bilancio aziendale. Se ne è partito, ma resta con noi nel coraggio di affrontare la vita e il suo limite. Al funerale gli amici hanno parlato del suo impegno sociale, ma anche della sua umana poesia.
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16 aprile 2011 – Budrio (Bo). Benito Fusco, assieme al Circolo culturale, organizza nella sala refettorio del monastero la presentazione del libro Piantare alberi e costruire altalene. Dopo una breve presentazione dei convenuti, circa una settantina, come i primi discepoli di Gesù, l’autore viene pressato da un fuoco di fila di domande a tema e fuori tema, cui l’interlocutore ribatte punto su punto.
È tanto vivace il confronto che qualcuno chiede se il libro è già scritto o in fase di composizione. La domanda è a trabocchetto. Ma qualcuno ci cade.
Forse tu, lettore, vorrai conoscere le domande, eccole: il processo educativo, la morte del prossimo, il mito del creditore; seguono risposte semplici, cui l’autore aggiunge carattere e brio.
Alla fine un battimani liberatorio dà inizio al buffet, che gli amici hanno preparato, mentre l’autore traccia la firma sulle copie acquistate (sì, il libro è pure in libreria) dai presenti.
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20 aprile 2011 – Paderno del Grappa (Tv). Giuseppe parla all’Istituto Filippin sul tema Prima l’umanità poi la politica agli studenti provenienti da molte scuole d’Italia dirette dai fratelli Lassalliani. A tamburo battente l’oratore ha lanciato ai ragazzi la sfida: rispondere alla propria vocazione, partire con il desiderio di costruire un mondo migliore, memorizzare i pilastri su cui si potrà costruire il futuro: i poveri, gli emarginati, la donna, i bambini; ha ricordato lo spirito ospitale di molte città del sud, pungendo lo spirito di appartenenza dei ragazzi del nord, ha esaltato lo spirito creativo dei giovani, che amano la partenza. L’oratore, a destra il microfono e nell’altra le carte degli appunti ha concluso la tre giorni durante la quale i ragazzi e le ragazze hanno lavorato assiduamente sul tema Noi e gli altri, in un tripudio di voci, di accordi e di rimandi.
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21 aprile 2011 – Cavaso del Tomba (Tv). Accolti da Sonia e dal MASCI, che presta loro la sede, e dalle suore che ospitano i più giovani, arrivano venti ragazzi e ragazze scouts da Pontedera, guidati da Pierluigi Masi; percorrono a piedi tutto il territorio, seguono le tappe del triduo della Settimana santa, ascoltano la voce di Giuseppe che parla loro di responsabilità e bene comune; le parole di uno storico che illustra il formarsi del municipio di Cavaso e Gaetano che sfoglia il tema della riconciliazione. Il venerdì santo, dopo la processione della croce, gli abitanti di Cavaso accendono i fuochi su per le rive dei monti; non so se sono le torce dei soldati che cercano Gesù o i fuochi delle sentinelle che avvistano i nemici o il fuoco dei pastori che custodiscono il gregge. Le voci dei bimbi accompagnano i chiarori a valle che s’accendono a destra e a manca, lucenti e fumiganti.
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24 aprile 2011 – Bassano del Grappa (Vi). Istituto Graziani, auditorium.
Messa di Pasqua. Mirco l’organaro è arrivato per tempo, poi entra una donna che si fa il segno della croce, un sacerdote prepara la mensa, si accendono le luci, la candela sull’altare brucia la cera che si riversa sulla tovaglia bianca. I fedeli prendono posto, i bambini corrono nel parco o spiano dal corridoio. Il celebrante ora dà il segnale di inizio, si alzano le voci del canto dal coretto. Gaetano illustra le letture per immagini e paralleli, fa seguito Giuseppe che invita i fedeli con voce rauco/tonante a togliere il velo dai segni per scoprire la responsabilità personale dentro la comunità, a illuminare la fede che libera e cammina oltre la devozione, che è sentimento che protegge; dall’immagine di Pietro al sepolcro, il celebrante passa a ricordare che l’autorità si radica e si sostiene sulla figura del padre, se questi può raccogliere dentro la comunità i valori vissuti e li passa, li consegna ai figli. Solo allora la vita procede e la resurrezione non sarà un miraggio, ma il mistero dentro il quale viviamo.