Macondo e dintorni
1 maggio 2010 – Bologna, quartiere Reno, sala Falcone Borsellino. Macondo suoni di sogni con Matteo Giorgioni presenta «Four Roads», viaggio documentato in Bosnia da quattro amici bolognesi che mettono a confronto le malattie sociali e disumanizzanti italiane con la realtà giovanile bosniaca, esaltandone i sogni ed evidenziandone le limitazioni burocratiche imposte dal governo ai giovani limitando la loro libertà.
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3 maggio 2010 – Bassano del Grappa (Vi). Al teatro Da Ponte spettacolo musicale con Enzo Iacchetti. Titolo dello spettacolo Chiedo scusa al signor Gaber. Enzo ha cantato insieme e in contrappunto con il coro, accompagnato dal pianoforte. Ha alternato il canto con riflessioni semiserie, ironiche, sferzanti, seriose. Il pubblico numeroso seguiva i canti e ascoltava la voce proveniente dal buio, illuminata sotto la calotta da un raggio di luce. I bambini tentavano di salire sul palco per scoprire la magia. Enzo assorbiva la luce, che restava ferma sul capo di lui. Battimani, pianti hanno accompagnato e concluso la serata.
Il presidente Stoppiglia dal palco ha ringraziato e ha colto l’occasione per richiamare il valore universale della musica, il rispetto dell’infanzia, la capacità di meravigliarsi, la fine del pregiudizio. La serata è stata offerta da Enzo Iacchetti e dalla compagnia.
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6 maggio 2010 – Pove del Grappa (Vi), sede di Macondo. Segreteria di Macondo: vari i temi all’ordine del giorno. Campi estivi: Marche e Sicilia. Festa e ospiti della festa. Pressante il tema della Casa di Rio de Janeiro e della sua gestione. Diminuite le presenze, la Casa sta perdendo il suo scopo: quello dell’incontro e del rapporto tra culture diverse. All’incontro sono presenti al completo i membri della Segreteria. Il cielo è sereno, le stelle a distanza, al capitello recitano l’Ave Maria.
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11 maggio 2010 – Pove del Grappa (Vi). Incontro con il gruppo «Dottor Clown» in partenza per il Kenya.
Gaetano e Giuseppe espongono gli obiettivi di Macondo. L’incontro poi si anima attorno al tema religione, fede, superstizione, sui luoghi della devozioni e sugli impegni di fede.
Scoppiettano scintille, s’accendono i fuochi che non si attenuano neppure nel congedo. La discussione non è fatta per raggiungere un compromesso, ma per evidenziare delle scelte o delle ipotesi di vita.
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20 maggio 2010 – Pove del Grappa (Vi), sede di Macondo. Luca, Alberto, Stefano si incontrano per accordarsi sulle modalità di aggiornamento del sito di Macondo: appuntamenti, informazione, riflessione, progetti di solidarietà, tutto passa sul sito, che ogni dì aggiorna la pagina e le scritture. L’incontro si conclude con un patto di austerità, che non prevede diminuzione di orario di lavoro, riduzione di aggiornamento tecnico e turni di guardia, che non è la guardia padana, distratta dai Verdi(ni).
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26 maggio 2010 – Ferrara. Caterina Indelli, mamma del nostro direttore Francesco Monini, è morta nella sua casa di via Borgovado. I figli, nel giorno del suo transito, hanno scritto: «Il treno che tanto aspettavi / è arrivato all’improvviso / ma tu eri pronta / le valigie in mano / il lume acceso».
Chi l’ha conosciuta, piccola, minuta, dall’occhio vivace, la ricorda attenta alle cose della famiglia, ai ricordi, alla società e alla religione che si interessa dell’uomo, delle sue fatiche.
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29 maggio 2010 – Bassano del Grappa (Vi). Festa nazionale di Macondo.
Presentazione del libro di Giuseppe Stoppiglia Piantare alberi, costruire altalene. La sera il gruppo tecnico prende d’assalto l’Auditorium, dove si è appena conclusa la messa di fine anno dell’istituto Graziani, predispone il centro di registrazione, sintonizza i microfoni e già sul palco dietro il grande tavolo addobbato siede il coordinatore Gaetano, che introduce la serata e passa la parola agli ospiti.
Inizia Jessica, che parla della sua maternità, dell’innocenza dei bambini, della loro possibilità oggi di entrare in rapporto con bambini di altre lingue, altre culture. Segue Mancini che parla di identità, che richiama la proprietà, mentre la relazione costruisce un’economia solidale e non una ricchezza che esclude gli altri. Elenca poi le condizioni della democrazia, e sono il riferimento morale alla verità storica: la politica come servizio, la cura dei diritti dell’uomo, l’intelligenza della speranza e la non violenza che trasforma i rapporti e scioglie gli agguati di un pensiero schematico.
La parola passa a Michele Serra, che pone una domanda all’autore, con premessa: un tempo si dava importanza alle strutture e non alle persone, poi le strutture sono cadute, e le persone avrebbero dovuto perdere importanza; ecco la domanda: nella crisi attuale della Chiesa, quale sia il suo rapporto con la Chiesa e quale sia oggi la sua funzione di prete. Chiude il cerchio Pietro Barcellona, che vorrebbe parlare bene di Stoppiglia e male del libro, perché i libri non servono, restano gli esempi: noi conosciamo vivendo, l’esperienza precede il pensiero. Non esiste un concetto di giustizia o di verità. Il libro di Giuseppe è importante perché nasce dalla vita, dalla sua esperienza. L’autore sigla la serata tentando risposte, ricordando stralci di vita, sciogliendo l’enigma del rapporto tra persona e ruolo, proponendo la metafora del bambino che non ha pregiudizi e costruisce quindi nuove percorsi di vita.
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30 maggio 2010 – Bassano del Grappa (Vi), Istituto Graziani. Continua la festa nazionale di Macondo. Al convegno del mattino introduce il presidente Giuseppe Stoppiglia sul tema I piedi che fanno camminare la storia: non sono le maggioranze di governo, che cercano il consenso e conservano, non sono i potenti e i re; oggi il cammino della storia può essere aperto dalle donne, dai giovani, dai bambini e dai poveri. La parola passa agli ospiti. Inizia la signora Justine Masika Bihamba, che descrive le violenze subite dalle donne in Congo durante la guerra ancora in atto a Goma e le attività di difesa e di recupero svolte dalla sua associazione. Dalla Siria parla il gesuita padre Paolo dall’Oglio e racconta il difficile rapporto tra mondo occidentale e musulmani, che continuano a subire violenze da parte nostra, che esportiamo la democrazia.
Odilia Lopez Alvaro racconta l’attività svolta dalle donne per superare la tradizione patriarcale, maschilista del suo paese e parte dalla sua esperienza personale, la sua fuga da casa per non subire un matrimonio concordato sulla sua testa, per illustrare i programmi e le azioni del centro dei diritti delle donne in Chiapas. In sostituzione di Fabien Eboussi Boulaga prende la parola Filomeno Lopez della Guinea Bissau, che espone il nuovo pensiero dei popoli d’Africa, che tiene conto della colonizzazione e del suo passaggio all’indipendenza, ma vuole costruire strade nuove e nuovi orizzonti nel confronto conflittuale con l’Occidente. Conclude Robson Max de Oliveira Souza, che racconta la sua esperienza in Goiania, Brasile, accanto ai ceti emarginati delle città e della campagna.
Più complesso raccontare la festa, che si è sviluppata dentro e fuori della sala: i dottor Clowns nell’intervallo del mattino di domenica, i gazebo delle associazioni schierati nel primo campo; il grande bar che ha servito il buffet della sera di sabato e tutta la domenica; la mensa di mezzodì servita dai ragazzi della scuola di Castelfranco, sotto la guida di Raffaella; lo spettacolo musicale di Carlo Bassanese e la sua orchestra, i bimbi che corrono nel terzo campo, la folla che sfila nei corridoi, davanti al bar, presso la pedana del concerto. E poi gli abbracci, le conversazioni, gli interpreti pronti durante e dopo gli interventi, i colori degli ospiti e delle donne e dei bambini; lo spazio del sacro, i presbiteri in alto sulla predella dell’altare e il coro che accompagna i gesti, le parole dei presbiteri, l’emozione dei fedeli; il canto, i canti, la danza che accompagna l’introduzione del Libro e i fotografi che graffiano la penombra e la luce dei neon. E poi, su tutto, la sera che chiude la festa, le grida dei bimbi, gli ultimi saluti, quelli che non concludono mai, che sempre ripetono: ci si vede ancora.
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6 giugno 2010 – Piovene Rocchette (Vi). Concerto al monte Summano del complesso Valincantà. Giuseppe Boiero presenta lo spettacolo. Daniela illustra le finalità del concerto, in rappresentanza del gruppo Macondo per il Togo. Gaetano, in sintonia con le finalità di Macondo, rammenta l’incontro di ieri e di oggi tra la gente in cammino. Un presentatore introduce le canzoni. Valincantà partecipa per la seconda volta all’incontro, riprende le canzoni di ieri e rinnova il repertorio.
Numerose le famiglie che partecipano all’incontro festoso. Ai bordi della conca il mercatino delle donne offre oggetti manufatti dal gruppo artistico femminile di Piovene e raccoglie risorse per il progetto del Togo, in collaborazione all’associazione AIDE che sviluppa il progetto Kpalimé a favore dei ragazzi del paese africano. Il parco naturale di Mardifaia accoglie gli amici che sono venuti ad ascoltare il concerto e godere l’ospitalità di Cason dei Giunori.
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8 giugno 2010 – Marano Vicentino (Vi). La parrocchia di Santa Maria Annunziata organizza una serie di incontri, al primo dei quali sono presenti Fausto Stefani e Giuseppe Stoppiglia sul tema Testimoni di un sogno: un cammino al servizio degli altri. L’incontro si svolge nella Casa del Giovane. I relatori hanno raccontato momenti della loro vita, inseriti nella grande storia, fatta di tensioni, di speranze e di lotte. Il pubblico seguiva attento e affascinato la narrazione dei testimoni che proponevano, tra paralleli e trasversali, l’ipotesi di un servizio che affronti e superi il narcisismo che tutti oggi pervade.
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11 giugno 2010 – Marghera (Ve). Non ci crederete. Fabien Eboussi Boulaga, che avrebbe dovuto partecipare al convegno nazionale di Macondo, è riuscito a scendere in Germania, è passato per Venezia, dove ha tenuto una lezione all’università in una sede sperduta di Marghera, edificio Lybra, che abbiamo raggiunto grazie alle indicazioni telefoniche in simultanea di una postina di Malcontenta, già operante in zona industriale. Abbiamo così realizzato fuori luogo e fuori tempo l’incontro semplice e gioioso con Fabien Eboussi Boulaga. Abbiamo poi seguito anche la coda di una sua lezione per dottorandi, dal titolo Educazione e teoria delle scienze nelle culture africane.
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12 giugno 2010 – Castelcucco (Tv).
Cena solidale per il progetto Microcammino di Peter Bayuku. Da vari anni un gruppo di donne, i cui nomi sono abbinati alle stelle, organizza una cena di beneficienza per il progetto, con l’aiuto degli Alpini di Castelcucco e l’afflusso generoso degli abitanti del paese. La serata è calda, serena. Non c’è Peter, trattenuto al suo paese da impegni istituzionale, governatore del distretto di Koinadugu, in Sierra Leone. C’è però la moglie, signora Pelliccia Antonella, il segretario della nuova associazione Augusto Castagna che sostiene dall’Italia il progetto Microcammino, ed espone in modo chiaro le linee del progetto, invitando i presenti alle iscrizioni. La cena si conclude con la musica di un complesso locale mentre si accennano timidi passi di ballo in pedana.
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19 giugno 2010 – Felino (Pr). Giuseppe viene invitato dai coniugi Fulvio e Daniela Olivieri a parlare alla Comunità Il Noce, nata nel 1992 per dare accoglienza ai minori che vivono una situazione di disagio familiare e sociale. Se la famiglia naturale si apre alla società, e ne vive le opportunità e le problematiche, diventa custode responsabile del bene comune. Su questa linea Giuseppe parla del rapporto genitori e figli, del rapporto di coppia, della nostra terra in cui la società si è sfaldata. La storia della vostra comunità, conclude il relatore, è testimonianza e invito alla responsabilità sociale, nutrimento del rapporto di coppia.
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20 giugno 2010 – Cavaso del Tomba (Tv). La signora Sonia Mondin organizza un incontro presso le suore Dorotee, Ragazze di ieri… donne di oggi, e invita Giuseppe che in prospettiva escatologica dice: la persona va oltre i ruoli e le distinzioni di sesso: è un essere irrepetibile. La donna ha la capacità della attesa e dell’ascolto e cura le relazioni. E se l’uomo è la ragione, la donna è l’anima e l’anima nasce nella relazione. Banditi dall’incontro i maschi. Nonostante i controlli all’anagrafe qualcuno, maschio, entrava, con il corpo o con lo spirito, non lo so.
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25/26 giugno 2010 – Salerno. Giuseppe Stoppiglia viene impegnato nella zona orientale di Salerno, per un incontro popolare di piazza promosso da una serie di gruppi e organizzazioni di volontariato (che si riferiscono al MOVI e a due parrocchie) e del terzo settore sul tema Tutt’insieme per… la sobrietà. Durante le due giornate Giuseppe ha tenuto altri due incontri con gruppi diversi sulla funzione politica del volontariato e suoi obiettivi. Alla fine degli incontri, dopo gli applausi, le donne hanno consegnato nelle mani del relatore le torte intatte, che in caso di mala audizione vengono invece lanciate su obiettivo mobile.
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29 giugno 2010 – Marcon di Mestre (Ve). Tavola rotonda presso l’agriturismo Ormesani, relatori Beppe Stoppiglia, Giulio Romani e Sandra Paltrinieri sul tema La motivazione sindacale: ieri, oggi, domani. Oggi è inutile cercare gli schieramenti, le alleanze di potere. Se non nasce dentro il sindacato il dovere di dare risposta a chi sta ai margini, a chi non ha voce, la funzione sindacale coprirà solo un ruolo mediatore e moderato dell’esistente, senza futuro.
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2 luglio 2010 – Pove del Grappa (Vi).
Incontro di Irmà Adma e Roberto dal Brasile nella sede di Macondo con parte della Segreteria. Nostro grande desiderio era di averli alla festa di Macondo. Impegni istituzionali li hanno trattenuti in Brasile. L’attività di Amar, a favore dei ragazzi e ragazze di strada, si va espandendo.
Sorgeranno una nuova sede, una casa dormitorio e servizi vari per bambini e bambine. Abbiamo scambiato alcune riflessioni sulle finalità della associazione Amar e sulla nostra presenza in Brasile oggi.
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3 luglio 2010 – Fossalta di Piave (Ve).
Matrimonio di Donatella e Giorgio.
La giornata è calda, il pomeriggio è acceso, le donne in decolté, gli uomini in cravatta. Lo sposo sul limitare del presbiterio attende la sposa che non arriva, ma poi appare d’improvviso, nube bianca di luglio, vento caldo dell’Africa, si perde in controluce sulla porta della chiesa invasa dal sole, si fonde con l’astro e diventa fiamma bianca incandescente. Si incammina verso l’altare, verso lo sposo. E inizia il rito. Scorrono i nomi degli invitati. Si annunciano le letture. Gli amici parlano degli sposi e annegano le parole nell’emozione intensa del rito. Il sacerdote accompagna, conduce, richiama, pungola gli amici degli sposi. Poi tutti si sciolgono in battimani nell’esaltazione della festa. Sposi, dolcemente sposi. Sullo sfondo il vecchio parroco si appresta alla messa vespertina.
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8/10 luglio 2010 – Srebrenica (Bosnia Erzegovina). Fulvio Gervasoni e padre Garau, prete antimafia che raccoglie l’eredità di don Puglisi, ucciso dai mafiosi, incontrano la signora Haira, che rappresenta le madri e le vedove dell’eccidio di Srebrenica, in cui furono uccisi quasi diecimila maschi, dai quattordici ai settant’anni, dal generale serbo Mladic e dai suoi uomini, che ancora oggi vivono impuniti. Alla signora verrà assegnato il 29 novembre a Palermo il premio don Puglisi, consegnato a quanti dedicano la vita a un’attività sociale. Fulvio e padre Garau hanno poi visitato i dintorni di Srebrenica dove vivono i musulmani scampati all’eccidio, che ricevono aiuti anche dall’ambasciata italiana.
Hanno visitato le donne del progetto Srebrenica ’99 con il quale Macondo e Sindacato Edili Cisl hanno aperto delle adozioni a distanza. Hanno assistito poi all’arrivo delle 775 bare di altri cadaveri musulmani riconosciuti, che saranno tumulati nel cimitero Memorial di Srebrenica, mentre la cittadina, indifferente al rito funebre, si prepara al torneo di calcio, un atto cinico di provocazione da parte dei serbi che viaggiano ancora impuniti per le strade.
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10 luglio 2010 – Milano. Fabrizio Panebianco e Laura si sposano. Non ho potuto partecipare al matrimonio, tengo solo il biglietto di invito. Porta una foto: due ragazzi, lui e lei, di spalle, si tengono per mano, camminano lentamente senza voltarsi indietro. Avanzano con coraggio, aprono il loro cammino insieme, non sanno il percorso, quello lo fanno loro stessi camminando. Sentiamo un timido battimani e poi via, in viaggio, verso l’Africa. Ritorneranno per svolgere in ambiti diversi le loro professioni, intrecciare fili di pace e giustizia sulla nostra terra, dove la società scompare.
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18 luglio 2010 – Palermo. Inizia oggi il progetto San Francesco, organizzato dai Sindacati Filca Cisl di Lombardia (edilizia) e dal Siulp di Lombardia (Sindacato Polizia), con la collaborazione del Sindacato Edili di Palermo e di padre Antonio Garau, e di Macondo, tramite Fulvio Gervasoni, Alessandro Di Lisi, Roberta Villa, Totò Scelfo. È stato un campo di formazione organizzato nell’anniversario della strage di Via d’Amelio, in cui moriva Paolo Borsellino, un viaggio nei luoghi confiscati alla mafia, con la sosta a Papirolandia, discoteca sulla spiaggia di Scopello confiscata alla mafia e oggi utilizzata per i bambini di Palermo, l’incontro a palazzo dei Normanni tra le istituzioni cittadine e regionali, i sindacati edili e di polizia; infine la lunga sosta a Petralia Soprana, la terra dove fu ucciso dalla mafia locale nel 1948 il sindacalista Epifanio Li Puma, militante in difesa dei diritti dei contadini alla terra e all’istruzione. La settimana si è conclusa a Petralia con la conversazione di Stoppiglia, padre Garau, Cosmo Colonna; seguita dal ballo popolare della Cordella, eseguita dal corpo di ballo di Petralia e dalla festa in piazza. La settimana di formazione è stata un percorso assieme e accanto ai ragazzi di Papirolandia e alle loro storie di lotta e di abbandono; un viaggio nelle terre confiscate alla mafia e ora gestite da cooperative che vogliono costruire rapporti nuovi nella legalità e per una cittadinanza liberata, un incontro affettuoso con i familiari di Epifanio Li Puma, morto per la vita dei contadini di Petralia e della Sicilia.
Un percorso senza prevenzioni, alla scoperta di un cammino possibile per la liberazione della cittadinanza dagli artigli della mafia e di chi con essa collabora direttamente o per omertà.
La Lombardia è oggi la terza regione d’Italia per beni confiscati alla mafia e per traffico di droga.
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23 luglio 2010 – Riceviamo la notizia della morte del padre di Giorgio Daniel mentre siamo ancora a Petralia in Sicilia: incidente sul lavoro, mentre riordinava un fienile. E ci telefona da Todi Amedeo che ci annuncia la morte del figlio di Leo Dominici. Due morti improvvise, che ci richiamano al senso del vivere e del morire e ci uniscono nel dolore alle persone che sulla terra restano orfane dei loro cari.
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24 luglio 2010 – Quinta edizione di Arte in una notte di mezza estate (festa annuale di Macondo suoni di sogni), happening artistico con musica, giocoleria, scultura, danza e poesia, il cui spirito è la condivisione e la partecipazione. La notte del 24 luglio sarebbe avvolta da un grande misticismo, perché secondo le grandi civiltà egizie, maya, inca, celti, indigeni polinesiani e indiani lakota, quello è sempre stato il giorno senza tempo, dedicato all’arte. A distanza di tempo, generazioni diverse s’incontrano respirando quella energia.