Macondo e dintorni
7 febbraio 2010 – Padova. In casa di Mirca si incontrano Matteo, Fausto, Lisa e Mirca, Federico e Gaetano per analizzare le condizioni di un campo scuola per adolescenti. Ne esce una prima parola d’ordine: creare un luogo educativo. Dar vita a un processo educativo non autocentrato, in cui l’ambiente sia funzionale alla relazione con l’altro e non alla identificazione con il gruppo o con l’associazione. Il percorso educativo non riguarda solo i partecipanti, ma anche coloro che hanno funzione di educatori.
9 febbraio 2010 – Reggio Emilia. Visita alla sede di Diabasis. Ci accolgono Alessandro Scansani, direttore della casa editrice, e la sua collaboratrice, Giuliana Manfredi. La casa editrice ha una struttura produttiva, culturale consolidata e insieme informale, che cresce sulla volontà e disponibilità dei fondatori che rispondono a domande aperte sul territorio nazionale e internazionale.
11 febbraio 2010 – Bassano del Grappa (Vi), libreria «la Bassanese».
Organizzato dall’associazione Quarto Ponte di Bassano, viene presentato il libro di Karim Metref, di cultura berbera, proveniente dall’Algeria, residente a Torino, in perenne esilio.
Affronta i temi della tolleranza, dello scambio interculturale. «I popoli sono misteri da accogliere e non problemi da risolvere», ha detto nell’introduzione Stoppiglia. Si sono toccati temi reali, concreti, attuali, per i quali Karim ha invitato i presenti a non risolverli con ideologie che separano, ma con risposte aperte.
21 febbraio 2010 – Cavaso del Tomba (Tv). Incontro organizzato dal parroco di Cavaso, don Piergiorgio, sul tema Tra fede e devozione. L’incontro avviene presso l’Istituto Cavanis di Possagno ed è rivolto a padrini e madrine e a quanti sono interessati all’educazione alla fede dei figli. Introduce don Giuseppe Stoppiglia, ponendo una prima domanda sul come agisca una comunità educante nei confronti dei ragazzi e dei giovani. La fede infatti non si insegna, ma viene consegnata dalla comunità ai suoi figli con il messaggio evangelico e sull’esempio degli adulti. La devozione si impara, dà sicurezza ma non prepara all’evento dell’incontro con l’altro e coi segni della storia. La fede, invece, rafforza lo spirito e lo tempra.
24 febbraio 2010 – Comacchio (Fe). In morte di zio Mario. È l’ultimo zio materno; il funerale si celebra nella chiesa dei cappuccini, che adesso è retta da una nuova compagnia di religiosi, dedita alla preghiera e alla predicazione. Quel che ci lega ai morti sono gli affetti e la memoria delle cose buone che con loro abbiamo fatto.
La chiesa è buia, mi accompagna un frate giovane, sorridente e servizievole. Nella navata la piccola folla prega, ricorda e rammenta.
26 febbraio 2010 – Santa Maria di Sala (Ve). Il gruppo parrocchiale organizza un incontro, in occasione del mese dedicato alla mondialità, su Il valore della differenza, in un Veneto che si chiude per paura del diverso e dello straniero. Qualcuno dice che bisogna tenere conto della paura, e va bene, ma non marciare sulla paura, per avere consenso e potere. È ancora in grado un ambiente religioso di raccogliere la proposta? Per passare dalla paura all’ospitalità non basta la devozione, bisogna fare un passo fuori del cerchio; ma l’educazione religiosa individualista, che salva l’anima, non aiuta.
9 marzo 2010 – Pove del Grappa (Vi). Nella sede di Macondo abbiamo incontrato Luca Bertazzo, che ha presentato l’attività dell’Associazione PerMicro, che opera nel microcredito, uno strumento finanziario innovativo, che, tramite un’ampia rete di relazioni, si rivolge a persone che non possono accedere al credito bancario per mancanza di garanzie. In particolare, i servizi del microcredito sono studiati per cittadini italiani e stranieri che vogliono avviare o sviluppare una piccola attività imprenditoriale e per famiglie in difficoltà che hanno bisogno di supporto per esigenze legate alla casa, alla salute, al lavoro e alla formazione.
11 marzo 2010 – Conselve (Pd). Su antico territorio romano, un tempo circondato da selve, piccolo insediamento in provincia di Padova, Conselve ha convocato il nostro presidente Giuseppe Stoppiglia per parlare sul tema La vita trasforma la persona. La vita, infatti, precede la conoscenza.
Utili sono i concetti e le ragioni, ma prima viene il vivente, che trasforma il nostro modo di rapportarci alle persone e alle cose, se ascoltiamo le sue domande, senza anticipare le risposte.
12 marzo 2010 – Bassano del Grappa (Vi). Nel pomeriggio al teatro Remondini si riunisce il coordinamento per la preparazione del «Social Day»; sono presenti molte associazioni del bassanese, in prevalenza ragazze che rappresentano le attività sociali del comprensorio. Il Social Day è una giornata gestita dalle scuole di Bassano di ogni ordine e grado, coordinate da Terra di Mezzo e Vulcano (non quello che è esploso in Islanda) con l’instancabile Riccardo. Si stabiliscono le modalità e i tempi. In quel giorno (data fissata per il diciassette di aprile) i lavori svolti da ragazzi e ragazze, lavori manuali utili e remunerati dai committenti, saranno devoluti su progetti di formazione e solidarietà.
Sarà una giornata di lavoro e di festa: pulizie, giardinaggio, imbiancatura, lavaggio macchine, pulizia autorimesse e altro ancora.
13 marzo 2010 – Sarmeola di Rubano (Pd). Pranzo in casa di Luca e Laura Ramigni. Li abbiamo rivisti dopo un anno dal loro arrivo in Italia provenienti dal Kenya, Nyahururu, dove hanno vissuto e lavorato coi tre figli per diversi anni. Hanno mantenuto intanto non solo il ricordo ma anche lo spirito che li animava nell’attività di quel paese; i figli si stanno abituando al clima, ai ritmi e alle nuove abitudini di un paese che è per loro ancora sconosciuto e per loro diffidente. Abbiamo insieme festeggiato gli ottant’anni del nonno Antonio e ricordato insieme i volti e i viaggi di Nyahururu.
14 marzo 2010 – Modena. Da anni un gruppo di famiglie si ritrova la domenica per celebrare l’eucarestia, rinnovare la parola di Dio. In tale percorso di fede il buon Giorgio Genesini ha voluto coinvolgere Giuseppe Stoppiglia che ha celebrato nell’atelier del falegname la messa, con una presenza viva e animata di amici che attingono dal vangelo il senso del vivere assieme nella comunità umana.
16 marzo 2010 – Pove del Grappa (Vi). In preparazione del campo scuola di Palermo, che si terrà a luglio, e del premio Puglisi, che sarà celebrato a dicembre e con il quale viene riconosciuto il valore sociale di persone che svolgono attività di formazione, di sostegno, di solidarietà tra persone emarginate e deboli, abbiamo incontrato Padre Garau, il sindacalista Toto Scelfo che avevano presentato, assieme ad altre collaboratrici, il loro progetto sociale a Verona.
17 marzo 2010 – Rio de Janeiro.
Adelaide è morta. L’avevo conosciuta a Rio de Janeiro nella favela del Manguinho, poi in Italia varie volte, l’ultima in occasione dell’intervento al cuore, che avrebbe dovuto garantire a lei un vita più sicura. Poi di nuovo a Rio de Janeiro in occasione dei suoi primi cinquant’anni, assieme alla nipotina che lei adorava, come adorava i figli che aveva allevato da sola, in ambiente difficile come la favela, dopo la morte del marito, svolgendo in cooperativa un’attività sociale per la sua famiglia e per la comunità in cui viveva. Non era facile quel lavoro, perché la cooperativa è stata sempre avversata da chi detiene il potere nel territorio favelado. Ha svolto un’attività educativa con gli adolescenti del Manguinho e poi ad Alcobaìça, a sostegno della loro stima e dell’orgoglio negro. Alcune donne l’hanno seguita dall’Italia, nel desiderio di accompagnarla e sostenerla fino alla fine, in vita e in morte.
Sarà una giornata di lavoro e di festa: pulizie, giardinaggio, imbiancatura, lavaggio macchine, pulizia autorimesse e altro ancora.
21 marzo 2010 – Cavaso del Tomba (Tv). Cresima di Davide Geronazzo, chiamato, dal suo padrino Giuseppe, affettuosamente, Davìd, che ricorda il nome di un membro della Sub Comandansia di Marcos, perché nato nei giorni del viaggio di alcuni macondini in Chiapas a visitare e sostenere la rivoluzione zapatista che era scoppiata nel gennaio del 1994. Oggi Davide riceve la cresima e Giuseppe appoggia sulla sua spalla la mano nel segno di un patto affettuoso di solidarietà e di responsabilità.
27 marzo 2010 – Maserada sul Piave (Tv). Invitato da alcune associazioni locali nella terra sassosa di Maserada a parlare del volontariato oggi, Giuseppe Stoppiglia affronta il tema direttamente, ricordando l’ampiezza del fenomeno in Veneto, ma anche le ambiguità del movimento; in particolare la sua funzione di supplemento e di conservazione, che non ha fatto crescere una mentalità nuova, che metta la solidarietà a servizio dei bisogni reali del paese, incidendo sulla volontà politica delle amministrazioni locali, che oggi tutelano i confini e dimenticano gli orizzonti. Molte le presenze e le domande sospese.
4 aprile 2010 – Bassano del Grappa (Vi), Casa Betania. Anche quest’anno le suore della Divina Provvidenza ci ospitano, nella foresteria della prestigiosa villa, per la messa di Pasqua. Gaetano e Giuseppe celebrano con tutti gli amici, nel luminoso porticato della casa, la Santa Messa di Resurrezione. I fedeli arrivano dal comune e dai paesi vicini. C’è anche Elena da New York. Fondamento della nostra fede, la resurrezione di Gesù è anche il nostro impegno affinché gli uomini e le donne abbiano una esistenza dignitosa e umana.
I bambini durante il sacro rito sono usciti in giardino a rincorrere i passeri che aspettano il sole di primavera.
7 aprile 2010 – Rio de Janeiro. A seguito delle violenti piogge e della incuria e negligenza delle autorità del genio civile, la terra ha franato a Rio de Janeiro, portando con sé duecentocinquanta vittime. A Niteroj, un comune confinante con Rio de Janeiro, c’è una grande montagna fatta di rifiuti, coperta di terra, sulla quale hanno edificato case, strade, portato i servizi di luce e acqua. La popolazione ci vive sopra, con l’avvallo delle autorità, come se fosse una vera montagna ed è una montagna di merda, che con la violenza delle piogge si è sciolta e si è portata a valle case e uomini in un vortice mortale.
9 aprile 2010 – Pozzoleone (Vi).
Giovanna Binotto è tornata per un breve periodo in Italia, proveniente da Rio de Janeiro dove dirige la «Casa de Maria» dell’associazione Macondo, nel quartiere di Grajaù. Resta presso la sua famiglia un mese. Oggi ha organizzato assieme a don Giuseppe Secondin, missionario «fidei donum» dal Brasile, un incontro nel comune di Pozzoleone, presso la sala consiliare, dal titolo I due volti di Rio de Janeiro per illustrare con due filmati i colori di Rio e la vita difficile delle favelas.
perso il codice di lettura per i suoi messaggi. Desideri che nascondono un’affettuosa richiesta, un nostalgico disincanto.
Ci sono molti bimbi nella chiesetta, che gridano, parlano e forse traducono per noi, inconsapevoli, i messaggi dell’amico scomparso tra le nevi.
11 aprile 2010 – Belvedere di Tezze sul Brenta (Vi). Festa della Sequela.
Il Centro de Foucauld di Cittadella invita Giuseppe Stoppiglia a parlare di Sequela e verità. Charles De Foucauld tradusse nella sua vita il messaggio di Gesù vivendo tra i Tuareg, senza l’obiettivo di convertirli, ma vivendo tra di loro, testimone di vita. Forse questo è uno spunto della sequela di Gesù, un messaggio che ci viene consegnato, e non sappiamo a che cosa porti, quando non abbiamo già confezionato la risposta vera. Numerosi i presenti, lusinghiera l’attenzione, acute le domande.
19 aprile 2010 – Bassano del Grappa (Vi). Su invito di Paolo, il cronista incontra un gruppo di mutuo aiuto, donne e uomini che hanno subito il trauma della morte di una persona cara o dell’abbandono. L’invito è rivolto a lui in quanto sacerdote. Il suo intervento sarà personale, legato alla sua esperienza di vita e di morte. Intervengono anche i partecipanti per raccontare le loro storie, loro passaggi, le loro visioni. L’atmosfera è intensa, densa di emozioni espresse e taciute.
25 aprile 2010 – Bassano del Grappa (Vi). Messa in memoria di Luca Manai. Terzo anniversario, nella chiesa delle suore della Divina Provvidenza. Resta ancora aperta la domanda, perché Luca sia morto lasciando nel dolore il padre, la madre, la sorella, gli amici, le amiche. Dall’altare un amico lo chiama, ma Luca non risponde ai suoi messaggi, o forse noi abbiamo 28 aprile 2010 – Milano Malpensa. Partenza per la Bosnia. Meta: Sarajevo, Srebrenica, Tusla. Il numero torna: Fulvio, Umberto, Ivan, Mirco, Gaetano, siamo in cinque, sulle ali del vento, tra le nuvole. Atterriamo a Sarajevo, dove Laura si unisce al gruppo, incontriamo l’ambasciata di Italia per chiedere il visto dei ragazzi e delle ragazze maggiorenni che verranno a Bergamo nel mese di giugno. Poi si viaggia per Srebrenica a incontrare il preside della scuola, il signor Petar Petrovic; visita al Memorial di Potocari; segue l’incontro con l’associazione «Srebrenica ’99». Nel pomeriggio passiamo in albergo da Dule, uno dei pochi musulmani scampati alla strage. Al mattino seguente partiamo per Tusla, per parlare con Elmir e la preside della scuola edile. Incontriamo anche i ragazzi della scuola che verranno in Italia. Gli incontri sono affabili e solutivi. Sabato si rientra, stanchi ma soddisfatti.
1 maggio 2010 – Abano Terme (Pd).
Matrimonio di Marco Lazzaretto e Vanessa. La chiesa è piccola e graziosa. Il sacrestano è preoccupato degli spostamenti delle suppellettili per il rito. Il testimone ecclesiastico nella folta barba, ieratico come un pope, attende in cima all’altare. Sulle ali del desiderio dello sposo e degli astanti, in doveroso ritardo, leggera come la nube di Giona, arriva la sposa, che adesso assieme allo sposo accoglie gli amici e parenti, che poi il sacerdote invita a parlare dai gradini del presbiterio. Gli invitati sono commossi, alcuni visibilmente, altri nascondono il groppo, dietro il nodo della cravatta gli uomini, del foulard le donne. Poi la breve folla sussulta dentro il sì per uno scrosciante battimani. Tutti contenti e felici d’amore.