Amor che move il sole e l’altre stelle

di Buccoliero Elena

Nell’ampio repertorio di corrispondenza con gli alunni della scuola primaria, raccolto in più di dieci anni dall’insegnante di religione Renata Cavallari all’Istituto Comprensivo ‘C. Govoni’ di Ferrara, l’amore è uno dei temi ricorrenti. Se ne inizia a parlare in terza e resta un tema centrale fino alla fine del ciclo. Lo ritroviamo in quasi trecento biglietti di bambini e bambine con sfumature e timori identici tra maschi e femmine; se scorrendo i biglietti il sorriso nasce spontaneo, bisogna che non sia di derisione o di sufficienza. I rossori, le gelosie, le incertezze e le delusioni non sono poi così distanti da quelli che subentreranno in seguito, e hanno la stessa dignità e importanza, rapportati all’età.
Per alcuni l’amore è un colpo di fulmine, Non riesco a togliermi di testa la faccia di una ragazza che si è esibita in palestra una settimana fa, per altri un avvicinamento graduale, Ora che sono diventata sua amica come faccio a dirgli che lo amo? Antonio è incerto tra due, Mi sono innamorato di Alessia e di Chiara, ma le bambine non sono da meno. Mi rendo conto che sono molto strana perché amo: Paolo, Luca, Andrea e Giovanni.
La prima difficoltà è trovare le parole giuste per dichiararsi. Cara maestra, ho un problema, non so come risolverlo. Mi sono innamorata di un bambino di quinta e non so come dirglielo, mi batte forte il cuore. Mi aiuti? Oppure: A me piace una compagna di classe, come potrei esprimerle il mio I love you? Una bambina di terza, dopo l’iniziale richiesta di aiuto, torna sul tema con la sua soluzione. Io avrei un’idea. Ho pensato di scrivergli così, te lo dico ok? Caro Andrea, ti amo tanto. Per favore mi rispondi con un bigliettino dicendomi che mi ami anche tu? Invece Mattia, 9 anni, è scoraggiato: Io non so esprimere amore a una ragazza che amo e non so sfogarmi.
Una bambina ha paura del rifiuto, Penso di piacergli ma non ne sono certa… Voglio chiederglielo però ho paura che io non gli piaccia. È veramente carinissimo e mi piace un sacco, però come sai anche le mie amiche hanno una cotta per lui. Un’altra si risolve a parlare, in fondo soccombere all’imbarazzo non servirebbe a nulla: Io sono timida però se lui mi ama e anch’io, mi sento che devo dirglielo.
Federico, terza elementare, ha esaurito le sue riserve di pazienza: Renata, ormai sono stufo. Lei ha un nuovo fidanzato, non riesce a restare sola un minuto! Jacopo ha in mente di scrivere una poesia, anche se lei lo sa già che la amo. Speriamo sia andata bene. A Ricky non è servito, Ho provato a scriverle un biglietto con una specie di poesia e le ho chiesto chi fosse più carino tra me e i miei amici. Lei ha risposto: Nessuno!, ma non si è perso d’animo: Voglio farle un altro regalo ma non so cosa, puoi darmi un consiglio? Certo, hanno bisogno di conferme. Cara Renata, scrive una bimba di quarta, io lo amo molto e quando gli parlo lui diventa tutto rosso. Ma vuol dire che mi ama? Un anno più avanti, Elia scopre quanto sono complicate le donne: Se tu fossi un maschio e una ragazza ti vuole dare una lettera, ma per averla devi superare delle prove, cosa faresti? Ci sono amori non ricambiati, come quelli descritti da Elena, Il problema è che io piaccio a Raffaele, a me piace un altro, e a un’altra bambina piace Raf, e impeti di gelosia: Cara Renata c’è un problema. Voglio che Ambra si fidanzi con me e che molli quell’altro. Davide pensa di rinunciare a Serena a favore del migliore amico che è innamorato cotto di lei, e lo stesso dubbio affligge Anita, Mi sono innamorata di due ragazzi. Uno dei due piace anche alla mia migliore amica. Le dico tutto o tengo la bocca chiusa? È una pena anche ricevere attenzioni e non poterle ricambiare. Credo che Roby sia innamorato pazzo di me, ma io non lo sono tanto di lui, scrive una bimba. E un bambino, in un impersonale delizioso, esprime la sua paura di ferire: Se uno piace a qualcun altro e lo sa, come fa a dirgli che non gli piace perché non ha un bel viso? Le parole poi si trovano e le conseguenze sono inevitabili: Cara Renata, in questi giorni sono molto triste perché una ragazza mi ha spezzato il cuore. Lo so che sono piccolo però sono molto sensibile, scrive tenerissimo Fabio, in quarta elementare.
Giulio, 10 anni, ama fare sorprese: A me piace una ragazza della mia classe e le vorrei dare una cosa carina, però gliela voglio dare senza che nessuno mi veda, neanche lei. Come devo fare? Anche Martina racconta i primi approcci, e con la libertà dei suoi anni non vede perché gli omaggi floreali non si possano offrire ai maschi. Gli ho regalato un fiore e lui mi ha detto grazie per il pensiero.
Jacopo, 9 anni, è davvero un poeta. Nello stesso anno ha scritto diversi biglietti come questo: Ogni giorno la Frency mi piace sempre di più. È bella come un fiore che sboccia sul sole. Più avanti: Per me anche io le piaccio, e anche se non fosse così non mi dispiacerei perché lei mi continuerà a piacere. Eppure sentirsi scelti è una gratificazione importante: Sai che Mirco mi ha messo nella lista degli amori ed è la prima volta per me? Quando poi sboccia quel legame speciale, di attenzione e appartenenza reciproche, la felicità è tangibile: Cara Renata, ci amiamo tantissimo. L’altro giorno mi ha fatto un regalo (un bacio sulla guancia). Sono diventata un peperone.
Per non farsi sopraffare chiedono conforto ai genitori, oltre che a Renata e agli amici del proprio sesso. Ho detto a mio papà che mi piace un bambino! E che un altro mi ha regalato un fiore. Secondo Jenny non sono stata gentile perché non l’ho nemmeno baciato. Gli ho detto solo: Grazie del pensiero.
I primi amori si esprimono in ogni direzione e per Ilenia, una bambina di terza che nei biglietti si firma con un nome di fantasia, è inquietante sentirsi ‘diversa’: Cara Renata ti nomino mia fedele consigliera, ma bando alle ciance passiamo alle urgenze. Nella mia fantasia si sta sviluppando la malattia omosessuale (gay o donna sessuale lesbica), mi puoi aiutare? Solo tu sai come aiutarmi. Ti prego, ti scongiuro, non posso vivere con questo tormento. Scusami, adesso respiro e ti confido altri segreti. Forse, se la prenderò ‘d’istinto’, mia mamma mi compra il Nintendo DS. E adesso il passato presente e futuro si macchiano, e dopo rischio di estinguere la specie del passato e del futuro. E io ho molta paura.
Ci sono momenti in cui succede qualcosa di veramente importante. Così Jacopo: Ciao Renata, ti devo parlare di una cosa molto seria. A me per la prima volta piace una ragazza molto ma molto bella e gentile. Però quando deve essere dura lo fa al momento giusto e poi in lei vedo dei sentimenti per me. Per te potrebbe andare bene? La ragazza è Stefania. Come ci vedi come coppia? Non siamo fidanzati però forse lo potremmo essere. Io ho paura perché quando mi piace una ragazza c’è sempre in mezzo un altro ragazzo. Come potrei fare a sbarazzarmene? Altri biglietti esplorano quello che succede dopo ââì« i litigi, il tradimento, la decisione di lasciarsi e la sofferenza che ne consegue ââì« e ci saranno occasioni per parlarne. Per il momento teniamo con noi l’energia vitale che scaturisce dai tratti incerti di questi bambini.
Scrive Olivia: Sono innamorata? Ma certo! Se non fossi innamorata mi sarei già sparata. Poi di uno così… Ah, l’amor fa impazzir, sorellin.
P.S. tutti i nomi dei bambini e delle bambine sono stati cambiati.

Elena Buccoliero sociologa, componente la redazione di madrugada
(con la collaborazione dell’insegnante Renata Cavallari e degli alunni della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo ‘C. Govoni’ di Ferrara)