Resistenza e lotte contadine in Brasile
Premessa
Questo articolo ha come obiettivo quello di presentare, in linee generali, alcuni aspetti della storia della lotta della classe contadina in Brasile e soprattutto nello stato della Paraiba, situato nella regione del nord-est.
Se consideriamo la storia come un processo dialettico, dobbiamo intendere il suo andamento come dato dalla attività degli attori/autori sociali che la producono e che sono, al tempo stesso, da essa prodotti. Da questo punto di vista il contadino è parte dello scenario politico, sociale, economico e, in quanto tale, produttore di storia, pertanto la sua resistenza e la sua lotta non possono non essere considerate attentamente in tale processo.
Come afferma J.de Sousa Martins nel testo Os camponeses e a politica no Brasil, i contadini hanno preso parte al processo storico della società brasiliana come un soggetto escluso, assente e considerato inferiore. Secondo tale autore, questa esclusione ideologica è tanto profonda e radicale, che alcuni dei più importanti avvenimenti politici della storia politica contemporanea del Brasile, pur essendo eventi che hanno visto come attori i contadini, sono completamente sconociuti, non soltanto alla stragrande maggioranza della popolazione, ma anche a molti intellettuali.
Non essendo la ricerca storica minuziosa l’obiettivo di questo articolo, vogliamo fornire soltanto l’elenco di alcuni importanti momenti della storia della lotta e della resistenza dei contadini.
Canudos e Contestado
Un primo momento importante all’interno di tale storia sono le cosiddette “Guerre di Canudos” nel 1896-1897 nei Sertoes dello Stato di Bahia e dello Stato di Goias, e la “Guerra del Contestado”, avvenuta tra il 1912 e il 1916 negli Stati del Paranà e di Santa Catarina, nel periodo che va dalla fine dell’Impero agli inizi della Repubblica brasiliana e nel contesto della espulsione dei posseiros (contadini che avevano l’usufrutto del suolo ma non la proprietà giuridica dello stesso) con l’avvento della Legge delle Terre.
Quest’ultima consisteva in un tentativo di regolarizzazione della proprietà attraverso un sistema di compravendita della terra. Tale regolamentazione veniva a sostituire il vecchio procedimento nel quale le terre donate potevano essere riconosciute di proprietà di coloro che le occupavano, che consentì ai proprietari abbienti di espandersi allontanando i posseiros che occupavano il suolo.
Queste organizzazioni di lotta dimostrano un certo disordine all’interno dei vincoli tradizionali di dipendenza nei quali erano tenuti i contadini. Sempre secondo Martins, i quattro anni di guerra nel Contestado e l’intervento dei militari significarono sopratutto una lotta contro il progetto di società che i contadini organizzavano e impiantavano con le loro occupazioni.
L’intervento militare nelle guerre di Canudos e del Contestado, in difesa dell’ordine e del regime, fece di queste lotte contadine delle lotte politiche. Tale azione fece sì che la ribellione mistica dei contadini perdesse l’apparente insignificanza data dal suo carattere localista, municipale e pre-politico, e che si caratterizzasse in una profonda dimensione politica che costituiva un rischio e un pericolo per l’ordine sociale costituito.
I primi anni della Repubblica hanno visto la presenza di tali movimenti (Canudos e Contestado) dal carattere messianico e la nascita di un altro movimento chiamato banditismo, che ebbe la sua configurazione nel cangao.
Ligas Camponesas
Un altro momento importante all’interno della storia delle forme di organizzazione contadine furono le “Ligas Camponesas”, diffusesi nel Nordest del Brasile negli Stati del Pernambuco e della Paraiba. Le “Ligas”sorsero nel contesto dei mutamenti strutturali in atto nel settore della canna da zucchero durante gli anni ì’30 e che causarono l’espropriazione delle terre dei “moradores” (coloro che lavoravano e abitavano nella grandi proprietà in cambio di prestazioni gratuite di lavoro) e dei “foreiros” (coloro che vivevano e lavoravano nelle grandi proprietà in cambio di un pagamento in denaro). In questo modo nel 1955 nell’Engenho Galileia (Engenho: luogo della coltivazione e della lavorazione della canna da zucchero), situato nello stato del Pernambuco, nacque una associazione di foreiros chiamata Sociedade Agricola e Pecuaria dos Plantadores de Pernambuco, che ben presto passò ad essere nota come Liga Camponesa e a diffondersi ampiamente tra i foreiros di antichi Engenhos. Tale associazione aveva, inoltre, lo appoggio del Partito Comunista.
Col passare del tempo il movimento delle Ligas venne ad assumere un carattere eterogeneo, tanto in termini di clientela (foreiros, moradores, piccoli proprietari, salariati..) come in termini di significato che tale organizzazione asssumeva per ogni partecipante.
Ancora una volta la fine delle forme tradizionali delle relazioni di lavoro generò, all’interno della classe contadina, l’avvento di nuove forme di rivendicazione; in questa fase la Liga svolse un ruolo di mediazione organizzando le proteste che sorgevano tra le varie categorie. Gli effetti dell’azione della Liga portarono alla rottura dell’isolamento della lotta contadina attraverso il consolidamento di un appoggio esterno. La lotta divenne pubblica (accesso ai mezzi di informazione) e si configurò come una forma di controllo sulle azioni dei grandi proprietari.
Altri effetti, determinati dall’avvento di tale organizzazione, furono quelli denominati “perdita della paura dei ricchi” e “sviluppo di un certo livello di coscienza”, soprattutto tra coloro che parteciparono alle azione più violente.
Nello stato della Paraiba si distinse la Liga Camponesa di Sapé, allo interno della quale militò il leggendario Joao Pedro Teixeira assassinato da pistoleiros nel 1962. In contrapposizione all’inerzia dei sindacati rurali, la creazione delle Ligas nella Paraiba ebbe l’importante ruolo di organizzare la classe contadina contro le forme di subordinazione esistenti nelle relazioni tra contadini e grandi proprietari rurali e di sviluppare una nuova forma di lotta per il diritto alla terra.
L’organizzazione delle Ligas venne repressa nel 1964. Già prima del Golpe militare le campagne brasiliane erano interessate da una ondata di violenza che, in seguito all’avvento della dittatura, si sviluppo e determinò l’estinzione delle Ligas.
Statuto della terra
Un altro aspetto rilevante nella storia delle lotte contadine è stato il processo delle organizzazioni dei sindacati rurali. In seguito alla lotta per l’ottenimento dei diritti venne creato nel 1966 lo Statuto della Terra (Estatuto da Terra). In questo periodo (1960-70) il settore agricolo brasiliano fu interessato da una trasformazione capitalistica caratterizzata da politiche governative come SUDENE, PROTERRA, IAA, PROALCOOL, che avevano come obiettivo principale quello di incrementare la modernizzazione nelle campagne attraverso l’utilizzazione di nuove tecnologie.
In questa nuova fase i grandi proprietari e gli impresari capitalisti iniziarono a vendere le grandi proprietà o ad ampliare la quantità di investimenti che determinarono l’espansione o il cambiamento delle forma di coltivazione e, al tempo stesso, l’espulsione dei contadini che reagirono generando numerosi conflitti sociali.
In forma generale tali forme di lotta miravano al conseguimento dell’applicazione dello Statuto della Terra che prevedeva la regolamentazione dei diritti dei contadini attraverso l’organizzazione sindacale. Il clima di tensione creato da tali conflitti costrinse lo Stato, in alcune situazioni, ad applicare lo Statuto della Terra (disappropriazione per interesse sociale in caso di tensione sociale). All’interno di tale forme di conflittualità risulta particolarmente importante il ruolo svolto da alcuni settori della Chiesa che favorirono l’accesso dei contadini alle forme giuridiche per conseguire i loro diritti.
Il contesto rurale si caratterizza, per la propria instabilità, per la propria insicurezza e per un clima di costante minaccia, che si riflette nei flussi migratori e nei processi di urbanizzazione forzata.
Negli anni ’80 nasce il Movimento dos trabalhadores rurais Sem Terra (M.S.T.), movimento nazionale di base che aggrega posseiros, salariati, piccoli proprietari, ossia tutti i lavoratori rurali privi di terra. L’obiettivo di tale movimento è quello di lottare per una riforma agraria radicale e per la costruzione di una società giusta e egualitaria attraverso la partecipazione, politica e sindacale, dei lavoratori rurali senza terra. Per raggiungere tali obiettivi vengono utilizzati vari meccanismi di lotta, come: occupazioni di terreni incolti, manifestazioni pubbliche, campagne di sensibilizzazione, la stesura di documenti di denuncia e la utilizzazione dei mezzi di informazione nazionali e stranieri.
Attualmente è possibile affermare che le lotte più importanti dei movimenti sociali diffusi nelle campagne della Paraiba sono i conflitti per la occupazione della terra e gli scioperi dei salariati rurali. Questi ultimi lottano per ottenere migliori condizioni di lavoro e di salario. D’ altro canto i contadini (posseiros, piccoli proprietari che praticano l’agricoltura di sussistenza mediante tecniche tradizionali) lottano per garantirsi l’utilizzazione del suolo, ossia la possibilità di nascere, vivere, piantare e morire nella terra.