Macondo e dintorni
3 maggio 2008 – Pove del Grappa (Vi). Un gruppo di cinquanta giovani della parrocchia della Guizza di Padova si è fermato per il pranzo in sede e ha conversato in cerchio attorno a Giuseppe, come piccoli indiani attorno allo stregone, che ha parlato loro della sua esperienza di parroco e di operaio, di Macondo per poi parlare di loro e del loro rapporto con la società. I giovani sono il futuro e non il nostro futuro, ha detto; e la funzione degli anziani è quella di camminare accanto ai giovani, né davanti, né dietro. E i giovani indiani hanno risposto: «Augh!», poi stesi sull’erba sotto il melograno hanno consumato un pasto della pace.
4 maggio 2008 – Fiorenzo Vincenzi rientra da Santa Cruz della Bolivia dove si era fermato per sei mesi, guadagnandosi da vivere in una pizzeria, alle dipendenze di un italiano e mantenendo i contatti con un’associazione di ragazzi per l’inserimento nel lavoro, i NATZ, per costruire assieme a loro e con le istituzioni locali un luogo dove cresca la stima personale e la speranza nel futuro.
6 maggio 2008 – Padova. Federico Bollettin, responsabile di Villaggio Macondo, organizza una serie di incontri sul tema Fede e corporeità. Per la prima serata, tenuta nella Sala Pertini del Centro Commerciale La Corte, introduce Giuseppe Stoppiglia. Segue poi il relatore don Barbero sul rapporto con il corpo e con le religioni, che del corpo e delle coscienze vogliono mantenere il controllo. L’aria era dendi sa, come quando sta per scoppiare un temporale; e le stelle stavano a guardare, sorridenti.
9 maggio 2008 – Pagnano d’Asolo (Tv). Gaetano incontra i giovani della Comunità sul tema La reciprocità del dono e riprende il discorso di Marcel Hénaff sull’esigenza etica e civile di ricambiare quanto abbiamo ricevuto dalla famiglia, dalla società civile. I giovani lo guardavano e forse qualcuno gli avrebbe chiesto pure lo scontrino, ma si sono fermati alle domande.
15 maggio 2008 – Valstagna (Vi).
Gianni Moro, presidente di Valbrenta Solidale, organizza un incontro nella sala teatro della scuola d’infanzia sul tema Volontariato come pratica di cittadinanza sociale. Il tema richiama la critica che spesso Giuseppe Stoppiglia propone nei confronti del volontariato, che attutisce le contraddizioni sociali anziché spingere la politica a risolverle. Da qui il tema attuale della cittadinanza, che non è un’eredità intoccabile, ma una condizione da difendere.
24/25 maggio 2008 – Spin di Romano d’Ezzelino (Vi). Festa nazionale di Macondo. Al sabato, il presidente introduce il tema Perché amiamo i poveri?. Prendersi cura dei poveri non vuole dire aiutare i poveri, ma vivere e condividere la loro sorte; così Dio non aiuta il povero, ma condivide la sua sorte, un dio debole che ha bisogno dell’uomo per sollevare l’uomo.
Per questo grande è il nostro compito, silenzioso e non riconosciuto.
La parola passa al monaco Marcelo Barros che si interroga: «Perché amo i poveri? Li amo e basta. Noi forse abbiamo perso l’anima perché abbiamo dimenticato l’amore. Pochi sono i poveri nel mondo, ma tanti sono quelli impoveriti dagli uomini stessi, dai violenti, dai rapaci». Prende la parola il magistrato Valerio Onida che tracciando la storia dei diritti umani afferma che sono lenti e lunghi i passi della giustizia. E ricorda, della Costituzione degli Stati Uniti d’America, emanata nel 1776, l’affermazione che tutti gli uomini sono uguali, che avrebbe poi messo in contraddizione la presenza della schiavitù e la discriminazione razziale presente in America; e poi cita la Dichiarazione Universale dei diritti umani, proclamata dopo la seconda guerra mondiale, le cui affermazioni avranno una rilevanza giuridica e sociale concreta. Il presidente dà la parola a Vito Mancuso, il quale alla domanda: Perché amare i poveri? risponde dicendo che l’amore è espansivo di sua natura e l’uomo ama perché la sua natura è relazione, ma l’amore dei poveri non può essere risentimento verso i ricchi. Ci sono però dei ricchi che si sono fatti ricchi attraverso l’imbroglio, e questi vanno combattuti, ma quelli che ricchi sono onestamente, non possono essere derubati. Conclude Pietro Barcellona che subito provoca: abbasso la retorica del dono! La retorica del dono nasce dalla separazione tra l’io e il tu che esclude il noi. Non basta fare una festa come questa per amare i poveri, ma ci vuole il rapporto con la vita e con il dramma della vita. Noi siamo un vuoto che si riempie nel rapporto.
Dopo l’incontro serale, la festa continua nel parco, con musiche, canti e possibilità di un pasto semifreddo, con salcicce calde e pane; la musica scalda l’ambiente sotto la pioggia che reclama ancora uno spazio di disturbo.
La domenica apre il convegno La terra fiorisce sotto il passo dei giusti, con molti testimoni, in prevalenza donne.
La signora Kekeli Adzo dal Togo ha parlato della tratta degli schiavi tra i bambini e gli adolescenti e la necessità di aprire scuole cui tutti possano accedere; la signora Valdenia Paulino, da San Paolo del Brasile, attualmente ospite di Amnesty International per sfuggire alla persecuzione della polizia, ha parlato della sua attività in difesa dei ragazzi di strada; Chiara Beltramello e suo marito Juan, dal Messico, raccontano la loro attività di maestri nelle piccole comunità sparse nella selva Lacondona, sostenuti dalle stesse comunità in cui operano e non dallo Stato; Antonietta Potente afferma che il ruolo della Chiesa non è quello di portare la dottrina, di fare proseliti, ma di vivere la vita della gente, e giusti sono coloro che giorno dopo giorno vivono e scrivono le azioni quotidiane della giustizia. Durante il convegno del mattino è intervenuto il gruppo dottor Clown che ha scherzato con il pubblico, bimbi e anziani compresi. Giuliana Trevisan ha raccontato la sua attività di ostetrica nel Ciad, la sua presenza professionale e insieme umana; inoltre hanno parlato i rappresentanti del comitato San Pietro di Rosà a difesa dell’ambiente, e quelli del comitato pacifista «No dal Molin» contro l’ampliamento della base militare americana a Vicenza.
Nel pomeriggio la messa presieduta dal monaco brasiliano Marcelo Barros ha visto la partecipazione animata di un’assemblea numerosa e attiva, accompagnata dal grande coro di Pove del Grappa. La festa poi è continuata nel parco. Numerose le associazioni che hanno partecipato alla festa coi loro banchetti e coi loro progetti. La pioggia discontinua e capricciosa ha rallentato le attività e disturbato alcune performances e i bambini hanno dovuto trovare spazio all’interno del fabbricato. La Banda Improvvisa, che lo scorso hanno ha dato forfait a causa del maltempo, ha concluso la giornata.
Su Conquiste del Lavoro, Sara Martano ha fatto un ottimo servizio sul convegno, raccogliendo dell’incontro e delle conversazioni i punti salienti.
Sui giornali locali, Il Giornale di Vicenza e Il Gazzettino, hanno scritto con generosità Cristina Bellemo e Silvano Mocellin.
28 maggio 2008 – Amelia (Tr). Giuseppe parla al Corso Nazionale della FIM per una testimonianza su Individuo, persona e comunità, affrontando la crisi del sindacato, oltre che del volontariato, la cui causa consiste nel soddisfare soltanto i bisogni anziché attendere e rispondere ai cambiamenti sociali e centrare il tutto sulla persona umana. Ascoltano attenti gli operatori sindacali, qualcuno prende appunti, altri controlla l’agenda, altri furtivo lancia un sms di speranza.
29 maggio 2008 – Padova. L’associazione Agorà invita Giuseppe a parlare su Impegno sociale e volontariato: conoscere per incontrare. Agorà è una rete di associazioni operanti sul territorio con le persone senza fissa dimora. Agorà ricorda la piazza di Atene, dove si discute del bene comune. Purtroppo la casa è un diritto per chi ha la seconda casa.
A Bassano del Grappa, Luca e Betta organizzano un incontro per un turismo responsabile cui partecipano Gaetano Farinelli per Macondo e Roberto che proietta e illustra una serie di diapositive dal Messico: Chiapas e Oxaca. Gli occhi di tutti sono aperti sulle mappe invisibili, che forano il buio.
5 giugno 2008 – Bassano del Grappa (Vi). Il Centro di Servizio per il Volontariato di Vicenza ha organizzato un incontro sul territorio dal titolo: Lavoratore rottamato? No, grazie! Io scelgo il volontariato. Nella sala del Ridotto teatro Remondini, Giuseppe Stoppiglia parla a un gruppo di venti persone su Ancora volontariato: l’incontro è aperto al pubblico, che diserta e non siamo in tempo di guerra. Forse il volontariato sta perdendo sempre di più quella incidenza sociale e politica che era la sua anima e viene sempre più accorpato alle istituzioni, abbracciato e vezzeggiato fino a esserne soffocato.
6 giugno 2008 – Pozzoleone (Vi).
Incontriamo il Brasile. Serata di solidarietà in occasione della presenza in Italia di Giovanna Binotto. Introduce la serata il sindaco. Poi Giuseppe parla di Giovanna, della sua attività, e dei motivi che spingono una persona a lasciare il suo paese per vivere in terra straniera, per scoprire, insieme con gli altri, la propria libertà, identità e responsabilità. Poi prende la parola Giovanna. È emozionata. La nipotina la guarda con gli occhi rossi.
Lei prende fiato e dice che il desiderio di fare e di stare con le ragazze in un percorso che è insieme professionale e pedagogico, alla scoperta e alla costruzione della loro personalità e dignità, nasce spontaneamente, e cresce nel cuore e nella testa giorno dopo giorno.
19 giugno 2008 – San Giuseppe di Cassola (Vi). Finalmente, dopo tanti piovaschi, si completa con una serata splendida il torneo di calcetto organizzato da Bruno Tolio. La Baxi ha superato la Bresolin Demolizioni per quattro a due. Prima della premiazione, il rappresentante di Macondo ha inneggiato allo sport e alla solidarietà. Tra i battimani, le foto ricordo e il lampeggiare dei flash, sono stati consegnati da parte di Bruno e Tiziano i premi e le coppe ai vincitori. La contesa per il terzo posto si era disputata in precedenza con la vittoria della squadra dell’Autocenter; la pioggia aveva impedito il proseguo di serata.
Generoso di applausi e battimani il pubblico senza ombrello.
20 giugno 2008 – Pove del Grappa (Vi). Paolo d’Aprile, in visita in Italia con la famiglia, passa per la sede di Macondo assieme ad Alberto Camata, incontra Giuseppe, Gaetano, raccontando con passione del Brasile e di San Paolo in particolare. Ha sempre mantenuto i rapporti con Macondo e molti lo seguono nella sua corrispondenza da San Paolo.
22 giugno 2008 – Brescia, convento di San Pietro in Rezzato. Giuseppe tiene con il gruppo «Amigos de padre Damian», una giornata di riflessione sul tema La relazione con l’altro come opportunità di crescita. Il gruppo è formato da famiglie e da adulti che a vario titolo sono impegnati in ambito sociale. Li tiene uniti la memoria di padre Damiano, il comune sentire.
Fulvio Gervasoni, assieme a un gruppo di sindacalisti e con una rappresentanza di Macondo, parte per la Bosnia, in direzione di Tuzla, per un incontro programmato con la scuola professionale e la scuola edile, con la quale sarà organizzato uno stage di scambio professionale; poi si parte per Srebrenica, per un contatto con una cooperativa che produce lamponi, con la scuola elementare e alcune associazioni locali, con le quali il sindacato Filca e Macondo collaborano oramai da anni in progetti vari di solidarietà. Il viaggio si conclude a Sarajevo con l’editore del giornale Oslobodenje, il signor Faruk Boric, che ci ha raccontato la funzione di sostegno morale del giornale durante l’assedio di Sarajevo; l’ultimo giorno ci sarà l’incontro con il generale Jovan Divijak che ha difeso Sarajevo, durante la guerra del 1993-95, assediata dall’esercito serbo.
27 giugno 2008 – Scorzé (Ve), sala parrocchiale dell’oratorio giovanile.
Galdino Cagnin organizza una tavola rotonda cui partecipano tre relatori sulla condizione sociale dei minori nel sud del mondo. Prende la parola la signora Laura de Nobili, assistente sociale della ULSS di Padova; a Giuseppe viene assegnato il compito di parlare dei minori in Brasile. Valdenia Paulino, avvocato di strada di San Paolo, racconta il lavoro svolto coi ragazzi di strada e delle minacce cui sono continuamente sottoposti; i genitori presenti guardano ai loro figli con tenera apprensione e riprendono coraggio.
28 giugno 2008 – Pove del Grappa (Vi). Accanto alla chiesa di San Bortolo, sospesi sulla Brenta che corre, leggendo i libri sacri, lei cristiana, lui buddista, raccogliendo ciascuno dalla propria religione le parole che benedicono e consacrano l’amore degli sposi, ascoltando le parole e i pensieri d’amore dei parenti e degli amici, sciogliendo i sentimenti in musiche e canti assieme a Giuseppe che interviene, benedice e raccoglie le parole dei presenti, Elena e Francesco consacrano nella fede che è fiducia e dedizione al mistero dell’amore e della relazione, il loro matrimonio celebrato davanti agli uomini e davanti a dio.
9 luglio 2008 – Paese (Tv). Arriva Mauro Furlan, che resterà in Italia per tutto il mese di luglio.
Importante la sua attività in Brasile con la Casa di ospitalità Maria Stoppiglia, sempre più animata dalle presenze degli italiani e dei brasiliani, e con il laboratorio di taglio e cucito per le donne del quartiere, gestito assieme a Giovanna Binotto.
12 luglio 2008 – Rossano Veneto (Vi). Elena e Sergio Sbrissa, nella chiesa parrocchiale, circondati dagli amici che guardano con occhi lucidi la sposa, al suono della marcia nuziale che invade la navata e sale su per il presbiterio, sollevando gli sposi commossi a filo d’aria, quasi in volo con la meraviglia attonita degli angeli del rito che battono leggeri le ali, pronunciano davanti a Giuseppe un sì di amore e di fede. Un chierichetto si incanta nel battimani che scroscia dai banchi, fuori rito. E intanto fuori si preparano l’acqua e il riso.
24 luglio 2008 – Bologna. Matteo Giorgioni organizza una serata di mezza estate, con la partecipazione di musicisti, cantanti e poeti; si registra l’intervento emozionato di Mauro Furlan dal Brasile e la presenza di ben trecento persone venute da Bologna e oltre; il tutto organizzato oltre che da Matteo, dai genitori Giuseppe ed Elisabetta, con il debutto straordinario di Lisa. Il tutto in onore delle grandi civiltà antiche Maya, Inca ed Egizi; è stata una serata indimenticabile sotto le stelle, che di Bologna benedicono le tagliatelle.
25 luglio 2008 – Val Campelle (Tn).
Alessandro Medici e un gruppo di docenti universitari in vacanza con le loro famiglie, alloggiati in una casa ampia, sistemati in grandi cameroni, con i figli piccoli di pochi mesi fino agli adolescenti, vivendo in semplicità, preparandosi i pasti e organizzando le camminate assieme, su per le montagne, invitano Giuseppe a parlare loro della situazione nord e sud del mondo, del ruolo della Chiesa alloggiata in questo squilibrio sociale ed economico, e che senso ha partecipare e come alla vita di Chiesa. Il rapporto con una Chiesa che si trincera dietro verità antiche di controllo, più che di accoglienza e di partecipazione alla vita, diventa sempre più difficile.
27 luglio 2008 – Palermo. È iniziato oggi il camposcuola organizzato dal Sindacato Filca e da Macondo nelle persone di Fulvio e Roberto. In sessanta partecipano a questo campo, vissuto e attraversato dal clima di Palermo, quello del sole e vento e quello sociale, quello politico e quello sindacale, quello istituzionale e quello del volontariato. Insomma, una bella sfida a confrontarsi con una situazione dove la vita si costruisce a fatica sul filo del coraggio e della speranza. Il campo si concluderà domenica con la presenza dell’esecutivo nazionale della FILCA, del segretario nazionale della CISL Raffaele Bonanni e del presidente dell’associazione Macondo, Giuseppe Stoppiglia. Tanti nomi e tanti volti hanno occupato il cuore e la mente di questa calorosa settimana siciliana. Ed è entrata questa terra di Sicilia nella nostra testa e nel nostro cuore con un volto nuovo, di persone e gruppi intelligenti e generosi, creativi, reattivi alla vita con il suo fascino di luce e tenebra, sorprendenti nell’arte del cibo, della musica e dei canti e della progettazione tenace del costruire libertà e liberazione.