Macondo e dintorni
1 agosto 2007 – Srebrenica (Bosnia). Questa la cronaca di Fulvio, che trascrivo. Il 29 luglio si parte per il campo scuola in Bosnia, organizzato da Filca Cisl Nazionale e Macondo, con la collaborazione di Emmaus e The Bridge di Tusla. Si viaggia per una nuova Europa. Nello zaino portiamo un pentagramma di sconcerto: ascoltare piuttosto che «dire», apprendere invece di spiegare, attendere per non giudicare, debolezza piuttosto che forza, scegliere il rischio al posto della certezza, che ha segnato la progettazione e la realizzazione del campo.
Appena arrivi, Srebrenica ti parla di guerra; le diecimila croci che ti accolgono sul memoriale non lasciano dubbi. Anziché iniziare la progettazione in Italia, mettendo ben in fila obiettivi formativi, metodi, strumenti e tempi, abbiamo deciso di sospendere la macchina formativa per immaginare una progettazione «sul posto», coinvolgendo le associazioni locali, scegliendo il rischio di una struttura indefinita, forse inefficace ma che, certamente, avrebbe rispettato lo stile, le priorità e le esigenze dei nostri ospiti.
Ne è uscito un campo laboratorio che ha coinvolto molte decine di bambini di Srebrenica, le loro insegnanti, una sessantina di ragazzi e adulti italiani, sindacalisti, volontari, operai e studenti. Abbiamo inaugurato il nuovo piano della scuola, ristrutturato a nuovo grazie all’intervento della Filca Cisl; e, infine, fatto festa con i bambini. Portiamo a casa una voglia bruciante di denuncia, per la posizione inaccettabile del tribunale dell’Aia, per l’indifferenza dell’Europa, per il silenzio dei media, per la mancanza di giustizia che non consente alle vittime di trovare pace e non dà ai loro famigliari speranza per il futuro.
I ragazzi del campo parleranno nelle scuole, organizzeranno incontri nei comuni dove vivono per far sentire la voce di una città che chiede inascoltata giustizia. A Srebrenica continuerà la ricostruzione della scuola, dell’asilo, si avvieranno progetti di sostegno per i bambini disabili e per gli adulti in difficoltà.
4 agosto 2007 – Vicenza. Nasce Tommaso, figlio di Màrtin e Barbara de Fonzo. È come una luce che si accende la nascita di un bimbo, una gioia che riconosce a fatica anche colui che la riceve. Tommaso raccoglie nel suo impatto con il mondo due vite, due culture diverse, affacciate su storie antiche e nuove. Gioiscono i nonni dall’Argentina, gode in cuor suo Riccardo e dalla tenue penombra nonna Rosa offre il suo regalo, il suo sorriso.
11 agosto 2007 – Ferrara. Visita a Francesco Monini, presidente della Cooperativa Le Pagine, che gestisce, unica in Italia, una libreria per sola infanzia, diretta da personale altamente qualificato. Lo scorso anno ha inaugurato un vascello, la Nena, che corre sulle acque del Po e percorre il parco del Delta, per la gioia dei bambini e degli adulti. Opera nelle biblioteche del ferrarese e ne organizza le manifestazioni culturali.
20 agosto 2007 – Passo Broccon (Tn). Non so se vale la pena ricordare gli anniversari; contengono sempre una punta di malinconia nostalgica, una patina di retorica. Comunque io la butto lì: Giuseppe compie 70 anni e allora si parte per passo Broccon, ci si ferma tra le nuvole in un agriturismo per mangiare i frutti della terra; sono funghi di legno mal conditi e formaggio fuso simil gomma, con una quota consistente di servizio distaccato, che non guasta; evviva l’aria di montagna! 30 agosto 2007 – Arzergrande (Pd).
Don Sandro Ferretto saluta la comunità e gli amici. La chiesa è gremita già prima che inizi il rito, la gente ha preso posto e gli spazi liberi sono rari.
Attorno all’altare entra la teoria dei presbiteri; don Sandro è attorniato da vecchi sacerdoti che ne hanno seguito le gesta. All’omelia prendono la parola per ringraziare Dio e per guardare nel mistero di un viaggio lontano, tra gente sconosciuta, in una terra dove non scorre latte e miele. Don Sandro racconta le figure secondarie del vangelo, che danno dimensione reale, affettuosa a Gesù, e sono le donne, i bambini, l’ingenuità degli apostoli.
31 agosto 2007 – Gallio (Vi). Convegno: «In cerca di futuro per l’uomo, la donna, il mondo: ma tu credi veramente a una società più giusta?». Il sindaco Antonella Stella ci ha aperto la sala consiliare per gli incontri assembleari; nella scuola elementare due maestre organizzano l’attività dei bambini.
Dopo la presentazione del corso da parte del presidente, al sabato prende la parola il dottor Mario Pollo, che definisce i criteri essenziali che costituiscono la famiglia. Nel pomeriggio l’assessore ai servizi sociali di Gallio dà il benvenuto ai presenti a nome del sindaco che non ha potuto intervenire. Segue il professor Roberto Mancini, che, nella prospettiva del futuro, interpreta l’uomo come vita aperta in cerca di senso, che ritrova nel mistero dell’assoluto, che si offre nella relazione non pensata ma vissuta. Carmine di Sante ha il compito di mostrare con quale animo si affronti il futuro, con passione e speranza attiva. Il convegno si conclude con la presentazione del libro ultimo di Carmine: La passione di Gesù, un’interpretazione che va oltre la lettura sacrificale, e scopre della Passione la dimensione non violenta. Dopo una breve introduzione di Gaetano, Maria Giuseppina di Rienzo, a lato del libro in oggetto, reinterpreta in modo aperto alcuni passi della scrittura e solleva il velo su alcune interpretazioni banali della non violenza. La frequenza al convegno è soddisfacente, e si ipotizza un flusso di presenze nelle due giornate di centocinquanta persone.
5 settembre 2007 Bassano del Grappa, Santa Croce (Vi). Nella chiesa si è raccolta numerosa la popolazione del quartiere per dare l’estremo saluto a Cestilia Trentin, mamma di Paolo Costa, travolta da un’autovettura mentre attraversava la strada per raggiungere il figlio sull’altra sponda.
Paolo rientrava con il figlio di dieci anni dal viaggio nei Balcani e si era fermato a Srebrenica per rivedere la città distrutta dalla guerra e i volti della gente. Il celebrante don Primo, sacerdote anziano, dal carattere generoso, ricorda lo spirito di lei, la fedeltà alla tradizione religiosa e alla famiglia e l’animo combattivo e gioviale.
6 settembre 2007 – Pozzoleone (Vi). Cena in casa di Giovanna. Prima di partire per Atibaia, nello stato di San Paolo del Brasile, ha voluto salutare gli amici. Partire è una gioia e una sofferenza, perché si spicca il volo, ma si abbandona la propria terra e gli affetti che ci hanno cresciuto. Giovanna ha già lavorato due anni a Sorocaba, nello stato di San Paolo, con le ragazze madri, in un percorso professionale di lavoro e di recupero della stima per affrontare insieme la vita.
7 settembre 2007 – Mestre (Ve), Cisl Regionale. Presentazione del libro di Toni Cortese. In fondo alla sala già gremita, dietro il tavolo della presidenza, una signora sta leggendo pagine scelte del libro di Toni Cortese: Appunti sulla formazione dei formatori. La lettura è coinvolgente, evocative dell’immagine di lui. Il libro raccoglie il suo metodo di lavoro, ma insieme l’anima che ha alimentato le sue lezioni, che erano incontri e conversazioni senza fine, animate dai partecipanti che ne divenivano attori. Sono intervenuti Susanna, Itala, Giuseppe, i segretari della Cisl di federazione e di categoria. Il libro è il risultato di un paziente recupero degli appunti che Toni aveva scritto, dietro l’affettuosa pressione degli amici che, assieme agli operatori angolani, diano man forte a costruire una struttura sociale e umana al progetto cui hanno già collaborato in questi anni diversi volontari italiani. Alla festa ha partecipato anche il presidente di Macondo.
e in particolare di Gigi Viviani, allora segretario della Cisl.
10 settembre 2007 – Trento. Pietro Barcellona parla a un pubblico numeroso, composto in prevalenza di donne, nella Sala della Cooperazione, sul tema Le parole della seduzione nella ricorrenza del quarantesimo della morte di don Milani. «È facile per l’oratore cercare e pronunciare le parole del consenso nella conversazione con il suo pubblico» afferma l’oratore; per questo Pietro suggerisce le parole del quotidiano per entrare nei meccanismi del processo educativo e scopre i linguaggi dell’infanzia, che colgono il senso delle cose attraverso l’intuizione ingenua e trasparente.
21 settembre 2007 – Montebelluna (Tv). Giuseppe parla all’Antea, associazione della terza età che organizza gli anziani attorno alla solidarietà, della funzionalità dei rapporti in rete, che mette insieme le varie risorse dei soci e della struttura, per rispondere ai bisogni degli anziani, ma anche per aprirsi agli altri, ai bambini, ai giovani, senza chiudersi nei bisogni di categoria. Interviene nella giornata anche il dottor Gianfranco Trabuio, che richiama i valori della tradizione e della morale.
22 settembre 2007 – Modena. In occasione della venuta in Italia di padre Adriano Ukwatchali, il gruppo degli amici di Modena ha preparato una festa per il PISI (l’associazione di padre Adriano). Si è creato un clima affettuoso attorno a padre Adriano, che ha parlato, ancora confuso e frastornato dal viaggio, della sua attività in Angola, a Ganda, a Cikuma nella provincia di Benguela, della scuola elementare e materna, del gruppo dei maestri e delle maestre. Il suo desiderio è di avere amici dall’Italia 23 settembre 2007 Valle San Floriano (Vi).
Marcia per i bambini di strada. Giornata splendida. All’ingresso del centro sociale di Valle San Floriano schierati le donne e gli uomini del comitato della festa per distribuire i buoni mensa, i cartellini della marcia, le magliette colorate, i libri, mentre ovunque lo sguardo vigile di Fabio e Daniele accarezzava e spronava i partecipanti alla marcia, che a migliaia si sono riversati per la valle, lungo i sentieri, ansimanti sulle piste lunghe, vocianti sulle piste brevi, coi bimbi in spalla, le nonne premurose, accartocciati attorno ai ristori, osannanti al palco delle premiazioni. Il presidente di Macondo carico dei suoi anni (e di che altro?) distribuiva ai gruppi partecipanti alla marcia premi a volontà. Nella cucina bollivano le pentole, friggevano le padelle e giravano gli spiedi, veloci come i camerieri a mensa, e intanto in fila composta i partecipanti attendevano la distribuzione del pasto caldo e correvano a occupare i posti in tavola.
24 settembre 2007 – Verona. Segreteria di Macondo. In agenda ci sono la verifica del campo di Srebrenica, che ha coinvolto donne, bambini e adolescenti della città. Il prossimo anno si darà continuità aprendo il contatto con i paesi limitrofi di Srebrenica. Poi si avvia il discorso sulla formazione degli adolescenti, ma non si possono tenere gli stessi campi di dieci anni fa, è necessario un aggiornamento attento ai cambiamenti sociali. In cantiere c’è poi il libro di Egidio Cardini, pronto a novembre; è in preparazione il calendario di Macondo che sostituisce l’agendina data in omaggio gli anni scorsi.
29 settembre 2007 – Ferrara. Redazione di Madrugada. Francesco ci ospita nella sede della cooperativa Le Pagine, di cui è presidente. Siamo un po’ stretti nella saletta dell’amministrazione. È aumentato il numero dei partecipanti alla redazione: siamo in tredici, cui sarebbero da aggiungere due assenti. Per la rubrica scritture a confronto si costituisce un gruppo di lavoro, che ha il compito di darne nuova impronta.
Per le altre rubriche si raccomanda la brevità e la semplicità. A tratti qualcuno si assenta per fumare o per rispondere al telefono. La sera si conclude con la cena dalla Gigina, i piatti sono caldi e saporiti, ma il personale che serve è troppo indaffarato per dare attenzione ai clienti.
7 ottobre 2007 – Lepre, San Nazario (Vi). Battesimo di Pietro, figlio di Selenia e di Simone. La chiesetta di montagna è fredda, ma si riscalda con l’affetto degli amici che portano i loro figli piccoli, che corrono e si rincorrono, parlano, gridano e piangono. E Pietro non è da meno, sereno e pronto al rito del battesimo. Giuseppe illustra i simboli e l’impegno responsabile dei genitori e del padrino. Una voce calda accompagna la cerimonia e scandisce i tempi di entrata e la conclusione.
8 ottobre 2007 – Bologna, Villa Pallavicini. Funerali di Enrico Giusti.
Uomo d’azione e generoso, con impeti improvvisi come tempeste estive che il sole recupera lesto, dedito a costruire condizioni di lavoro e di vita sociale per gli altri, senza dimenticare gli affetti, gli amici. Scomparso all’improvviso, mentre teneva ancora il biglietto in mano per ritornare in Brasile, dove passava gran parte del suo vivere. Animale politico, uomo d’azione, senza misura, ha costruito un’ampia rete di relazioni in ambito sociale e politico.
L’ultimo saluto a Villa Pallavicini, dove era cresciuto vicino al suo padre e maestro don Giulio Salmi. Forse avrebbe gradito una messa più spontanea, come si usa in terra brasiliana, dove la morte fa parte della vita, tenera e minacciosa, crudele e imprevista, compagna e balzello, dove i sentimenti vengono espressi generosamente. Numerosi gli amici per l’ultimo saluto, del sindacato e del partito, del clero bolognese e gente comune.
10 ottobre 2007 – Venezia. Arriva sulla dimensione pedagogica e politica di don Milani, che affonda le sue radici nella cultura ebraica e nello spirito cristiano.
dal Brasile Mauro Furlan. Resterà in Italia fino alla fine di novembre. Porta l’entusiasmo del Brasile e la complessità, il racconto di una grande avventura che adesso si concentra e riparte da Grajaù, dalla Casa de Maria, assieme a un gruppo di giovani brasiliani che hanno accolto la sua proposta e la sua sfida.
Nello stesso giorno da Bologna parte Matteo Giorgioni per Fortaleza (Brasile); in questi mesi ha tenuto molti concerti, e la musica accompagnava le parole, i discorsi, mentre il pubblico accorso ad ascoltarlo si entusiasmava e riviveva i sentimenti che Matteo ha vissuto nella periferia di Fortaleza assieme al suo amico e maestro Airton.
13 ottobre 2007 – Oliero, Valstagna (Vi). Il Comitato «Salvaguardia Valbrenta» ha organizzato un incontro per la difesa dell’ambiente e in particolare per fermare la cava che a Cismon deturpa e mette a rischio il monte.
Sul tema Quale futuro intervengono numerosi relatori di prestigio. Tra i promotori Valeria Bertizzolo, che chiede conto all’assessore della sua rappresentanza popolare, e Pieregidio Fiorese. Interviene anche Giuseppe Stoppiglia, invitato per presentare i suggerimenti che provengono in difesa dell’ambiente dalla tradizione religiosa, che purtroppo non ci sono.
16 ottobre 2007 – Torino. La fondazione Nocentini, nell’anniversario della morte di don Milani organizza un incontro sul tema Non c’è nulla che sia ingiusto quanto fare le parti uguali tra disuguali; sono presenti uomini del sindacato CISL, scrittori indipendenti, uomini delle istituzioni. Coordina l’incontro Marcella Filippa, che dirige la fondazione. È presente come relatore anche il nostro presidente. È una lieta occasione per riprendere il discorso 19 ottobre 2007 Trento. Funerale di Stefania, madre di Gino Taparelli. La chiesa è moderna, l’altare è illuminato dai finestroni e dalla luce artificiale.
La bara è davanti all’altare per ricevere il congedo della comunità che si raccoglie silenziosa attorno ai familiari. Una cerimonia semplice, molti i sacerdoti. Gino è un caro amico, conosciuto vent’anni or sono a Salvador di Bahia dove vive con la famiglia nel quartiere del Marotinho. Giuseppe, su invito del parroco, parla di Gino e di sua madre, che ha lasciato partire un figlio per una missione difficile, umile e nascosta, come la vita che pure Stefania ha vissuto nell’amore dei figli.
29 ottobre 2007 – Pove del Grappa (Vi). Ciro, Giorgio e padre Adriano sono ospiti nella sede di Macondo.
Padre Adriano ci ha parlato dei lavori fatti e da fare nella scuola elementare e nell’asilo. L’attività da lui svolta a Ganda ha grande rilievo sociale, perché diretta all’istruzione dell’infanzia meno abbiente della cittadina. La scuola, oltre all’istruzione, garantisce anche la refezione; al momento la scuola elementare ha bisogno di una ristrutturazione che rinnovi la copertura del tetto e alzi ulteriormente le pareti delle aule. Altro obiettivo importante è la formazione degli insegnanti e il loro aggiornamento didattico.
31 ottobre 2007 – San Giovanni in Persiceto (Bo). Oliviero Cotti, amico, socio di Macondo, volontario della Bocciofila, curioso di comprendere nelle parole e nelle azioni la verità, operaio della carpenteria pesante, sempre decorosamente elegante, tanto che gli amici scherzosamente lo chiamavano l’impiegato della carpenteria, legato al sindacato da sempre e pure critico, si è spento questa mattina dopo lunga malattia, quando in cielo si apriva uno spiraglio, per lasciar passare i santi anonimi. Lascia la figlia Cristina e un nipote.