L’utopia dell’impegno e del volontariato

di Pedrazzini Gianni

I temi dell’impegno e del volontariato sono di notevole rilevanza (basta pensare che solo in Italia, milioni di persone sono coinvolte nel volontariato), ma anche di difficile trattazione (ognuno si impegna e si accosta al volontariato con motivazioni e “sentire” personali e di difficile catalogazione).

Ora, io non mi propongo di discutere delle scelte e degli ambiti di impegno personali, quanto, invece, di riflettere su Macondo.

DOMANDE

Comincio da qualche domanda sul senso dell’operare in Macondo e per la cooperazione internazionale; sulle novità che Macondo offre e sul significato dell’essere solidali a livello cosmico.

Mi chiedo, ancora, che cosa mi spinge alla solidarietà con il mondo e se sono capace di liberarmi dal mio mondo, dal peso delle mie ideologie, anche quelle politiche, rivoluzionarie, progressiste, caritative…perseguendo prima di tutto l’attenzione all’UOMO/DONNA, più che alle “strutture”, che so per certo, in molti paesi, essere strutture oppressive.

La risposta a questi innumerevoli interrogativi, rende evidente il perché io sto dentro a questa Associazione, il mio operare, la mia libertà e disponibilità nei confronti di tutti, senza prevenzioni e preclusioni di sorta.

In questa maniera riesco a CAPIRE un altro popolo… non importa se in Brasile o in Mozambico o nel Togo. Nessuno ha detto che i Brasiliani sono meglio dei Mozambicani, i Francesi meglio degli Italiani.

Il fatto che oggi si operi con il Brasile, invece che con la Bolivia, è il frutto di una coincidenza di incontri, di attenzioni, di sensibilità… ma non è certo qui che si gioca il senso di Macondo.

Ma perché si è scelto di non essere una qualsiasi Organizzazione Non Governativa?

Si poteva scegliere di fare progetti, di entrare nell’orbita dei finanziamenti dei Ministri degli Esteri.

Macondo deve stimolare ad altro.

La Cooperazione e il senso della solidarietà con gli altri Popoli non possono essere esposte al rischio della burocratizzazione, alla ministerializzazione, o a diventare strumento politico-economico per nuovi mercati.

Leggo e condivido a proposito, sul dossier di MISSIONI OGGI, testualmente… “la vita dei poveri e non le imprese è la finalità della cooperazione”…

Ed ancora… “la solidarietà non può essere ridotta a budget, amicizie o fattibilità”…

Solidarietà, accoglienza degli Altri, dell’altro Popolo, gratuità nell’incontro con gli Altri, sono i nostri comandamenti…

LUOGO EDUCANTE

Rammentiamo quella affermazione di Robert Vachon: “I popoli non rappresentano problemi da risolvere, ma misteri da esplorare, una totalità da scoprire”.

E allora comprendiamo che una altra parola-chiave è EDUCARE e EDUCAZIONE, nel loro senso etimologico.

Che stranezza… parliamo di Macondo, una associazione, e diciamo che è luogo EDUCANTE!

Sta proprio qui la intuizione-novità di Macondo nel proporsi di essere una associazione che si pone l’obiettivo primario di EDUCARE alla sensibilità, attenzione ai temi della solidarietà internazionale, qui in Italia, nei nostri paesi, nelle nostre città, nei nostri ambiti di vita, di lavoro, di impegno…

Macondo, quindi, non è una associazione politica, con finalità politiche…ce ne sono già tante e ci hanno quasi nauseato con le loro rigidità ideologiche, direi, con il loro fanatismo ideologico.

Macondo si pone come LUOGO EDUCANTE; rompe con gli schemi ideologici, di appartenenza, per aprire all’impegno e chiamare alla partecipazione diffusa, quella che consegue alla convinzione che ciascuno è chiamato all’impegno per cambiare… le regole che governano il mondo dell’economia, degli stati, del rapporto NORD-SUD.

La valorizzazione dell’impegno di ognuno è prioritario; l’impegno è la lunghezza d’onda che accomuna tutti.

Ne consegue che Macondo non è fine, né strumento, né interesse, né luogo di realizzazione individuale e personale.

La struttura organizzativa di Macondo non è in funzione autoconservativa, di affermazione-gestione di potere, ma è in funzione di una migliore operatività e della esplicitazione delle risorse dei vari soggetti.

Guai se non fosse così!

La struttura organizzativa ha solo un senso operativo, per funzionare, per sensibilizzare, per realizzare…

Quindi la struttura organizzativa non può sostituire lo “spirito” né sopperisce allo “spirito” per cui si aderisce o opera in Macondo.

Viene bene richiamare un passo dello scritto citato e pubblicato sull’IMPEGNO:

nessun piccolo interesse…

né di noi stessi, né delle nostre idee

non ci interessa di passare alla storia…

non per riordinare il mondo

non per rifarlo su misura

ma per amarlo”…

Utopia? Forse!

Ingenuità? Può essere!

È una scelta…