Gli uomini tutti vedranno il Duemila attraverso i vetri?
Diamo ospitalità al Movimento Cittadini del Mondo che nasce dalla volontà di interscambio culturale e di solidarietà tra gli uomini ed i popoli, perché se ne conosca il respiro e la traccia.
È nato come un pensatoio. Nome strano, inconsueto. Non contro. Ma a favore. Ormai da sette anni. Un pensatoio a favore e al servizio dell’umanità silente che grida. Il silenzio degli ultimi, dei dimenticati, di coloro che hanno la pancia gonfia per la fame e il corpo pieno di pus perché non hanno le medicine e di tutta l’umanità che vuole incontrarsi, che desidera stringersi la mano, che ospita, che è felice, che è entusiasta di conoscersi. Il Movimento Cittadini e Popoli del Mondo è venuto alla luce così, semplicemente. Senza strilli. Senza proponimenti faraonici. Semplicemente come gruppo di cultura, di idee, di pensiero.
Fermarsi e riflettere
L’umanità ha così tanto bisogno di fermarsi a riflettere, di incoraggiarsi a pensare. È Renato Baldan il fautore di questa idea. Laureato in Scienze politiche, ultratrentenne, arriva da una esperienza intensissima alla Trevisani nel Mondo: lo fanno riflettere queste migrazioni imponenti, questo viaggiare delle genti a cavallo del mondo, nei secoli, nella storia, in cerca di terre nuove, di spazi nuovi, di culture nuove, di situazioni nuove. Via, sempre via, sempre in viaggio con in testa l’unico cappello, l’unico ombrello: quello di essere Uomini, di essere tutti figli di un medesimo Dio.
Vetri opachi, vetri limpidi
Ora attraverso i vetri opachi, a volte limpidi e trasparenti, notiamo il Sud del Mondo. Non ci è più sconosciuto. Chiama , invoca. I poveri chiamano i ricchi. Vanno a bussare alle loro porte, entrano nei loro cortili. Il futuro dell’umanità si gioca su questi valori: essere vicini, al servizio, condividere, compartecipare. Questo significa essere fautori di pace, fautori di giustizia. Renato Baldan costituisce attorno a questo abbozzo, a questo nucleo di idee, un gruppetto di persone. Molti sono i benefattori, gli uomini di cultura che siglano il Manifesto del Movimento che ne sancisce i principi in una sorta di decalogo interculturale, interetnico, internazionale.
Centro di Educazione alla Mondialità
Dopo Crocetta del Montello, la sede operativa si trasferisce a Combai. Se ne fa carico Michele Pagos, assieme ad un gruppo di giovani volontari. Ma è in Brasile, a San Paolo, che il Movimento si sviluppa, fiorisce con delicatezza, con naturalezza, tocca le povertà, corre al servizio. È qui, in questo crogiolo di contraddizioni, che il movimento mette radici. Ed è proprio lì che viene costituito il Centro di Educazione alla Mondialità e viene aperta la scuola di Arti e Mestieri. Le foto testimoniano il lavoro nelle favelas, accanto ai dimenticati del mondo, dove in silenzio la gente urla al mondo ricco. Questa impresa continua, progredisce, dal particolare all’Universale. Il Movimento intanto cresce, si dota di mezzi audiovisivi, promuove e non si stanca di sollecitare questa nuova dottrina di comprensione del destino di tutta l’umanità, che cammina assieme, che si muove assieme. Collabora con istituzioni, con gruppi, con altre associazioni ed organizzazioni impegnate nello sviluppo del Terzo e del Quarto Mondo. Tutti possono aiutare e contribuire al Movimento: organizzando queste serate, con mercatini, e con molte altre attività… I recapiti sono i seguenti: Renato Baldan, presidente tel. 041/432268 – Michele Pagos, collaboratore tel. 0438/899038.