Viaggio all’interno del lavoro
La vendemmia è iniziata anzitempo. Altrove scoppiano i cataclismi che altri hanno provocato. Noi raccogliamo i fogli dispersi dall’ultimo temporale. Qualcuno si è spiaccicato contro la faccia, forse per collocarsi per primo. Ma noi rispettiamo gli schemi.
Questo numero ci offre una lettura sul lavoro, nei suoi diversi aspetti quale ci viene offerto dentro il guscio da Alessandro Castegnaro; nelle sue trasformazioni sociali e strutturali in Lavoro e globalizzazione di Sandro Antoniazzi; Ivo Lizzola affronta il rapporto tra lavoro e sindacato in questa epoca di trasformazione (che noi offriremo in due puntate, non so se per gli scherzi del vento o per l’angustia del contenitore); compare anche una testimonianza di un immigrato africano in “Lavorare per aiutare gli altri” di Bayuku Peter Konteh, in cui si notano la fatica di trovare un lavoro e dell’inserimento, e la volontà di riuscire.
Ne Il silenzio come grembo di senso Mario Bertin riprende il monografico del numero precedente per suggerire il recupero della realtà, della parola e di se stessi nel silenzio come metafora dell’esilio.
Nel controcorrente di Giuseppe Stoppiglia tocchiamo il ricordo di Maria, la cui malattia è stata un momento di dilatazione interiore e la morte un’attesa di senso; segue un cenno al giubileo dei giovani e all’arma per combattere il pensiero unico che possiamo trovare nell’attenzione al volto dell’uomo.
“In cerca d’ali” Ivo Grande ci racconta di “un nuovo prodigio”, riguardante un vecchietto un poco arzillo ed un poco matto per il quale l’augurio è… (per informazioni rivolgersi al bimbo in panchina, che forse s’aspettava Pinocchio ed invece era Pinochet).
Abbiamo poi raccolto in poche pagine alcuni pensieri, alcuni sentimenti, alcuni ricordi sbocciati accanto a Maria vestita di rosa, che amava i fiori di campo e ci lasciava nella musica dell’inno alla vita. Gaetano, Valeria, Piero e altri hanno raccolto un petalo di viola.
Scorrendo le pagine ti imbatterai nelle foto di Francesco Fantini sul lavoro minorile in Brasile, da un servizio svolto a partire da Rio quando ancora Maria viveva; e poi su per Vitoria, Bahia, Salvador. Il commento alle foto è dello stesso autore.
Troverai tra i fogli che scuote il vento i luoghi di Andrea Pase e il diario minimo di Francesco Monini.
Conclude la raccolta di fogli sparsi che scuote il vento, la cronaca di Macondo e dintorni per mano del cronista che racconta la vita e la morte, con ritmo impari.