L’arte delle persone incompetenti.

di Comitato di Redazione

Scorrendo le pagine di Madrugada.

Cara lettrice, caro lettore,
questo numero è per tutti perché come dice Achille Rossi: la democrazia è l’arte delle persone incompetenti di parlare di ciò che le riguarda. Non che voi siate incompetenti, perché appunto la cosa vi compete, ma perché anche questa volta ho interpellato persone competenti a trattare l’arte degli incompetenti: sadismo? A voi la parola; vi aspetto nell’angolo della corrispondenza, che non c’è.
L’editoriale controcorrente di Giuseppe Stoppiglia ve lo consiglio come prima lettura del sabato, quando la mente è libera e l’animo è tranquillo, per affrontare il tema della modernità.
Una strada a ritroso: dalla libertà assoluta alla responsabilità politica: tema avvincente, coinvolgente, ma non sempre parte comune del nostro linguaggio quotidiano.
Segue il monografico su politica e democrazia nel quale abbiamo coinvolto alcuni esperti: Umberto Allegretti in La crisi della politica ne individua le cause soprattutto nell’individualismo, nella centralità dell’individuo; ricordate Galileo: aveva scoperto che la Terra non è al centro dell’universo; adesso noi ci mettiamo l’io: l’arrembaggio di chi arriva primo: schif l’ultem (al diavolo l’ultimo, dicono a Comacchio). E si pone l’individuo assoluto come filtro della storia; vengo anch’io, dice Lui, ma chi è quel lui, e lo dica a me, che non lo dico a…
Il professor Alfio Mastropaolo in La crisi della democrazia e l’impolitico va alla ricerca di quelle che sono le cause della crisi di democrazia e ne trova la radice non tanto nella sua fragilità temporale, ma nel suo adeguarsi a quello che di essa è il pericolo costante fino a disperarne il superamento; rinunciando alla partecipazione e alla condivisione, e delegando ad altri; ma ci sono io, dice Lui.
L’interesse per l’intervista a Barcellona sul tema La democrazia è l’unica forma della politica? non gioca tanto sul paradosso se esista una politica meno che umana, che pur sia accettabile, ma sulla curiosità di riscoprire il senso e la radice della democrazia, non solo nelle sue origini, ma nel suo significato temporale e spaziale.
Da non dimenticare l’inserto della globalizzazione, in cui Fabio Parenti e Cristiano Santori offrono un quadro alternativo al processo omologante del pensiero unico, entrando in alcune esperienze particolari dell’agricoltura: Vietnam, Guatemala, India.
Le pagine dedicate alla lettura vi presentano "Francesco" di Mario Bertin: è la vita di san Francesco d’Assisi, di cui raccoglie il messaggio di povertà e di fratellanza.
Segue la rubrica "il piccolo principe" di Egidio Cardini che racconta una storia antica, anzi attuale, di nonna Maria.
Resta la rubrica di Alessandro Bresolin: itinerari, che ci mostra le contraddizioni, ma anche i percorsi positivi, della Tunisia nella intervista a Egidio Crotti, precedute da un quadro di insieme.
Guardate le foto e il loro commento: sono una delizia degli occhi.
Prima viene la cronaca, che tenta di giustificare il ruolo del suo compositore, ma non esaurisce i significati delle cose appuntate e appese alle date.